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In Italia sale la fiducia delle imprese, cala quella delle famiglie
La fiducia delle imprese italiane è migliorata in gennaio, dopo due cali consecutivi, tornando sui livelli di ottobre 2016: l’indice composito di sentimento economico è salito di 2,3 punti su dicembre, a 102,5. Si è avuto un rimbalzo sia nelle costruzioni (+3,5) sia nei servizi di mercato (+2,9), settori nei quali il morale degli imprenditori era diminuito in misura significativa nei due mesi precedenti. È stata forte la flessione della fiducia, invece, nel commercio al dettaglio (-4,2).
Per il secondo mese consecutivo la fiducia degli imprenditori manifatturieri è aumentata: +1,1 punti, a 104,8, massimo da ottobre 2015 (+1,3 a dicembre); tale incremento è da attribuirsi al miglioramento dei giudizi sugli ordini (+2 punti) e delle attese sulla produzione (+1) e sull’andamento dell’economia (+3). Tra i settori la fiducia è migliorata maggiormente nella produzione di beni di consumo.
È, invece, diminuita la fiducia tra i consumatori: l’indice è sceso di 2,1 punti (dopo +2,9 in dicembre), a 108,8. Il peggioramento è dovuto alle componenti relative al clima economico (-8,5 punti) e al clima futuro (-4,4). Le valutazioni strettamente connesse alle decisioni di spesa offrono indicazioni contrastanti: sono nettamente più favorevoli i giudizi sulla situazione economica della famiglia, mentre sono peggiorati giudizi e attese sui bilanci familiari ed è rimasto invariato il saldo relativo all’opportunità di acquisto di beni durevoli. Tali valutazioni suggeriscono una maggiore prudenza nelle decisioni di spesa, anche in considerazione del peggioramento delle attese sull’andamento del mercato del lavoro nei prossimi mesi.
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PMI composito: in gennaio si conferma solida l’espansione dell’Eurozona
L’indice PMI composito relativo all’Eurozona è rimasto sostanzialmente invariato in gennaio a 54,3 (da 54,4 in dicembre; stima flash), sopra il livello medio registrato nel quarto trimestre 2016 (53,9); si tratta del secondo valore più alto degli ultimi cinque anni e mezzo. Il livello raggiunto dall’indice è coerente con un ritmo di crescita del PIL dello 0,5% nel primo trimestre del 2017.
Tra i settori si segnala il rafforzamento della tendenza espansiva nel manifatturiero (PMI a 55,9 in gennaio, dopo 54,9 nel quarto trimestre) e il consolidamento di quella nei servizi (a 53,6, dopo 53,4 nel quarto trimestre). La robusta espansione del settore manifatturiero è stata favorita dall’accelerazione in Germania (PMI a 56,5 da 55,6 in dicembre) e dalla sostanziale tenuta della crescita in Francia (a 53,4 da 53,5).
Dal lato della domanda prosegue il miglioramento del clima di fiducia dei consumatori, il cui indice è salito in gennaio per il quinto mese consecutivo (+0,2 punti su dicembre, stima flash).
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L’export italiano torna a crescere in novembre
In novembre le esportazioni italiane sono aumentate, a prezzi costanti, del 2,2% su ottobre, quando erano rimaste invariate sul mese precedente (dato rivisto al rialzo da -0,2%). La variazione acquisita nel quarto trimestre, pari a +1,1% sul terzo, risulta da una crescita delle vendite sia nei paesi UE (+0,8%) sia in quelli extra-UE (+1,6%).
In novembre l’export è aumentato in tutte le principali categorie di beni (di consumo, strumentali, intermedi ed energetici). Tra i mercati di destinazione, si è rafforzata l’espansione delle vendite italiane negli Stati Uniti (specie di autoveicoli e altri mezzi di trasporto), in Giappone e in Cina; in contrazione, ma a un ritmo più basso, quelle in Russia.
Gli indicatori qualitativi segnalano prospettive in netto miglioramento per l’inizio del 2017: gli ordini manifatturieri esteri sono valutati in robusta espansione a dicembre (a 54,9 la componente PMI Markit e +4 punti su novembre i giudizi delle imprese ISTAT) e la dinamica della domanda estera di prodotti italiani è attesa accelerare nel primo trimestre dell’anno in corso (imprese industriali; Banca d’Italia). L’export italiano è favorito, in particolare, dal rafforzamento della crescita mondiale e dalla svalutazione dell’euro.
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L’offerta di credito resta stretta, recupero lento della domandaI criteri per la concessione di credito alle imprese in Italia sono rimasti invariati nel quarto trimestre 2016, come già nel terzo, secondo l’indagine Banca d’Italia. Il processo di graduale allentamento registrato tra fine 2014 e metà 2016, dunque, si è interrotto. L’offerta di credito, perciò, resta molto stretta. Nel quarto trimestre 2016 sono tornate a pesare, dopo diversi anni, le difficoltà delle banche sulla dotazione di capitale e sulla liquidità. Gli istituti, a differenza che nel 2011-2012, non riportano invece problemi nella raccolta sui mercati. Le banche hanno reagito rialzando, di poco, i margini di interesse sui prestiti giudicati più rischiosi, limandoli ulteriormente sugli altri prestiti e lasciando invariate le altre condizioni (volumi, garanzie, scadenze). La domanda di credito da parte delle imprese italiane è cresciuta di poco nel quarto trimestre 2016, secondo i dati qualitativi, dopo la temporanea flessione nel terzo. Il processo di risalita, iniziato a metà 2015, prosegue dunque a fatica. In particolare, le richieste per finanziare investimenti fissi sono rimaste ferme a fine 2016, mentre sono cresciute ancora quelle per finanziare scorte e capitale circolante. |
Coefficienti utili per la rivalutazione dei crediti di lavoro da liquidare nel mese di dicembre 2016A dicembre 2016 l’indice in base 2015 dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), considerato al netto dei tabacchi, è stato pari a 100,3, con una variazione di +0,3 rispetto al mese di novembre.
