Si comunica che il Ministero per le Energie Rinnovabili indiano organizzerà a New Delhi, in collaborazione con la Confederation of Indian Industry (CII), la Federation of Indian Chambers of Commerce and Industry (FICCI) , Assocham e PHD Chamber of Commerce, dal 15 al 17 febbraio pp.vv, la prima edizione del "Renewable Energy Global Investment Promotion Meet and Expo" quale evento di follow up della campagna "Make in India" lanciata dal Primo Minitro Modi lo scorso 25 settembre. L'evento è una delle principali iniziative messe in cantiere dall'attuale Governo in ambito economico.
L'obiettivo è attrarre investimenti su larga scala nel settore delle energie rinnovabili riunendo gli investitori globali interessati alle opportunità offerte dall'India, che mostrerà così il proprio impegno verso lo sviluppo delle energie pulite per far fronte al proprio fabbisogno in modo sostenibile.
All'evento è attesa la partecipazione di circa 200 investitori globali, per un totale di oltre 1000 delegati di Governi, Istituzioni finanziarie internazionali, banche, imprese. Alla sessione plenaria, che si prevede sarà inaugurata dal Primo Ministro Modi, seguiranno sessioni tecniche per la discussione delle normative, delle policies e degli incentivi a disposizione degli investitori con la possibilità per i produttori di esporre a un grande pubblico le proprie competenze e i propri progetti. Verranno inoltre presentate le iniziative avviate dal Governo Centrale e da quelli Statali nel migliorare il clima per gli affari al fine di incoraggiare la localizzazione in India di impianti produttivi e attrarre investimenti su larga scala.
Attualmente, investimenti esteri in progetti di produzione e distribuzione delle energie rinnovabili sono consentiti fino al 100%, senza previo consenso del Governo (cd "automatic route"), secondo quanto previsto dall' Electricity Act del 2003 che ha costituito fino ad oggi la cornice normativa di riferimento. Upendra Tripathy, Secretary del Ministry of New and Renewable Energy ha tuttavia di recente annunciato alla stampa l'elaborazione di un vero e proprio Renewable Energy Act che trarrebbe ispirazione dal modello tedesco in vigore dal 2000 e potrebbe vedere la luce in tempo per l'evento di febbraio. Negli ultimi 10 anni infatti, da quando è entrato in vigore l'Electricity Act, le rinnovabili in India hanno vissuto un processo di crescita discontinua e a più velocità: mentre il solare è cresciuto rapidamente, l'eolico ha subito una battuta d'arresto e le fonti di energia da biomassa e idriche non hanno visto particolari incrementi. Sembra dunque necessario dotarsi di una policy ad hoc che sia in grado non solo di snellire le procedure relative alle fasi di produzione, distribuzione e accesso alla rete elettrica, ma anche, e soprattutto, di attrarre capitali.
Lo strumento dei "Summit" volti a riunire gli investitori è stato in passato utilizzato con successo da Modi che, allora Chief Minister del Gujarat, ha attratto significativi investimenti nel settore dell'energia solare arrivando alla sottoscrizione di accordi per l'installazione di impianti per una capacità fino a 900 MW. Oggi il Gujarat ospita il più grande parco solare dell'Asia (nonché' seconda centrale fotovoltaica al mondo) con una capacità di oltre 200 MW, contribuendo ad un terzo della capacità solare installata in India.
Il Summit di febbraio è in linea con l'obiettivo di arrivare ad una capacità cumulativa di rinnovabili installata pari a 100 GW nei prossimi 5 anni. Ad oggi l'energia installata in India è pari a 250 GW di cui il 13% circa (32,4 GW) basato sulle rinnovabili, ma solo il 6-7% di tale capacità contribuisce alla produzione di energia elettrica: l'obiettivo del Governo è aumentare la quota di energia elettrica prodotta da rinnovabili fino al 12% entro il 2020.