In allegato, il documento sui dubbi delle imprese in merito alla figura del Data Protection Officer (DPO), che Confindustria ha trasmesso agli Uffici del Garante privacy.
L’obiettivo del documento è di evidenziare all’Autorità le incertezze che ancora caratterizzano il DPO in ambito privato, al fine di ottenere dei chiarimenti, anche attraverso la pubblicazione di FAQ.
DPO - alcuni dubbi del mondo imprenditoriale - Dicembre 2017.docx
DPO - alcuni dubbi del mondo imprenditoriale - Dicembre 2017.pdf
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Da qualche mese il sistema camerale ha lanciato il “Cassetto digitale dell'imprenditore”.
Si tratta di un innovativo applicativo informatico, che consente di accedere in tempo reale e in maniera gratuita alle informazioni e ai documenti ufficiali dell’impresa – storico compreso – contenute nel Registro delle imprese (es. informazioni relative al pagamento del diritto annuale, bilanci, visure), nonché di individuare le PMI e le start-up innovative iscritte nella sezione speciale del Registro delle imprese. Inoltre, se l’impresa ha avviato una pratica presso un SUAP gestito dal sistema camerale, l’applicativo consente l’accesso al relativo fascicolo informatico e di monitorare l’iter della procedura.
Al cassetto digitale, disponibile al sito https://impresa.italia.it/itlg/app/public/#/login, è possibile accedere usando le credenziali digitali:
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SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), vale a dire il sistema di autenticazione che consente alle imprese e ai cittadini di accedere ai servizi online della PA con un’identità digitale unica. Le credenziali sono rilasciate gratuitamente da determinati soggetti abilitati (es. Aruba, Infocert, Namirial, Poste, Register, Sielte e Tim); oppure
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CNS/CRS (Carta Nazionale/Regionale dei Servizi), consistente sempre in un sistema di autenticazione digitale che, attraverso un dispositivo (Smart Card o chiavetta USB), consente di usufruire dei servizi online erogati dalle PA. La carta è rilasciata da soggetti certificatori (es. CCIAA).
Per maggiori informazioni sullo strumento e sulle iniziative promozionali avviate, è possibile consultare:
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Sul sito di Confindustria - sezione “Eventi”- è disponibile il form per l'iscrizione online al Convegno organizzato da Confindustria il prossimo 1°ottobre per presentare le nuove Linee Guida per la costruzione dei modelli organizzativi ai sensi del D. Lgs. n. 231/2001.
Sarà possibile seguire il Convegno anche attraverso la diretta streaming riservata alle Associazioni.
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Il 19 marzo scorso, il Consiglio Direttivo di Confindustria ha approvato il Position Paper “Riforme istituzionali”.
Il documento individua obiettivi e strumenti per creare un ambiente istituzionale e amministrativo efficiente e migliorare così i rapporti tra Pubbliche Amministrazioni e imprese.
In particolare, il Position Paper propone interventi per:
a) razionalizzare, velocizzare e semplificare il processo legislativo;
b) rivedere il riparto di competenze legislative tra Stato e Regioni in materie strategiche per lo sviluppo;
c) ridurre i centri di decisione politico-amministrativa e rendere più efficiente la loro azione.
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Vi ricordiamo che il 23 marzo 2020 è il termine ultimo per la presentazione delle domande di conversione dei marchi collettivi esistenti nei nuovi marchi collettivi o marchi di certificazione, pena la decadenza del marchio collettivo esistente.
A tal riguardo alleghiamo la circolare del Mise - UIBM, con le istruzioni operative per la conversione del marchio collettivo, registrato secondo la normativa previgente, in marchio collettivo o di certificazione ai sensi della nuova disciplina introdotta dal D.lgs. 15/2019 che attua il pacchetto marchi. Come disposto dall’articolo 33 del citato decreto, entro il 23 marzo del 2020, tutti i titolati di marchi collettivi registrati dovranno presentare domanda per la conversione degli stessi in marchi collettivi o di certificazione come ridefiniti dal D.Lgs. 15/2019. La domanda dovrà essere corredata dal regolamento d’uso aggiornato in coerenza alla disciplina in vigore e alla scelta di conversione formulata dall'istante.
Ferma restando la continuità con il marchio collettivo registrato, ai sensi della normativa previgente, gli effetti della registrazione del nuovo marchio decorrono dalla data di deposito della domanda di conversione.
Vi segnaliamo che, come previsto dal comma 5 dell'art. 33 del Decreto legislativo, in caso di mancata presentazione della domanda di conversione il marchio decadrà a decorrere dalla termine per la presentazione della domanda di conversione.
Per la conversione dei marchi collettivi esistenti, dovrà essere presentata una domanda di conversione ex art. 157 del DLgs. 30/2005, con il relativo regolamento d'uso che indichi anche " i prodotti o i servizi contemplati dal marchio collettivo (...)".
A tal riguardo, l'elencazione dei beni e servizi può ricalcare quella della domanda già presentata a suo tempo. Quindi si può fare riferimento sia alla classificazione di Nizza, sia alle classe merceologica, sia alla tipologia, riassumendo i beni e servizi anche per sommi capi. Non è quindi richiesto un elenco dettagliato di ciascun bene o servizio per la conversione e futura registrazione del marchio collettivo.
Poiché si tratta di conversione, la domanda deve limitarsi agli stessi beni e servizi già inclusi nella precedente domanda di registrazione o a beni e servizi oggetto di successive integrazioni, sempre usando la metodologia di elencazione già usata. Nella conversione non si possono includere nuovi beni e servizi che non siano già rappresentati dal marchio collettivo convertito.
Anche la rappresentazione grafica deve essere identica al marchio collettivo già registrato.
Occorre invece porre attenzione al soggetto legittimato a essere titolare del marchio collettivo nuovo, perché l'art. 11 del CPI limita tale diritto solo a: "persone giuridiche di diritto pubblico e associazioni di categoria di fabbricanti, produttori, prestatori di servizi o commercianti, escluse le società di cui al libro quinto, titolo quinto, capi quinto, sesto e settimo, del codice civile, possono ottenere la registrazione di marchi collettivi che hanno la facoltà di concedere in uso a produttori o commercianti." Il termine associazione deve essere inteso in senso ampio, tale da comprendere forme organizzative diverse, purché caratterizzate da un assetto associativo.
Circolare n. 607 Disposizoni conversione segno marchiocollettiv o marchiodicertificazione (1).pdf|Visualizza dettagli
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Il 21 novembre le commissioni parlamentari JURI e IMCO hanno adottato il progetto di relazione congiunto relativo ai contratti di fornitura di contenuto digitale (COM/2015/0634) dei relatori Evelyne Gebhardt (S&D) e Axel Voss (PPE) e il mandato per avviare i negoziati interistituzionali.
Confindustria ha accolto con favore l’iniziativa della Commissione europea di intervenire sul settore della fornitura di contenuti digitali, sia per colmare una lacuna normativa (ad oggi, solo il Regno Unito e l’Olanda hanno adottato una normativa sulla fornitura di contenuti digitali) che per prevenire approcci differenziati da parte degli Stati membri.
Il testo adottato martedì recepisce la maggior parte delle criticità sollevate da Confindustria, da ultimo nella lettera trasmessa in vista del voto agli eurodeputati italiani delle due commissioni coinvolte. Il riferimento è, in particolare, al mantenimento dell’approccio di piena armonizzazione, ad eccezione di pochi articoli; all'inserimento di opportuni riferimenti al Regolamento Generale sulla protezione dei dati personali (GDPR) sulle parti relative ai dati per evitare sovrapposizioni e incoerenze; la rimozione dell’indicazione di una garanzia legata al ciclo di vita del prodotto; il mantenimento della gerarchia dei rimedi in casi di non conformità e l'introduzione di una seconda opportunità per il trader alla consegna (nella proposta originale, il primo difetto alla consegna si sarebbe dovuto risolvere automaticamente con la risoluzione del contratto).
Rimangono tuttavia compresi nel campo di applicazione del Regolamento le forniture di contenuti digitali aventi una controprestazione di carattere non pecuniario, come i dati personali (è stato però rimosso il concetto di “qualsiasi altro dato”) e i beni con contenuto digitale incorporato.
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Nella sezione Documenti - Decreto 231, sono disponibili le nuove Linee Guida di Confindustria (Parte generale e Parte speciale) per la costruzione dei modelli di organizzazione, gestione e controllo, ai sensi del D. Lgs. n. 231/2001.
Le nuove Linee Guida integrano e modificano il testo del 2008 per adeguarlo alle novità legislative, giurisprudenziali e della prassi applicativa nel frattempo intervenute, mantenendo la distinzione tra le due Parti, generale e speciale.
In particolare, le principali innovazioni della Parte generale riguardano: il nuovo capitolo sui lineamenti della responsabilità da reato e la tabella di sintesi dei reati presupposto; il sistema disciplinare e i meccanismi sanzionatori; l’organismo di vigilanza, con particolare riferimento alla sua composizione; il fenomeno dei gruppi di imprese.
La Parte speciale, dedicata all'approfondimento dei reati presupposto attraverso appositi case study, è stata oggetto di una consistente rivisitazione, volta a trattare le nuove fattispecie di reato presupposto e a introdurre un metodo di analisi schematico e di più facile fruibilità per gli operatori interessati.
Come previsto dallo stesso D. Lgs. n. 231/2001 (art. 6, co. 3) , le Linee Guida sono state sottoposte al vaglio del Ministero della Giustizia che lo scorso 21 luglio ne ha comunicato l’approvazione definitiva.
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Il 12 giugno scorso, in Conferenza Unificata, è stato sancito un accordo tra Governo, Regioni ed Enti Locali per l’adozione dei moduli unici riguardanti la segnalazione certificata di inizio attività edilizia (SCIA) e la richiesta del permesso di costruire.
I modelli fanno seguito alla consultazione del Governo sulla riforma della PA e costituiscono un importante strumento di semplificazione come più volte evidenziato da Confindustria.
I moduli, infatti, standardizzano le modalità di presentazione della SCIA edilizia e del permesso di costruire, con l’obiettivo di uniformarne gli adempimenti su tutto il territorio nazionale. I Comuni sono tenuti ad adeguare la modulistica in uso ai nuovi modelli edilizi e ad assicurarne la massima diffusione tra cittadini e imprese.
Nei moduli sono previste anche delle sezioni variabili, che tengono conto delle diverse specificità regionali e che, pertanto, le Regioni dovranno aggiornare.
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Facendo seguito al c.d. Pacchetto Omnibus, presentato lo scorso 26 febbraio dalla Commissione Ue con l’obiettivo di semplificare le normative sulla sostenibilità, forniamo di seguito alcuni aggiornamenti.
Il 16 aprile u.s., è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’UE la direttiva (UE) 2025/794 - c.d. “Direttiva Stop the clock” parte del pacchetto “Omnibus I” - che modifica le scadenze relative alla direttiva (UE) 2022/2464 sulla rendicontazione di sostenibilità (CSRD) e alla direttiva 2024/1760 sul dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità (CS3D).
In particolare, sono stati previsti due rinvii significativi:
- di due anni, l’applicazione degli obblighi di cui alla CSRD per le grandi imprese che non hanno ancora avviato la rendicontazione e per le PMI quotate; quindi, le grandi imprese e le imprese madri di un grande gruppo dovranno pubblicare la prima rendicontazione di sostenibilità a partire dagli esercizi aventi inizio il 1° gennaio 2027 (invece che 2025) e le PMI quotate a partire dagli esercizi aventi inizio il 1° gennaio 2028 (invece che 2026);
- di un anno, il termine di recepimento e la prima fase di applicazione della CS3D; quindi, gli Stati membri dovranno recepire la direttiva entro il 26 luglio 2027 e le società di grandi dimensioni, che per prime sono tenute all’applicazione, dovranno farlo a partire dal 26 luglio 2028.