In allegato e in “Libreria del CSC/Rivalutazione crediti di lavoro” si riporta la tabella dei coefficienti di rivalutazione dei crediti di lavoro maturati dal 1° gennaio 1990, o data successiva, e liquidati dal 1° al 31 dicembre.
Tabella Rivalutazione crediti lavoro_dic16.xlsVisualizza dettagli |
Coefficiente per la rivalutazione del TFR – Dicembre 2016A dicembre 2016 l'indice in base 2015 dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), considerato al netto dei tabacchi, è risultato pari a 100,3. Il coefficiente utile per la rivalutazione del trattamento di fine rapporto maturato al 31 dicembre 2015, secondo l’art. 1 della L. 297/1982, è dunque pari a 1,01795304. In allegato e in “Libreria del CSC/TFR” si riporta la tabella con i valori dei coefficienti dal gennaio 2003.
Si ricorda che la comunicazione dell’aggiornamento del coefficiente del TFR è diffusa attraverso le News e il Servizio “annuncio TFR” che risponde al numero 06-5903417.
Tabella TFR_dic16.xlsVisualizza dettagli |
Diminuisce l’attività in dicembre: -0,4% su novembre. Quarto trimestre positivo (+0,5%)Il CSC rileva una variazione della produzione industriale di -0,4% in dicembre su novembre, quando c’è stato un aumento dello 0,7% su ottobre, comunicato ieri dall’ISTAT. Nel quarto trimestre del 2016 si stima un incremento dello 0,5% congiunturale (+1,3% nel terzo trimestre). Il primo trimestre del 2017 eredita da fine 2016 una variazione congiunturale nulla. Nel 2016 l’attività è cresciuta dell’ 1,4% annuo (dato corretto per gli effetti di calendario), in accelerazione dal +1,1% nel 2015. La produzione, al netto del diverso numero di giornate lavorative, è aumentata del 2,1% su dicembre 2015; in novembre si era avuto un incremento del 3,2% sullo stesso mese dell’anno precedente. Gli ordini in volume hanno registrato una crescita dello 0,7% su novembre e del 2,8% sui dodici mesi. In novembre erano aumentati dello 0,5% su ottobre e dell’1,2% su novembre 2015. Sono favorevoli le indicazioni provenienti dalle indagini qualitative sul manifatturiero e lasciano intravedere incrementi di attività nei prossimi mesi. In dicembre l’ISTAT ha rilevato un miglioramento del saldo dei giudizi sugli ordini (a -12 da -14) grazie soprattutto alla componente estera; sono più ottimistiche anche le attese a 3 mesi di produzione (saldo a 12 da 10) e ordini (15 da 12, massimo dal 2011). Indicazioni positive vengono pure dall’indagine presso i direttori degli acquisti (IHS-Markit): il PMI manifatturiero è salito in dicembre a 53,2 (da 52,2), con la componente ordini in accelerazione al massimo da sei mesi (54,7 da 53,2). |
Credito in calo, sofferenze ancora ampieI prestiti alle imprese italiane si sono ridotti nuovamente a novembre (-0,3%), dopo il dato positivo di ottobre (+0,2%, dati destagionalizzati dal CSC). Nei primi 11 mesi del 2016 si è registrato un calo al ritmo medio di -0,2% al mese (pari a -16 miliardi di euro rispetto a fine 2015). Le sofferenze bancarie sono ferme a 142 miliardi di euro a novembre (pari al 18,5% dei prestiti alle imprese). Questo enorme ammontare e i rischi ad esso collegati restano il principale elemento di freno all’offerta di credito in Italia. Il costo del credito per le imprese è stabile poco sopra i minimi: 1,6% a novembre in media il tasso sulle nuove operazioni (1,5% a settembre). Il minor costo dei finanziamenti, rispetto al 3,5% di inizio 2014, continua a stimolare la risalita della domanda di fondi da parte delle imprese. |
Incontro annuale Mentinsieme - scelta dataCari colleghi, come ormai consuetudine dopo Natale, Capodanno e l'Epifania, è tempo di programmare l'incontro annuale MentInsieme 2017, giunto alla nona edizione! Inutile dire che è l'appuntamento più importante dell'anno per la nostra comunità e che la partecipazione di tutti è importantissima e molto gradita. La data dell'incontro sarà come sempre scelta da voi a maggioranza, tra martedì 14, mercoledì 15 e giovedì 16 marzo. Per esprimere le vostre preferenze potete usare questo link http://doodle.com/poll/ubm7bwnrw8ek38i2 (segnando il nome dell’associazione e spuntando le date in cui sareste disponibili) o, se preferite scrivendo a [email protected] entro il 17 gennaio. Vi invieremo la bozza del programma dell’evento il prima possibile, nel quale inseriremo le vostre idee e proposte per realizzare un evento coi fiocchi. A presto, Il CSC |