Affari Internazionali

In risposta alle sanzioni economiche recentemente varate dai principali paesi occidentali a seguito dell'evolversi della crisi ucraina, il Governo Russo ha disposto ieri il divieto di importazione di 51 categorie di prodotti agricoli e alimentari provenienti da UE, Stati Uniti, Australia, Canada e Norvegia. Fra essi figurano in particolare carne, formaggi, latticini, frutta e verdura freschi.

In allegato si trasmette la traduzione inglese del Decreto firmato dal capo del Governo, Dmitri Medvedev, contenente il dettaglio dei codici doganali SH sottoposti ad embargo. Il provvedimento è entrato in vigore ieri 7 agosto per un periodo di un anno, anche se le autorità russe si sono riservate il diritto di modificarlo prima della scadenza fissata.

Secondo una prima valutazione, nel 2013 il valore dell'import russo dall'Italia per le categorie di prodotti sottoposti a sanzioni è stato di circa 300 milioni di USD, con quote di mercato per il nostro paese che spaziano dal 17% (per le carni e frattaglie salate, secche e affumicate) allo 0,1% (per oltre la metà dei codici embargati). Ben più esposti appaiono invece i paesi del nord Europa ed in particolare Lituania, Polonia, Germania e Olanda.

Secondo quanto riferito alla stampa dagli organi comunitari, il prossimo lunedì sarà attivata una task force coordinata dalla DG Agricoltura della Commissione per analizzare nel dettaglio il dossier.

Sarà nostra cura tenere informato il Sistema sui prossimi sviluppi.

Russia-banned products-070814.doc|Visualizza dettagli

Per opportuna informazione si riporta una sintesi delle misure recentemente varate dal Governo russo con i Decreti nn. 791 dell'11 agosto e 826 del 19 agosto, richiamate nell’articolo pubblicato oggi sul Sole 24 Ore dal titolo “A sorpresa sanzioni anche sulla moda”.

E’ innanzitutto da rilevare come entrambi i provvedimenti afferiscano al campo del public procurement e non siano da mettere in relazione con le recenti sanzioni adottate dalla Russia nel settore agroalimentare.

Nello specifico con il Decreto n. 791 dell’11 agosto, il Governo russo ha adottato una nuova normativa restrittiva in materia di appalti pubblici che, a far data dal 1° settembre, proibirà ai soli enti pubblici e agli enti soggetti a controllo pubblico di acquistare direttamente prodotti tessili, abbigliamento, calzature, valigie e pelli che siano stati realizzati al di fuori dell’Unione Doganale tra Russia, Bielorussia e Kazakhstan.

Con il Decreto n. 826, approvato il 19 agosto, è stato invece introdotto un blocco semestrale (in vigore dal 1° ottobre 2014 al 1° aprile 2015) all'esportazione di pelli semilavorate verso tutti i paesi stranieri; fra i prodotti oggetto del provvedimento rientrano le pelli conciate allo stato umido di bovini ed equini senza pelliccia (codici doganali TN VED 4104 11 e 4104 19).

Il testo completo dei decreti in oggetto è disponibile in lingua russa sui ai seguenti link:

http://government.ru/media/files/41d4fb897de81b5cd804.pdf

http://www.pravo.gov.ru/laws/acts/65/565054.html

Confindustria insieme alle Associazioni di Bari e BAT, Vicenza, Padova e Treviso e Bologna - e con la collaborazione dell’Agenzia ICE - realizzerà nella terza settimana di settembre un road show di presentazione delle opportunità d’affari offerte dal Messico alle imprese italiane e delle più efficaci strategie aziendali di accesso al mercato.

L’iniziativa, che rappresenta un follow up della missione imprenditoriale organizzata a Città del Messico lo scorso aprile, si svolgerà a Bari il 15 settembre, a Vicenza il 17 e Bologna il 18.

Il programma dei lavori - di cui si trasmettono le bozze in allegato - si articolerà in una sessione introduttiva dedicata all’attuale quadro economico messicano e ai principali aspetti collegati al doing business nel paese. A seguire sono previsti degli approfondimenti settoriali dedicati alle filiere della meccanica strumentale, dell’agroindustria e dei beni di consumo tenuti da rappresentanti delle principali associazioni di categoria messicane e da player della grande distribuzione locale. Al termine della sessione seminariale i relatori saranno a disposizione delle imprese partecipanti per incontri individuali, durante i quali potranno fornire loro un primo check-up di indirizzo e orientamento al mercato messicano e suggerire le più idonee strategie di accesso al paese.

