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Occupazione in risalita in Italia
Prosegue la ripresa dell’occupazione in Italia: dopo la marcata crescita del secondo trimestre (+0,5% sul primo, +103mila unità), a luglio il numero di persone occupate è aumentato di 44mila unità rispetto a giugno (+0,2%), il livello è ai massimi dal novembre 2012.
Il tasso di disoccupazione è sceso a luglio al 12,0% (da 12,5%), minimo da due anni, il calo mensile è ascrivibile principalmente alla contrazione della forza lavoro (-99mila unità, -0,4%).
Tasso di disoccupazione più basso anche nella media dell’Eurozona (10,9% da 11,1%); alto in Spagna (22,2%), ma in costante riduzione da inizio 2013; in lieve aumento in Francia (10,4% da 10,3%) e ai minimi in Germania (4,7%).
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PMI manifatturiero: frena ma resta solida la crescita in Italia
Il PMI manifatturiero italiano segnala in agosto un lieve rallentamento rispetto ai ritmi massimi da 51 mesi toccati in luglio (indice a 53,8 da 55,3). L’indice rimane comunque in territorio di netta espansione. Nell’ultimo bimestre il livello medio è superiore di 0,4 punti rispetto al valore del secondo trimestre (massimo dal 2011).
Il rallentamento è determinato da una dinamica meno vivace in tutte le componenti, seppure i ritmi siano tra i più elevati degli ultimi anni: nella produzione l’indice è diminuito di 1,8 punti (a 56,0, +0,7 nel bimestre sul secondo trimestre), l’aumento resta più solido nei beni di investimento; negli ordini totali è diminuito di 0,9 punti (56,1) per la maggiore debolezza della domanda estera, mentre quella interna ha mantenuto un passo più sostenuto. La domanda meno forte ha frenato l’incremento occupazionale, sceso ai minimi da gennaio scorso dopo aver toccato livelli record in maggio e giugno.
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PMI manifatturiero: crescita forte in Italia e robusta nell’EuroareaIl PMI manifatturiero italiano segnala espansione ai ritmi massimi da 51 mesi in luglio (indice a 55,3 da 54,1 in giugno). Ciò è coerente con un’accelerazione della produzione manifatturiera all’inizio del terzo trimestre. Tra le componenti del PMI, la produzione è cresciuta più rapidamente (57,8 da 55,6), soprattutto nei beni di investimento. Gli ordini sono aumentati al ritmo più rapido da inizio 2011 (57,0 da 54,7), grazie sia alla domanda interna sia a quella estera. A fronte di questa maggiore domanda, le imprese hanno assunto più personale per il settimo mese consecutivo (tra marzo e luglio l’indice ha registrato livelli record in quindici anni) e hanno aumentato i prezzi di vendita per il quarto mese di fila, segnalando un miglioramento della capacità di trasferire sui listini l'aumento dei costi. Nell’Euroarea il PMI manifatturiero indica robusta espansione (indice rivisto a 52,4, da 52,2 secondo la stima flash), nonostante le tensioni sul fronte greco (dove l’indice è caduto a 30,2, minimo dall’inizio della rilevazione). In espansione tutte le principali economie, a eccezione della Francia (49,6). |
Inflazione stabilmente bassa in Italia, in riduzione il prezzo dell’energiaLa dinamica annua dei prezzi al consumo in Italia è stabile al +0,2% in agosto, per il terzo mese consecutivo. L’inflazione, dunque, rimane bassa, troppo vicina alla soglia della deflazione e lontana dall’obiettivo di medio termine della BCE (+2,0%). Si approfondisce la riduzione dei prezzi energetici (-6,3% annuo, da -5,5% a luglio), sulla scia dei recenti ribassi petroliferi. Crescono, invece, i prezzi alimentari (+0,9%, da +0,8%). La dinamica dei prezzi core, al netto di energia e alimentari, è stabile al +0,7% annuo in agosto. Al suo interno, è più contenuta la crescita dei prezzi industriali (ferma al +0,4%) rispetto a quella dei prezzi dei servizi (+0,7%, da +0,8%). |
