Il 3 e 4 luglio, la Commissione Europea ha organizzato le Giornate Europee per lo Sviluppo (European Development Days - EDD15), evento simbolo dell’Anno europeo per lo sviluppo e primo forum in Europa incentrato sulla cooperazione globale.
Ai lavori hanno preso parte oltre 5.000 persone da 140 paesi, tra le quali leader politici, esperti di sviluppo, rappresentanti del settore privato e della società civile. Più di 400 i relatori, tra i quali Martin Schulz, Presidente del Parlamento Europeo, Sam Kutesa, Presidente della 69° sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e Jean-Claude Juncker, Presidente della Commissione Europea, che ha aperto le EDD2015 definendole la Davos dello sviluppo.
Tra i principali temi dibattuti rientrano le condizioni per creare una crescita sostenibile ed il modo in cui una maggiore cooperazione tra tutti gli attori - profit e non - possa contribuire a sradicare la povertà e a ridurre le diseguaglianze.
Grande rilevanza è stata infatti data al ruolo del settore privato e delle imprese nella cooperazione allo sviluppo. Grazie alla potenzialità di generare una crescita inclusiva e sostenibile nei paesi in via di sviluppo, gli attori privati assumono infatti un ruolo sempre più cruciale, sia come finanziatori che come partner di governi, ONG e donatori.
Sam Kutesa, Presidente dell'Assemblea ONU, ha sottolineato come la chiave per uno sviluppo durevole sia dare valore aggiunto alle materie prime. Esportare materie prime significa infatti esportare anche posti di lavoro: solo la crescita di un settore privato locale permette di creare vero sviluppo. Il ruolo della Cooperazione europea dovrebbe dunque essere quello di abbassare il rischio dell’investimento privato per contribuire ad una crescita sostenibile nei paesi in via di sviluppo.
Punto sostenuto anche da Ahmed Hamid, Commissario per il Commercio della Comunità degli Stati dell’Africa Occidentale (ECOWAS), secondo il quale la Cooperazione europea dovrebbe puntare proprio a favorire l’aumento degli investimenti in questi mercati di difficile accesso. Le imprese straniere possono infatti trasferire sapere e contribuire a sviluppare un tessuto imprenditoriale locale, cruciale per la creazione di posti di lavoro e la crescita economica di un Paese.
Marie Gad, Coordinatore del Gruppo di lavoro sulla Cooperazione di BUSINESSEUROPE – cui partecipa anche Confindustria – ha sottolineato come le imprese bilancino costantemente rischi ed opportunità, ma in molti mercati emergenti i rischi ed i costi siano troppo alti, soprattutto per le PMI. A tal proposito, il Commissario Europeo al Commercio, Cecilia Malmström, ha ribadito come l’azione esterna dell’UE, si stia sempre più orientando proprio verso la creazione di un migliore clima di business in questi mercati, al fine di contribuire allo sviluppo di un settore privato locale, ad incrementare i flussi bilaterali di beni e servizi ed a favorire gli investimenti.
l programma delle giornate, l’elenco dei relatori e la documentazione discussa sono disponibili sul sito dell’evento: www.eudevdays.eu