Il 6 Aprile si è svolta la seconda Commissione Mista intergovernativa italo-mongola a Ulan Bator guidata dal SS al MISE, Ivan Scalfarotto, cui ha partecipato per Confindustria la Presidente del Gruppo Tecnico Internazionalizzazione dei Territori, Ilaria Vescovi, ed un rappresentante di UNIC oltre al SS al Ministero dei Beni, Attività Culturali e Turismo, Dorina Bianchi, SACE ed il Presidente di CNA Federmoda.
La CM è stata preceduta, il giorno prima, da un Forum presieduto dal Ministro dell'Industria Leggera, Agricoltura e Alimentazione, Purev Sergelen, cui hanno preso parte circa 50 rappresentanti delle autorità ministeriali, realtà associative ed imprenditoriali mongole.
In tale ambito il Ministero e la National Development Agency hanno presentato una panoramica dell'economia mongola, le priorità di crescita governative e le proposte di collaborazione nei vari comparti tra cui, in particolare: cashmere e lana, conciario, agroalimentare ed ambientale.
I temi della collaborazione sono stati meglio declinati durante la Commissione Mista del giorno successivo, nella quale si è specificatamente fatto riferimento alla necessità mongola di:
1) incrementare la produzione e sviluppare la trasformazione delle proprie materie prime per l'export (prevalentemente verso la Cina e verso il Giappone, con cui la Mongolia ha un accordo di libero scambio entrato in vigore a giugno del 2016);
2) migliorare gli standard qualitativi dei prodotti di derivazione della carne e della lavorazione delle pelli e del cachmere;
3) implementare la formazione della manodopera nel settore tessile, conciario e alimentare.
Da parte del nostro Ministero dello Sviluppo Economico si è data ampia disponibilità ad attivare le istituzioni nazionali ed enti competenti, che avevano già mostrato interesse, per avviare collaborazioni relativamente a:
1) coltivazioni biologiche;
2) settore caseario;
3) energie rinnovabili;
4) efficienza energetica negli edifici pubblici e nelle fabbriche;
5) smaltimento rifiuti industriali e urbani;
6) gestione risorse naturali.
Altrettanto interessante, durante la Commissione Mista, è stato l'intervento di un rappresentante del Ministero dello Sviluppo dei Trasporti in merito alla collaborazione su alcuni progetti evidenziati da parte mongola ed altri sui quali è stato richiesto un approfondimento da parte italiana, tra cui: la ristrutturazione di un aeroporto, la costruzione di un parcheggio portuale al confine con la Russia ed un progetto di cabinovie per collegare la periferia di Ulan Bator con il centro città.
La visita è stata occasione di incontri proficui con i Ministri più importanti (Agricoltura e Industria Leggera, Esteri ed Energia), organizzati dalla nostra Ambasciata a Ulan Bator, la prima in Mongolia operativa ormai da luglio 2016 con l'Ambasciatore Andrea De Felip.
Unico aspetto non irrilevante è quello economico, ossia di finanziamento dei progetti. Purtroppo non basta avere prodotti, competenze e tecnologia in Mongolia ma occorre accompagnare le proposte di collaborazione con investimenti o volet finanziari (privati, fondi MISE o della cooperazione allo sviluppo tramite banche multilaterali).
Alla luce delle relazioni già intraprese con la Mongolia negli ultimi anni da alcune nostre associazioni di categoria, grazie al coinvolgimento in precedenti iniziative istituzionali, esiste un potenziale interesse a portare avanti una collaborazione con le controparti mongole o comunque a valutare qualora vi siano i presupposti per farlo. Nello specifico:
1) ACIMIT - che ha uno stretto contatto con l'associazione locale di riferimento, la Mongolian Wool and Cashmere Association, con cui ha firmato un protocollo di intesa lo scorso ottobre e con la quale andrà a definire gli estremi per la creazione di un centro tecnologico delle macchine tessili in Mongolia, di intesa con il MISE che finanzierebbe parte del progetto;
2) UNIC - che ha approfittato della partecipazione diretta a questa missione per riallacciare i contatti con la propria controparte, la Mongolian Leather Production Association, e che approfondirà l’interesse dei propri associati a sviluppare una collaborazione di carattere formativo e, sucessivamente, commerciale al fine di aumentare gli standard qualitativi dei semilavorati conciari (wet blue);
3) FEDERUNACOMA - che ha già realizzato uno studio sul fabbisogno di meccanizzazione agricola della Mongolia e che potrebbe inserirsi con una offerta nell’ambito del programma di sviluppo agricolo del Paese che mira a dotarsi di processi di coltivazione più produttivi e sostenibili attraverso macchine ed impianti più avanzati.
In allegato si trasmette:
1) la presentazione del Ministero dell'Industria Leggera, Agricoltura e Alimentazione
2) la presentazione della National Development Agency
3) il Piano di Azione del Governo della Mongolia 2016-2020
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