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Da immatricolazioni di auto e PMI dei servizi segnali positivi per l’economia italiana nel primo trimestre
Il primo trimestre 2015 è partito con il piede giusto per l’Italia, anche se resta qualche ombra all'orizzonte. Aumento delle immatricolazioni di auto e incremento dell'attività rilevato nell'indagine PMI dei servizi, confermano i segnali di ripresa della domanda interna, in linea con quanto le indagini di fiducia ISTAT avevano evidenziato nei giorni scorsi.
Dopo il crollo di dicembre (-5,8%), le immatricolazioni di auto in Italia sono migliorate del 9,6% congiunturale in gennaio (stime CSC), portando la variazione acquisita nel primo trimestre 2015 a +5,7%. Nel quarto 2014 si è avuto un incremento del 2,5% (+1,4% nel terzo). Rispetto al minimo toccato nel gennaio 2013 sono aumentate del 18,0%.
Sempre in gennaio, il PMI dei servizi è risalito oltre la soglia di 50 (a 51,2 da 49,4), ben sopra le attese che lo davano a 49,9. In negativo, però, si registra - rispetto a dicembre - un calo più marcato di ordini e occupazione. Il PMI composito (che sintetizza la dinamica nel manifatturiero e nel terziario) segnala un incremento dell’attività, dopo il calo rilevato in dicembre: 51,2 da 49,3 (50,3 nel quarto trimestre).
Per i prossimi mesi gli ordini PMI prospettano, nel complesso, il persistere di debolezza, specie per la domanda interna. Tuttavia, contrastano con queste valutazioni il forte miglioramento della fiducia dei consumatori in gennaio (ISTAT) e - per quel che riguarda le prospettive di spesa delle famiglie - i giudizi più favorevoli sui bilanci familiari, sull’opportunità all’acquisto di beni durevoli e sulle condizioni economiche future. Ciò suggerisce che nei prossimi mesi i consumi interni potrebbero dare un contributo positivo e significativo
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Contratto metalmeccanico tedesco: aumenti salariali del 3,4% in un anno (+2,4% reali)
In Germania è stato firmato questa settimana l'accordo di rinnovo del contratto di lavoro per il settore metalmeccanico nel Baden-Wuerttemberg, una delle regioni più industriali del paese, sede, tra gli altri, di Daimler e Bosch. L'accordo, che farà da pilota per i rinnovi che riguarderanno nel 2015 un totale di 3,7 milioni di lavoratori metalmeccanici, prevede un aumento salariale nominale del 3,4% su un anno, da aprile. Assumendo che si avverino le previsioni di inflazione raccolte da Consensus Forecasts (+0,3% nel 2015 e +1,6% nel 2016), ciò risulterà in un aumento reale del 2,4%, che sosterrà i consumi, già in ripresa dell'1,6% nel 2014 (+2,1% tendenziale nel quarto trimestre). |
Il Giappone esce dalla recessione, la politica monetaria resterà ultraespansivaIl PIL nipponico è tornato a crescere nel 4° trimestre 2014 al tasso annualizzato del 2,2% (stima preliminare), al di sotto delle attese per un aumento tra il 3% e il 4%. Questo dato ha segnato la fine della recessione iniziata nel secondo trimestre (-6,7%), in seguito all’aumento in aprile della tassa sui consumi dal 5% all’8%, e proseguita poi nel terzo trimestre (-2,3%). La Borsa di Tokio ha reagito alla notizia toccando il massimo da oltre sette anni e mezzo e chiudendo sopra i 18.000 punti; lo yen si è lievemente rafforzato sotto quota 119 contro il dollaro, dopo essere scivolato oltre quota 120 durante la scorsa settimana. La performance positiva ma non entusiasmante dei conti nazionali difficilmente convincerà la Bank of Japan a cambiare le proprie previsioni per un’inflazione ancora al di sotto dell’obiettivo del 2% e per un recupero moderato dell’economia nel 2015 nella riunione di mercoledì, quando l’autorità monetaria è prevista confermare la politica molto espansiva in corso. |