Gli Stati membri dovranno ora adottare le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per il recepimento entro il 31 dicembre 2025.
E’ plausibile, quindi, sostenere che lo slittamento al 2027 dei nuovi obblighi sulla rendicontazione di sostenibilità per le grandi imprese italiane, entrato in vigore quest’anno in attuazione del D.lgs. n. 125/2024, sarà definitivamente confermato e recepito nel nostro ordinamento nei prossimi mesi. Vi terremo aggiornati sui tempi di recepimento, anticipando che evidenzieremo al Governo l’importanza di un pronto allineamento con le nuove disposizioni.
Si evidenzia che la nuova Direttiva è stata approvata da Parlamento e Consiglio europeo senza modifiche e in tempi rapidi, per garantire alle imprese europee la necessaria certezza del diritto sugli obblighi da adempiere in tema di sostenibilità. Ragione per la quale lo stop-the-clock è stato fin dall’inizio una delle richieste proposte da Confindustria e sostenuto con forza fino al termine di questo primo iter legislativo. Si sottolinea altresì che il lavoro dei colegislatori europei sta proseguendo per concordare le ulteriori modifiche sostanziali alla CSRD e alla CS3D, proposte anch'esse dalla Commissione nell'ambito del pacchetto "Omnibus I". In proposito, Confindustria ha contribuito alla redazione di un Position Paper di Business Europe sulle modifiche prioritarie da apportare alle attuali discipline, che sarà pubblicato e condiviso nei prossimi giorni.
Trovate in allegato la Direttiva in oggetto e la Nota di aggiornamento al COPRE dello scorso 19 marzo, che riassume fra l’altro i contenuti del Pacchetto Omnibus.
Cordiali saluti.
Alessia Bausano
Direttiva-UE-2025_794.pdf|Visualizza dettagli
Nota COPRE - Regolamentazione omnibus e Clean industrial deal.pdf|Visualizza dettagli
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Lo scorso 24 febbraio, è stata pubblicata nella GU n. 45 la legge di conversione del DL n. 202/2024, c.d. Milleproroghe 2025, recante Disposizioni urgenti in materia di termini normativi (Legge n. 15/2025)
Il provvedimento, inter alia, interviene sulle disposizioni temporanee in materia di svolgimento delle assemblee di società ed enti, prorogandole nuovamente dal 30 aprile 2024 al 31 dicembre 2025 (art.3, co. 14-sexies del DL Milleproroghe 2025; art. 3, co. 12-duodecies, del DL Milleproroghe 2024; art. 3, co. 10-undecies, del DL Milleproroghe 2023; art. 3, co. 1, del DL Milleproroghe 2022; art. 106, co. 7, del DL n. 18/2020, c.d. Cura Italia).
Si ricorda che il DL Cura Italia ha previsto:
- lo svolgimento delle assemblee di società (di capitali, cooperative e mutue assicuratrici) e di enti e l’intervento in assemblea mediante mezzi di telecomunicazione, nonché l’espressione del voto per via elettronica o per corrispondenza, anche in deroga alle disposizioni statutarie (art. 106, co. 2);
- per le S.r.l., la facoltà di disporre l’espressione del voto mediante consultazione scritta o per consenso espresso per iscritto, anche in deroga alle disposizioni codicistiche e statutarie (art. 106, co. 3);
- per le società con azioni quotate (o ammesse alla negoziazione su un sistema multilaterale di negoziazione o con azioni diffuse fra il pubblico in misura rilevante) la possibilità di avvalersi dell’istituto del rappresentante designato, anche ove disposto diversamente dallo statuto (art. 106, co. 4 e 5).
Si precisa che le disposizioni temporanee si applicano alle assemblee tenute - quindi non solo convocate - entro il termine fissato dalle previsioni normative, oggetto di proroga nel corso degli anni.
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Vi ricordiamo che domani 28 febbraio 2025, dalle ore 10 alle ore 13, a Roma presso il MAXXI si terrà la seconda edizione dello Zero Corruption Forum 2025, organizzato da Business at OECD (BIAC), in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
L'evento ha l'obiettivo di promuovere l'adozione di principi di integrità e rafforzare l'impegno globale per combattere la corruzione a tutti i livelli, riunendo esperti di business integrity, leader del settore pubblico e privato, accademici, società civile e rappresentanti di istituzioni internazionali. In particolare la mattinata sarà dedicata, con la partecipazione anche di Confindustria, a discutere soluzioni innovative per la lotta alla corruzione, con un focus specifico sull’impatto delle tecnologie nella prevenzione e nel contrasto e sul ruolo delle piccole e medie imprese (PMI).
In allegato il programma e di seguito il link here per chi fosse ancora interessato a partecipare in presenza.
Evidenzio, infine, che per seguire l'evento è stato previsto anche il livestream al seguente link
https://youtube.com/live/vJuhuyeP7lM?feature=share
Rimanendo a disposizione per eventuali approfondimenti si inviano cordiali saluti.
Alessia Bausano
Zero Corruption 2025 Agenda!.pdf|Visualizza dettagli
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L’Università della Calabria e il Politecnico di Bari hanno lanciato una interessante iniziativa volta ad analizzare l’impiego delle tecnologie basate sull’Intelligenza Artificiale (AI) e il loro impatto sull’efficienza e l’efficacia nei processi di recruitment.
Si tratta di una ricerca che mira a comprendere come le Organizzazioni stiano adottando e integrando strumenti tecnologici avanzati per supportare le decisioni nei processi di recruitment, raccogliendo sfide, opportunità e contributi da parte dei Professionisti HR coinvolti.
Al riguardo, i suddetti Atenei hanno predisposto il questionario “Uso delle tecnologie AI nei processi di reclutamento del personale”, che Vi invitiamo a diffondere tra le Associate, sollecitandone la compilazione entro e non oltre il 6 marzo 2025, da parte di:
- Responsabili HR e manager impegnati nei processi di selezione del personale;
- Imprenditori di PMI che seguono direttamente il processo di selezione del personale;
- Professionisti HR di società specializzate che operano per conto di altre aziende nei processi di selezione del personale.
Per accedere al questionario, cliccare qui. La compilazione richiederà circa 20 minuti. Per assistenza tecnica, è possibile inviare una e-mail al seguente indirizzo support.sondaggi@echopress.it.
Il questionario è strutturato con un sistema di domande a cascata: in base alle risposte fornite, si attivano automaticamente ulteriori domande seguendo condizioni predefinite.
Si segnala che la compilazione del questionario non consentirà, neppure indirettamente, l'identificazione del partecipante, né dell’Organizzazione di appartenenza. Le informazioni raccolte saranno trattate dall’Università della Calabria e dal Politecnico di Bari esclusivamente in forma anonima e aggregata, in conformità al Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (Regolamento UE 2016/679 – c.d. GDPR) e del D.Lgs. n. 196/2003 e s.m.i. (c.d. Codice Privacy). Per garantire la completa anonimizzazione delle informazioni raccolte e del compilatore che le fornisce, il sistema di raccolta dati impiegato dall’Università della Calabria e del Politecnico di Bari per la ricerca utilizza un portale sicuro con crittografia end-to-end. I dati sono archiviati su server protetti da adeguate misure di sicurezza tecnico-organizzative, che non consentono la possibilità di risalire, anche indirettamente, all’identità del compilatore e/o della relativa Organizzazione di appartenenza.
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Vi ricordiamo che il 28 febbraio 2025, dalle ore 10 alle ore 13, a Roma presso il MAXXI si terrà la seconda edizione dello Zero Corruption Forum 2025, organizzato da Business at OECD (BIAC), in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
L’iniziativa dal titolo “ Innovative Solutions for Business Integrity” è volta a promuovere l'adozione di principi di integrità e a rafforzare l'impegno globale per combattere la corruzione a tutti i livelli, riunendo esperti di business integrity, leader del settore pubblico e privato, accademici, società civile e rappresentanti di istituzioni internazionali. In particolare la mattinata sarà dedicata a discutere soluzioni innovative per la lotta alla corruzione, con un focus specifico sull’impatto delle tecnologie nella prevenzione e nel contrasto e sul ruolo delle piccole e medie imprese (PMI).
In allegato la bozza del programma e di seguito il link here per iscriversi e confermare la propria partecipazione in presenza.
Rimanendo a disposizione per eventuali approfondimenti si inviano cordiali saluti.
Alessia Bausano
Agenda_Zero Corruption Forum 2025 v2.pdf|Visualizza dettagli
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Con riferimento al tema della sostenibilità, riportiamo di seguito alcuni aggiornamenti sulle ultime iniziative legislative europee.
La Commissione Europea, infatti, ha dichiarato la volontà di consolidare in una regolamentazione Omnibus le discipline Corporate Sustainability Reporting Dirtective (CSRD), Tassonomia e Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CS3D), con l’obiettivo di ridurre il regulatory burden per gli operatori, semplificando il quadro normativo senza comprometterne l’efficacia.
La valutazione di Confindustria è che tali annunci rappresentino un segnale importante per una modifica degli indirizzi seguiti per il Green Deal, nell’ottica di quell’auspicato Clean Industrial Deal, che dovrebbe tenere insieme obiettivi di sostenibilità e competitività del sistema produttivo europeo.
In questo quadro si è aperto un confronto a livello nazionale sulle necessarie modifiche, sia con altre organizzazioni di rappresentanza, sia con il Governo che sta raccogliendo dal mondo imprenditoriale osservazioni e spunti da trasferire in sede europea per orientare questo processo di revisione.
In allegato una prima nota di Confindustria (elaborata insieme alle aree Credito e Finanza e Politiche per l’Ambiente, Energia e la Mobilità), che si articola in due parti. Nella prima - considerata l’incertezza sul perimetro dell’azione legislativa europea – si chiede di intervenire immediatamente sui tempi di entrata in vigore delle nuove disposizioni, sospendendoli per due anni, in attesa che si completi il lavoro di modifica e semplificazione; nella seconda sono riportate una serie di proposte concrete per alleggerire gli oneri a carico delle imprese derivanti, anzitutto, dalle nuove regole sulla rendicontazione di sostenibilità.
Infine, si segnala che Confindustria ha sottoscritto nelle scorse settimane, insieme alle organizzazioni imprenditoriali tedesca e francese, rispettivamente BDI e Medef , una lettera indirizzata alla Presidente Von Der Leyen per ribadire l’opportunità di procedere ad un significativo ripensamento delle tre discipline considerate, al fine di supportare la competitività delle imprese europee. Il documento è disponibile in allegato.
Rimanendo a disposizione, vi terremo aggiornati sulle prossime azioni della Commissioni.
Cordiali saluti.
Alessia Bausano
Proposte Confindustria regolamentazione Omnibus - gennaio 2025.pdf|Visualizza dettagli Letter to Ursula von der Leyen on Omnibus.pdf|Visualizza dettagli Annex to Letter on Omnibus.pdf|Visualizza dettagli
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Vi informiamo che il 28 febbraio 2025, dalle ore 10 alle ore 13, a Roma presso il MAXXI si terrà la seconda edizione dello Zero Corruption Forum, organizzato da Business at OECD (BIAC), in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
L’iniziativa dal titolo " Innovative Solutions for Business Integrity: High Level Principles and Focus on SMEs", è volta a promuovere l'adozione di principi di integrità e a rafforzare l'impegno globale per combattere la corruzione a tutti i livelli, riunendo esperti di business integrity, leader del settore pubblico e privato, accademici, società civile e rappresentanti di istituzioni internazionali. In particolare la mattinata sarà dedicata a discutere soluzioni innovative per la lotta alla corruzione, con un focus specifico su tre aspetti chiave:
- L’adozione dei nuovi High-Level Principles on Anti-Corruption Capacity-Building del G7;
- L’impatto delle tecnologie nella prevenzione e nel contrasto della corruzione;
- Il ruolo cruciale delle piccole e medie imprese (PMI) nella stabilizzazione e nella trasparenza delle catene di fornitura.
