Si è chiusa ieri la consultazione dell’EFRAG sulle bozze di standard per la rendicontazione di sostenibilità delle PMI quotate e non.
Confindustria si è concentrata e ha inviato le proprie osservazioni (doc. in allegato) sulla bozza di standard volontario per le PMI (VSMEs ED) sul presupposto che potrà costituire un utile strumento di lavoro per le imprese.
Si evidenzia che la risposta di Confindustria tiene conto delle posizioni espresse da Business Europe e dal sistema associativo ed è stata elaborata con la collaborazione delle Aree Affari Legislativi e Regionali, Diritto d’impresa, Credito e Finanza, Politiche per l’ambiente, l’Energia e la Mobilità e Lavoro, Welfare e Capitale Umano.
Entrando nel merito, la valutazione generale sulla bozza di standard volontario è stata positiva in quanto nella sua articolazione in moduli (base; politiche azioni e obiettivi; business partner) che possono essere scelti singolarmente o sommati tra loro a seconda della dimensione dell’impresa e delle sue relazioni con il mercato, potrà concretamente aiutare le PMI a raccogliere le informazioni loro richieste dal mondo finanziario e dalle grandi imprese, quando operano nelle loro filiere.
E’ stata però evidenziata la necessità di apportare ulteriori semplificazioni ad alcune informazioni sociali e ambientali, troppo complesse da rendicontare per una piccola impresa, e di consentire flessibilità in merito alla presentazione e collocazione del report di sostenibilità. Inoltre, per una effettiva utilità e diffusione tra le PMI dello standard è stata auspicata l'accettazione generale dello stesso, sia da parte dei preparers che degli utenti.
Infine, con riferimento alla bozza di standard per le PMI quotate (LSMEs ED), visto il numero esiguo di soggetti coinvolti in Italia e di osservazioni pervenute, Confindustria ha ritenuto di non partecipare alla consultazione. Tuttavia, nella risposta sullo standard volontario è stata segnalata all’EFRAG l’opportunità di ripensare l’impostazione di tale standard utilizzando quello volontario, da applicare interamente in via obbligatoria, eventualmente arricchito con un ulteriore modulo per gli investitori.
Rimanendo a disposizione per eventuali approfondimenti si inviano cordiali saluti.
Alessia Bausano
EFRAG Public Consultation – January 2024 - Questionnaire VSME Exposure Draft - Confindustria.pdf|Visualizza dettagli
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Con riferimento al report di sostenibilità, disciplinato dalla Corporate Sustainability Reporting Directive (2022/2464/EU), vi informo che, come già anticipato in precedenti comunicazioni, la Commissione Europea ha approvato il 31 luglio scorso il Regolamento delegato che definisce e individua il primo set di standard obbligatori per la rendicontazione - ESRS - rivolti alle grandi imprese di tutti i settori.
L’atto delegato (testo allegato) sarà ora sottoposto a un periodo di scrutinio di 2+2 mesi, che dovrebbe iniziare formalmente il 21 agosto p.v. e, se non emergeranno obiezioni da parte del Consiglio e del Parlamento Europeo, entrerà in vigore entro la fine del prossimo mese di dicembre. Il regolamento sarà direttamente applicabile in tutti gli Stati membri.
Parallelamente, EFRAG sta lavorando all’elaborazione di guidance, che dovrebbero essere pubblicate in autunno, per supportare le imprese nella redazione del report di sostenibilità, in merito all’attuazione del principio di doppia materialità e alle informazioni sulla catena del valore.
Sarà nostra cura fornirvi chiarimenti sui contenuti del Regolamento delegato, che presenta significative novità rispetto alla proposta formulata da EFRAG nei mesi scorsi.
Cordiali saluti
Alessia Bausano
ALLEGATO I.pdf|Visualizza dettagli ALLEGATO II.pdf|Visualizza dettagli Regolamento Delegato.pdf|Visualizza dettagli
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Con riferimento all’approvazione, da parte della Commissione Europea il 31 luglio scorso, del Regolamento delegato che disciplina il primo set di standard obbligatori per la rendicontazione di sostenibilità (ESRS) previsto dalla CSRD, facendo seguito a quanto anticipato nella comunicazione del 3 agosto si riportano in allegato alcuni approfondimenti sui contenuti finali del documento.
