Lo scorso 31 gennaio, il Comitato per la Corporate Governance - composto da esponenti di vertice delle società quotate e di gestione del risparmio, nonché da rappresentati degli enti promotori, tra cui Confindustria - ha pubblicato il nuovo Codice di Corporate Governance delle Società Quotate (di seguito, il CAD).
La nuova edizione di questo importante strumento di autodisciplina societaria è il frutto di un notevole lavoro istruito dalla Segreteria tecnica del Comitato, di cui fa parte anche Confindustria, e incentrato sull’analisi dell’evoluzione della materia di governo societario, sugli esiti del monitoraggio annuale sull’applicazione del Codice condotto dal Comitato e sul confronto con le società quotate.
Nel corso degli anni, il CAD è stato modificato a più riprese per allinearne i contenuti alle best practice internazionali ma la revisione attuale è da considerarsi tra le più significative perché, oltreché su profili sostanziali, interviene sulla struttura del documento e sul perimetro soggettivo di applicazione.
Infatti, in una logica di semplificazione: i) il numero degli articoli è stato ridotto da 10 a 6, razionalizzandone i contenuti in base a ruolo, composizione, funzionamento, nomina e remunerazione degli organi sociali e sistema di controllo interno e gestione dei rischi; ii) ciascun articolo - prima strutturato in principi, raccomandazioni e commenti - è stato suddiviso in princìpi, che definiscono gli obiettivi di una buona governance, e in raccomandazioni, che indicano i comportamenti reputati adeguati a realizzare gli obiettivi indicati nei princìpi, cui verrà affiancata una raccolta di chiarimenti, nella forma di Q&A, aggiornata periodicamente.
Inoltre, al fine di assicurare un’applicazione proporzionale, alcune raccomandazioni sono state graduate in considerazione di dimensione e assetti proprietari della società: un insieme di raccomandazioni rivolte alle “società grandi”; modalità semplificate per l’applicazione di alcune raccomandazioni da parte delle società diverse da quelle “grandi”; adeguamento di alcune raccomandazioni alle “società a proprietà concentrata”.
Dal punto di vista sostanziale, il nuovo CAD intende stimolare le società quotate a perseguire un successo sostenibile dell’impresa, inteso quale obiettivo di creare valore nel lungo termine a beneficio degli azionisti, tenendo conto degli interessi degli stakeholder rilevanti per la sua attività. Pertanto, all’organo di amministrazione è attribuita la responsabilità di integrare gli obiettivi di sostenibilità nel piano industriale, nel sistema di controllo interno e di gestione dei rischi e nelle politiche di remunerazione.
Il CAD raccomanda, altresì, alle predette società di sviluppare il dialogo con il mercato attraverso l'adozione di politiche di engagement complementari a quelle degli investitori istituzionali e dei gestori degli attivi, attribuendo in proposito un ruolo fondamentale di raccordo al Presidente del board, chiamato a elaborare, d’intesa con il CEO, una politica per la gestione del dialogo con la generalità degli azionisti.
Il Comitato ha poi sviluppato un approccio neutrale delle best practice rispetto ai modelli societari, per rendere il CAD direttamente fruibile anche nei modelli monistico e dualistico, nonché da parte delle società di diritto estero quotate in Italia.
Infine, l'occasione della revisione è stata colta per irrobustire alcune raccomandazioni esistenti (valutazione di indipendenza, qualità dell'informativa agli amministratori, ruolo del presidente del board), raccomandare esplicitamente best practice meramente auspicate nelle precedenti edizioni del Codice (piano di successione degli amministratori esecutivi, parità di trattamento e di opportunità tra i generi nell'organizzazione aziendale) e allineare l’autodisciplina domestica ad alcune best practice internazionali (possibilità di qualificare il Presidente come indipendente, riconoscimento del ruolo del segretario del board, definizione delle politiche per la remunerazione).
Le società che adottano il Codice saranno tenute ad applicarne la nuova versione a partire dal primo esercizio che inizia successivamente al 31 dicembre 2020, informandone quindi il mercato nella Relazione sul governo societario da pubblicarsi nel corso del 2022.