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Albo: Delibera n. 3 del 22 febbraio 2017 su modulistica iscrizione procedura semplificata
Facciamo seguito alla nostra comunicazione del 3 marzo per informare che il Comitato Nazionale ha ritenuto opportuno emanare la Delibera n. 3 del 22 febbraio per rivedere anche la modulistica per l'iscrizione con procedura semplificata, a seguito della deliberazione n. 5 del 3 novembre 2016.
Il provvedimento è disponibile nella libreria della comunità all'interno della cartella "Albo gestori ambientali".
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Albo: Delibera n. 2 del 22 febbraio 2017 su modulistica e Circolare 229/2017 su cat. 1,4 e 5
Informiamo che il Comitato Nazionale dell'Albo Gestori Ambientali ha emanato la deliberazione n. 2 del 22 febbraio 2017 riguardante la modulistica per l’iscrizione e per il rinnovo dell’iscrizione all’Albo nelle categorie 1, 4, 5, 8, 9 e 10, rivista a seguito della deliberazione n. 5 del 3 novembre 2016.
Il Comitato ha inoltre ritenuto opportuno fornire alcune chiarimenti/indicazioni sull'iscrizione alle cat. 1, 4 e 5.
In particolare, anche grazie all'azione di Confindustria, sono state riviste le dotazioni di personale e di mezzi necessari per l'iscrizione in cat. 1 per la sottocategoria "raccolta differenziata, rifiuti ingombranti, raccolta multimateriale".
Più in dettaglio, si è ottenuto un sostanziale abbattimento (circa pari a 1/6) delle dotazioni originariamente definite nella deliberazione n.5 del 3 novembre 2016 nel caso in cui si decida di iscriversi per una sola frazione.
Per la raccolta e il trasporto di più di una frazione dovrà invece essere dimostrata la somma delle dotazioni minime previste per ciascuna di esse fino e non oltre il raggiungimento del valore riportato nella delibera in parola. Tuttavia, per le classi A e B si è ottenuto che, fino alla concorrenza di tre frazioni, detta somma è ridotta del 30 per cento.
I provvedimenti sono disponibili in libreria della comunità all'interno della cartella "Albo gestori ambientali".
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Riforma Direttiva ETS: accordo raggiunto in ConsiglioLo scorso 28 febbraio, i Ministri UE dell’Ambiente hanno raggiunto un accordo di massima (“general approach”) sulla proposta di riforma della Direttiva Emissions Trading, presentata dalla Commissione UE a luglio 2014. Dopo un anno e mezzo di negoziato controverso e quattro Consigli dell’Ambiente, l’accordo è stato raggiunto con il 71,44% degli Stati Membri a favore. Il Ministro Gianluca Galletti, cosi come i Ministri di Paesi Bassi, Polonia e Ungheria, ha criticato la Presidenza di turno maltese per la poca correttezza del processo decisionale. I Ministri sono arrivati in Consiglio con posizioni divergenti, essendo l’ultimo testo della Presidenza maltese stato respinto in Coreper. Un ruolo cruciale hanno giocato la pressione da parte della Commissione UE e di alcuni Stati Membri per chiudere il dossier il prima possibile, anche in vista di scadenze elettorali molto importanti soprattutto in Francia e Germania, con esiti ancora imprevedibili. Il lavoro sull’ultimo testo della Presidenza maltese (quello del 17 febbraio) è andato avanti per tutta la giornata ed è approdato ad un compromesso che ha visto prevalere la richiesta avanzata dalla Francia e da alcuni Stati membri “like-minded” (SV, NL, LU, DK) di eliminare il surplus di quote di emissione dal sistema ETS, in cambio di una maggiore disponibilità di quote gratuite per l’industria a rischio di carbon leakage (2% in più rispetto a quanto proposto dalla Commissione UE), nel caso in cui il quantitativo proposto dalla Commissione UE sia insufficiente per il periodo 2021-2030 e si debba applicare un fattore di correzione intersettoriale. L’altra questione politica del braccio di ferro tra gli Stati Membri, che ha allineato in blocco i Paesi dell’Est, ha riguardato le condizioni per la concessione di finanziamenti tramite i Fondi di Modernizzazione e Innovazione alimentati da quote di emissione, che alcuni gli Stati Membri dell'Ovest hanno voluto vincolare a tecnologie a basse emissioni, per