L’indicatore PMI del manifatturiero italiano è migliorato di 1,5 punti in gennaio (49,9,massimo da quattro mesi), al di sopra delle attese (che puntavano a 49,3) e su valori che indicano – nel complesso - una minore debolezza. In gennaio il livello dell’indice è risultato superiore di 1,1 punti rispetto al quarto trimestre.
Il dettaglio delle componenti mostra alcuni progressi: l’indice della produzione è salito a 51,2 (da 49,2), in area di espansione (>50) per la prima volta dopo quattro mesi; a livello settoriale, il maggiore contributo è venuto dai beni di consumo, a fronte di un calo tra quelli di investimento. Sono più favorevoli le valutazioni relative al mercato del lavoro: l’indice dei livelli occupazionali è salito a 50,8 (dopo tre mesi in cui ha segnalato contrazione) e in molte aziende l’incremento degli occupati è stato spiegato dalla necessità di soddisfare una maggiore produzione. I nuovi ordini sono diminuiti per il quarto mese di fila, ma a un ritmo meno forte di quello rilevato in dicembre (47,8 da 47,0) e con la domanda estera in accelerazione rispetto al ritmo di crescita del mese scorso (52,9 da 52,5).
La dinamica tracciata dal PMI manifatturiero per l’Italia in gennaio è in linea con le stime CSC sulla produzione industriale (+0,3% su dicembre) e con le informazioni derivanti dall’indagine ISTAT sulla fiducia presso le imprese manifatturiere (aumento dei livelli di attività). È coerente con una possibile svolta positiva nel primo trimestre.
Anche nelle altre economie europee i PMI mostrano segnali favorevoli. È in accelerazione in Irlanda, Spagna e Paesi bassi. In Germania il PMI manifatturiero è poco diminuito rispetto a dicembre (50,9 da 51,2), ma segnala per il secondo mese consecutivo espansione; tra le componenti, risulta più forte il ritmo di crescita della produzione, sostenuto dall’incremento degli ordini totali (il relativo indice, sopra 50 da dicembre, è salito al massimo da agosto) grazie a una domanda interna più vivace, essendo diminuita quella estera. In Francia il PMI manifatturiero è risalito verso la soglia di stagnazione (a 49,2, massimo da otto mesi, da 47,5); rispetto a dicembre si è attenuata la contrazione di produzione e nuovi ordini totali.
Nel complesso dell’Euroarea il PMI manifatturiero si è attestato in gennaio a 51,0 (da 50,6), un livello coerente con una dinamica positiva dell’attività nel trimestre invernale. Sono state rilevate, rispetto a dicembre, una maggiore crescita della produzione (la più veloce da sei mesi) e un marginale incremento degli ordini totali. Per il quinto mese di fila sono previsti aumenti dei livelli occupazionali. Si sono intensificate, tuttavia, le pressioni deflazionistiche, con i prezzi medi di vendita che risultano in diminuzione al tasso più veloce dalla metà 2013.