Centro Studi

Attività industriale in recupero a marzo:+0,2% su febbraio
Il CSC rileva un aumento della produzione industriale dello 0,2% in marzo su febbraio, quando c’è stato un calo dello 0,6% su gennaio, comunicato oggi dall’ISTAT.
Nel primo trimestre dell’anno il CSC stima un incremento dello 0,8% congiunturale (massimo dal 4° trimestre 2010), in accelerazione rispetto alla crescita nulla che si era avuta
nel quarto del 2015. Il secondo trimestre eredita dal primo una variazione congiunturale di -0,1%.
Gli indicatori qualitativi anticipatori puntano a una tendenza positiva della produzione nei prossimi mesi. Secondo i direttori degli acquisti (indagine PMI Markit) gli ordini manifatturieri in marzo sono ancora cresciuti (per il 14° mese consecutivo), a un ritmo più veloce rispetto a quello rilevato in febbraio (indice a 54,3 da 52,1) e sospinti specialmente dalla domanda interna. Migliore dinamica anche degli ordini esteri (53,3 da 52,9), grazie alle maggiori commesse provenienti da Regno Unito, Stati Uniti e Nord Europa.
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Biennale in pillole |
In calo l’export italiano extra-Ue a marzoIn marzo le esportazioni italiane verso i paesi extra-Ue sono diminuite, in valore, dello 0,3% congiunturale. Nel primo trimestre dell’anno sono calate del 2,9%, anche a causa della riduzione dei prezzi dei prodotti venduti all’estero, specie di quelli energetici; al netto dell’energia, l’export extra-Ue è sceso dell’1,3% trimestrale. In calo le vendite verso tutti i principali mercati di destinazione extra-Ue, a eccezione del Giappone. Le esportazioni verso gli Stati Uniti hanno recuperato in marzo, grazie a maggiori vendite di mezzi di navigazione marittima, ma restano in contrazione nella media del primo trimestre. La caduta è particolarmente marcata nei paesi produttori di commodity (Brasile, Russia e paesi OPEC). La dinamica deludente dell’export italiano extra-Ue riflette la persistente debolezza, a inizio anno, della domanda mondiale di import, soprattutto da parte dei paesi emergenti. Le prospettive per il secondo trimestre restano negative, secondo la componente ordini esteri del PMI globali (poco sotto la soglia neutrale di 50 in febbraio e marzo). |
In recupero a febbraio l’attività nelle costruzioni in Italia. Prospettive positive
La produzione nelle costruzioni in Italia è aumentata dello 0,3% in febbraio su gennaio, quando era diminuita dell’1,6% su dicembre. Nel primo trimestre 2016 la variazione acquisita è di -0,6%; nel quarto 2015 l’attività era avanzata dell’1,3% (primo incremento dopo otto trimestri).
La dinamica degli ultimi mesi è coerente con le valutazioni degli imprenditori del settore, caratterizzate da un’estrema variabilità e prudenza. A marzo la fiducia è diminuita (indice a 118,4 da 119,3), dopo un rimbalzo in febbraio (+4,7 punti), con giudizi su ordini e attività in peggioramento anche rispetto al quarto trimestre. Le prospettive, però, appaiono più rosee. Le attese su ordini e piani di costruzione sono in significativo miglioramento (+8 punti in marzo, +4 nel primo trimestre). Inoltre, secondo l’Indagine trimestrale sulle aspettative di inflazione e di crescita (Banca d’Italia-Il Sole 24 Ore), è aumentata - rispetto a fine 2015 - la probabilità di uno scenario positivo dell’attività edile nel trimestre in corso, anche se l’incertezza legata a fattori politici ed economici continua ad agire da freno; un impulso positivo viene dalla domanda di lavori, sia nuovi sia già avviati, e dall’allentamento dei criteri di accesso al credito; inoltre, sono migliorati i giudizi sulle condizioni per investire.
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Indagine REC (Radar dell'Economia di Confindustria): accelera la crescita del PIL nel 1° trimestre 2016, si stabilizza nel 2°
L’indagine REC sul ciclo economico italiano, condotta presso i centri studi del Sistema Confindustria, rileva una modesta accelerazione congiunturale dell’economia nel primo trimestre 2016 e un consolidamento nel secondo. Sulla dinamica del PIL pesa il rallentamento della domanda estera mentre quella interna risulta in ulteriore miglioramento.
L’indicatore coincidente REC Nazionale nel primo trimestre 2016 ha raggiunto un valore di +0,13. Il livello del primo trimestre a consuntivo è più basso di quanto indicato come aspettativa dagli intervistati in dicembre (+0,44). L’indice riguardante le attese per il secondo trimestre 2016 ha segnato +0,012.
Valori positivi indicano maggiore crescita dell’attività economica, negativi segnalano un rallentamento, nulli preannunciano una stabilizzazione della dinamica.
L’andamento del Rec Nazionale segnala un’espansione del PIL italiano nei mesi invernali di poco superiore al +0,1% congiunturale rilevato dall’ISTAT nel quarto trimestre 2015, e una sostanziale stabilizzazione del ritmo di crescita in quelli primaverili.
Il REC Mentinsieme mostra per il primo trimestre (+0,36) una dinamica più vivace rispetto a quella rilevata dal REC Nazionale ; per il secondo (+0,07) segnala, invece, un andamento pressoché analogo. Nella precedente indagine il livello dell’indicatore sulle attese per il primo trimestre era risultato più elevato (+0,51).