evitare che in tali progetti rientrassero le fonti fossili, soprattutto il carbone. Per quanto riguarda la protezione del l’industria a rischio di carbon leakage, il testo emerso dall’accordo di massima è complessivamente meno positivo della posizione adottata dal Parlamento UE il 15 febbraio. Oltre ad una richiesta di quote per l’industria di gran lunga minore rispetto a quella avanzata dal Parlamento UE (5%), il Consiglio non ha accettato la proposta dell’Italia e della Francia di istituire un fondo armonizzato per le compensazioni dei costi indiretti, come invece, seppure a copertura parziale, ha chiesto il Parlamento UE. Inoltre, l’accordo, pur lasciando le due categorie di assegnazione di quote gratuite (100% per i settori a rischio e 30% per i settori non a rischio), ha stabilito una soglia per la valutazione qualitativa del rischio dello 0,16%, quindi più elevata di quella chiesta dal Parlamento UE e una soglia minima per l’aggiustamento dell’assegnazione delle quote gratuite in base all’aumento della produzione più elevata (15%). Sebbene il Consiglio abbia deciso di non modificare il fattore lineare di riduzione annuale di quote di emisisione (2,2%), legato all'obiettivo 2030, l’intervento sul mercato europeo delle quote di emissione richiesto dal Consiglio per eliminare il surplus è più radicale di quello richiesto dal Parlamento, che prevede l’aumento temporaneo del tasso annuale di ritiro delle quote e di accantonamento nella Market Stability Reserve dal 12% al 24% e la cancellazione di 800 milioni di quote. Il Consiglio aggiunge un’ulteriore richiesta, che va a toccare la validità delle quote nel sistema ETS, stabilendo che a partire dal 2024 le quote della MSR che superano il quantitativo di quote all’asta nell’anno precedente non saranno più valide. Nei prossimi giorni si avranno notizie sull’avvio del negoziato inter-istituzionale tra Commissione, Consiglio e Parlamento (trilogo). TESTO ACCORDO CONSIGLIO.pdfAfficher les détails TESTO 17 febbraio.pdfAfficher les détails
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ETS: pubblicato in GU il decreto per il riconoscimento dei crediti spettanti ai Nuovi Entranti
Segnaliamo che lo scorso 22 febbraio è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico che riconosce gli ulteriori crediti spettanti, per gli anni 2008-2012, ai gestori degli impianti riconosciuti come "Nuovi Entranti" che non hanno ricevuto quote di emissione a titolo gratuito. Il testo del decreto è disponibile al seguente link:
Ricordiamo che per "ulteriori crediti spettanti" si intendono "i crediti, ulteriori rispetto a quelli già riconosciuti in attuazione del decreto-legge 72/10, definiti, ai sensi dell’articolo 29, comma 4, del decreto legislativo 30/13, tenendo conto della valorizzazione per i gestori degli impianti del possibile utilizzo di CERs ed ERUs nei limiti previsti dalla decisione di assegnazione (2008-2012), alla luce della impossibilità dell’utilizzo degli stessi".
Il valore complessivo dei crediti riconosciuti, in base a quanto previsto dalla Delibera n. 120/2014 dell'Autorità per l'Energia (in allegato), è superiore ai 30 milioni di euro.
Nei prossimi giorni, sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico, saranno rese disponibili le informazioni necessarie alla predisposizione dell'istanza volta ad ottenere la liquidazione di tali crediti.
Delibera AEGGSI Nuovi Entranti ETS.pdfVisualizza dettagli 120-14all.xlsVisualizza dettagli |
Conai: proroga procedura "tutti in regola" al 31 marzo 2017
Facciamo riferimento alla procedura di regolarizzazione agevolata, denominata “Tutti in regola” - valida fino al 31 dicembre 2016 - che Conai aveva riservato alle micro e piccole imprese importatrici di merci imballate e/o operanti la selezione/riparazione di pallet in legno.
Conai informa che il CdA, sulla base di tutti gli elementi acquisiti e considerato lo straordinario interesse manifestato da aziende ed associazioni, ha deliberato la proroga dell’iniziativa fino al 31 marzo 2017, confermando le agevolazioni previste, fatta eccezione per la rateizzazione delle somme dovute, che non sarà più consentita.
