By Livio Romano
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Understanding Structural Divergence in European Manufacturing
The heterogeneity among European manufacturing systems has widened in the last 15 years
under the competitive pressure of new industrial powers within and outside the EU boundaries
and as a result of the 2008 global recession. This paper describes this transformation, in
terms of the sectoral composition and the geographical concentration of industrial activities.
It also analyses how cross-country differences in export performance, in the dynamics of
domestic demand and in the exposure to low-cost import competition have contributed to the
divergence in fortunes in European manufacturing.
By Livio Romano
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Coefficienti utili per la rivalutazione dei crediti di lavoro da liquidare nel mese di agosto 2016Ad agosto 2016 l’indice in base 2015 dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), considerato al netto dei tabacchi, è stato pari a 100,2, con una variazione percentuale di +0,2 rispetto al mese di luglio.
In allegato e in “Libreria del CSC/Rivalutazione crediti di lavoro” si riporta la tabella dei coefficienti di rivalutazione dei crediti di lavoro maturati dal 1° gennaio 1990, o data successiva, e liquidati dal 1° al 31 dicembre.
Tabella Rivalutazione crediti lavoro_ago16.xlsVisualizza dettagli |
Coefficiente per la rivalutazione del TFR – Agosto 2016Ad agosto 2016 l'indice in base 2015 dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), considerato al netto dei tabacchi, è risultato pari a 100,2. Il coefficiente utile per la rivalutazione del trattamento di fine rapporto maturato al 31 dicembre 2015, secondo l’art. 1 della L. 297/1982, è dunque pari a 1,01220234. In allegato e in “Libreria del CSC/TFR” si riporta la tabella con i valori dei coefficienti dal gennaio 2003.
Si ricorda che la comunicazione dell’aggiornamento del coefficiente del TFR è diffusa attraverso le News e il Servizio “annuncio TFR” che risponde al numero 06-5903417.
Tabella TFR_ago16.xlsVisualizza dettagli |
Credito ancora in calo, sofferenze e tassi stabiliLo stock di prestiti erogati alle imprese italiane è diminuito ulteriormente a luglio (-0,4%, dati destagionalizzati CSC), dopo il calo di giugno (-0,2%). L’andamento negativo di tali mesi riflette l’incertezza addizionale generata dalla Brexit a giugno e la prudenza in vista degli stress test a luglio. Il mini recupero primaverile (+0,2% al mese in aprile-maggio) è stato già completamente eroso. Nei primi sette mesi del 2016 si registra, in media, una riduzione del -0,2% al mese. Gli istituti restano avversi al rischio di credito ed estremamente prudenti sulle nuove erogazioni soprattutto a causa dell’enorme fardello delle sofferenze nei bilanci bancari. Lo stock è rimasto stabile a luglio (141 miliardi, 18,4% dei prestiti alle imprese) e ha ormai smesso di crescere, da inizio anno, ma non mostra alcun segnale di inversione di rotta. Il costo del credito per le imprese è ai minimi storici (1,7% a luglio sulle nuove operazioni, come a giugno). Ciò favorisce la domanda di fondi, che i dati qualitativi indicano in risalita da oltre un anno. |
I prezzi tornano a crescere di poco, ma si assottiglia la core inflationLa variazione annua dei prezzi al consumo in Italia è risalita appena in territorio positivo (+0,1% a settembre, da -0,1% in agosto), dopo sette mesi di valori negativi. L’inflazione già acquisita per il 2016 è pari a -0,1%. La spinta alla risalita della variazione complessiva dei prezzi è venuta da quelli dell’energia, che ora si riducono meno (-3,5% annuo, da -6,5%). In direzione opposta ha agito, invece, la frenata dei prezzi alimentari, che ora registrano una variazione annua nulla (da +0,8%). La core inflation, inoltre, si è ulteriormente ridotta (+0,4% annuo, da +0,5%), riflettendo la perdurante debolezza dell’attività economica. |
