Le reazioni iniziali sui mercati finanziari alla vittoria a sorpresa di Trump nelle presidenziali USA sono state negative, soprattutto su cambi e borse asiatiche. Man mano che l'effetto sorpresa è passato, tuttavia, la situazione si è stabilizzata. La borsa di Tokio ha chiuso in picchiata con l'indice Nikkei al -5,36%. In rialzo lo yen, considerato un bene rifugio in caso di instabilità. Brusco risveglio anche per i mercati europei: piazza Affari ha aperto a -2,4%, salvo poi recuperare parzialmente.
In USA, comunque, la ripresa è attesa procedere a buon ritmo nei mesi autunnali, dopo che il PIL è rimbalzato nel terzo trimestre (+2,9% annualizzato da +1,4%) sostenuto dai consumi; ciò avvicinava il rialzo dei tassi da parte della FED atteso per dicembre. Di fonte alla nuova ondata di incertezza, tuttavia, la FED probabilmente rimetterà “in attesa” il rialzo dei tassi.
La rinnovata incertezza è penalizzante per gli investimenti e, per questa via, rallenterà la già debole crescita globale e, in particolare, gli scambi commerciali che sono molto sensibili alla domanda di questo tipo di beni.
Il rischio maggiore in termini di politica economica riguarda il commercio internazionale. Nel breve termine, il Congresso potrebbe non ratificare il TPP negoziato da Obama con l’Asia e, soprattutto, non dare seguito al TTIP con l’Europa, che rischierebbe così di rimanere isolata. Nei prossimi mesi, inoltre, rimarrà un clima di incertezza riguardo l’incremento delle tariffe del commercio con la Cina e il Messico. Non è chiaro se alla retorica elettoralistica seguiranno azioni conseguenti oppure se quelle parole estreme si tradurranno in provvedimenti più moderati. Una cosa è certa: si va verso misure anti-globalizzazione e anti-immigrazione. Le economie in condizioni più fragili come quella italiana pagheranno un prezzo più alto. L’incertezza associata con la nuova situazione politica USA potrebbe comportare nel breve periodo un apprezzamento dell’euro, con conseguenze negative sulle esportazioni europee ed italiane.