Non si allenta la morsa del credito: prosegue la riduzione dei prestiti, fermi i tassi pagati dalle impreseI prestiti alle imprese italiane si sono ridotti ulteriormente a dicembre (-0,8%), con un’intensità accresciuta rispetto ai mesi precedenti (-0,4% al mese in ottobre-novembre, -0,2% al mese nei primi tre trimestri del 2014; dati destagionalizzati dal CSC). Parte di questo calo è spiegata dal flusso di pagamenti di crediti commerciali scaduti da parte della PA, che le imprese hanno utilizzato in larga misura per rimborsare debiti bancari. L’andamento delle erogazioni effettive di prestiti nel quarto trimestre non riflette le informazioni qualitative provenienti dall’indagine della Banca d'Italia sul credito, che mostrano un allentamento (seppur timido) della stretta dal lato dell'offerta e una stabilità della domanda delle imprese. A dicembre i tassi di interesse pagati dalle aziende sono rimasti fermi al 2,6%. Nei mesi precedenti si era registrata una discesa significativa (dal 3,6% nel settembre 2013), che dovrebbe riprendere nei prossimi mesi, a seguito della discesa dei tassi di mercato a lungo termine. Ciò favorirà la risalita della domanda di credito delle imprese per finanziare l'espansione della produzione e i piani di investimento. |
Rivista leggermente al ribasso la crescita USA, restano solide le prospettiveÈ stata rivista al ribasso rispetto alla stima iniziale la crescita del PIL USA nel quarto trimestre 2014 (+2,2% annualizzato, dal precedente +2,6%), frenata dall’ampliarsi del deficit commerciale e dalla lentezza delle imprese nella ricostituzione degli stock di magazzino. Viene, però, confermata l’accelerazione dei consumi (+4,2%, il tasso di crescita più rapido dal primo trimestre 2006) e il buon ritmo di espansione degli investimenti (+4,5%), sia residenziali (+3,4%) sia non (+4,8%). Restano solide a inizio 2015 le prospettive di crescita della domanda interna. I consumi saranno sostenuti dai risparmi sui prezzi della benzina e da un mercato del lavoro in costante miglioramento: a gennaio sono stati creati 257mila nuovi posti di lavoro e sono ripartiti i salari (+0,5% mensile, +2,2% annuo). Sono tornati a crescere, per la prima volta dopo quattro mesi, gli ordini di beni capitali (+0,6% su dicembre, +4,2% rispetto a gennaio 2014, esclusa la difesa). La ripresa degli ordini all’industria manifatturiera (+2,8% mensile quelli di beni durevoli a gennaio) e la necessità di ricostituire gli stock di magazzino sosterranno la produzione industriale nei prossimi mesi. |
Si attenua la riduzione dei prezzi al consumoLa variazione annua dei prezzi al consumo in Italia è risultata negativa anche a febbraio (-0,2%), sebbene l’intensità della caduta si sia attenuata (rispetto al -0,6% di gennaio). I prezzi energetici continuano a ridursi in misura significativa (-8,5% annuo, da -9,1%). Gli alimentari, invece, fanno registrare un balzo (+1,0% annuo, da +0,1%), interamente dovuto ai prezzi dei prodotti freschi (+2,1% annuo, da -0,3%). La variazione della componente core dei prezzi (al netto di energia e alimentari) è risalita al +0,5% annuo a febbraio (da +0,3%). Un rialzo interamente dovuto ai servizi (+0,8% annuo, da +0,5%), mentre i beni industriali continuano a registrare una dinamica dei prezzi quasi piatta (+0,1% annuo). |
Nella prima metà del 2015, un altro forte aumento delle retribuzioni contrattuali nell'industria italiana: +2,2% quelle nominali, +2,0 quelle reali
Gli ultimi dati diffusi dall'ISTAT confermano che nella prima metà del 2015 le retribuzioni contrattuali procederanno a passo pressoché costante rispetto al 2014: a bocce ferme, +1,0% annuo nell'intera economia (da +1,2%). Al netto dell'inflazione i salari contrattuali saliranno dello 0,8% (dopo il +1,0% nel 2014). |