Come evidenziato, la Commissione nel mettere a punto l’atto delegato, partendo dalle proposte consegnatele a novembre scorso dell’EFRAG, aveva sottolineato l'importanza di un sistema normativo che garantisse il raggiungimento degli obiettivi a costi minimi, preannunciando così diversi interventi di razionalizzazione degli obblighi di rendicontazione.
Confindustria aveva risposto alla consultazione, insieme a Business Europe - si veda comunicazione del 14 luglio u.s. - evidenziando che, nonostante i miglioramenti intervenuti nell’atto delegato (applicazione del principio di materialità a tutte le informazioni; molte informazioni complesse divenute volontarie; allungamento di alcune norme transitorie; maggiore allineamento con gli standard ISBB), gli standard proposti contenevano ancora una grande quantità di informazioni sulla sostenibilità.
Dall’analisi del testo finale emerge che la maggior parte delle proposte contenute nella bozza di atto delegato sono state recepite senza variazioni. Nella nota di aggiornamento allegata sono riepilogate le principali modifiche all’atto delegato, insieme ad una prima analisi delle guidance operative che l’EFRAG ha predisposto per supportare le imprese nella preparazione del proprio report di sostenibilità.
Con l’occasione ricordo che Confindustria ha organizzato per il 26 settembre p.v. alle ore 14,30 un convegno su “Finanza e disclosure ESG – soluzione di sistema per le imprese” nel quale si discuterà dell’evoluzione del quadro regolamentare in materia e saranno presentate anche delle iniziative di sistema, rivolte ad Associazioni e imprese, per supportarle nell’adempimento dei nuovi obblighi di disclosure. Nella sezione “Eventi” sul sito sono disponibili le informazioni per seguire il seminario.
Cordiali saluti
Alessia Bausano
NOTA aggiornamento- Regolamento CE e guidance EFRAG sett.23.docx|Visualizza dettagli
04-02 EFRAG SRB 230823 - EFRAG IFRS interoperability and mapping table.pdf|Visualizza dettagli 05-02 VCIG SRB 230823.pdf|Visualizza dettagli 06-02 Materiality Assessment SRB 230823.pdf|Visualizza dettagli
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Con riferimento alla nuova disciplina sul report di sostenibilità, introdotta dalla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), e agli standard di rendicontazione europei (ESRS), che dovranno essere obbligatoriamente utilizzati dalle imprese, riportiamo di seguito un aggiornamento sul lavoro dell’EFRAG incaricato di elaborare tali standard.
Ricordiamo che il primo set di ESRS - 12 standard trasversali a tutti i settori entrati in vigore dal 1° gennaio 2024 - è contenuto nel Regolamento delegato approvato dalla Commissione Europea il 31 luglio scorso. La nuova disciplina sulla rendicontazione di sostenibilità si applicherà gradualmente in funzione della struttura e delle dimensioni delle imprese interessate; in particolare: i c.d. enti di interesse pubblico - che già oggi redigono la dichiarazione non finanziaria - applicheranno le nuove disposizioni a partire dal 2024 (primo report nel 2025); le altre grandi imprese a partire dal 2025 (primo report nel 2026); le PMI quotate a partire dal 2026 (primo report 2027 con possibilità di rinviare per altri due anni).
