Sulla base del Rapporto annuale della Commissione UE sullo stato di attuazione dell’Accordo di Libero Scambio UE – Corea, Confindustria ha predisposto una nota di aggiornamento che evidenzia l’evoluzione degli scambi tra Ue e Corea e tra Italia e Corea e sul grado di utilizzo dei benefici tariffari previsti dall'intesa, a quattro anni dall’entrata in vigore dell’Accordo.
L’analisi – in allegato – rileva effetti sul commercio dell’UE e dell’Italia più che positivi: il raffronto dei dati relativi ai 12 mesi precedenti l’entrata in vigore dell’Accordo e il quarto anno di attuazione dello stesso mostra un incremento delle esportazioni dell'UE verso la Corea del 55%, a fronte di un aumento delle importazioni coreane del 5%. In generale, il saldo della bilancia commerciale dell’UE nei confronti della Corea è passato da un deficit di 7,6 miliardi di euro prima dell’entrata in vigore dell’accordo ad un surplus di 7,3 miliardi di euro nel quarto anno dall’entrata in vigore.
Tale tendenza si riflette anche nelle relazioni commerciali tra l’Italia e la Corea: dall’entrata in vigore dell’accordo al 2015 il nostro export è aumentato di oltre il 40% (passando da 2,9 miliardi di euro nel 2011 a 4,1 miliardi di euro nel 2015) a fronte di una flessione dell’import pari a -9% (3,2 miliardi euro nel 2011; 2,9 miliardi euro nel 2015).
Per quanto riguarda invece il tasso di utilizzo del regime preferenziale sia da parte dell’UE in generale che dell’Italia, l’analisi mostra ampi margini di miglioramento: il valore medio UE è del 68,5% (65,2% nel periodo luglio 2014 – giugno 2015), a fronte dell’84% da parte coreana, mentre l’Italia si attesta su valori inferiori alla media UE (58,7%) e ad alcuni dei principali partner (Germania 76,4%, Spagna 71,6). Valori in crescita rispetto alle rilevazioni del 2014 che si attestavano intorno al 53%, ma che confermano il 22° posto dell’Italia nella graduatoria dei paesi UE.
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