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Ambiente

"Decreto tariffe" ETS: pubblicate FAQ del Ministero dell'Ambiente e informativa dell'ISPRA
Con riferimento alla pubblicazione del "Decreto tariffe ETS" (si veda voce di blog del 26 settembre), segnaliamo che il Ministero dell'Ambiente ha pubblicato nella pagina web dedicata al DM 25 luglio 2016 una serie di FAQ, che riportiamo in allegato ("faq_dm25_07_2016_05102016.pdf").
Per maggiori informazioni, si faccia riferimento al seguente link: http://www.minambiente.it/pagina/tariffe-carico-degli-operatori-le-attivita-previste-dal-decreto-legislativo-n-30-del-2013-la
Riportiamo, inoltre, l'elenco dei conti correnti per il pagamento di quanto previsto nel decreto tariffe, disponibile al seguente link: http://www.rgs.mef.gov.it/_Documenti/VERSIONE-I/Attivit--i/Tesoreria/Codici-IBA/Codici-IBAN04.pdf
Da ultimo, segnaliamo che sul sito web dell'ISPRA, è disponibile una pagina web con informazioni utili sulle modalità di pagamento e di comunicazione in merito alle tariffe per la gestione del Registro dell’Unione: http://www.isprambiente.gov.it/it/archivio/novita-normative/anno-2016/ambiente-22
Riportiamo in allegato la relativa documentazione di approfondimento ("informativa_tariffe.pdf")
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21 ottobre 2016 - Giornata di confronto sulle alternative agli HFC ISPRA - MATTM
Segnaliamo che l’ISPRA, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ha organizzato una giornata di confronto dal titolo “Alternative agli HFC e opportunità per il sistema Italia”, che si terrà a Roma, il 21 ottobre 2016, presso la sede ISPRA (Via Brancati 48).
L’obiettivo del workshop è creare un momento di approfondimento e discussione sull’esistenza di tecnologie italiane alternative, di brevetti, progetti che possono trarre vantaggio dai meccanismi di finanziamento previsti dal Fondo Multilaterale per l’Attuazione del Protocollo di Montreal.
In allegato l’agenda della giornata e il comunicato stampa sull’evento. Di seguito il link per la registrazione: http://www.isprambiente.gov.it/it/events/alternative-agli-hfc-e-opportunita-per-il-sistema-italia
Il workshop fa seguito agli scambi avuti da ISPRA nel corso dei mesi scorsi con alcuni interlocutori, che hanno dato la propria disponibilità a partecipare con una presentazione o intervenendo alla tavola rotonda. Il workshop si concentrerà sul comparto della refrigerazione commerciale e del condizionamento e si rivolge essenzialmente ad alcuni rappresentanti della grande distribuzione organizzata e alle Associazioni di riferimento (costruttori di apparecchiature e impianti).
L'obiettivo è quello di raccogliere informazioni per realizzare un quadro il più rappresentativo possibile dei comparti che nel nostro paese hanno a che fare con gli HFC, valutando sia le eventuali ricadute della normativa internazionale e le alternative più praticabili, sia fornendo informazioni circa la possibilità di candidare progetti di formazione nei paesi in via di sviluppo (finanziati dal Fondo Multilaterale per l’Attuazione del Protocollo di Montreal) che possono offrire ulteriori occasioni/opportunità alle nostre aziende di stabilire contatti o relazioni con questi paesi esportando know-how e tecnologie.
Agenda Workshop Alternative HFC.pdfVisualizza dettagli Comunicato Stampa Workshop Alternatove HFC.pdfVisualizza dettagli |
Biossido di Titanio e proposta di classificazione armonizzata come cancerogeno 1B - Position Paper di Confindustria
Il 31 maggio scorso l'ECHA ha aperto una internet consultation sulla proposta di classificazione armonizzata del Biossido di Titanio (TiO2) come Carc. 1B, H350i.
La sostanza, che attualmente non è compresa nell'allegato VI del CLP, è un pigmento e un agente opacizzante, tra le cui proprietà segnaliamo la resistenza agli attacchi chimici, la stabilità termica, la resistenza alla degradazione UV e il potenziale di fotocatalisi.
E’ molto usato sia in ambienti industriali che professionali ed incluso in numerosi prodotti e articoli tra cui: pitture, vernici, inchiostri, rivestimenti, plastiche, gomme, carte, intonaci, adesivi, tessuti, vetro, ceramica, componenti elettronici, catalizzatori, rivestimenti per pavimenti, granuli di copertura, additivi alimentari (E 171), prodotti farmaceutici, cosmetici, impronte dentali, etc.