Per supportare le imprese nell’utilizzo di questi nuovi standard, come anticipato nelle precedenti comunicazioni, l’EFRAG ha elaborato delle Implementation Guidance che sono state poste in consultazione a fine dicembre e che riguardano:
- Draft EFRAG IG - Materiality assessment implementation guidance: descrive gli obblighi di rendicontazione sulla valutazione di materialità, compresa l'illustrazione delle possibili fasi del processo per individuare le informazioni da riportare in merito agli impatti, rischi e opportunità (IRO) della propria attività in materia ambientale, sociale e di governance. Contiene inoltre domande frequenti sulla valutazione della doppia materialità (dal punto di vista della rilevanza dell'impatto o della prospettiva della rilevanza finanziaria o di entrambe) per fornire indicazioni pratiche sull'attuazione;
- Draft EFRAG IG 2 - Value chain implementation guidance: descrive gli obblighi di rendicontazione sulla catena del valore durante la valutazione di materialità, fornendo indicazioni per individuare i soggetti che fanno parte della catena del valore e quali considerare ai fine della valutazione degli impatti, rischi e opportunità che incidono sull’attività dell’impresa. Illustra i criteri per la rendicontazione di sostenibilità dei gruppi di imprese e contiene anche domande frequenti per fornire ulteriori informazioni sugli obblighi di divulgazione legati alla value chain;
- Draft EFRAG IG 3 - Detailed ESRS datapoints implementation guidance: presenta l'elenco completo dei requisiti contenuti in ciascun obbligo di informativa e dei relativi requisiti applicativi in formato Excel. Questo elenco può costituire la base di un'analisi delle informazioni da fornire .
Confindustria sta valutando di rispondere alla consultazione, che terminerà il 2 febbraio 2024, insieme a Business Europe e condivideremo appena possibile le eventuali osservazioni. In ogni caso sarebbe molto utile ricevere già vostre eventuali riflessioni, condivise con le imprese associate che dovranno cimentarsi con i nuovi obblighi, sui documenti che trovate in allegato.
Sicuramente la guidance sulla value chain è quella di maggior interesse, perchè le informazioni sulla catena del valore rappresentano uno degli aspetti più impegnativi e problematici della nuova direttiva, considerato che il processo di raccolta comporta criticità in termini di coerenza, comparabilità e affidabilità dei dati riportati. Includendo le controparti nella propria catena del valore, l'impresa dovrà riportare dati al di fuori del proprio controllo diretto, senza la possibilità di verificarli direttamente e di assicurare il livello di qualità complessivo delle informazioni incluse nel proprio bilancio di sostenibilità.
Riteniamo necessario evitare la raccolta e la divulgazione delle informazioni a tutti i livelli della catena del valore, processo estremamente costoso e difficile. In tal senso, l’idea sulla quale stiamo ragionando, è proporre di limitare la richiesta di divulgazione della catena del valore alla catena di fornitura prevalente (partner che rientrano nel core business dell’attività dell’impresa), in modo da rendere la raccolta dei dati meno onerosa.
Infine, per completezza, sottolineiamo che l’EFRAG sta completando anche il lavoro sulla bozza di standard volontario per le PMI e dello standard per le PMI quotate, che nel corso del mese di gennaio dovrebbero essere anch’essi sottoposti ad una consultazione pubblica. Vi aggiorneremo anche su questo punto non appena avremo notizie.
Rimanendo a disposizione si inviano cordiali saluti
Alessia Bausano
Draft EFRAG IG 1 MAIG 231222.pdf|Visualizza dettagli
Draft EFRAG IG 2 VCIG 231222.pdf|Visualizza dettagli
Draft EFRAG IG 3 DPs explanatory note 231222.pdf|Visualizza dettagli
Draft EFRAG IG 3 List of ESRS Data Points 231222.xlsx|Visualizza dettagli
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Con riferimento al lavoro dell’EFRAG sugli standard per il reporting di sostenibilità, vi informiamo che è stata avviata l’attesa consultazione pubblica sui principi di rendicontazione per le PMI. In particolare i documenti pubblicati sono:
- Exposure Draft ESRS per le PMI quotate (ESRS LSME ED) che ha lo scopo di stabilire obblighi di segnalazione proporzionati alla portata e complessità delle attività, nonché alle capacità e alle caratteristiche di tale tipologia di imprese. L’auspicio dell’EFRAG è che lo standard possa aiutare le LSME a ottenere un migliore accesso ai finanziamenti in quanto consentirà la disponibilità di informazioni standardizzate sulla sostenibilità;
- Exposure Draft per lo standard di rendicontazione volontario per le PMI non quotate (VSME ED) che si propone quale semplice strumento di rendicontazione per assistere, da un lato, le micro, piccole e medie imprese non quotate nel rispondere in modo efficiente e proporzionato alle richieste di informazioni sulla sostenibilità che ricevono dalle controparti commerciali (es.banche, investitori o società di maggiori dimensioni di cui sono fornitori) e per facilitare, dall’altro, la loro partecipazione alla transizione verso un'economia sostenibile. L’obiettivo finale è quello - sulla base dell'accettazione da parte del mercato - di standardizzare le attuali richieste multiple di dati ESG, aiutandole ad avere un migliore accesso a finanziatori, investitori e clienti.
