A febbraio l’indice PMI Markit composito, che sintetizza la dinamica complessiva nel manifatturiero e nel terziario, si è attestato nell’Eurozona a 57.5 (stima flash) in calo di 1,3 punti rispetto a gennaio, quando aveva raggiunto il livello più alto in 12 anni. Nella media dei primi due mesi il livello dell’indice continua a essere elevato (58,2) e superiore a quello registrato nell’ultimo trimestre del 2017 (57,2), Tale valore è coerente con una crescita del PIL a inizio 2018 compresa nel range 0,6%-0,8% (dopo + 0,6% nel quarto 2017).
Tra i settori, nel primo bimestre del 2018 l’attività ha accelerato nettamente nel terziario (indice a 57,4 da 55,9 del quarto), mentre ha lievemente decelerato nel manifatturiero (indice a 59,1 da 59,7) dove, però, è rimasta vicina ai livelli record raggiunti nel 2011 e ampiamente in territorio espansivo.
Tra i paesi, l’indice composito ha segnalato a febbraio un rallentamento dell’attività economica sia in Germania (a 57,4 da 59,0 di gennaio) sia in Francia (a 57,8 da 59,6), pur restando nella media del primo bimestre intorno ai massimi toccati sette anni fa.
Sul fronte della domanda, le indicazioni derivanti dalle stime flash sulla fiducia dei consumatori dell’area Euro sono, nel complesso, ancora positive: nel bimestre il livello dell’indice è in linea con quanto registrato a fine 2017, nonostante in febbraio il saldo si sia attestato a +0,1, in calo di 1,3 punti rispetto al picco pluriennale raggiunto a gennaio (record dal 2000).
Il CSC