Il Consiglio dei Ministri di ieri ha approvato in via preliminare una prima tranche di provvedimenti attuativi della riforma della PA (cd. Legge Madia).
Tra quelli di nostro maggiore interesse:
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lo schema di D.Lgs di riforma della disciplina della conferenza di servizi;
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lo schema di D.Lgs di riordino della disciplina delle società partecipate;
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lo schema di regolamento per semplificare e accelerare specifici procedimenti amministrativi;
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lo schema di D.Lgs in tema di segnalazione certificata di inizio attività (cd. SCIA).
Sono poi significativi i correttivi alla disciplina del lavoro pubblico in tema di licenziamento disciplinare, il riordino delle autorità portuali e dei servizi pubblici locali.
Gli schemi dei provvedimenti dovranno ora intraprendere il percorso dei pareri (Conferenza unificata e Consiglio di Stato, nonché Commissioni parlamentari) prima del riesame definitivo in Consiglio dei Ministri, previsto per la prossima primavera.
La valutazione complessiva è positiva, in quanto emerge un’attuazione corretta ed efficace dei principi contenuti nella legge delega, sia per quanto concerne i procedimenti amministrativi di maggiore impatto per le attività economiche, sia per quanto riguarda la revisione del perimetro pubblico. Senz’altro positiva anche la “stretta” sui licenziamenti, che punta a completare e rafforzare un impianto di norme già vigenti e che rappresenta la premessa per una più ampia revisione dell’organizzazione del lavoro pubblico, anch’essa prevista dalla riforma (questa parte verrà attuata, stando agli annunci, entro l’estate).
Peraltro, sempre ieri il Senato si è definitivamente espresso sulle riforme costituzionali, che ora attendono soltanto l’ultimo via libera dalla Camera dei Deputati prima del referendum confermativo.
Quello che emerge, pertanto, è uno sforzo complessivo di ammodernamento del nostro apparato istituzionale e burocratico, da sempre considerato una premessa indispensabile per rimettere in moto le attività produttive, superare il gap rispetto ai nostri competitor e rafforzare anche l’efficacia delle altre riforme economiche.
Per una valutazione approfondita dei decreti attuativi della riforma Madia occorrerà attendere i testi ufficiali, al momento non ancora disponibili. In questa fase, si possono però già evidenziare alcuni punti salienti sui temi di nostro maggiore interesse:
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la riforma della conferenza di servizi semplifica il procedimento e consente di arrivare alla decisione entro tempi certi, anche quando siano coinvolti interessi “sensibili” (es. ambiente e paesaggio) e siano in gioco decisioni particolarmente complesse;
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il riordino delle società partecipate chiarisce gli ambiti entro cui le stesse possono operare e crea i presupposti, anche istituzionali, affinché si possa finalmente procedere a una consistente opera di dimagrimento. Opera necessaria per liberare spazi di mercato impropriamente occupati ed evitare sprechi di risorse pubbliche;
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l’istituzione di un meccanismo per la segnalazione e la selezione di rilevanti insediamenti produttivi, che potranno beneficiare di particolari semplificazioni e accelerazioni procedimentali. È difficile valutare fin d’ora gli effetti concreti di questa norma, ma si tratta senz’altro di un’occasione per valorizzare il dialogo tra PA e imprese/associazioni imprenditoriali;
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i correttivi alla SCIA puntano a spostare in capo alla PA un onere che oggi grava sulle imprese, vale a dire l’acquisizione degli atti preliminari alla presentazione della SCIA stessa e, quindi, all’avvio dell’attività.