Gli usi di TiO2 dipendono dalle sue proprietà, che sono determinate dalla cristallinità, dalla dimensione, dalla forma e dalla chimica di superficie della particella TiO2.
A causa del vasto uso di tale sostanza, numerose Associazioni europee e nazionali hanno risposto alla consultazione inviando dati contrastanti la classificazione come cancerogeno 1B (H350) che, se confermata, comporterebbe grossi problemi a molti settori, sia per quanto riguarda la gestione, sia perché ne sarebbero vietati molti usi.
Alla luce di quanto sopra, trasmettiamo in allegato un documento che riporta, per ciascun settore interessato, una breve indicazione degli usi della sostanza, dell'impatto che avrebbe la riclassificazione come cancerogeno e dell'assenza - nella maggior parte dei casi - di sostanze alternative.
Vista la trasversalità della tematica, e il potenziale impatto su più settori, abbiamo ritenuto opportuno intervenire come Confindustria, trasmettendo alle autorità competenti gli elementi utili per condurre un dibattito il più possibile informato in sede europea.
Confindustria - osservazioni biossido di titanio.pdfVisualizza dettagli |
Bonifiche: Slides presentazione documento Confindustria "Dalla bonifica alla reindustrializzazione"Facciamo riferimento al documento "Dalla bonifica alla reindustrializzazione" (presente nella libreria della comunità) per segnalare che è a vostra disposizione, all'interno della cartella "Bonifiche e consumo suolo", la presentazione utilizzata per illustrare il documento, nel corso dell'evento fieristico "RemTech 2016", che si è tenuto a Ferrara dal 21 al 23 settembre 2016.
Confindustria presentazione pp 'dalla bonifica alla reindustrializzazione'_22 settembre.pdfVisualizza dettagli
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Consultazione UE sul Regolamento REACHIl 28 ottobre, la Commissione UE ha avviato la consultazione pubblica sulla valutazione del regolamento REACH nel contesto del programma “REFIT” della Commissione. La consultazione è aperta fino al 28 gennaio 2017. Come e’ noto, il Regolamento REACH prevede l’obbligo ogni 5 anni di monitorare i progressi nel conseguimento degli obiettivi preposti. La consultazione segue la Roadmap pubblicata dalla Commissione lo scorso 5 maggio, che ha spiegato lo scopo della valutazione e le modalità in cui sarà effettuata. La valutazione seguirà i principi per una “migliore regolamentazione “ (Better regulation) sulla base di 5 criteri: efficacia, efficienza, rilevanza, coerenza e valore aggiunto per l’UE. Come base per la valutazione, la Commissione UE utilizzerà un'ampia gamma di fonti di informazioni, compresi i rapporti degli Stati Membri e dell’ECHA e gli studi tematici commissionati dall’Esecutivo comunitario e effettuati da consulenti esterni Anche le informazioni fornite dagli stakeholder avranno un ruolo importante nell’orientare le decisioni della Commissione UE. Link alla consultazione: http://ec.europa.eu/growth/tools-databases/newsroom/cf/itemdetail.cfm?item_id=8952 ROADMAP 2017_env_005_reach_refit_en.pdfAfficher les détails |
Convocazione riunione reti ambiente 19 ottobre 2016
E' stata convocata una riunione con la "rete ambiente" per fare il punto e confrontarci sui principali dossier all'attenzione dell'area ambiente di Confindustria.