Nei prossimi giorni seguiranno informazioni dettagliate sul programma dei lavori e sulle modalità per partecipare in presenza o in collegamento.
Cordiali saluti
Alessia Bausano
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Con riferimento alla nuova disciplina sulla rendicontazione societaria di sostenibilità, introdotta dalla CSRD e recepita nel nostro ordinamento dal D.lgs.n.125/2024, si comunica che l’European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG) ha pubblicato lo standard di rendicontazione volontario (di seguito VSME) che le PMI non quotate, non obbligate dalla normativa, possono adottare per fornire le proprie informazioni di sostenibilità nell’interlocuzione con grandi imprese, banche e altri soggetti del mercato finanziario.
A tal proposito ricordiamo che, nei mesi scorsi, l’EFRAG ha svolto una consultazione pubblica sulla bozza di standard, alla quale Confindustria ha risposto (si veda in proposito la comunicazione dello scorso maggio), esprimendo una valutazione in generale positiva sulla bozza, ma evidenziando, allo stesso tempo, la necessità di apportare ulteriori semplificazioni ad alcune informazioni sociali e ambientali, ritenute troppo complesse per una piccola impresa, e di consentire flessibilità in merito alla presentazione e collocazione del report di sostenibilità.
Il VSME si pone l'obiettivo di individuare una parte sostanziale delle richieste provenienti da partner commerciali che le PMI già ricevono, sostituendosi agli attuali questionari multipli e non coordinati sui dati ESG. Inoltre viste le richieste - emerse nella consultazione - di integrare lo standard con orientamenti aggiuntivi e materiali complementari per facilitarne l'adozione, l'EFRAG ha anticipato che nel 2025 attiverà una serie di iniziative in tal senso, tra cui l'emissione di guide di supporto e l'organizzazione di eventi di formazione e sensibilizzazione.
Nel merito del documento, disponibile al seguente link: https://www.efrag.org/en/news-and-calendar/news/efrag-releases-the-voluntary-sustainability-reporting-standard-for-nonlisted-smes-vsme , evidenziamo che alcune semplificazioni sono state apportate, ma sono ancora sono molte le informazioni richiamate. Ci riserviamo di fornire in seguito ulteriori approfondimenti.
Cordiali saluti
Alessia Bausano
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Con riferimento alla consultazione ANAC sullo schema di Linee Guida in materia di whistleblowing sui canali interni di segnalazione - di cui alla precedente comunicazione del 19 novembre u.s alla quale si rinvia per eventuali approfondimenti - vi informiamo che Confindustria ha risposto inviando le proprie osservazioni che tengono conto delle riflessioni pervenute dal Sistema.
In linea generale, è emerso un complessivo apprezzamento per il lavoro dell’Autorità, che è intervenuta chiarendo diversi profili rilevanti per l’applicazione delle nuove norme, in linea anche con le soluzioni indicate nella Guida Operativa di Confindustria pubblicata a ottobre 2023 (es. ruolo consultivo delle organizzazioni sindacali; ruolo dell’Organismo di Vigilanza quale gestore della segnalazione o in coordinamento con il gestore; definizione delle attività di gestione della segnalazione).
Al contempo, è stata evidenziata per alcuni aspetti, soprattutto con riferimento al tema dell'adeguamento del Modello 231, della formazione e della disciplina whistleblowing nei gruppi d’imprese, la necessità di introdurre modifiche e semplificazioni per non ingessare le procedure aziendali e per tener conto delle soluzioni che gli operatori, nel rispetto del quadro regolatorio, hanno nel frattempo adottato, con sforzi organizzativi rilevanti.
Si allega di seguito la risposta di Confindustria inviata all’ANAC attraverso la compilazione di un questionario online sul sito dell’Autorità.
Vi terremo aggiornati sugli sviluppi del lavoro.
Cordiali saluti
Alessia Bausano

Consultazione LG whistleblowing canali interni-Risposta Confindustria.pdf|Visualizza dettagli
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Con riferimento all’applicazione della nuova disciplina sulla rendicontazione di sostenibilità, vi informiamo che è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea del 13 novembre 2024 la Comunicazione della Commissione sull’interpretazione di talune disposizioni giuridiche relative alla rendicontazione di sostenibilità sotto forma di FAQ.
L’obiettivo del documento è quello di facilitare l’adozione delle norme, risolvendo i principali dubbi operativi e garantendo uniformità interpretativa tra gli Stati membri.
Il testo si compone di otto sezioni, di cui le prime due forniscono una panoramica sulla normativa e sugli obblighi di rendicontazione di sostenibilità introdotti dalla CSRD (recepiti nel nostro ordinamento dal D.lgs.125/2024), mentre le successive sei (dalla III all’VIII) sono una raccolta di domande frequenti e rispettive risposte riguardanti l’applicazione di alcune disposizioni giuridiche riferite a:
- Direttiva relativa alla rendicontazione societaria di sostenibilità (CSRD - Direttiva (UE) 2022/2464), che introduce obblighi per le imprese in materia di sostenibilità con l’obiettivo di garantire trasparenza e comparabilità delle informazioni ESG;
- Direttiva contabile (Direttiva 2013/34/UE), che regola la preparazione e pubblicazione dei bilanci delle imprese;
- Direttiva sulla revisione contabile (Direttiva 2006/43/CE), che regola le attività di revisione contabile delle imprese con l’obiettivo di garantire l’affidabilità delle informazioni riportate circa le dichiarazioni finanziarie e non finanziarie;
- Direttiva sulla trasparenza (Direttiva 2004/109/CE), che include obblighi di trasparenza sulle informazioni finanziarie e non finanziarie rilasciate dalle società quotate agli investitori;
- Regolamento sulla revisione contabile (Regolamento (UE) n. 537/2014), che stabilisce i requisiti per la revisione contabile degli enti di interesse pubblico, anche in relazione alla certificazione delle informazioni non finanziarie;
- Regolamento SFDR (Regolamento (UE) 2019/2088), sulla trasparenza in materia di sostenibilità nel settore dei servizi finanziari, che impone agli operatori di divulgare le informazioni sui rischi ESG legati ai loro investimenti;
- Regolamento delegato ESRS (Regolamento delegato (UE) 2023/2772), che stabilisce la prima serie di principi europei di rendicontazione di sostenibilità.
In allegato trovate il documento in oggetto la cui consultazione può essere utile per approfondire alcuni aspetti operativi del nuovo quadro normativo.
Cordiali saluti
Alessia Bausano
2024-304_SAEC-EUR_FA_Allegato_C_2024_6792_chiarimenti-UE-ESG.pdf|Visualizza dettagli
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Con riferimento alla nuova disciplina in materia di whistleblowing, comunichiamo che l’ANAC ha aperto una nuova consultazione sulle annunciate Linee Guida (di seguito LG) dedicate ai canali interni di segnalazione (in allegato).
In via generale e in linea con la posizione espressa da Confindustria a luglio scorso, in occasione del tavolo di confronto convocato da ANAC, le Linee Guida declinano una serie di suggerimenti operativi individuando spesso soluzioni alternative e tenendo conto, seppur con alcune eccezioni, delle prassi già implementate dagli operatori economici.
Nel merito, si rileva positivamente che, per molti profili, le LG riprendono le indicazioni della Guida Operativa di Confindustria pubblicata a ottobre scorso (es. ruolo delle organizzazioni sindacali; istituzione del canale e adeguamento del MO 231; ruolo dell’OdV quale gestore o in coordinamento con il gestore della segnalazione; gestione della segnalazione). Per altri versi, emergono alcuni profili che meriterebbero, invece, un ulteriore approfondimento, nonché una riformulazione per evitare di generare confusione (es. unicità o duplicità del canale 231 e whistleblowing; soggetti destinatari delle sanzioni applicabili all’ente; rapporto tra il gestore e organi di vertice).
Infine, con riferimento alla gestione del canale nei gruppi di impresa con più di 249 dipendenti, viene positivamente rilevato il riconoscimento della possibilità di affidare a un soggetto terzo (che può essere la società capogruppo) anche la gestione e non solo la ricezione della segnalazione, in linea con le nostre posizioni, tuttavia, rispetto a questa ipotesi, permane per il segnalante la possibilità di scegliere comunque di rivolgersi alla propria società, che in tal caso resterebbe l’unico soggetto legittimato a gestire la segnalazione.
Sul punto, si anticipa l'intenzione di ribadire che tale soluzione esporrebbe l’impresa controllata, che decide di esternalizzare l'istituzione e la gestione del canale interno di segnalazione, alla necessità di prevedere doppi canali, con duplicazione di oneri e maggior rischio di confusione anche ai fini degli obblighi di riservatezza.
La risposta alla consultazione deve essere inviata entro il 9 dicembre p.v. e al fine di poter finalizzare il contributo complessivo di Confindustria, eventuali ulteriori osservazioni possono essere inviate ai seguenti indirizzi ([email protected]; [email protected]) entro il 28 novembre p.v..
Vi terremo aggiornati sugli sviluppi del lavoro.
Cordiali saluti
Alessia Bausano
Linee guida whistleblowing sui canali interni di segnalazione - Consultazione on line - 07.11.2024.pdf|Visualizza dettagli
Modificato il da Alessia Bausano 69DD79F1-5ED9-D93B-C125-6A7F00351C3D [email protected]
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E' stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legislativo n. 136/2024 recante disposizioni integrative e correttive al codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza di cui al decreto legislativo del 12 gennaio 2019, n. 14.
Si tratta del terzo intervento di revisione del Codice (c.d. Correttivo-ter), che ha il dichiarato obiettivo di agevolare l’effettività e l’efficienza del sistema di gestione della crisi e dell’insolvenza. A tal fine, è stato svolto un importante lavoro volto a correggere i difetti di coordinamento tra istituti e tra disposizioni emersi a seguito dei precedenti interventi e a emendare taluni errori materiali; coordinare meglio la disciplina processuale con le previsioni di carattere sostanziale; migliorare il testo di molte norme e fornire chiarimenti in merito a questioni interpretative e applicative sorte nei primi anni di applicazione del Codice.
Il provvedimento, che si compone di 57 articoli, è entrato in vigore a partire dallo scorso 28 settembre.
E' disponibile una nota di aggiornamento sulle principali modifiche che hanno interessato: la composizione negoziata della crisi e gli obblighi di segnalazione per l’emersione anticipata della stessa; il procedimento unitario; gli accordi di ristrutturazione dei debiti; il piano di ristrutturazione soggetto a omologazione e il concordato preventivo.
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Il prossimo 7 novembre, si terrà in collegamento telematico l’Annual Forum 2024 organizzato dall’Oversight Committee che monitora l’applicazione dei Best Practice Principles cui aderiscono i principali proxy advisor. Il programma è disponibile al seguente link dove è possibile iscriversi all’evento: https://grow.glasslewis.com/bpp-oc-forum-2024
Oltre alle relazioni introduttive e conclusive (affidate rispettivamente a Jen Sisson - CEO, ICGN e Carmine di Noia - Director for Financial and Enterprise Affairs, OECD), quest’anno l’evento prevede anzitutto la consueta illustrazione dei risultati dell’analisi effettuata dall’Oversight Committee circa il contenuto dei “compliance statements” riferiti all’esercizio 2023 pubblicati dai proxy advisor aderenti ai Best Practice Principles.
