Lo scorso 4 marzo si è tenuto il Consiglio dei Ministri UE dell’Ambiente. I Ministri hanno avuto un dibattito sugli esiti della COP21, sul Pacchetto sull’Economia Circolare presentato a dicembre 2015 dalla Commissione Europea e sull’azione futura in materia di interferenti endocrini.
In merito all'Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e alle sue implicazioni per la politica climatica dell'UE, la Commissione europea ha adottato il 2 marzo una Comunicazione, nella quale indica che l’UE non rivedrà l’obiettivo climatico prima del 2023. Nel dibattito i Ministri di Germania, Austria e Belgio si sono espressi a favore di un obiettivo climatico per il 2030 più ambizioso alla luce degli esiti di Parigi, mentre Francia, Danimarca e Regno Unito hanno chiesto uno sforzo maggiore da parte dell’UE, senza specificare l’orizzonte temporale. L’Italia ha sottolineato come gli impegni attuali siano sufficienti. Il Commissario UE al Clima e l’Energia Miguel Arias Cañete ha difeso l’obiettivo europeo del 40% di riduzione delle emissioni entro il 2030 e ha dichiarato che l’ambizione sarà garantita attraverso un’implementazione stringente del Pacchetto 2030. Il prossimo 18 marzo, in occasione del Consiglio Europeo, saranno i Capi di Stato e di Governo a dire la loro sugli esiti di Parigi.
Riguardo al Piano d'azione sull'economia circolare, i Ministri hanno espresso sostegno al Piano di azione e alle azioni prioritarie indicate dall’Esecutivo comunitario, sottolineando anche la necessità di discutere misure complementari a livello nazionale e di monitorare i progressi. Il dibattito dei Ministri dell’Ambiente, insieme alle Conclusioni del Consiglio Competitività (allegate), adottate la scorsa settimana, contribuiranno a conclusioni politiche che saranno adottate a livello europeo a giugno.
Diversi Ministri dell’Ambiente, tra i quali Germania, Francia, Italia e Spagna, hanno ribadito che la normativa sulla progettazione ecocompatibile (ecodesign), che stabilisce i criteri sulla durata, la riparabilità e la riutilizzabilità del prodotto, dovrebbe essere prioritaria nella strategia europea sull’economia circolare. La Spagna, in particolare, ha chiesto al Consiglio di invitare la Commissione europea a "rivedere e ampliare il campo di applicazione della direttiva sulla progettazione ecocompatibile", che attualmente, per la maggior parte dei gruppi di prodotti, riguarda solo l’aspetto dell’efficienza energetica.
La Francia e la Germania hanno chiesto che il piano d'azione sull’economia circolare definisca una strategia più chiara per l'efficienza delle risorse applicata ai prodotti e un "ambizioso piano d'azione in materia di etichettatura ambientale dei prodotti". Inoltre, invitano l'UE ad affrontare il problema dell’obsolescenza programmata. Molti Stati membri hanno espresso sostegno all'impegno della Commissione a sviluppare standard di qualità per le materie prime secondarie. Alcuni Stati membri ritengono che gli appalti pubblici verdi siano da considerare come un’area ad alto potenziale.
Infine, il Consiglio ha adottato una dichiarazione in merito ad una recente sentenza europea sugli interferenti endocrini, che ha stabilito che la Commissione UE non è riuscita a determinare criteri scientifici precisi su queste sostanze. I Ministri chiedono un’azione urgente alla Commissione UE, al fine di accelerare la definizione di tali criteri.
Conclusioni del Consiglio Competitivita' su Economia Circolare (29 febbraio 2016):
Circular Economy Package- Consiglio Competitività.pdfAfficher les détails COMP Council 29 febbraio.pdfAfficher les détails