Restiamo a disposizione per qualsiasi necessità,
Il CSC
Indagine Confindustria sul lavoro
Cara/o Collega,
è partita oggi la 13^ edizione dell'Indagine Confindustria sul lavoro. Consapevoli del carico statistico che grava sulle nostre imprese, abbiamo ulteriormente snellito il questionario rispetto agli anni scorsi. Continuiamo, però, a raccogliere importanti informazioni sulla dinamica dell’occupazione, sull’orario di lavoro (da cui si possono calcolare, tra l’altro, i tassi di assenteismo) e sulla negoziazione di premi variabili e pacchetti di welfare aziendale.
Prosegue inoltre lo sforzo del nostro Sistema per coordinare le diverse indagini confindustriali che monitorano il lavoro nelle nostre imprese. Rinnovando l’esperienza inaugurata nel 2010, l’indagine di Sistema è armonizzata con l’analoga rilevazione di Federmeccanica (arrivata quest’anno alla 40^ edizione), oltre che con quelle della Federazione Gomma Plastica, di Federchimica, di Assografici, di Sistema Moda Italia, di Confindustria Ceramica e dell'Unione Parmense degli Industriali.
Data l’importanza dell’indagine speriamo che la Tua Associazione partecipi all’iniziativa di Sistema, facendo richiesta del kit per l’avvio, contenente il questionario e una lettera che potrai mandare alle Aziende Associate, adattandola, se vorrai, per presentare l'indagine e indicare la persona cui fare riferimento nell'Associazione.
Qui trovi i riferimenti delle colleghe che si occupano dell’indagine e che puoi contattare per richiedere il materiale per l’avvio:
Il termine per la raccolta dei questionari è il 31 marzo 2017 pertanto, qualora volessi far parte di questo progetto, Ti chiederemmo di agire tempestivamente in modo da rispettare la deadline.
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Coefficienti utili per la rivalutazione dei crediti di lavoro da liquidare nel mese di gennaio 2017A gennaio 2017 l’indice in base 2015 dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), considerato al netto dei tabacchi, è stato pari a 100,6, con una variazione di +0,3 rispetto al mese di dicembre 2016.
In allegato e in “Libreria del CSC/Rivalutazione crediti di lavoro” si riporta la tabella dei coefficienti di rivalutazione dei crediti di lavoro maturati dal 1° gennaio 1990, o data successiva, e liquidati dal 1° al 31 dicembre.
Tabella Rivalutazione crediti lavoro_gen17.xlsVisualizza dettagli |
Coefficiente per la rivalutazione del TFR – Gennaio 2017A gennaio 2017 l'indice in base 2015 dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), considerato al netto dei tabacchi, è risultato pari a 100,6. Il coefficiente utile per la rivalutazione del trattamento di fine rapporto maturato al 31 dicembre 2016, secondo l’art. 1 della L. 297/1982, è dunque pari a 1,00349327. In allegato e in “Libreria del CSC/TFR” si riporta la tabella con i valori dei coefficienti dal gennaio 2003.
Si ricorda che la comunicazione dell’aggiornamento del coefficiente del TFR è diffusa attraverso le News e il Servizio “annuncio TFR” che risponde al numero 06-5903417.
Tabella TFR_gen17.xlsVisualizza dettagli |
Accelerano fatturato e ordinativi a fine 2016. Prospettive favorevoli
La dinamica di ordinativi e fatturato dell’industria italiana risulta vivace a fine 2016 e le prospettive appaiono favorevoli. Ciò è coerente con un miglioramento dello scenario economico italiano a inizio 2017.
In dicembre gli ordinativi, in volume, sono aumentati del 2,2% (stime CSC, +2,8% a prezzi correnti), dopo +1,8 in novembre e +1,2% in ottobre. L’incremento mensile è dipeso esclusivamente dalla domanda interna (+6,2%), che era aumentata nei due mesi precedenti (+2,6% cumulato). Gli ordini esteri sono diminuiti del 2,6% (dopo +3,5% cumulato in ottobre e novembre). Nel quarto trimestre gli ordini totali registrano una variazione congiunturale di +1,7% (invariati nel terzo) e lasciano intravedere un miglioramento dell’attività nella prima parte dell’anno in corso.
L’andamento in volume del fatturato dell’industria italiana è risultato in crescita per il terzo mese di fila: +1,9% a dicembre (+2,6% a prezzi correnti), dopo +2,5% in novembre e +1,0% in ottobre. L’aumento dei volumi è da attribuirsi principalmente al mercato estero (+4,9%) poiché quello interno è rimasto quasi stabile (+0,5%). Il fatturato totale mostra nel quarto trimestre una variazione congiunturale in volume di +1,7%, dopo +1,2% nel terzo.
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Export italiano in robusta crescita a fine 2016. Buone le prospettive di inizio 2017
In dicembre le esportazioni italiane sono aumentate, a prezzi costanti, dell’1,8% su novembre (stime CSC). Nella media del quarto trimestre hanno registrato +2,0% sul terzo, crescendo allo stesso ritmo sia nell'insieme dei paesi dell’Area Euro sia in quelli extra-AE. Nel 2016 l’export è salito del 2,2% sul 2015; ciò risulta da una dinamica robusta delle vendite intra-AE (+4,5%) e una debole di quelle extra-AE (+0,6%).
A fine 2016 l’export italiano è aumentato in tutte le principali categorie di beni (di consumo, strumentali, intermedi ed energetici). Tra i mercati di destinazione, si è rafforzata l’espansione delle vendite in Cina, Stati Uniti e Germania; in risalita anche quelle in Sud America e Russia, che però registrano un calo nella media dell’anno.