Prosegue l'aumento delle immatricolazioni di auto in ItaliaIn luglio le immatricolazioni di auto sono aumentate del 2,7%, dopo il -1,6% in giugno (stime CSC; dati destagionalizzati). La variazione acquisita all’inizio del terzo trimestre sul secondo è pari a +0,5%, dopo il +2,2% nel trimestre precedente. Al di là delle oscillazioni mensili, prosegue il loro trend di crescita, che ha un elevato valore segnaletico. Gli acquisti di auto, se effettuati da consumatori, rappresentano un'importante uscita nel bilancio familiare e perciò aumentano quando migliorano sia il reddito spendibile sia la fiducia. Se effettuati da imprese, costituiscono investimenti e salgono quando c'è la prospettiva di espandere il giro d'affari. In entrambi i casi, si tratta di maggiore domanda interna, che ormai da alcuni mesi rappresenta la forza trainante della risalita dell'economia italiana. |
Dopo il crollo nella crisi, gli investimenti ripartono. Cruciale sostenerli per avere una crescita più robustaTra il 2007 e il 2014 gli investimenti fissi lordi si sono contratti in Italia del 30% e la loro quota sul prodotto è scesa dal 21,6% al 16,9%. Il miglioramento degli ordini interni di beni strumentali indica che proseguirà il recupero degli investimenti in macchinari (+2,5% nel primo trimestre 2015). Lungo l’arco della crisi gli investimenti si sono fortemente contratti in tutte le economie avanzate. Emergono segnali di recupero, ma sono in generale ancora modesti, e la rottura del trend pre-crisi è ormai netta. Il CSC ha messo a fuoco le condizioni che li frenano, e che sono destinate almeno in parte a persistere: alta incertezza e aspettative di basso aumento della domanda, difficoltà di finanziamento bancario, una capacità produttiva largamente inutilizzata, vincoli di bilancio pubblico e, in Italia, redditività ai minimi. Gli investimenti, oltre a essere un’importante componente della domanda aggregata, costituiscono anche la principale fonte di incremento della produttività, così che la minore accumulazione degli ultimi anni difficilmente sarà senza conseguenze sul ritmo della crescita futura. Negli ultimi tempi le maggiori organizzazioni internazionali hanno dedicato grande attenzione all’analisi delle conseguenze dei minori investimenti sulla crescita, con conclusioni preoccupate ed esortazioni ai governi ad assumere un ruolo attivo nella promozione degli investimenti. Per l’Italia una spinta positiva sta venendo dalla diminuzione dell’incertezza relativa alle politiche economiche (misurata dall’indice dell’Economic Policy Uncertainty) e dagli incentivi agli acquisti di beni strumentali per le imprese di dimensione medio-piccola. Nota CSC n. 11-15_Investimenti def.pdfVisualizza dettagli |
Recupero dell'attività industriale in luglio: +0,6% su giugnoIl CSC stima un incremento della produzione industriale dello 0,6% in luglio su giugno, quando c’è stato un calo dell’1,1% su maggio, comunicato oggi dall’ISTAT. Nel secondo trimestre del 2015 l’attività è aumentata dello 0,4% sul primo (stessa dinamica registrata nel primo trimestre sul quarto 2014); la variazione congiunturale acquisita nel terzo trimestre è di +0,2%. Nei mesi estivi la tendenza dell’attività si preannuncia più favorevole, secondo i direttori degli acquisti (indagine PMI Markit): in luglio gli ordini ricevuti dalle imprese manifatturiere hanno continuato ad aumentare (indice a 57,0 da 54,7, per il sesto mese sopra la soglia neutrale di 50), accelerando al ritmo più rapido da inizio 2011. Tale progresso è sostenuto sia dalla domanda interna sia da quella estera. |
Fiducia in Italia: più ottimiste le famiglie, ancora prudenti le imprese
L’indice composito di sentimento economico delle imprese è diminuito di 0,6 punti in agosto su luglio (a 103,7), dopo un arretramento di 0,3 punti nel mese scorso. Il livello nel bimestre è comunque tra i più elevati dall’estate del 2008 e superiore di 1,2 punti rispetto al valore medio del secondo trimestre.
