La dinamica annua dei prestiti alle imprese italiane risulta sostanzialmente piatta in agosto (-0,1%, da +0,3% a luglio), una volta tenuto conto delle cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari, ovvero del processo di pulizia in corso dei bilanci. Il credito, dunque, non è più un forte freno alla risalita dell’economia, ma nemmeno la sostiene.
Lo stock di sofferenze bancarie è sceso in agosto a 121 miliardi (122 a luglio), dopo le significative riduzioni registrate nei due mesi precedenti (era a 144 miliardi a maggio), in larga misura proprio grazie a operazioni di cartolarizzazione. Andamento analogo per le sofferenze calcolate al netto dei fondi rettificativi e relative ai prestiti a imprese, famiglie e altri settori (65 miliardi, da 66 a luglio e 77 a maggio).
Il costo del credito resta invariato ai minimi: 1,6% in agosto, in media, per i nuovi prestiti alle imprese, come nei tre mesi precedenti (era al 3,5% a inizio 2014). Ciò continua a favorire la domanda di credito delle aziende.