Seguiranno poi due tavole rotonde: alla prima, parteciperanno esponenti di investitori istituzionali ed emittenti (i cui nominativi sono ancora in corso di definizione), che avranno modo di rappresentare il punto di vista del mercato sui Best Practice Principles; alla seconda, parteciperanno esclusivamente esponenti dei cinque proxy advisor attualmente aderenti ai Best Practice Principles, che avranno modo di illustrare i rispettivi punti di vista circa le modalità attraverso cui in concreto i medesimi proxy advisor realizzano le finalità indicate nei medesimi Principles
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Facendo seguito alle precedenti comunicazioni sul recepimento della nuova normativa europea sulla rendicontazione societaria di sostenibilità, si evidenzia che nei giorni scorsi si è concluso l’iter .
Il Decreto legislativo 125/2024, che recepisce la Direttiva (UE) 2022/2464 (Corporate Sustainability Reporting Directive - CSRD), è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 10 settembre u.s ed entrerà in vigore il 25 settembre p.v..
In allegato è disponibile il testo del decreto e una nota che riepiloga i nuovi obblighi di reportistica di maggior impatto per le imprese.
Rimanendo a disposizione si inviano cordiali saluti
Alessia Bausano
Dlgs rendicontazione societaria sostenibilità-GU.pdf|Visualizza dettagli
Nota aggiornamento - Decreto recepimento CSRD.pdf|Visualizza dettagli
Modificato il da Alessia Bausano 69DD79F1-5ED9-D93B-C125-6A7F00351C3D [email protected]
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Dopo l'approvazione in via definita dello scorso 24 maggio, lo scorso 5 luglio è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea la Direttiva relativa al dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità (c.d. Corporate Sustainability Due Diligence Directive - CS3D).
La Direttiva sancisce obblighi per le imprese in merito agli impatti negativi, effettivi e potenziali, sui diritti umani e sull'ambiente derivanti dalle proprie attività, dalle attività delle loro filiazioni e dei loro partner commerciali nelle catene di attività cui partecipano; nonché obblighi specifici relativi alla lotta ai cambiamenti climatici.
A questo fine, gli Stati membri devono assicurare che le società definiscano e implementino misure di due diligence in materia di diritti umani e ambiente volte a: i) integrare il dovere di diligenza nelle politiche aziendali e nei sistemi di gestione dei rischi; ii) individuare e valutare gli impatti negativi su diritti umani e ambiente, adottando un approccio basato sul rischio; iii) prevenire e attenuare gli impatti negativi potenziali e arrestare e riparare quelli effettivi; iv) svolgere un dialogo significativo con gli stakeholder; v) istituire e mantenere un meccanismo di notifica e una procedura di reclamo; vi) monitorare l’efficacia della politica e delle misure adottate; vi) rendicontare pubblicamente circa il dovere di diligenza.
Inoltre, le società devono adottare un piano di transizione per la mitigazione dei cambiamenti climatici, al fine di rendere i propri modelli e strategia aziendali compatibili con il limite di 1,5 °C di aumento della temperatura media del Pianeta rispetto ai livelli preindustriali, così come previsto dagli Accordi sul clima di Parigi, e per conseguire la neutralità climatica entro il 2050.
A presidio del rispetto di tali obblighi, viene delineato un sistema di enforcement imperniato sul coinvolgimento di autorità nazionali di controllo - dotate del potere di ordinare provvedimenti correttivi e forme di riparazione e di irrogare sanzioni anche pecuniarie (con un massimo non inferiore al 5% del fatturato mondiale) - e su un regime di responsabilità civile delle società per i danni causati dalle violazioni dei predetti obblighi.
La Direttiva si applica a: i) le società costituite conformemente alla normativa di uno Stato membro con più di 1000 dipendenti e più di 450 milioni di euro di fatturato netto annuale a livello mondiale; ii) le società capogruppo di un gruppo che abbia raggiunto tali limiti minimi; iii) i franchising che operano nell'Unione con un fatturato superiore a 80 milioni di euro, di cui almeno 22,5 derivanti da royalties; iv) le imprese, le società capogruppo e i franchising di Paesi terzi che raggiungono le predette soglie di fatturato all'interno dell’Unione.
La Direttiva entrerà in vigore il 25 luglio 2024 e gli Stati membri dovranno recepirla entro due anni. Tuttavia, per gli obblighi di due diligence è prevista un’applicazione graduale: a 3 anni per le imprese con più di 5000 dipendenti e 1,5 milioni di fatturato (26 luglio 2027); a 4 anni per le imprese con più di 3000 dipendenti e 900 milioni di fatturato (26 luglio 2028); a 5 anni per le imprese con più di 1000 dipendenti e 450 milioni di fatturato (26 luglio 2029).
Modificato il da Annarita Sofia 774CA547-D7B9-AAAD-C125-7A9400359523 [email protected]
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Con riferimento al tema della reportistica di sostenibilità, si segnala che lo scorso 24 giugno il MEF ha aperto una consultazione pubblica sul “Documento per il dialogo di sostenibilità tra PMI e banche”, sviluppato nell’ambito dei lavori del Tavolo per il coordinamento sulla finanza sostenibile, costituito e presieduto dal MEF e composto, tra gli altri, da MIMIT, MASE, Banca d’Italia, CONSOB e IVASS.
Per favorire lo scambio di informazioni di sostenibilità tra PMI e banche, il Documento (in allegato) identifica una lista di 45 informazioni (generali, mitigazione e adattamento al rischio climatico, ambiente, società e forza lavoro, governance e condotta aziendale) che le banche potrebbero chiedere alle imprese clienti in base alle regole di vigilanza cui sono soggette e ad altre norme europee (es. CSRD e SFDR).
La consultazione chiuderà il prossimo 2 agosto e Confindustria intende rispondere con una propria posizione. Pertanto, insieme alle altre Aree competenti (Credito e Finanza, Politiche per l’Ambiente, l’Energia e la Mobilità e Lavoro, Welfare e Capitale Umano), raccoglieremo eventuali osservazioni sui diversi aspetti, entro il prossimo 18 luglio.
Per ulteriori approfondimenti sulla consultazione si rinvia alla comunicazione dell'Area Credito e Finanza.
Rimanendo a disposizione si inviano cordiali saluti
Alessia Bausano
Dialogo-di-sostenibilita-tra-PMI-e-Banche.pdf|Visualizza dettagli
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Facendo seguito alle precedenti comunicazioni sul tema in oggetto, si evidenzia che il Consiglio dei Ministri del 10 giugno u.s. ha approvato in sede preliminare lo schema di Decreto legislativo di recepimento della Corporate Sustainability Reporting Directive che rafforza ed estende gli obblighi in tema di reporting di sostenibilità.
Nel nuovo testo diverse osservazioni di Confindustria, formulate nella risposta alla consultazione del MEF dei mesi scorsi, sono state accolte e il documento risulta migliorativo per le imprese. Restano però alcuni profili di incertezza, in particolare sul tema delle sanzioni penali correlate all'inadempimento ai nuovi obblighi, che evidenzieremo alle Commissioni parlamentari competenti a esprime il proprio parere, entro il 20 luglio p.v., prima dell’approvazione definitiva da parte del Governo.
In allegato il testo del decreto e una nota di commento sulle principali modifiche intervenute di maggior interesse per il nostro sistema.
Rimanendo a disposizione, si inviano cordiali saluti.
Alessia Bausano
Atti 160 dlgs rendicontazione societaria.pdf|Visualizza dettagli
NOTA- Schema Decreto recepimento CSRD.pdf|Visualizza dettagli
Modificato il da Alessia Bausano 69DD79F1-5ED9-D93B-C125-6A7F00351C3D [email protected]
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Con il Provvedimento del Garante privacy 7 marzo 2024, n. 148 (GU serie generale n. 73 del 27 marzo 2024), si è completato l’iter per l’entrata in vigore del Codice di condotta Codice di condotta per le attività di telemarketing e teleselling, promosso da Confindustria e alcune Associazioni rappresentative di committenti, call center, teleseller, list provider e consumatori.
Come noto, il Provvedimento ha disposto l’approvazione definitiva del Codice di Condotta e l’accreditamento dell’Organismo di monitoraggio chiamato a vigilare sul suo rispetto e composto dai seguenti membri: Raffaella Grisafi (Presidente), Eugenio Prosperetti (Vicepresidente), Riccardo Logozzo (Vicepresidente), Augusta Iannini, Giovanna Bianchi Clerici, Filiberto Brozzetti, Giovanni Maria Riccio, Sergio Aracu (Segretario Generale) e Marco Vincenti.
A seguito dell’accreditamento, l’OdM ha avviato una serie di attività funzionali al suo funzionamento, al fine di garantire la propria piena operatività in tempi brevi.
Inoltre, l’OdM ha lanciato una campagna per verificare l’entità delle imprese interessate ad aderire al Codice di Condotta e programmare le conseguenti attività operative.
A tal fine, in allegato, il modulo per le manifestazioni di interesse all’adesione del Codice, che chiediamo di diffondere tra le Associate. Si ricorda che il modulo ha solo una funzione indicativa dei soggetti potenzialmente interessati ad aderire al Codice e non integra per le stesse alcun impegno o vincolo all’adesione.
Le imprese interessate possono inviare la propria manifestazione di interesse a Confindustria entro il 20 giugno p.v. al seguente indirizzo: [email protected]. Sarà poi nostra cura fornire all’OdM la lista delle imprese interessate.
Per maggiori informazioni: [email protected]
Manifestazione di interesse adesione ODM TLMK.pdf|Visualizza dettagli
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Si è chiusa ieri la consultazione dell’EFRAG sulle bozze di standard per la rendicontazione di sostenibilità delle PMI quotate e non.
Confindustria si è concentrata e ha inviato le proprie osservazioni (doc. in allegato) sulla bozza di standard volontario per le PMI (VSMEs ED) sul presupposto che potrà costituire un utile strumento di lavoro per le imprese.
Si evidenzia che la risposta di Confindustria tiene conto delle posizioni espresse da Business Europe e dal sistema associativo ed è stata elaborata con la collaborazione delle Aree Affari Legislativi e Regionali, Diritto d’impresa, Credito e Finanza, Politiche per l’ambiente, l’Energia e la Mobilità e Lavoro, Welfare e Capitale Umano.
Entrando nel merito, la valutazione generale sulla bozza di standard volontario è stata positiva in quanto nella sua articolazione in moduli (base; politiche azioni e obiettivi; business partner) che possono essere scelti singolarmente o sommati tra loro a seconda della dimensione dell’impresa e delle sue relazioni con il mercato, potrà concretamente aiutare le PMI a raccogliere le informazioni loro richieste dal mondo finanziario e dalle grandi imprese, quando operano nelle loro filiere.
E’ stata però evidenziata la necessità di apportare ulteriori semplificazioni ad alcune informazioni sociali e ambientali, troppo complesse da rendicontare per una piccola impresa, e di consentire flessibilità in merito alla presentazione e collocazione del report di sostenibilità. Inoltre, per una effettiva utilità e diffusione tra le PMI dello standard è stata auspicata l'accettazione generale dello stesso, sia da parte dei preparers che degli utenti.