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Esiti Consiglio Ambiente: contributo settori non-ETS all'obiettivo 2030Nel corso de Consiglio Ambiente che si è tenuto il 17 ottobre a Bruxelles, i Ministri hanno avuto un dibattito politico sulla proposta presentata dalla Commissione UE lo scorso luglio riguardante il contributo dei settori non-ETS (“Effort Sharing”) all’obiettivo di riduzione delle emissioni del 40% entro il 2030 e sulla proposta di Regolamento per il settore dell’agricoltura e delle foreste (LULUCF). I Ministri hanno messo in evidenza l’importanza di questa normativa nel contesto dell’Accordo di Parigi sul Clima, ratificato dall’UE qualche settimana fa. Tuttavia, sono emerse posizioni divergenti su i punti chiave della proposta. Alcune delegazioni hanno osservato che gli obiettivi nazionali per i settori non-ETS assegnati dalla Commissione UE non sono adeguati e hanno chiesto chiarimenti sulla metodologia di calcolo degli obiettivi e una considerazione delle specifiche situazioni nazionali e degli impatti degli obiettivi sulle economie degli Stati Membri. Anche riguardo alle flessibilità proposte dalla Commissione UE, alcuni Stati Membri hanno dichiarato che non sono sufficienti, mentre altri sono preoccupati di eccessive concessioni. Un altro punto che è stato sollevato dai Ministri riguarda la necessità di riconoscere gli sforzi già fatti per ridurre le emissioni nei settori non-ETS. Riguardo al periodo riferimento per il calcolo degli obiettivi, alcuni Stati Membri hanno osservato che fissare come riferimento le emissioni del periodo 2016-2018 invece che gli obiettivi al 2020, penalizza quegli Stati Membri che hanno compiuto sforzi antecedenti e riduce gli incentivi verso un’ulteriore riduzione. Altri, invece, sono di parere opposto e ritengono che fissare il periodo di riferimento al 2020 ridurrebbe l’ambizione degli sforzi di riduzione delle emissioni. Nello specifico, per quanto riguarda l’Italia, il Ministro Gianluca Galletti ha osservato che il Paese è tra i best performer nella riduzione di emissioni e intende rimanere tale. Tuttavia, ha dichiarato che la proposta della Commissione UE non riflette né il principio di equità né di convergenza o delle emissioni pro-capite. Il Ministro si è detto molto preoccupato riguardo alla metodologia utilizzata dalla Commissione UE e ha chiesto che si ponga rimedio alle distorsioni. Gli sforzi già intrapresi da un Paese dovrebbero essere riconosciuti dalla normativa e le flessibilità proposte non ricompensano gli Stati che hanno una migliore gestione dell’agricoltura. La Germania ha osservato che l’UE non dovrebbe tardare negli sforzi per conseguire l’obiettivo del 40%, che rappresenta “il minimo”. Inoltre, ha sottolineato che il dibattito sul contributo dei settori non-ETS dovrebbe evolvere in parallelo con la revisione della Direttiva ETS, in modo da dare un segnale alla comunità internazionale dopo la ratifica dell’Accordo di Parigi. La Francia ha sottolineato che la proposta Effort Sharing rappresenta un onere non indifferente per gli Stati Membri, ma che è una buona base di partenza. La Spagna ha dichiarato che è necessario rivedere la metodologia di calcolo degli obiettivi nazionali, in modo da assicurare uno sforzo equo da parte di tutti. Il Commissario UE all’Azione per il Clima Miguel Arias Cañete ha dichiarato che la proposta dell’Esecutivo riflette le Conclusioni del Consiglio Europeo del 2014 e che auspica che il Consiglio dia seguito rapidamente alle proposte, in vista della revisione del quadro sull’Unione dell’Energia che avrà luogo nella primavera del 2017. In merito alla proposta di Regolamento sulle emissioni dall’uso dei terreni, la modifica dell’uso dei terreni e delle foreste (“LULUCF”), alcune delegazioni nazionali hanno richiesto che si tenga conto delle specificità degli Stati Membri, mentre altre hanno dichiarato che i crediti dalla gestione delle foreste dovrebbero essere tenuti in maggior conto. I Ministri hanno avuto un dibattito sulla gestione sostenibile dell’acqua e hanno adottato Conclusioni politiche al riguardo, rimarcando la necessità di integrare gli obiettivi della politica sull’acqua in altre aree politiche coinvolte (agricoltura, pesca, industria, energia, pianificazione dello spazio). Alcune delegazioni hanno chiesto che gli Stati Membri siano coinvolti nella preparazione della revisione della Direttiva Quadro sull’Acqua nel 2019. I Ministri hanno sottolineato che è necessario mantenere alta l’ambizione degli obiettivi sulla politica per l’acqua in un orizzonte post-2027, ma hanno anche rimarcato che in questo ambito le sfide sono molto diverse a livello nazionale e che si dovrà garantire la necessaria flessibilità sulle misure da adottare per raggiungere gli obiettivi. Il Consiglio ha adottato Conclusioni sulla Convenzione sulla Diversità Biologica. Si è discusso anche dei recenti sviluppi del Protocollo di Montreal sulle sostanze che minacciano lo strato di ozono e di proposte per l’utilizzo dei fondi non spesi del programma NER300. La Commissione UE ha presentato una strategia per una mobilità a basse emissioni, che ha stabilito le iniziative che la Commissione ha in cantiere per i prossimi anni. Infine, la Commissione ha aggiornato sugli sviluppi in seno all’Organizzazione Internazionale dell’Aviazione Civile (ICAO), che di recente ha deciso di stabilire una misura di mercato a livello globale (global market based measure - GMBM) per ridurre le emissioni di CO2 del settore dell’aviazione.
