Il 21 luglio, la Commissione Europea ha adottato il pacchetto di misure per definire il contributo richiesto agli Stati Membri nei settori non-ETS (residenziale, agricoltura, gestione dei rifiuti, trasporti) al fine di conseguire l’obiettivo di riduzione di GHG del 40% entro il 2030, stabilitoze: 12px">La proposta di Regolamento prevede l’inclusione del settore dell’uso dei terreni e dell’agricoltura e consente un uso “limitato” delle rimozioni nette da alcuni usi dei terreni e cambiamenti all’uso (Land Use Land Use Change and Forestry).
Per gli Stati Membri che hanno obiettivi di riduzione nazionali al di sopra sia dell’obiettivo medio a livello UE che del proprio potenziale di riduzione efficace dal punto di vista dei costi, e per gli Stati Membri che non hanno ricevuto quote di emissione gratuite per l’industria nel 2013, il meccanismo di flessibilità prevede che si possa facilitare il conseguimento degli obiettivi non-ETS tramite la cancellazione di quote gratuite.
La proposta è rivolta alle pubbliche amministrazioni e gli impatti sui vari stakeholder, (industria e consumatori) dipenderanno dalla natura e dal campo di applicazione delle misure nazionali e europee che verranno adottate.
La proposta stabilisce che in caso di deviazione da parte dello Stato Membro rispetto alla traiettoria di riduzione stabilita, lo Stato Membro dovrà sottoporre un piano d’azione per assicurare il rispetto dell’obiettivo. Il piano di azione dovrà esser parte integrante dei piani nazionali climatici ed energetici richiesti ad ogni Stato Membro e sarà incluso nella Governance dell’Unione dell’Energia, sulla quale la Commissione UE adotterà una proposta legislativa prima della fine dell’anno. I Piani nazionali dovranno includere l’obiettivo annuale di emissione stabilito dal presente Regolamento.
Link al comunicato stampa e ai documenti:
http://ec.europa.eu/clima/news/articles/news_2016072001_en.htm