Come già anticipato nella precedente comunicazione, si informa che il Comitato dei Rappresentanti Permanenti dell’UE riunito ieri a Bruxelles ha deciso un inasprimento delle misure restrittive nei confronti della Russia, sancendo il passaggio alla cosiddetta fase 3 delle sanzioni. Tale provvedimento è stato giustificato dal Presidente del Consiglio Europeo Van Rompuy e da quello della Commissione Europea Barroso come risposta alla mancanza di segnali della fine del sostegno russo alle forze separatiste che operano nell’Ucraina orientale e al permanere di una situazione di grave instabilità nell’area.
Nel dettaglio le nuove misure prevedono:
- Accesso al mercato dei capitali: divieto per le principali banche statali russe, banche di sviluppo e loro sussidiarie di vendere sul mercato europeo titoli obbligazionari (bond), azioni (equity) o altri strumenti finanziari con una scadenza superiore ai 90 giorni; è altresì proibita la vendita di servizi ad essi collegati.
- Embargo sui prodotti militari: Divieto di import/export da e per la Russia di armi e beni destinati all’industria militare (in allegato l’elenco completo dei prodotti sottoposti a tale misura).
- Divieto di esportazione di beni dual use: è vietato l’export verso la Russia di beni e tecnologie duali che potrebbero essere impiegati a scopi militari; per ulteriori approfondimento a riguardo si rimanda al regolamento (CE) n. 428/2009 del Consiglio, del 5 maggio 2009, che istituisce il regime comunitario di controllo delle esportazioni, del trasferimento, dell’intermediazione e del transito di prodotti a duplice uso (http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:02009R0428-20140702&from=EN).
- Restrizioni all’export di apparecchiature collegate al settore energetico: l’esportazione in Russia di beni e tecnologie da impiegare nel settore energetico dovrà essere sottoposta a preventiva autorizzazione da parte delle competenti autorità degli Stati membri. Licenze all’export saranno vietate per prodotti destinati all’esplorazione e produzione petrolifera in acque profonde, esplorazione petrolifera nelle regioni dell’artico o progetti collegati allo shale gas.
Tali misure verranno applicate ai contratti futuri e non a quelli già sottoscritti; la loro entrata in vigore è fissata a partire dal giorno successivo alla loro pubblicazione nella gazzetta ufficiale dell’UE, verosimilmente il 1 agosto prossimo.
In aggiunta il Coreper ha deciso di vietare nuovi investimenti in Crimea e nell’area di Sebastopoli nei settori infrastrutture, trasporti, telecomunicazioni ed energia. Apparecchiature e macchinari destinati a questi settori non potranno altresì essere esportati.
E’ stato infine ampliato l’elenco di personalità sottoposte a congelamento dei beni e divieto di concessione dei visti ad ulteriori 8 persone fisiche e 3 enti e società; i loro nominativi saranno resi noti nel pomeriggio di oggi.
Confindustria continuerà a seguire l’evolversi della situazione e fornirne tempestiva comunicazione al sistema.
http___eur-lex.europa.pdfVisualizza dettagli