Il nuovo balzo della fiducia in Italia conferma la svolta a inizio 2015La fiducia in Italia ha continuato a migliorare in misura significativa in febbraio, dopo il rimbalzo già registrato il mese scorso. Questa dinamica, in aggiunta al recupero già evidenziato da altri indicatori qualitativi e quantitativi (PMI, immatricolazioni, produzione industriale), conferma il netto cambio di passo per l’economia italiana a inizio 2015. Tra i consumatori l’indice è salito di 6,5 punti in un mese (a 110,9, +10,7 punti da dicembre), grazie soprattutto al maggiore ottimismo sulla situazione economica attuale e futura dell’Italia. Anche tra gli indicatori più legati alle decisioni di spesa (giudizi sul bilancio familiare e sulla situazione economica della famiglia, attese sulla disoccupazione, opportunità attuale e futura del risparmio) si sono avute valutazioni più positive che preannunciano il proseguimento di una dinamica favorevole dei consumi nel trimestre in corso. Tra le imprese l’indice composito di fiducia è aumentato di 3,3 punti (a 94,9, +7,0 punti da dicembre). In particolare, il contributo più rilevante è venuto da quelle che operano nel commercio al dettaglio (+5,9 punti), dove l’indice ha recuperato per il secondo mese di fila, e nei servizi di mercato (+5,5 punti), dove si è rilevato un maggiore ottimismo su occupazione e nuovi affari. Dopo il rimbalzo di gennaio, si è avuto un modesto peggioramento della fiducia tra le imprese edili (-0,8 punti), tra le quali – tuttavia – sono risalite le attese sui piani di costruzione. Nel manifatturiero la fiducia è tornata a migliorare in febbraio: l’indice è cresciuto di 1,5 punti (a 99,1, massimo da luglio scorso), dopo una modesta correzione in gennaio. Tra le componenti, sono più positive le attese e i giudizi su ordini (grazie soprattutto a quelli interni) e produzione, che confermano le stime CSC di un incremento dell’attività nel primo trimestre 2015. |
Segnali positivi per l’economia italiana a inizio anno, mancano all’appello gli investimentiFatturato, ordini, produzione industriale ed edilizia, vendite di auto, export, occupazione, fiducia: la sequenza di statistiche uscite nell’ultimo mese contiene molte sorprese finalmente positive per l’economia italiana e convalida le attese di un aumento del PIL nel 2015 superiore alle previsioni elaborate solo un paio di mesi fa. Si infittisce la revisione al rialzo delle proiezioni; il CSC le rifarà a giugno, considerando la parte (circa la metà) di stimoli esterni non ancora inclusa nelle stime rilasciate a dicembre (+0,5% e +1,1% nel 2015-16). La partenza da fermo limita la performance in media d’anno, ma la crescita acquisterà velocità nel secondo semestre, lasciando una buona eredità al 2016. Affinché il ritmo si consolidi è necessario che, al rinnovato slancio dell’export e al timido recupero dei consumi, si affianchi il contributo degli investimenti, cruciali sia per la domanda sia per la ricostituzione di potenziale produttivo. Anche al netto delle costruzioni, nel 2014 gli acquisti di macchinari e impianti hanno mancato l’appuntamento con la ripresa. Finora non ci sono segnali di cambio di passo e gli investimenti stentano a ripartire in molti paesi avanzati, a causa dell’incertezza generata dalla crisi. Alla quale in Italia si sommano specifici gravi ostacoli, che un po’ si attenueranno: i margini ai minimi storici beneficeranno dei minori costi degli input; la morsa del credito si allenta e i tassi scendono; la fiducia migliora; la domanda interna ed estera salirà, aumentando il basso utilizzo degli impianti; gli incentivi aiutano, sebbene non siano tutti già attuati e siano dotati di poche risorse e resi meno efficaci da meccanismi complessi e gravi storture. Le condizioni esterne sono favorevoli: la crescita americana è robusta; gli emergenti, pur rallentando, forniscono un forte apporto all’espansione globale; nell’Eurozona si moltiplicano i segnali di accelerazione. Il cambio dell’euro potrebbe ulteriormente deprezzarsi. I prezzi delle materie prime sono più contenuti. Per maggiori dettagli si veda la Congiuntura Flash di febbraio nella Libreria del CSC. |
A gennaio correzione all’ingiù dell’export extra-UE
In gennaio l’export italiano extra-UE in valore è diminuito del 2,4% rispetto a dicembre, correggendo parzialmente il precedente aumento (+3,2%). Il calo si riduce al netto della componente energetica: -1,6% (da +3,0%). |