Infine, con riferimento alla bozza di standard per le PMI quotate (LSMEs ED), visto il numero esiguo di soggetti coinvolti in Italia e di osservazioni pervenute, Confindustria ha ritenuto di non partecipare alla consultazione. Tuttavia, nella risposta sullo standard volontario è stata segnalata all’EFRAG l’opportunità di ripensare l’impostazione di tale standard utilizzando quello volontario, da applicare interamente in via obbligatoria, eventualmente arricchito con un ulteriore modulo per gli investitori.
Rimanendo a disposizione per eventuali approfondimenti si inviano cordiali saluti.
Alessia Bausano
EFRAG Public Consultation – January 2024 - Questionnaire VSME Exposure Draft - Confindustria.pdf|Visualizza dettagli
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Facendo seguito alla precedente comunicazione sulla consultazione pubblica dell'EFRAG sulle bozze di standard per la rendicontazione di sostenibilità delle PMI, per opportuna conoscenza segnalo che per agevolare la partecipazione a quella sullo standard volontario da parte degli operatori nazionali, l’OIC - Organismo Italiano di Contabilità -, d’intesa con l’EFRAG, ha curato la traduzione in lingua italiana di tale bozza.
Tale documento, che trovate in allegato, potrebbe essere molto utile per sollecitare eventuali ulteriori commenti da parte delle nostre imprese di minori dimensioni al fine di comprendere concretamente se le informazioni richieste dallo standard volontario sono effettivamente compatibili con le informazioni di sostenibilità che le PMI riescono a raccogliere e a comunicare al mercato.
Come anticipato, Confindustria sta lavorando per rispondere alla consultazione, che si chiuderà il 21 maggio p.v., e condivideremo - appena disponibili - gli imput raccolti nelle sedi di confronto attivate. Vi chiediamo comunque di anticiparci eventuali commenti emersi nel confronto con la vostra base associativa entro il 30 aprile p.v. per elaborare una posizione unica di sistema.
Per completezza allego il questionario per rispondere alla consultazione e resto a disposizione per eventuali approfondimenti.
Cordiali saluti
Alessia Bausano
Traduzione-ESRS-VSME-ED_18-marzo-2024.pdf|Visualizza dettagli
VSME ED Questionnaire .pdf|Visualizza dettagli
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Si informa che, lo scorso 8 febbraio, la Commissione ha pubblicato la nuova comunicazione sulla definizione del mercato rilevante in materia di concorrenza, contenente gli orientamenti che prendono in considerazione gli ultimi sviluppi di mercato (con particolare attenzione al settore digitale), l’innovazione e la crescente globalizzazione. Inoltre, vengono fornite indicazioni esemplificative dettagliate, ricavate dalla casistica della Commissione e dagli sviluppi giurisprudenziali della Corte di Giustizia europea.
Tra le novità di maggiore interesse della nuova comunicazione - rispetto alla precedente versione del 1997 - si evidenziano:
- una maggiore attenzione ai principi generali per la definizione del mercato (specialmente per mercati soggetti a transizioni strutturali come cambiamenti tecnologici o normativi);
- la valutazione della dimensione temporale e previsionale per la definizione del mercato merceologico e geografico;
- una maggiore considerazione della dimensione locale o globale dei mercati geografici;
- chiarimenti in ordine ad alcune tecniche utilizzate nella definizione dei mercati, come il test SSNIP (small but significant and non-transitory increase in price);
- l’introduzione di orientamenti specifici relativi alle attività di raccolta e valutazione di elementi di prova utilizzati dalla Commissione;
- la previsione di orientamenti per la definizione del mercato in circostanze specifiche, quali la presenza di: investimenti significativi in ricerca e sviluppo, piattaforme multi-sided, mercati di assistenza ai clienti, pacchetti ed ecosistemi digitali;
- l’individuazione di parametri di calcolo delle quote di mercato per mercati digitali e piattaforme multi-sided, come le quote basate sulle vendite o sulla capacità, o le quote basate su parametri d'uso, come il numero di utenti (attivi) o le visite ai siti web.
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Con il Provvedimento del 21 dicembre 2023, recante “Documento di indirizzo Programmi e servizi informatici di gestione della posta elettronica nel contesto lavorativo e trattamento dei metadati”, il Garante privacy ha fornito indicazioni sulla conservazione dei c.d. metadati degli account dei servizi di posta elettronica dei lavoratori (giorno, ora, mittente, destinatario, oggetto, dimensione dell’e-mail).
In particolare, il provvedimento impone la cancellazione dei metadati dopo un periodo di conservazione di massimo 7 giorni (estendibili di ulteriori 48 ore, in presenza di comprovate e documentate esigenze che ne giustifichino il prolungamento), superabile solo previa attivazione delle procedure previste dall’art. 4, co. 1 dello Statuto dei lavoratori (accordo sindacale o autorizzazione dell’Ispettorato del Lavoro).
Il provvedimento ha generato non poche preoccupazioni e difficoltà tra gli operatori, sia perché i metadati assolvono a funzioni fondamentali per il funzionamento della posta elettronica (es. per visualizzare la schermata dei messaggi, per effettuare la ricerca delle e-mail, per garantire integrità alle comunicazioni), sia perché assumono notevole rilevanza ai fini della sicurezza informatica.
A fronte di tali criticità, stamattina, il Garante privacy ha pubblicato una News con la quale ha comunicato di aver deciso di differire l’efficacia del Provvedimento e di promuovere una consultazione pubblica sulle forme e sulle modalità di utilizzo che renderebbero necessaria una conservazione dei metadati superiore a quella indicata nel predetto Provvedimento.
Invitiamo, pertanto, chiunque fosse interessato a inviarci, entro il 15 marzo p.v. (al seguente indirizzo e-mail: [email protected]), osservazioni, commenti, informazioni, proposte e tutti gli elementi ritenuti utili, al fine di definire un documento di posizione da trasmettere al Garante privacy in risposta alla consultazione.
Al riguardo, informiamo che, nelle scorse settimane, anche a fronte delle numerose segnalazioni ricevute dal Sistema, Confindustria ha avviato diverse interlocuzioni, sia a livello istituzionale (anche con le principali Associazioni di rappresentanza datoriale nazionali, per promuovere un’azione congiunta e condivisa sulla conservazione dei metadati), che tecnico, segnalando le difficoltà - sia sul piano operativo, che tecnologico - conseguenti a una cancellazione dei metadati nei tempi indicati dall’Autorità.
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Con l'auspicio che possa essere d'interesse, vi informiamo che il 1° marzo si terrà, con inizio alle alle ore 10 presso l'Università LUMSA a Roma (Via di Porta Castello 44) , il Business at OECD (BIAC) Zero Corruption Forum.
L'evento si collega al lancio della nuova campagna "Zero Corruption " del BIAC e vedrà riuniti esperti anticorruzione provenienti da imprese, governi, organizzazioni internazionali e società civile per discutere le tendenze emergenti della corruzione e gli strumenti per affrontarle.
In allegato il programma dei lavori e l'invito che contiene il link per registrare la propria partecipazione.
Cordiali saluti
Alessia Bausano
Invitation - Business at OECD Zero Corruption Forum.pdf|Visualizza dettagli Agenda - Business at OECD Zero Corruption Forum.pdf|Visualizza dettagli
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Vi informiamo che il Dipartimento del Tesoro del MEF ha avviato il 16 febbraio u.s., la consultazione pubblica sullo schema di decreto di recepimento della direttiva (UE) 2022/2464 Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD).
Come sapete la direttiva – che dovrà essere recepita negli Stati membri entro il 6 luglio 2024 – ha lo scopo di promuovere la trasparenza e la divulgazione di informazioni da parte delle imprese riguardo agli impatti ambientali, sociali e legati alla governance (ESG) delle loro attività, attraverso un rafforzamento degli obblighi di reporting.
La consultazione sarà aperta fino al prossimo 18 marzo 2024 e come Confindustria, vista l’importanza e l’impatto della nuova disciplina sul settore imprenditoriale, parteciperemo con una risposta di sistema.
In allegato il testo del documento, rispetto al quale torneremo a chiedervi, per i seguiti del lavoro, puntuali osservazioni per definire la nostra posizione.
Rimanendo a disposizione, invio cordiali saluti .
Alessia Bausano
Consultazione-decreto-di-recepimento-CSRD.pdf|Visualizza dettagli
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Con riferimento alla definizione delle imprese nelle categorie di grandi, medie e piccole, ricordiamo che nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 21 dicembre 2023 è stata pubblicata la Direttiva 2023/2775/UE, recante modifiche alle soglie monetarie per la classificazione dimensionale di cui all’articolo 3 della Direttiva 2013/34/UE (c.d. Direttiva contabile).
L’obiettivo della Commissione Europea, nell’innalzare le soglie finanziarie, è quello da un lato di tener conto dell’incremento dell’inflazione registrato negli ultimi anni e dall’altro di ridurre gli oneri normativi per le imprese di tutte le dimensioni, in particolare per le PMI.
Tale classificazione assume, infatti, rilevanza ai fini degli obblighi di redazione del bilancio d’esercizio, del bilancio consolidato e delle relative relazioni, nonché con riferimento alla comunicazione societaria sulla sostenibilità, cui sono tenute, ai sensi della nuova Direttiva 2022/2464/UE ( c.d. Corporate Sustainability Reporting Directive - CSRD -) le grandi imprese e le PMI quotate come individuate dall’articolo 3 della Direttiva contabile, ora modificato.
Di conseguenza gli oneri di reportistica sulla sostenibilità fissati dalla CSRD si applicheranno, secondo i nuovi parametri dimensionali, alle seguenti imprese:
- grandi imprese, che superano due dei seguenti tre parametri: numero dipendenti >250; totale stato patrimoniale > 25 milioni (invece di 20 milioni); ricavi netti > 50 milioni ( invece di 40 milioni).
- PMI quotate, che non superano due dei tre parametri di cui sopra.
Per l’analisi più completa dei contenuti delle Direttiva in oggetto, si rinvia alla nota allegata alla comunicazione del 25 gennaio u.s. dell’area Politiche Fiscali .
Rimanendo a disposizione si inviano cordiali saluti.
Alessia Bausano
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Con riferimento al lavoro dell’EFRAG sugli standard per il reporting di sostenibilità, vi informiamo che è stata avviata l’attesa consultazione pubblica sui principi di rendicontazione per le PMI. In particolare i documenti pubblicati sono:
- Exposure Draft ESRS per le PMI quotate (ESRS LSME ED) che ha lo scopo di stabilire obblighi di segnalazione proporzionati alla portata e complessità delle attività, nonché alle capacità e alle caratteristiche di tale tipologia di imprese. L’auspicio dell’EFRAG è che lo standard possa aiutare le LSME a ottenere un migliore accesso ai finanziamenti in quanto consentirà la disponibilità di informazioni standardizzate sulla sostenibilità;
- Exposure Draft per lo standard di rendicontazione volontario per le PMI non quotate (VSME ED) che si propone quale semplice strumento di rendicontazione per assistere, da un lato, le micro, piccole e medie imprese non quotate nel rispondere in modo efficiente e proporzionato alle richieste di informazioni sulla sostenibilità che ricevono dalle controparti commerciali (es.banche, investitori o società di maggiori dimensioni di cui sono fornitori) e per facilitare, dall’altro, la loro partecipazione alla transizione verso un'economia sostenibile. L’obiettivo finale è quello - sulla base dell'accettazione da parte del mercato - di standardizzare le attuali richieste multiple di dati ESG, aiutandole ad avere un migliore accesso a finanziatori, investitori e clienti.
Gli Exposure Draft sono disponibili in allegato e per maggiori informazioni sulla consultazione trovate di seguito il link al sito dell’EFRAG https://www.efrag.org/News/Public-479/EFRAGs-public-consultation-on-two-Exposure-Drafts-on-sustainability-r .
