Si informa che il 31 gennaio scorso il Governo della Federazione Russa ha pubblicato il Decreto n. 84 con il quale si modifica la precedente disciplina “Sull'imposizione del divieto di acquistare varie tipologie di veicoli e mezzi di produzione straniera al fine del soddisfacimento di necessità statali e municipali” (Decreto 656).
Nel dettaglio il “Il Decreto [656], in conformità a quanto previsto dall'art. 14.3 della Legge federale russa n. 44FZ del 5 aprile 2013 disciplinante gli appalti pubblici, proibirà agli enti pubblici russi [...] di acquistare automobili, furgoni, camion, autobus, mezzi d'opera e di servizio, ruspe e tram prodotti fuori dalla Federazione Russa. Il divieto è motivato dall'esigenza di tutelare il mercato interno della Federazione Russa, lo sviluppo dell'economia nazionale e i produttori locali. Le misure restrittive, che hanno anche lo scopo di aumentare l'afflusso di investimenti esteri in Russia, non interesseranno i mezzi “stranieri” prodotti o assemblati in stabilimenti situati sul territorio russo (per stabilire il luogo di produzione di un determinato bene andranno prese in considerazione le Regole di Origine della Comunità degli Stati Indipendenti del 20 novembre 2009, [...]). La sussistenza di tutte le condizioni necessarie per poter essere esclusi dal campo di applicazione del Decreto 656 andrà attestata da un documento rilasciato dalla Camera del Commercio e dell'Industria della Federazione Russa nel rispetto delle procedure determinate dal Ministero dell'Industria e del Commercio russo.”
Si trasmette in allegato la traduzione delle 55 categorie di prodotti oggetto del divieto curata dall’ufficio ICE di Mosca.
Ufficialmente il provvedimento non ha carattere sanzionatorio, ma è espressione della volontà politica russa di potenziare il sistema produttivo interno attraverso un sistema di public procurement che avvantaggi le imprese locali incluse quelle straniere che svolgono attività produttive in Russia. Tale misura si applica pertanto a tutti i paesi stranieri ad eccezione di quelli facenti parte dell’Unione Doganale Euroasiatica (Bielorussia, Kazakhstan e dal 1 gennaio Armenia). Provvedimento analogo era stato assunto lo scorso agosto per il settore tessile e calzaturiero (ns. news sulla Comunità Affari Internazionale del 28/08).
Quanto all’ampiezza della definizione di “ente pubblico russo”, si precisa che in essa rientrano solo le istituzioni pubbliche statali, regionali e municipali (tra cui anche i Fondi governativi di tutela e salvaguardia) e NON le grandi imprese statali a partecipazione pubblica (con l’eccezione della holding dell’energia atomica Rosatom).
Si segnala infine l’impossibilità di quantificare al momento i potenziali effetti del provvedimento sul nostro export, dato che non esistono dati statistici che identificano la percentuale di import nella Federazione Russa indirizzato al public procurement.
ELENCO MACCHINE E MEZZI INDICATI NEL DEC. GOV. RUSSO N.84 DEL 31.01.2015.pdf|Visualizza dettagli