La seconda lettura del PMI composito dell’Eurozona in novembre conferma la stima flash a 57,5 (da 56,0 sia in ottobre sia nella media del terzo trimestre), segnalando un’accelerazione del ritmo di espansione dell’attività. Il livello medio dell’indice nel bimestre ottobre-novembre è in linea con una crescita del PIL pari a 0,8-0,9% nel quarto trimestre sul terzo. Inoltre, l’elevato livello degli ordini, l’accumulo di commesse inevase e le robuste prospettive di investimenti e occupazione suggeriscono che l’espansione proseguirà a buoni ritmi anche nei primi mesi del 2018.
L’accelerazione dell’attività in novembre è diffusa a livello settoriale. Fa da traino il manifatturiero, nel quale il PMI è salito a 60,1 da 58,5 in ottobre, il secondo valore più alto dopo il massimo storico dell’aprile del 2000. Anche il settore terziario ha registrato una crescita al passo più veloce degli ultimi sei anni e mezzo (PMI a 56,2 da 55,0).
Il rafforzamento dell’espansione dell’attività ha interessato tutte le principali economie dell’area. In testa alla classifica la Francia (PMI composito a 60,3, ritoccato all’insù da 60,1 della stima flash), con un’accelerazione del manifatturiero (PMI a 57,7 da 56,1 di ottobre, record da novembre 2010) e, soprattutto, dei servizi (a 60,3 da 57,4, massimo da maggio 2011). Segue la Germania (PMI composito a 57,3, rivisto all’ingiù dalla stima flash di 57,6), grazie, in particolare, alla forte crescita nel manifatturiero (PMI a 62,5, il secondo valore più alto dal 1996) e alla buona performance dei servizi (a 57,3, da 56,6 di ottobre).
Il CSC