Diversi intervistati hanno evidenziato un peggioramento delle aspettative sull’economia globale e un indebolimento della domanda estera. Entrambi questi fattori contribuiscono a frenare la crescita dell’attività nel secondo trimestre. È stato, invece, giudicato positivo il contributo della domanda interna sull’andamento del PIL italiano.
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Meno stretta l’offerta di credito per le imprese, domanda in costante recuperoSecondo l’indagine Banca d’Italia presso gli istituti creditizi nazionali, nel primo trimestre del 2016 è proseguito il lento e graduale allentamento delle condizioni per le imprese, iniziato dal 2014. L’offerta di credito, però, resta molto stretta, dopo il forte e prolungato irrigidimento del triennio 2011-2013. Inoltre, continua a inizio 2016 la risalita della domanda di credito bancario da parte delle imprese, partita dalla primavera 2015. In particolare, le aziende chiedono più fondi per finanziare investimenti fissi, oltre che per scorte e capitale circolante. Le richieste di credito, tuttavia, restano più basse di quanto fossero a fine 2011, cioè prima che, sulla scia della recessione in Italia, si riducessero durante il biennio 2012-2013. I dati qualitativi indicano, quindi, un ulteriore miglioramento su entrambi i lati del mercato del credito in Italia. Un miglioramento, però, che ancora non trova riscontro nei dati sullo stock di prestiti effettivamente erogati, che hanno continuato a diminuire nei primi due mesi del 2016. |
Migliorano in aprile le prospettive dell’economia tedescaL’indicatore ZEW, una misura del sentimento economico in Germania, è migliorato per il secondo mese consecutivo in aprile. L’indice, salito di 6,9 punti rispetto a marzo (a 11,2), resta comunque ben al di sotto della media di lungo periodo (24,5). Al miglioramento delle aspettative, inoltre, fa riscontro una valutazione più pessimistica della situazione corrente dell’economia tedesca (-3 punti). Hanno influito sulle opinioni degli investitori e degli esperti finanziari tedeschi le recenti notizie, inaspettatamente positive, sull’economia cinese. Tuttavia, resta in molti la convinzione che il rallentamento della Cina e di altre importanti economie emergenti sarà persistente e continuerà a frenare le esportazioni tedesche. Migliorano anche i giudizi sulle prospettive di crescita dell’Eurozona. L’indicatore del sentimento economico nell’Area è risalito di ben 10,9 punti (a 21,5), pur restando sotto la media di lungo periodo (25,7). Pressoché invariato quello relativo alla situazione corrente (-0,3 punti). |
Migliorano in marzo le valutazioni dei direttori degli acquisti sul manifatturiero italianoIl PMI manifatturiero italiano (Markit), in area di espansione da febbraio 2015, segnala in marzo un aumento della crescita rispetto ai ritmi rilevati in febbraio, andando oltre le aspettative dei mercati: l’indice generale è salito a 53,5 (da 52,2, era atteso a 52,6), toccando il valore più alto da dicembre 2015. L’indice della componente produzione è salito di 2,5 punti (a 56,0), trainato soprattutto dai beni di investimento. Il miglioramento ha riguardato anche gli ordini (+2,2 punti, a 54,3), per una dinamica più veloce di entrambe le componenti della domanda, in particolare di quella interna (l’indice degli ordini esteri è aumentato di 0,4 punti a 53,3). Le valutazioni sull’andamento dell’occupazione rimangono positive ma segnalano un rallentamento rispetto alla dinamica rilevata in febbraio. Continuano a calare sia i prezzi medi d’acquisto, soprattutto per il minor costo di metalli e petrolio, sia - in misura maggiore - i prezzi di vendita. Nell’Euroarea si è rafforzata la crescita dell’attività (indice a 51,6 da 51,2). Il dato complessivo è la sintesi di andamenti differenziati tra paesi. In particolare, il PMI manifatturiero è vicino alla soglia di stagnazione in Germania (50,7) e Francia (49,6), mentre segnala una crescita solida nei Paesi Bassi (53,6) e in Spagna (53,4).
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Nell’Area euro la crescita del PIL ha accelerato nel primo trimestre 2016L’economia dell’Area euro è cresciuta dello 0,6% nel primo trimestre 2016 sul quarto 2015, secondo la stima preliminare di Eurostat; un ritmo più rapido del previsto, nonostante il rallentamento dell’economia globale, le turbolenze finanziarie di inizio anno e le incertezze politiche legate, in particolare, alla crisi migratoria e al terrorismo. Il tasso di crescita congiunturale del PIL dell’area nel primo trimestre 2016 è raddoppiato rispetto a quello, modesto, registrato nel quarto 2015 (+0,3%). È restato, invece, invariato, rispetto all’ultima parte del 2015, il tasso di variazione tendenziale (+1,6% sullo stesso trimestre dell'anno precedente). La crescita è stata superiore alle attese anche nei due paesi per i quali i dati sono già disponibili. Il PIL, infatti, ha accelerato sensibilmente in Francia (+0,5%, dopo il +0,3% del quarto trimestre 2015), spinto dal più forte aumento dei consumi da fine 2004 (+1,2%), ed è aumentato alla stessa, sostenuta, velocità di fine 2015 in Spagna (+0,8%). In Italia il CSC si attende una crescita del PIL pari a +0,3% nel primo trimestre 2016, in accelerazione rispetto al +0,1% del quarto 2015. |