La scadenza per la presentazione delle risposte è il 21 maggio 2024, Confindustria, anche in coordinamento con Business Europe, è intenzionata a rispondere - come avvenuto per il primo set di ESRS trasversali - per far mergere problematiche e difficoltà prima che gli standard vengano definiti e per orientarli in modo che diventino uno strumento realmente utile per le imprese, soprattutto quello volontario, capace di sostituire tutti i diversi questionari sulla sostenibilità che oggi le PMI ricevono, riducendo al contempo il numero di richieste, gli oneri e i costi.
Nelle prossime settimane vi aggiorneremo sugli step successivi del lavoro, con l’invito, comunque, ad anticiparci eventuali osservazioni sui documenti.
Cordiali saluti
Alessia Bausano
Exposure Draft ESRS for listed SMEs (ESRS LSME ED) 240122 .pdf|Visualizza dettagli
Exposure Draft for the voluntary reporting standard for non-listed SMEs (VSME ED) 240122.pdf|Visualizza dettagli
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Con riferimento all'iniziativa in oggetto, si ricorda che nei giorni scorsi il Direttore Generale di Confindustria ha inviato una comunicazione alle Associazioni del sistema, per informarle della convenzione stipulata con Deloitte Climate&Sustainability in tema di finanza sostenibile e disclosure di sostenibilità, finalizzata a offrire al sistema associativo dei servizi di accompagnamento.
In particolare la convenzione prevede:
1. un seminario informativo dedicato ai funzionari delle Associazioni territoriali e settoriali del sistema, offerto a titolo gratuito per il tramite di Sistemi Formativi Confindustria (SFC), con il sostegno di 4.Manager, incentrato sull'analisi della regolamentazione in materia di finanza sostenibile e reporting di sostenibilità (SFDR, Tassonomia, CSRD), nonché sugli standard di reporting di sostenibilità (GRI Standards, ESRS);
2. servizi convenzionati, offerti da Deloitte a un prezzo dedicato al sistema, finalizzati a supportare le imprese associate nell’adeguamento alla normativa in tema di sostenibilità e finanza sostenibile.
Per approfondimenti sui contenuti delle due iniziative si rinvia alla comunicazione sul tema dell'Area Credito e Finanza.
In merito al seminario informativo per i funzionari delle Associazioni del sistema, che avrà la durata di mezza giornata, per favorire la più ampia partecipazione in presenza, è stato definito un calendario di incontri su diverse sedi dislocate sul territorio nazionale e organizzate per aree geografiche, con la possibilità comunque di scegliere anche una tappa diversa da quella suggerita per vicinanza territoriale. Gli incontri si terranno nelle seguenti date:
- 6 febbraio: Roma, Confindustria (Lazio - Abruzzo - Sicilia - Sardegna - Categorie)
- 14 febbraio: Bologna, Confindustria Emilia Romagna (Emilia Romagna - Toscana - Marche)
- 16 febbraio: Napoli, Unione Industriali Napoli (Campania - Puglia - Basilicata - Calabria)
- 20 febbraio: Mestre, Confindustria Veneto (Veneto - Friuli Venezia Giulia - Trentino Alto Adige)
- 27 febbraio: Torino, Unione Industriali Torino (Piemonte - Valle d'Aosta - Liguria)
- 28 febbraio: Milano, Assolombarda (Lombardia - Categorie)
Nel ricordare che la partecipazione è gratuita, si evidenzia che è necessaria l'iscrizione utilizzando il seguente link https://www.confindustria.it/Aree/opp322.nsf/iscrizione?openform . In fase di registrazione sarà possibile visionare anche il programma realizzato in collaborazione con Deloitte Climate&Sustainability.
Cordiali saluti
Alessia Bausano
Modificato il da Alessia Bausano 69DD79F1-5ED9-D93B-C125-6A7F00351C3D [email protected]
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Con riferimento alla nuova disciplina sul report di sostenibilità, introdotta dalla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), e agli standard di rendicontazione europei (ESRS), che dovranno essere obbligatoriamente utilizzati dalle imprese, riportiamo di seguito un aggiornamento sul lavoro dell’EFRAG incaricato di elaborare tali standard.
Ricordiamo che il primo set di ESRS - 12 standard trasversali a tutti i settori entrati in vigore dal 1° gennaio 2024 - è contenuto nel Regolamento delegato approvato dalla Commissione Europea il 31 luglio scorso. La nuova disciplina sulla rendicontazione di sostenibilità si applicherà gradualmente in funzione della struttura e delle dimensioni delle imprese interessate; in particolare: i c.d. enti di interesse pubblico - che già oggi redigono la dichiarazione non finanziaria - applicheranno le nuove disposizioni a partire dal 2024 (primo report nel 2025); le altre grandi imprese a partire dal 2025 (primo report nel 2026); le PMI quotate a partire dal 2026 (primo report 2027 con possibilità di rinviare per altri due anni).
Per supportare le imprese nell’utilizzo di questi nuovi standard, come anticipato nelle precedenti comunicazioni, l’EFRAG ha elaborato delle Implementation Guidance che sono state poste in consultazione a fine dicembre e che riguardano:
- Draft EFRAG IG - Materiality assessment implementation guidance: descrive gli obblighi di rendicontazione sulla valutazione di materialità, compresa l'illustrazione delle possibili fasi del processo per individuare le informazioni da riportare in merito agli impatti, rischi e opportunità (IRO) della propria attività in materia ambientale, sociale e di governance. Contiene inoltre domande frequenti sulla valutazione della doppia materialità (dal punto di vista della rilevanza dell'impatto o della prospettiva della rilevanza finanziaria o di entrambe) per fornire indicazioni pratiche sull'attuazione;
- Draft EFRAG IG 2 - Value chain implementation guidance: descrive gli obblighi di rendicontazione sulla catena del valore durante la valutazione di materialità, fornendo indicazioni per individuare i soggetti che fanno parte della catena del valore e quali considerare ai fine della valutazione degli impatti, rischi e opportunità che incidono sull’attività dell’impresa. Illustra i criteri per la rendicontazione di sostenibilità dei gruppi di imprese e contiene anche domande frequenti per fornire ulteriori informazioni sugli obblighi di divulgazione legati alla value chain;
- Draft EFRAG IG 3 - Detailed ESRS datapoints implementation guidance: presenta l'elenco completo dei requisiti contenuti in ciascun obbligo di informativa e dei relativi requisiti applicativi in formato Excel. Questo elenco può costituire la base di un'analisi delle informazioni da fornire .
Confindustria sta valutando di rispondere alla consultazione, che terminerà il 2 febbraio 2024, insieme a Business Europe e condivideremo appena possibile le eventuali osservazioni. In ogni caso sarebbe molto utile ricevere già vostre eventuali riflessioni, condivise con le imprese associate che dovranno cimentarsi con i nuovi obblighi, sui documenti che trovate in allegato.
Sicuramente la guidance sulla value chain è quella di maggior interesse, perchè le informazioni sulla catena del valore rappresentano uno degli aspetti più impegnativi e problematici della nuova direttiva, considerato che il processo di raccolta comporta criticità in termini di coerenza, comparabilità e affidabilità dei dati riportati. Includendo le controparti nella propria catena del valore, l'impresa dovrà riportare dati al di fuori del proprio controllo diretto, senza la possibilità di verificarli direttamente e di assicurare il livello di qualità complessivo delle informazioni incluse nel proprio bilancio di sostenibilità.
Riteniamo necessario evitare la raccolta e la divulgazione delle informazioni a tutti i livelli della catena del valore, processo estremamente costoso e difficile. In tal senso, l’idea sulla quale stiamo ragionando, è proporre di limitare la richiesta di divulgazione della catena del valore alla catena di fornitura prevalente (partner che rientrano nel core business dell’attività dell’impresa), in modo da rendere la raccolta dei dati meno onerosa.
Infine, per completezza, sottolineiamo che l’EFRAG sta completando anche il lavoro sulla bozza di standard volontario per le PMI e dello standard per le PMI quotate, che nel corso del mese di gennaio dovrebbero essere anch’essi sottoposti ad una consultazione pubblica. Vi aggiorneremo anche su questo punto non appena avremo notizie.
Rimanendo a disposizione si inviano cordiali saluti
Alessia Bausano
Draft EFRAG IG 1 MAIG 231222.pdf|Visualizza dettagli
Draft EFRAG IG 2 VCIG 231222.pdf|Visualizza dettagli
Draft EFRAG IG 3 DPs explanatory note 231222.pdf|Visualizza dettagli
Draft EFRAG IG 3 List of ESRS Data Points 231222.xlsx|Visualizza dettagli
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Vi informiamo che, dopo il recepimento della nuova disciplina europea in tema di whistleblowing, Confindustria ha elaborato, con il supporto dei propri Gruppi di lavoro, una “Guida operativa” che contiene una serie di indicazioni utili a supportare imprese e Associazioni nell’implementazione.
L’obiettivo della normativa è contrastare i fenomeni illeciti negli enti pubblici e privati, incentivandone l’emersione attraverso canali di comunicazione, che garantiscano la riservatezza di chi effettua la segnalazione.
Mentre la normativa previgente sul whistleblowing si applicava solo alle imprese che avevano adottato un modello organizzativo 231, la nuova disciplina introduce molte novità tra le quali: i) l’ampliamento del perimetro applicativo; ii) una procedura puntuale di gestione delle segnalazioni; iii) la previsione di un canale esterno di segnalazione, gestito da ANAC, nonché la possibilità di una divulgazione pubblica sui mass media.
Si tratta di previsioni che avranno un impatto significativo sull’organizzazione delle imprese e, per supportare il Sistema, la “Guida operativa” offre suggerimenti pratici sulle soluzioni più adeguate, da declinare in funzione delle specificità di ciascuna struttura aziendale; ad esempio, la scelta e l’istituzione del canale di segnalazione interno; l’individuazione del soggetto chiamato a gestire la segnalazione e le attività che deve svolgere per darvi seguito.
Il documento è stato pubblicato sul sito di Confindustria al seguente link http://www.confindustria.it//home/policy/position-paper/dettaglio/guida-operativa-whistleblowing
Rimanendo a disposizione si inviano cordiali saluti
Alessia Bausano
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Nell’ambito del Progetto ARC II, patrocinato dal Garante privacy, a partire dal prossimo 23 ottobre, partirà un ciclo di 20 Seminari gratuiti sulla protezione dei dati personali, dedicati principalmente alle piccole e medie imprese.
Nei mesi scorsi, Confindustria ha segnalato al Garante privacy una serie di tematiche di interesse per le imprese da approfondire nel corso degli eventi formativi del Progetto ARC II, che hanno trovato accoglimento da parte dell’Autorità e saranno trattati nel corso dei Seminari.
Invitiamo, pertanto, tutte le Associazioni a promuovere e diffondere l’iniziativa presso le loro imprese associate, affinchè possano partecipare a questi importanti incontri formativi. Si segnala, inoltre, che i Seminari sono aperti anche al personale delle Associazioni imprenditoriali.