Le aziende interessate potranno quindi presentare il modello di richiesta di regolarizzazione agevolata entro e non oltre il 31 marzo 2017, mentre le relative dichiarazioni del Contributo ambientale dovranno essere inviate al Conai nei trenta giorni successivi alla richiesta stessa.
Le stesse condizioni sono applicabili alle aziende che hanno già adempiuto a tali obblighi, ma oltre il termine del 31.12.2016.
Per maggiori informazioni è possibile consultare il documento completo TUTTI IN REGOLA, disponibile sul sito www.conai.org sia nella pagina dedicata nella sezione Imprese/Contributo Ambientale/Tutti in regola, sia nella sezione download documenti/Guida al Contributo.
Inoltre, è possibile chiamare il numero verde 800904372 (da rete fissa nazionale) o scrivere all’indirizzo email [email protected].
Conai segnala che tale proroga ha carattere assolutamente eccezionale e, quindi, alla scadenza dei nuovi termini, non sarà più possibile usufruire della agevolazioni previste.
Per quanto di utilità, Conai informa infine che per le aziende con un periodo pregresso da regolarizzare (2007 – 2016) costantemente sotto la soglia annuale di esenzione, è inutile ricorrere alla procedura “Tutti in Regola”, non essendovi somme da versare al Conai a titolo di contributo per l’intero periodo pregresso.
Nei prossimi giorni il Consorzio invierà specifiche comunicazioni ad aziende che risultano operare nei settori interessati.
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Ultime delibere Comitato ETS
Segnaliamo che sono state pubblicate sul sito del Ministero dell'Ambiente le seguenti delibere, consultabili al link: http://www.minambiente.it/pagina/delibere-del-comitato
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ETS: specifiche sul funzionamento del Portale AGES
Riportiamo alcune specifiche relative al funzionamento del nuovo portale AGES, che ci sono state trasmesse dagli uffici del Ministero dell'Ambiente.
In particolare, per quanto riguarda l'accoglimento delle distinte dei versamento, ci è stato segnalato che alcune aziende hanno trasmesso dei documenti ufficiosi (stampe da internet senza intestazione) o con transazioni non riscontrabili (stato: in lavorazione).
A breve il Ministero pubblicherà una nota a riguardo, possiamo però anticiparvi che i documenti corretti da trasmettere a dimostrazione del pagamento delle tariffe devono contenere i seguenti riferimenti:
È inoltre importante che questo documento ufficiale della banca (con le caratteristiche appena presentate) possa essere generato successivamente alla data di valuta, cosi da avere certezza della transazione.
Da ultimo, ricordiamo che la trasmissione della distinta di pagamento della tariffa 2016 (art. 2 del decreto tariffe) consente la trasmissione della comunicazione delle emissioni (sono già state trasmesse dagli operatori diverse comunicazioni e dichiarazioni di verifica dagli organismi di certificazione); mentre la trasmissione della distinta di pagamento della tariffa 2017 (sempre art. 2 del decreto tariffe) consente il rilascio delle quote annuali che altrimenti resta sospeso.
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DM sui sottoprodotti: primi chiarimenti
Facciamo seguito alla nostra comunicazione del 16 febbraio per segnalare che l'Area Politiche Industriali sta ricevendo alcune richieste di chiarimento in vista dell'entrata in vigore del provvedimento, prevista per il 2 marzo, in particolare su:
Al riguardo, vi confermiamo che l'art. 4, comma 2 del decreto dispone che "Negli articoli seguenti sono indicate alcune modalità con cui provare la sussistenza delle circostanze di cui al comma 1, fatta salva la possibilità di dimostrare, con ogni mezzo ed anche con modalità e con riferimento a sostanze ed oggetti diversi da quelli precisati nel presente decreto, o che soddisfano criteri differenti, che una sostanza o un oggetto derivante da un ciclo di produzione non e' un rifiuto, ma un sottoprodotto [...]".
Riteniamo, quindi, che i soggetti coinvolti nella filiera del sottoprodotto possano continuare a utilizzare le modalità che ritengono più consone, senza per forza dover seguire le modalità/criteri contenuti nel decreto.
Con riferimento all'iscrizione alle Camere di Commercio, sappiamo che il sistema camerale non ha modo di istituire l'elenco previsto entro il 2 marzo.
Provvederemo a segnalare al Ministero dell'Ambiente le ulteriori criticità che ci avete sollevato in questi giorni, al fine di ottenere i necessari chiarimenti.
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