Fiducia in Italia: ancora prudenti le famiglie, più ottimiste le impreseL’indice composito di sentimento economico delle imprese è aumentato di 1,5 punti in settembre su agosto (a 101,0) quando era caduto di 3,7 punti sul mese precedente. Il livello nel terzo trimestre (101,2) è inferiore di 1,2 punti rispetto al valore del secondo. L’indicatore di fiducia è aumentato in tutti i comparti. In particolare, è rimbalzato nel commercio al dettaglio, dove ha più che compensato la caduta di luglio (+4,6 punti dopo -3,9), mentre ha registrato incrementi più contenuti negli altri settori. Tra le imprese manifatturiere la fiducia è migliorata di 0,8 punti (dopo -1,8 in agosto) spinta da valutazioni più ottimistiche su ordini interni ed esteri e livelli di produzione; sono meno favorevoli , invece, le aspettative. Nel terzo trimestre il livello dell’indice è poco inferiore alla media del secondo trimestre (102,0 da 102,5). Tra i consumatori la fiducia è diminuita per il secondo mese di fila (-0,4 punti dopo -2,1), specie per il peggioramento dei giudizi sul clima personale e sul clima corrente. Le valutazioni più strettamente connesse alle decisioni di spesa (giudizi sui bilanci familiari e sulle possibilità di acquisto) sono peggiorate sia nel mese in corso sia nel trimestre. Ciò segnala una frenata nell’andamento dei consumi nei mesi estivi. |
Modesto rimbalzo dell’attività industriale in luglio. Si delinea un andamento piatto nel terzo trimestre
La produzione industriale italiana è aumentata dello 0,4% in luglio, compensando in parte la riduzione che si era registrata nei due mesi precedenti (-0,9% cumulato). Nel manifatturiero si è avuto un incremento più marcato (+0,9%) ma il calo in maggio e giugno era stato più profondo (-1,3%).
Il profilo dell’attività industriale rimane sostanzialmente piatto negli ultimi mesi. Nel terzo trimestre la variazione congiunturale acquisita è nulla (nel secondo si era avuto un calo dello 0,4%).
Gli indicatori qualitativi coincidenti e anticipatori, in peggioramento nei mesi estivi, sono coerenti con un andamento invariato dell’attività nel terzo trimestre e non preannunciano una risalita della produzione industriale in autunno. In particolare, l’indice della componente produzione del PMI manifatturiero (Markit) è sceso a 50,5 in agosto (da 52,8 in luglio), a causa soprattutto del calo degli ordini totali (-2,4 punti, a 48,8, minimo da un anno e mezzo). Tra questi ultimi, la componente interna ha registrato una flessione; quella estera risulta ancora in marginale espansione, seppure a un ritmo più lento rispetto a quello rilevato in luglio (indice a 50,5 da 51,1, minimo da ottobre 2014). Indicazioni analoghe vengono dall’indagine ISTAT sulla fiducia nel manifatturiero.
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PMI composito: in Italia l’attività rallenta in agosto ma resta forte l’espansione nei servizi
In agosto il PMI Markit composito per l’Italia (che sintetizza la dinamica complessiva nel manifatturiero e nel terziario) segnala espansione dell’attività a un ritmo più lento rispetto a quello rilevato in luglio (-0,3 punti, a 51,9). Il valore dell’indice nella media del bimestre è poco inferiore rispetto a quello registrato nel secondo trimestre (52,0 da 52,3).
Il dettaglio settoriale per l’Italia indica un marcato peggioramento dell’andamento di produzione, ordini ed esportazioni nel manifatturiero. Si consolida, invece, l’espansione dell’attività nei servizi: l’indice PMI terziario è salito per il terzo mese consecutivo raggiungendo 52,3 (+0,3 punti su luglio, massimo da sei mesi), trainato dai nuovi ordini, che mostrano la dinamica mensile più forte da febbraio (52,7); risultano meno ottimistiche le valutazioni sull’andamento occupazionale, dopo il massimo da quasi nove anni raggiunto in luglio (51,4 da 53,5); migliorano invece le attese sull’andamento futuro dell’attività.
Nell’Eurozona il PMI composito segnala un’espansione dell’attività meno robusta rispetto a quella rilevata in luglio: l’indice è sceso a 52,9 (-0,3 punti), a causa soprattutto del rallentamento registrato in Germania (53,3, minimo da quindici mesi); risale al massimo da novembre 2015 l’indice composito in Francia (51,9) e raggiunge il top da giugno scorso quello in Spagna (54,8), segnalando il proseguire di una robusta crescita dell’economia.
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