Quanto ai Seminari:
- 10 si svolgeranno da remoto e saranno tenuti da Relatori del Garante privacy. Tali Seminari riguarderanno: il responsabile della protezione dati (DPO), il registro dei trattamenti, i diritti degli interessati, il trasferimento dei dati, le attività di marketing e di profilazione, le app e i siti web aziendali, la videosorveglianza, Sanità e innovazione digitale, la gestione dei dati dei dipendenti, i data breach;
- 10 si svolgeranno in presenza (a Cagliari, Firenze, Salerno, Torino, presso il Centro Congressi Unione Industriali e Vicenza) e saranno tenuti da Relatori dell’Università degli Studi di Firenze e del Garante privacy. Tali Seminari riguarderanno: l’intelligenza artificiale e gli algoritmi di decisione automatizzata, intelligenza artificiale: la profilazione e i diritti degli interessati, cybersecurity, le misure tecniche e organizzative di sicurezza, la valutazione del rischio, l’attuazione dell’accountability, le figure privacy e gli adempimenti, le sanzioni e le basi giuridiche.
Al termine di ogni incontro è prevista una sessione Q&A di circa un’ora.
Per maggiori informazioni sul calendario dei Seminari e sulla procedura per iscriversi, v. https://www.garanteprivacy.it/home/docweb/-/docweb-display/docweb/9936298.
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Si informa che il prossimo 18 ottobre, dalle ore 16:00 alle ore 19:00, si terrà in collegamento telematico l’Annual Forum 2023 organizzato dall’Oversight Committee che monitora l’applicazione dei Best Practice Principles da parte dei maggiori proxy advisor.
Questi ultimi, su invito dell’ESMA, hanno costituito nel febbraio 2013 il Best Practice Principles Group (BPPG), con l’intento di promuovere una maggiore comprensione da parte del mercato circa i servizi di ricerca e supporto in materia di corporate governance ed ESG da essi forniti a investitori istituzionali e altri stakeholder.
A tal fine, il BPPG ha adottato per l’appunto dei Principi di best practice (BPP), concernenti le seguenti tre principali aree tematiche: i) qualità del servizio, ii) prevenzione o gestione dei conflitti di interesse, iii) politica di comunicazione. Tali Principi, accompagnati da Linee guida, sono stati introdotti nel 2014 e, da ultimo, aggiornati nel 2019 a valle di un processo di revisione che ha tenuto conto dello sviluppo dei codici di stewardship, della Direttiva UE sui diritti degli azionisti II (SRD II) e del Report follow-up dell'ESMA del 2015 sulla prima edizione dei BPP.
Nella seconda metà del 2019 il BPPG ha costituito un organismo di vigilanza indipendente (Oversight Committee) con il compito principale di monitorare l’applicazione dei Best Practice Principles, contribuendo in tal modo a rafforzarne la credibilità, nonché di organizzare un forum annuale aperto a investitori, emittenti, standard setters e altri stakeholders per fornire un aggiornamento circa le attività da esso svolte e circa l’applicazione dei Principi da parte dei membri del BPPG.
Maggiori dettagli sull’evento possono essere consultati nel flyer allegato, oltre che al seguente link ove è possibile iscriversi.
BPP OC 2023 flyer.pdf|Visualizza dettagli
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Si ricorda che, il prossimo 26 settembre alle ore 15, si terrà il convegno “Finanza e disclosure ESG”, nel quale si farà il punto – insieme a rappresentanti delle istituzioni, del sistema finanziario e del mondo produttivo – sull’evoluzione del quadro regolamentare in tema di sostenibilità e saranno presentate le iniziative di Confindustria tese a supportare le Associazioni del sistema e le imprese nel loro processo di transizione.
Con l’occasione, si invia in allegato il programma definitivo dell’evento, che si svolgerà a Roma presso la sede di Confindustria e sarà trasmesso anche in streaming. Per partecipare - sia in presenza, che da remoto - è necessario iscriversi compilando il modulo di registrazione disponibile al seguente link: https://www.confindustria.it/home/appuntamenti/eventi-confindustria/dettaglio-evento/finanza-e-disclosure-ESG
Cordiali saluti
Alessia Bausano
Programma_Finanza+e+disclosure+ESG_260923_Confindustria.pdf|Visualizza dettagli
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Con riferimento all’approvazione, da parte della Commissione Europea il 31 luglio scorso, del Regolamento delegato che disciplina il primo set di standard obbligatori per la rendicontazione di sostenibilità (ESRS) previsto dalla CSRD, facendo seguito a quanto anticipato nella comunicazione del 3 agosto si riportano in allegato alcuni approfondimenti sui contenuti finali del documento.
Come evidenziato, la Commissione nel mettere a punto l’atto delegato, partendo dalle proposte consegnatele a novembre scorso dell’EFRAG, aveva sottolineato l'importanza di un sistema normativo che garantisse il raggiungimento degli obiettivi a costi minimi, preannunciando così diversi interventi di razionalizzazione degli obblighi di rendicontazione.
Confindustria aveva risposto alla consultazione, insieme a Business Europe - si veda comunicazione del 14 luglio u.s. - evidenziando che, nonostante i miglioramenti intervenuti nell’atto delegato (applicazione del principio di materialità a tutte le informazioni; molte informazioni complesse divenute volontarie; allungamento di alcune norme transitorie; maggiore allineamento con gli standard ISBB), gli standard proposti contenevano ancora una grande quantità di informazioni sulla sostenibilità.
Dall’analisi del testo finale emerge che la maggior parte delle proposte contenute nella bozza di atto delegato sono state recepite senza variazioni. Nella nota di aggiornamento allegata sono riepilogate le principali modifiche all’atto delegato, insieme ad una prima analisi delle guidance operative che l’EFRAG ha predisposto per supportare le imprese nella preparazione del proprio report di sostenibilità.
Con l’occasione ricordo che Confindustria ha organizzato per il 26 settembre p.v. alle ore 14,30 un convegno su “Finanza e disclosure ESG – soluzione di sistema per le imprese” nel quale si discuterà dell’evoluzione del quadro regolamentare in materia e saranno presentate anche delle iniziative di sistema, rivolte ad Associazioni e imprese, per supportarle nell’adempimento dei nuovi obblighi di disclosure. Nella sezione “Eventi” sul sito sono disponibili le informazioni per seguire il seminario.
Cordiali saluti
Alessia Bausano
NOTA aggiornamento- Regolamento CE e guidance EFRAG sett.23.docx|Visualizza dettagli
04-02 EFRAG SRB 230823 - EFRAG IFRS interoperability and mapping table.pdf|Visualizza dettagli 05-02 VCIG SRB 230823.pdf|Visualizza dettagli 06-02 Materiality Assessment SRB 230823.pdf|Visualizza dettagli
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Si informa che, da martedì 26 a venerdì 29 settembre p.v., si terrà la seconda edizione del Lear Competition Festival.
Lear, fondata nel 1999, è stata la prima società italiana di consulenza economica, specializzata in politiche e regolamentazione della concorrenza, che nel corso degli anni ha intrapreso importanti progetti e collaborazioni a livello internazionale, fino a essere inserita tra le prime 20 società al mondo di consulenza economica dal Global Competition Review.
L’evento rappresenta un’opportunità di confronto, di alta levatura e di carattere internazionale, sulle ultime sfide legate all'applicazione delle politiche e delle regole di concorrenza, con particolare attenzione a temi emergenti, nonché di perfezionamento dell’analisi su questioni di prioritaria rilevanza per le imprese.
Rispetto allo scorso anno, è previsto un “Open Day”, che si terrà martedì 26 settembre, al fine di consentire alle imprese, agli studi e alle altre organizzazioni di incontrare giovani talenti (studenti o liberi professionisti) che ambiscono a perseguire una carriera nell’ambito del diritto e dell’economia della concorrenza e della regolazione. A tal proposito, sarà organizzata un’area espositiva per presentare la propria organizzazione, promuovere eventuali posizioni aperte, illustrare i processi di selezione e altre iniziative. All’interno dell’area expo, è prevista anche una “Poster Session”, in cui gli studenti e ricercatori avranno la possibilità di presentare i risultati delle loro ricerche ed eventuali sviluppi in corso. Maggiori dettagli sull’Open Day possono essere consultati al seguente link https://www.learcompetitionfestival.com/open-day/ e nel flyer allegato.
Come lo scorso anno, sono previsti incontri giornalieri, con alternanza di sessioni plenarie di profilo istituzionale e sessioni parallele tematiche, aventi a oggetto temi, non solo di particolare rilevanza per la comunità antitrust (pratiche di pricing nelle intese verticali; private enforcement; concentrazioni), ma anche di interesse trasversale (strumenti di intelligenza artificiale; digitalizzazione; sostenibilità; investimenti esteri; regolazione del settore farmaceutico; joint venture tra concorrenti per lo sviluppo e la commercializzazione di complessi progetti di infrastrutture energetiche).
La partecipazione al Festival - che si terrà a Roma, in presenza fisica - è gratuita per le imprese. Inoltre, al termine delle sessioni giornaliere, sono previsti eventi social per favorire il networking.
Trovate il programma dettagliato dell’evento cliccando qui.
Si prega di segnalare l’eventuale partecipazione entro martedì 12 settembre p.v. all’indirizzo: [email protected].
Flyer LCF23_OPEN DAY.pdf
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Con riferimento ai diversi dossier legati al tema della sostenibilità, vi informo che il 26 settembre prossimo, dalle ore 14,30, si terrà a Roma, presso Confindustria (Viale dell’Astronomia 30) un seminario dedicato a fare il punto sull’evoluzione del quadro regolamentare in tema di finanza sostenibile e disclosure ESG.
In occasione del seminario saranno presentate anche iniziative tese a supportare le Associazioni del sistema e le imprese nel loro processo di transizione e nel dialogo con il mondo finanziario e con le grandi imprese capo-filiera.
Nelle prossime settimane invieremo il programma dettagliato dei lavori e le indicazioni per iscriversi.
Cordiali saluti
Alessia Bausano
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Con riferimento al report di sostenibilità, disciplinato dalla Corporate Sustainability Reporting Directive (2022/2464/EU), vi informo che, come già anticipato in precedenti comunicazioni, la Commissione Europea ha approvato il 31 luglio scorso il Regolamento delegato che definisce e individua il primo set di standard obbligatori per la rendicontazione - ESRS - rivolti alle grandi imprese di tutti i settori.
L’atto delegato (testo allegato) sarà ora sottoposto a un periodo di scrutinio di 2+2 mesi, che dovrebbe iniziare formalmente il 21 agosto p.v. e, se non emergeranno obiezioni da parte del Consiglio e del Parlamento Europeo, entrerà in vigore entro la fine del prossimo mese di dicembre. Il regolamento sarà direttamente applicabile in tutti gli Stati membri.
Parallelamente, EFRAG sta lavorando all’elaborazione di guidance, che dovrebbero essere pubblicate in autunno, per supportare le imprese nella redazione del report di sostenibilità, in merito all’attuazione del principio di doppia materialità e alle informazioni sulla catena del valore.
Sarà nostra cura fornirvi chiarimenti sui contenuti del Regolamento delegato, che presenta significative novità rispetto alla proposta formulata da EFRAG nei mesi scorsi.
Cordiali saluti
Alessia Bausano
ALLEGATO I.pdf|Visualizza dettagli ALLEGATO II.pdf|Visualizza dettagli Regolamento Delegato.pdf|Visualizza dettagli
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Facendo seguito alla precedente comunicazione sul tema in oggetto, ricordo che il 7 luglio si è chiusa la consultazione della Commissione Europea, aperta il 9 giugno u.s., sugli atti delegati per l’adozione del primo set di standard - ESRS per le grandi imprese di tutti i settori - per il report di sostenibilità, disciplinato dalla Corporate Sustainability Reporting Directive (2022/2464/EU).
