Facciamo riferimento alla tematica dell'inquinamento acustico per segnalare che nella Serie Generale n. 79 della Gazzetta Ufficiale del 4 aprile 2017 è stato pubblicato il decreto legislativo n. 42/2017 che contiene "Disposizioni in materia di armonizzazione della normativa nazionale in materia di inquinamento acustico, a norma dell'articolo 19, comma 2, lettere a), b), c), d), e), f) e h) della legge 30 ottobre 2014, n. 161".
La nuova norma interviene modificando il Decreto Legislativo n. 194/2005, che disciplina le modalità di determinazione e di gestione ambientale del rumore, e apporta anche modifiche alla Legge quadro sull'inquinamento acustico n. 447/1995.
Confindustria è intervenuta a più riprese con il Governo, durante la discussione in Parlamento e il passaggio in Conferenza Unificata per evitare l’introduzione di disposizioni penalizzanti per il settore produttivo, con particolare riferimento all’introduzione di misure più severe di quelle richieste a livello comunitario (cd. divieto di gold plating).
Più in dettaglio, il provvedimento prevede, tra gli altri:
una razionalizzazione della tempistica riguardante la trasmissione delle mappe acustiche e dei relativi piani d’azione, assicurando nel contempo anche l’informazione del pubblico;
criteri generali per l'esercizio della professione di tecnico competente in acustica;
il rimando, con specifici decreti attuativi, alle modalità di introduzione dei valori limite al fine di un loro graduale utilizzo in relazione ai controlli e alla pianificazione acustica;
l'incremento delle sanzioni, per il superamento di qualsiasi valore limite (valore di immissione, emissione, immissione specifica, qualità, attenzione).
Il provvedimento prevede inoltre l’aggiornamento dei decreti attuativi della legge 26 ottobre 1995, n. 447 in merito ai metodi di determinazione dei descrittori acustici.
Infine si prevede una specifica disciplina delle attività fonte di rumore ambientale, fino ad oggi escluse dalla normativa, quali gli impianti eolici, le aviosuperfici, le elisuperfici, le idrosuperfici, le attività e discipline sportive e le attività di autodromi e piste motoristiche.
Rispetto ai contenuti del provvedimento, è stata costantemente evidenziata da Confindustria la necessità di tutelare gli insediamenti industriali preesistenti, con maggior riguardo per quelli posti in contesti acusticamente non adeguati per effetto dei successivi sviluppi urbanistici.
In questo senso il Governo ha ritenuto opportuno, anche a seguito delle indicazioni formulate nelle competenti commissioni parlamentari, inserire un regime di salvaguardia per le sorgenti sonore preesistenti rispetto al limite d’immissione specifico in presenza di salti di classe nella zonizzazione comunale. In questo caso il decreto coinvolge l’amministrazione comunale attribuendogli la responsabilità del piano di risanamento (art. 9 comma 3 lettera b); di contro, il fatto che non sia necessaria la valutazione del clima acustico per nuovi insediamenti residenziali prossimi ad impianti industriali potrebbe costituire un aspetto critico per il preesistente insediamento industriale.
Con l'occasione segnaliamo che è stato altresì pubblicato il Decreto Legislativo n. 41/2017 recante "Disposizioni per l'armonizzazione della normativa nazionale in materia di inquinamento acustico con la direttiva 2000/14/CE e con il regolamento (CE) n. 765/2008, a norma dell'articolo 19, comma 2, lettere i), l) e m) della legge 30 ottobre 2014, n. 161".
In merito a tale provvedimento, il comunicato del Consiglio dei Ministri spiega che con tale Decreto "si razionalizza la disciplina sulle macchine rumorose operanti all’aperto, con particolare riguardo a quelle importate da Paesi extracomunitari e poste in commercio nella distribuzione di dettaglio, affidando la responsabilità in materia agli importatori presenti sul territorio comunitario, colmando così un vuoto normativo e garantendo maggiore sicurezza all’utenza. Il provvedimento mira anche a raggiungere obiettivi di semplificazione nei procedimenti di autorizzazione e di certificazione, anche con una revisione dei requisiti richiesti agli organismi di certificazione. Viene infine rafforzata la disciplina sanzionatoria, conferendo ad ISPRA maggiori poteri di accertamento e verifica".
Entrambi i provvedimenti (vd allegato) sono entrati in vigore il 19 aprile.
Gazzetta Ufficiale - Serie Generale n 79 2017.pdf|Visualizza dettagli