Esiti Consiglio Ambiente 17 ottobre.pdfAfficher les détails
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Esiti sondaggio di BUSINESSEUROPE sui costi del Carbon Pricing
Trasmettiamo in allegato i risultati del sondaggio commissionato da BUSINESSEUROPE relativamente agli impatti delle politiche di lotta ai cambiamenti climatici sulle decisioni di investimento delle imprese europee, di cui alla voce di blog del 2 agosto u.s.: "Sondaggio di BUSINESSEUROPE sui costi del Carbon Pricing".
I risultati del sondaggio sono stati presentati lo scorso 11 ottobre, in occasione della conferenza organizzata in collaborazione con la presidenza slovacca del Consiglio UE e gli uffici dell'On. I. Belet, relatore ombra della commissione ambiente del Parlamento europeo per la proposta di revisione della direttiva ETS.
In allegato la press release dell'evento e, di seguito, un video che riassume i lavori della conferenza: https://www.youtube.com/watch?v=O9lgUZ79Wes
2016-10-11_company_survey_reveals_risk_of_investment_leakage.pdfVisualizza dettagli 2016-10-11 BusinessEurope carbon pricing survey - final.pdfVisualizza dettagli |
HFC: follow up workshop ISPRA
Si trasmette in allegato il resoconto del workshop sulle alternative agli HFC, svoltosi presso ISPRA lo scorso 21 ottobre, e si riporta di seguito il link con le presentazioni dei relatori: http://www.isprambiente.gov.it/it/events/alternative-agli-hfc-e-opportunita-per-il-sistema-italia
Si segnala, in particolare, la presentazione del Ministero dell'Ambiente (in allegato) che illustra le possibilità offerte dal Fondo Multilaterale per l'Ozono (MLF) per il finanziamento di progetti mirati alla riduzione e alla progressiva eliminazione degli idroclorofluorocarburi e, nei prossimi anni, anche degli idrofluorocarburi.
Per maggiori informazioni, si faccia riferimento al sito dedicato del Ministero: http://www.minambiente.it/pagina/il-fondo-multilaterale-ozono-fmo
MATTM_21102016_FondoMultilateraleOzono_Caropreso_Mannoni.pdfVisualizza dettagli resoconto_workshop.pdfVisualizza dettagli
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L'UE accelera la ratifica dell'Accordo di ParigiIl 30 Settembre, il Consiglio straordinario dei Ministri UE dell’Ambiente ha deciso di accelerare l’iter di ratifica a livello europeo dell’Accordo di Parigi sul Clima. I Ministri UE hanno adottato una decisione sulla conclusione dell’Accordo e hanno chiesto il consenso del Parlamento UE, che voterà il prossimo 4 ottobre. Solo dopo il semaforo verde del Parlamento UE, la decisione sarà adottata formalmente dal Consiglio e l’UE potrà ratificare l’accordo. L’Accordo di Parigi è un accordo misto, nel senso che alcuni aspetti sono di responsabilità dell’UE, mentre altri ricadono sotto gli Stati Membri. Pertanto, deve essere ratificato sia dall’UE che dai 28 Stati Membri. Per ora solo Francia, Ungheria, Austria e Slovacchia hanno completato la procedura nazionale di ratifica. L’Accordo entrerà in vigore 30 giorni dopo la ratifica da parte di almeno 55% dei Paesi firmatari che sono responsabili di almeno il 55% delle emissioni di gas serra globali. Fino ad oggi, hanno ratificato l’Accordo 61 Paesi, che rappresentano il 47,79% delle emissioni globali. Se la soglia sarà raggiunta entro il 7 ottobre prossimo, l’Accordo entrerà in vigore in tempo per la prossima Conferenza delle Nazioni Unite sul Clima (COP22), che si terrà a Marrakesh a partire dal 7 novembre. Draft Council Decision.pdfAfficher les détails |