Confindustria ha risposto alla consultazione insieme a Business Europe evidenziando che, nonostante i miglioramenti intervenuti nell’atto delegato (applicazione del principio di materialità a tutte le informazioni; molte informazioni complesse divenute volontarie; alcune dovranno essere fornite solo dopo uno o due anni; maggiore allineamento con gli standard ISBB) gli standard proposti contengono ancora una grande quantità di informazioni sulla sostenibilità che dovranno essere raccolte e comunicate con un onere significativo per le imprese. Sono state quindi richieste ulteriori semplificazioni evidenziate nel documento allegato.
Inoltre, è stata inviata una nota politica di accompagnamento alla risposta, disponibile in allegato, nella quale in sintesi:
- si giudica positivamente l’ampia applicazione del principio di rilevanza per individuare le informazioni da rendicontare, chiedendo però alla CE di favorire la massima coerenza dell'intero quadro normativo sulla finanza sostenibile dell'UE (fornire orientamenti al settore finanziario che tengano conto del principio di materialità degli ESRS). Infatti, in assenza di uno stretto collegamento tra le informazioni sulla sostenibilità che banche, assicurazioni e finanziatori sono obbligati a richiedere alle imprese, in attuazione delle specifiche discipline di settore, e quello che le stesse dichiareranno in osservanza dei principi degli ESRS, il vantaggio legato al principio di rilevanza, che alleggerisce gli oneri delle imprese, sarà vanificato in quanto le stesse dovranno comunque fornire ulteriori informazioni per non essere escluse dal credito o dai mercati finanziari.
- si chiede che la Commissione garantisca che l'impresa che comunica informazioni sulla sostenibilità in conformità con gli ESRS, sia considerata conforme anche agli standard globali.
La Commissione Europea prevede ora di adottare formalmente l'atto delegato venerdì 28 luglio p.v. Ci saranno poi 2 + 2 mesi di periodo di controllo sull’atto in seno al Parlamento europeo e al Consiglio. Se non vi saranno obiezioni gli ESRS entreranno in vigore entro la fine di dicembre 2023 e si applicheranno dal 1º gennaio 2024.
Per completare il quadro, evidenzio che l'EFRAG sta attualmente:
- elaborando delle guidance per l'attuazione del primo set di standard che attengono in particolare l’esecuzione della valutazione di materialità e come raccogliere le informazioni sulla catena del valore. Il lavoro dovrebbe terminare intorno a settembre/ottobre prossimi
- proseguendo la stesura del secondo set di ESRS con lo standard per le PMI quotate (LSME) e delle linee guida volontarie per altre PMI (VSME), che dovrebbero essere definiti intorno alla terza settimana di ottobre per poi essere sottoposti alla consultazione pubblica il prossimo novembre. Per quanto riguarda quelli settoriali specifici, due standard sono in fase di stesura più avanzata – Mining e Oil&Gas – e saranno probabilmente approvati dall'EFRAG in ottobre e pubblicati poi per la consultazione pubblica; sono invece ancora in fase di elaborazione le altre norme settoriali sul trasporto stradale e agricoltura.
La scadenza della CSRD del giugno 2024 per l'adozione degli standard settoriali specifici e per le PMI quotate sarà molto probabilmente rivista e ritardata.
Vi aggiorneremo nelle prossime settimane sugli sviluppi.
Cordiali saluti
Alessia Bausano
2023-07-05 DP note ESRS_draft cover message.docx|Visualizza dettagli
i 2023-07-07 BusinessEurope assessment of ESRS final.pdf|Visualizza dettagli
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Il D.Lgs n. 26/2023 ha recepito nel nostro ordinamento la Direttiva (UE) 2019/2161, c.d. Direttiva Omnibus, apportando diverse modifiche e integrazioni al Codice del consumo.
Le principali novità riguardano:
- l’introduzione della disciplina in tema di annunci di riduzione di prezzo;
- l’introduzione di alcune modifiche alla disciplina delle pratiche commerciali scorrette;
- l’introduzione di alcune modifiche alla disciplina sui diritti dei consumatori nei contratti;
- il rafforzamento del regime sanzionatorio in materia di pratiche commerciali scorrette, clausole vessatorie nei contratti B2C e diritti dei consumatori nei contratti.
In allegato, una Nota di aggiornamento sulle principali novità introdotte dal D.Lgs n. 26/2023.
Recepimento Direttiva Omnibus - Nota di aggiornamento.pdf|Visualizza dettagli
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Con riferimento alla consultazione dell'ANAC sullo schema di Linee Guida in materia di whistleblowing, come anticipato, Confindustria lo scorso 15 giugno ha risposto ufficialmente on line sul sito dell'Autorità (documento in all.) .
Oltre le prime valutazioni, già espresse nell’audizione del 7 giugno u.s., nella risposta sono state inserite ulteriori richieste di approfondimento, emerse anche dal confronto con i gruppi di lavoro tecnici dedicati, sempre con l’obiettivo di chiarire le procedure per l’istituzione del canale interno, la gestione delle segnalazioni, nonché le condizioni per ricorrere ai canali esterni e le misure di protezione.
L'ANAC entro il 30 giugno p.v. pubblicherà la versione definitiva delle Linee Guida, seguiranno quindi degli aggiornamenti sui contenuti finali.
Rimanendo a disposizione, si inviano cordiali saluti
Alessia Bausano
Risposta consultazione Anac - Linee guida whistleblowing.pdf|Visualizza dettagli
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Con riferimento al tema della rendicontazione di sostenibilità, disciplinato dalla Corporate Sustainability Reporting Directive (2022/2464/EU), vi informiamo che la Commissione Europea ha aperto, il 9 giugno u.s., la consultazione sugli atti delegati per l’adozione del primo set di standard (per le grandi imprese di tutti i settori) per il report di sostenibilità ESRS - elaborati dall’EFRAG - che si chiuderà il prossimo 7 luglio.
La Commissione Europea nella propria relazione, sottolinea che i progetti di standard presentati dall'EFRAG, a novembre scorso, soddisfano ampiamente il mandato della CSRD e conseguiranno gli obiettivi strategici previsti nel contesto del Green Deal europeo. Allo stesso tempo, la Commissione ha ritenuto necessario razionalizzare ulteriormente il novero delle informazioni da rendicontare, considerata la natura impegnativa di molti degli obblighi di informativa per le imprese ( es. biodiversità, la forza lavoro dell'impresa e le informazioni riguardanti i lavoratori della catena del valore, le comunità interessate, i consumatori e gli utenti finali), anche per favorire un sistema normativo che garantisca il raggiungimento degli obiettivi a costi minimi.
La Commissione ha apportato quindi le seguenti principali modifiche agli standard EFRAG:
- Materialità: tutte le informazioni contenute all'interno di ciascuno standard saranno soggette al principio della valutazione di rilevanza da parte dell'impresa, ad eccezione degli obblighi di informativa specificati nello standard ESRS 2 "Informazioni generali" (sono incluse le informazioni riguardanti il clima, gli indicatori SFDR, Pillar3 che per l’EFRAG dovevano essere sempre fornite)
- Introduzione graduale di determinati requisiti:
- le imprese con meno di 750 dipendenti potranno omettere: i dati relativi alle emissioni di gas a effetto serra scope 3 e gli obblighi di informativa specificati nella norma sulla "forza lavoro propria" nel primo anno in cui applicano gli standard; e gli obblighi di divulgazione specificati nelle norme sulla biodiversità e sui lavoratori della catena del valore, le comunità interessate, i consumatori e gli utenti finali nei primi due anni in cui applicano gli standard
- tutte le imprese potranno omettere le seguenti informazioni nel primo anno in cui applicano le norme: effetti finanziari previsti relativi a questioni ambientali non climatiche (inquinamento, acqua, biodiversità e uso delle risorse) e alcuni dati relativi alla propria forza lavoro (protezione sociale, persone con disabilità, problemi di salute legati al lavoro ed equilibrio tra vita professionale e vita privata).
- Possibilità di fornire in via facoltativa alcune informazioni : i progetti di standard presentati dall'EFRAG includevano già molti dati volontari e ne sono stati aggiunti altri (es. piani di transizione della biodiversità; alcuni indicatori sui "non dipendenti" nell'organico dell'impresa; la spiegazione del motivo per cui l'impresa può considerare un particolare tema di sostenibilità non rilevante).
- Interoperabilità con le iniziative di normazione a livello mondiale: la Commissione e l'EFRAG hanno continuato a collaborare strettamente con l'International Sustainability Standards Board e la Global Reporting Initiative per garantire un elevato grado di interoperabilità tra gli standard.
I tempi per rispondere alla consultazione sono piuttosto stretti, Confindustria sta partecipando al confronto con Business Europe per una condivisone della risposta da parte del settore delle imprese. Vi terremo aggiornati sugli sviluppi e in allegato trovate, per eventuali osservazioni, i documenti posti in consultazione.
Cordiali saluti
Alessia Bausano
Annex I standard sostenibilità.pdf|Visualizza dettagli
Annex II Acronimi e glossario.pdf|Visualizza dettagli
Draft delegated regulation.pdf|Visualizza dettagli
Modificato il da Alessandro Corda FCA6A6C2-511E-1971-C125-746300547D22 [email protected]
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Lo scorso 1° giugno, l'ANAC ha aperto la consultazione sullo schema di Linee Guida in materia di whistleblowing, che terminerà il 15 giugno.
Al riguardo, il 7 giugno, si è svolta l’audizione di Confindustria presso l’ANAC e, in allegato, il relativo documento di osservazioni. Si tratta di prime valutazioni che potranno essere integrate, in vista della risposta ufficiale alla consultazione, con eventuali ulteriori profili che dovessero emergere dal confronto aperto con i Gruppi di lavoro tecnici.
Seguiranno, quindi, aggiornamenti.
Restiamo a disposizione per ulteriori approfondimenti.
Cordiali saluti.
Audizione Schema LG Anac.pdf|Visualizza dettagli
Modificato il da Alessandra Quattrociocchi 0FF83427-6174-7742-C125-7B4A002EE9A7 [email protected]
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Riportiamo di seguito un aggiornamento sui lavori dell’EFRAG e della Commissione Europea relativi all’elaborazione degli standard obbligatori per la rendicontazione di sostenibilità, previsti dalla nuova Direttiva Corporate Sustainability Reporting (c.d. CSRD).
In seguito all’annuncio della Presidente Von der Leyen, di aprile scorso, di puntare a ridurre gli obblighi di comunicazione previsti dall’ordinamento europeo (l’obiettivo è di un “taglio” del 25% entro l’autunno), l’EFRAG, su richiesta della Commissione, ha concentrato il focus della propria attività sullo sviluppo di guidance per supportare le imprese nell’implementazione del primo set di standard, approvato e inviato alla Commissione stessa a novembre scorso. Risulta al momento rinviato, invece, il lavoro sul secondo set - standard settoriali e per le PMI - per il quale, inizialmente, era prevista una consultazione pubblica tra aprile e maggio.
L'EFRAG ha quindi adeguato il proprio piano di lavoro e, nelle guidance, dovrebbe affrontare anzitutto le questioni della materialità e della value chain, argomenti su cui anche Confindustria, in più occasioni, ha sottolineato l’esigenza di chiarimenti. È previsto che il TEG e il Board dell’EFRAG si pronuncino su tali linee guida entro giugno (orizzonte temporale da considerare, al momento, indicativo).
È stata confermata, invece, la consultazione pubblica sugli atti delegati della Commissione per l’adozione del primo set di standard, prevista per il mese di maggio: la DG FISMA starebbe valutando alcune semplificazioni, nell’ottica di alleggerire gli oneri per le imprese. Siamo in attesa di ricevere informazioni sui tempi di questa consultazione e Vi terremo aggiornati.
Cordiali saluti
Alessia Bausano
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