Tra i comparti, l’indicatore di fiducia è aumentato nelle costruzioni (+1,9 punti su luglio) - grazie a valutazioni più positive su attività corrente e ordini - e nel commercio al dettaglio (+0,6, terzo incremento consecutivo), sospinto da migliori aspettative; il peggioramento nei servizi di mercato (-0,2) è dovuto a giudizi e attese meno favorevoli sulle vendite. Tra le imprese manifatturiere si è avuto un altro calo (-1,0, dopo -0,3 in luglio); sono peggiorati i giudizi su ordini (specie quelli esteri) e produzione, mentre sono migliorate le aspettative. Nell’ultimo bimestre il livello dell’indice è poco inferiore alla media del secondo trimestre (103,0 da 103,7).
Tra i consumatori la fiducia è tornata ad aumentare (+2,3 punti, dopo -2,8), grazie al miglioramento delle componenti relative al clima economico personale e al clima corrente. Le valutazioni più strettamente connesse alle decisioni di spesa (giudizi sui bilanci familiari e sulle possibilità di acquisto e di risparmio) sono nettamente migliorate sia nel mese in corso sia nel bimestre. Ciò segnala una probabile dinamica positiva dei consumi nei mesi estivi.
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Più elevata del previsto la crescita dell’economia americanaNel secondo trimestre del 2015 il PIL USA è aumentato del 3,7% (annualizzato), un ritmo ben superiore al 2,3% originariamente stimato. Il dato conferma la solidità della ripresa americana e rassicura sulla sua capacità di tenuta di fronte alle crescenti difficoltà delle economie emergenti, della Cina in particolare. La crescita del PIL è stata trainata in particolare dalla domanda interna, mentre modesto è stato il contributo alla crescita del settore estero (+0,2%). Il miglioramento delle aspettative di crescita, i bassi tassi di interesse e una crescente domanda di abitazioni stimoleranno gli investimenti. I consumi saranno, invece, sostenuti dal costante incremento dell’occupazione (+211mila unità in media al mese dallo scorso gennaio), dal calo del prezzo della benzina e dalla ripresa del mercato immobiliare. Fattori che rafforzano la fiducia, ai massimi da sette mesi (+10,5 punti l’indice Conference Board in agosto), contribuendo a limitare il risparmio precauzionale. |
PMI composito: solida crescita dell’attività in Italia a luglioIn luglio il PMI composito per l’Italia (che sintetizza la dinamica complessiva nel manifatturiero e nel terziario) segnala una solida espansione dell’attività, seppure in lieve rallentamento rispetto a giugno (indice a 53,5 da 54,0). I dati sono coerenti con una crescita del PIL a ritmo costante all’inizio del terzo trimestre (dopo il +0,3% che Markit, la società che elabora i PMI, stima per il secondo). Nell’Euroarea il PMI composito indica un aumento dell’attività a ritmo sostanzialmente invariato (53,9, -0,3 punti), con un’accelerazione in Spagna (58,3, +2,5), una crescita costante in Germania (53,7) e un rallentamento in Francia (51,5, -1,8). In Italia il PMI segnala un’espansione forte nel manifatturiero (55,3, +1,2 punti) e moderata nei servizi (52,0, -1,4). Nei servizi, in particolare, è leggermente calata l’occupazione (dopo cinque mesi in aumento), ma si sono rafforzate le prospettive, grazie a nuovi ordini in accelerazione e migliori aspettative future. Tali indicazioni, insieme al proseguimento della crescita degli acquisti di auto, confermano una dinamica positiva della domanda interna italiana. |