Le aziende interessate a partecipare possono dare conferma della loro adesione attraverso i seguenti contatti:

Bari, 15 Settembre

CONFINDUSTRIA BARI E BARLETTA - ANDRIA - TRANI
Via Amendola 172/5
Tel. 080.5467701 - Fax +080.5467788

E-mail: [email protected]

http://www.confindustria.babt.it

Vicenza, 17 Settembre

CONFINDUSTRIA VICENZA

Piazza Castello, 3

Tel. 0444.232500 - Fax 0444.526155
E-mail: [email protected]
http://www.confindustria.vicenza.it 
 

Bologna, 18 settembre

UNINDUSTRIA BOLOGNA

Via San Domenico 4
Tel.: 051 6317260 - Fax 051 4155828
E-mail: [email protected]

http://www.unindustria.bo.it

Programma BARI.doc|Visualizza dettagli  Programma VICENZA.pdf|Visualizza dettagli  Programma BOLOGNA.doc|Visualizza dettagli

Con riferimento alla missione G2G in Myanmar, in programma dal 22 al 25 settembre prossimo, si riportano di seguito le indicazioni logistiche utili ad effettuare le prenotazioni alberalign:justify;line-height:normal;text-autospace:none;"> Si allega di seguito il formulario da compilare in ogni sua parte e la lettera di invito.

Si prega di accompagnare la documentazione al programma dell’iniziativa (vedi allegato) e lettera di Confindustria.

• passaporto valido almeno 6 mesi
• due foto tessera
• modulo di richiesta del visto
• fotocopia della carta d'identità o di altro documento
• lettera di Confindustria e programma della missione
• breve descrizione attività dell’azienda su carta intestata.

Ambasciata Myanmar Roma

Viale di Villa Grazioli 29

00198 Rome

Italy

DottKraus_VISALETTER.pdf|Visualizza dettagli

VISAmyanmaraffari.pdf|Visualizza dettagli

Prenotazioni Aeree

Ciascun partecipante dovrà prenotare il volo in maniera autonoma secondo le proprie esigenze e con la compagnia aerea che preferisce.

L’Ambasciata d’Italia a Mosca segnala come il divieto di importazione dall’UE di prodotti agroalimentari entrato in vigore lo scorso 7 agosto sia stato applicato in maniera immediata e rigorosa dalle dogane russe, che hanno subito bloccato i carichi di merce provenienti dall'UE, inclusi quelli che avevano già completato le procedure di sdoganamento e si apprestavano ad entrare nel territorio della Federazione.

Dai primi riscontri effettuati con altri diplomatici stranieri e con la comunità  imprenditoriale presente in Russia, emergerebbe come la strozzatura dal lato dell'offerta determinata dalle sanzioni stia già provocando un rapido incremento dei prezzi dei prodotti alimentari, sia al consumo che intermedi.

In particolare la domanda da parte dal settore della ristorazione risulterebbe, alle prime stime, più che raddoppiata a causa del tentativo degli esercizi di accaparrarsi le scorte di prodotti europei, mentre si registrerebbero comportamenti collusivi dei produttori russi (particolarmente nel settore della carne), volti a limitare l'offerta stoccando le merci prima della loro immissione sul mercato, al fine di ottenere un ulteriore aumento dei prezzi.

Per i prossimi mesi gli operatori si attendono una vera e propria fiammata inflazionistica nel settore alimentare (oltre al diffondersi di pratiche corruttive), che solo parzialmente potrà essere compensata dalle misure di monitoraggio e intervento che le Autorità russe hanno annunciato di voler adottare per raffreddare i prezzi al consumo.

Se secondo le dichiarazioni ufficiali le sanzioni disposte dal Governo di Mosca potranno rappresentare un forte incentivo allo sviluppo del settore agroalimentare della Federazione, notoriamente arretrato e ben lontano dal garantire l'autosufficienza alimentare, diversi operatori, anche russi, del settore ritengono che la risposta alle sanzioni occidentali abbia in realtà offerto un pretesto per l'introduzione di misure protezionistiche già da tempo allo studio del Ministero dell'Agricoltura.

Con Decreto n. 830 del 20 agosto scorso (di cui si trasmette la traduzione in italiano curata dalla nostra Ambasciata a Mosca), il Governo Russo ha parzialmente modificato l’elenco dei prodotti agroalimentari sottoposti al divieto di importazione da UE, Stati Uniti, Australia, Canada e Norvegia.

Nel dettaglio è stata reintrodotta la possibilità di importare in Russia le seguenti categorie di prodotti:

• Avannotti di salmone atlantico (Salmo salar) e di trota (Salmo trutta);
• Latte senza lattosio e latticini senza lattosio;
• Patate da semina, cipolle da semina, mais ibrido da semina, piselli da semina;
• Additivi biologicamente attivi; complessi di vitamine e minerali; concentrati di proteine (di origine animale e vegetale) e loro miscele; fibre alimentari; additivi alimentari (anche complessi).

20.08.14-Modifiche_decreto_prodotti_proibiti.pdf|Visualizza dettagli

La Federazione Russa ha introdotto delle misure restrittive all'importazione di prodotti agroalimentari provenienti dai paesi che hanno deciso di applicare sanzioni nei confronti delle persone fisiche e giuridiche russe. Abbiamo  ricevuto dalla nostra ambasciata a Mosca l'elenco delle categorie colpite che alleghiamo in versione russa (i codici doganali sono identificabili). Non appena riceveremo la traduzione sarà nostra cura pubblicare una successiva integrazione.

Qui di seguito si trasmette la descrizione dei prodotti annunciata dalle autorità russe e pubblicata sulle principali agenzie di stampa:

Meat salted, in brine, dried or smokedCodiciDoganaliSanzioniRussia.pdf|Visualizza dettagli