Secondo gli indicatori qualitativi degli ordini manifatturieri esteri (giudizi delle imprese ISTAT e componente PMI Markit), l’export italiano è atteso aumentare a buoni ritmi a inizio 2017, anche grazie al rafforzamento della crescita mondiale e all’euro debole (scambiato a 1,06 sul dollaro).
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L’inflazione risale, spinta da energia e alimentari, ma frena la misura coreLa variazione annua dei prezzi al consumo in Italia è salita al +0,9% a gennaio, da +0,5% a dicembre. Prosegue, dunque, il processo di graduale incremento dai minimi, in territorio negativo, toccati negli ultimi mesi del 2016 (-0,2% in ottobre). La risalita è spiegata anzitutto dall’andamento dei prezzi energetici, che ora risultano in aumento (+2,7% annuo a gennaio, da -1,9% a dicembre), sulla scia del rincaro delle quotazioni petrolifere negli ultimi mesi. Una dinamica molto simile si ha per i prezzi alimentari, il cui aumento è divenuto più marcato (+2,1%, da +0,7%). Viceversa, i prezzi misurati al netto di energia e alimentari hanno frenato al +0,4% annuo a gennaio (da +0,6% a dicembre). In particolare, i prezzi dei servizi crescono del +0,6% annuo (da +0,9%), mentre quelli dei beni industriali sono fermi in termini annui (+0,1% a dicembre). |
Nel quarto trimestre PIL italiano in crescita dello 0,2% sul terzo (+0,9% nel 2016); non si intravede un’accelerazione a inizio anno
Il PIL italiano è aumentato dello 0,2% congiunturale nel quarto trimestre 2016 (dopo +0,3% nel terzo) e dell’1,1% sullo stesso periodo del 2015 (stime preliminari ISTAT). Tale andamento è in linea con le stime CSC e inferiore alle attese di consenso (+0,3%). Il recupero del PIL italiano è iniziato nel primo trimestre del 2015 ed è proseguito ininterrottamente per otto trimestri, durante i quali ha accumulato un incremento del 2,0% cumulato (+0,25% medio trimestrale).
Nel quarto trimestre 2016 è stato positivo il contributo della domanda interna (al lordo delle scorte); quella estera netta (esportazioni meno importazioni) ha invece inciso negativamente. Tra i settori si è avuto un calo solo nell’agricoltura, più che compensato dai progressi nei servizi e, soprattutto, nell’industria. Nel 2016 il PIL ha registrato un aumento dello 0,9% sul 2015 (dati grezzi; +1,0% al netto del diverso numero di giornate lavorative). Il 2017 eredita una variazione acquisita di +0,3%.
Gli indicatori congiunturali disponibili sono positivi ma non segnalano una netta accelerazione nel trimestre in corso. Il quadro generale appare soggetto a rischi di peggioramento, specie per fattori legati all’incertezza politica.
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Prestiti scarsi e sofferenze ostinatamente alte, ma tassi ai minimiI prestiti bancari alle imprese italiane hanno registrato un aumento a dicembre 2016 (+0,2% mensile), dopo il calo di novembre (-0,2%). Negli ultimi quattro mesi del 2016 il ritmo di caduta si è attenuato, ma nel complesso dell’anno lo stock di prestiti si è ridotto dello 0,15% in media al mese (-1,8% a fine anno rispetto a fine 2015, pari a -14 miliardi di euro). Dal picco di fine 2011 il calo complessivo dei prestiti è del 15,8% (-145 miliardi). Le sofferenze nei bilanci delle banche sono aumentate a 143 miliardi a dicembre, da 142 a novembre (minimo di 139 a febbraio). Non si registra, dunque, nessuna flessione dello stock. Ciò continua a tenere alta l’avversione al rischio delle banche e a frenare il credito alle imprese. Il costo del credito per le imprese è ai minimi (1,5% a dicembre sulle nuove operazioni, da 1,6% a novembre). Ciò rimane uno stimolo significativo per la domanda di fondi, che è ormai risalita poco sotto i valori pre-crisi. |
Congiuntura Flash: Europa in forte crescita, Italia fanalino di coda.
La crescita italiana prosegue debole e il nostro Paese si conferma fanalino di coda dell'Eurozona. Lo dicono le ultime rilevazioni del Centro Studi Confindustria, che prevede una crescita del PIL a ritmo lento anche nel 1°trimestre 2017, dopo il +0,2% nel 4° 2016 e il +0,3% nel 3°. Il CSC |
Prezzi di energia e alimentari in accelerazione, deboli quelli coreProsegue il rapido aumento della variazione annua dei prezzi al consumo in Italia: +1,5% a febbraio (da +1,0% a gennaio; minimo a -0,2% in ottobre). Tuttavia, al netto di energia e alimentari, la dinamica inflazionistica resta bassa (+0,6%, da +0,5%). I prezzi energetici registrano un’ulteriore accelerazione (+4,2%, da +2,7%), dovuta in particolare a quelli non regolamentati (+12,1%, da +9,0%). Andamento simile per i prezzi alimentari (+3,5%, da +2,1%), con una forte crescita specie di quelli non lavorati (+8,8%, da +5,3%). Si tratta delle tipologie di prezzi che maggiormente risentono degli andamenti internazionali delle commodity. Viceversa, i prezzi core, più legati a fattori di origine domestica, mostrano andamenti molto più deboli: quelli dei servizi crescono poco (+0,9%, da +0,7%), quelli dei beni industriali sono fermi. In particolare, i prezzi dei beni di consumo durevole mostrano una riduzione (-0,4%, da -0,5%), che riflette la perdurante debolezza dell’attività economica. |