Gli Exposure Draft sono disponibili in allegato e per maggiori informazioni sulla consultazione trovate di seguito il link al sito dell’EFRAG https://www.efrag.org/News/Public-479/EFRAGs-public-consultation-on-two-Exposure-Drafts-on-sustainability-r .
La scadenza per la presentazione delle risposte è il 21 maggio 2024, Confindustria, anche in coordinamento con Business Europe, è intenzionata a rispondere - come avvenuto per il primo set di ESRS trasversali - per far mergere problematiche e difficoltà prima che gli standard vengano definiti e per orientarli in modo che diventino uno strumento realmente utile per le imprese, soprattutto quello volontario, capace di sostituire tutti i diversi questionari sulla sostenibilità che oggi le PMI ricevono, riducendo al contempo il numero di richieste, gli oneri e i costi.
Nelle prossime settimane vi aggiorneremo sugli step successivi del lavoro, con l’invito, comunque, ad anticiparci eventuali osservazioni sui documenti.
Cordiali saluti
Alessia Bausano
Exposure Draft ESRS for listed SMEs (ESRS LSME ED) 240122 .pdf|Visualizza dettagli
Exposure Draft for the voluntary reporting standard for non-listed SMEs (VSME ED) 240122.pdf|Visualizza dettagli
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Dopo l'approvazione in via definita dello scorso 24 maggio, lo scorso 5 luglio è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea la Direttiva relativa al dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità (c.d. Corporate Sustainability Due Diligence Directive - CS3D).
La Direttiva sancisce obblighi per le imprese in merito agli impatti negativi, effettivi e potenziali, sui diritti umani e sull'ambiente derivanti dalle proprie attività, dalle attività delle loro filiazioni e dei loro partner commerciali nelle catene di attività cui partecipano; nonché obblighi specifici relativi alla lotta ai cambiamenti climatici.
A questo fine, gli Stati membri devono assicurare che le società definiscano e implementino misure di due diligence in materia di diritti umani e ambiente volte a: i) integrare il dovere di diligenza nelle politiche aziendali e nei sistemi di gestione dei rischi; ii) individuare e valutare gli impatti negativi su diritti umani e ambiente, adottando un approccio basato sul rischio; iii) prevenire e attenuare gli impatti negativi potenziali e arrestare e riparare quelli effettivi; iv) svolgere un dialogo significativo con gli stakeholder; v) istituire e mantenere un meccanismo di notifica e una procedura di reclamo; vi) monitorare l’efficacia della politica e delle misure adottate; vi) rendicontare pubblicamente circa il dovere di diligenza.
Inoltre, le società devono adottare un piano di transizione per la mitigazione dei cambiamenti climatici, al fine di rendere i propri modelli e strategia aziendali compatibili con il limite di 1,5 °C di aumento della temperatura media del Pianeta rispetto ai livelli preindustriali, così come previsto dagli Accordi sul clima di Parigi, e per conseguire la neutralità climatica entro il 2050.
A presidio del rispetto di tali obblighi, viene delineato un sistema di enforcement imperniato sul coinvolgimento di autorità nazionali di controllo - dotate del potere di ordinare provvedimenti correttivi e forme di riparazione e di irrogare sanzioni anche pecuniarie (con un massimo non inferiore al 5% del fatturato mondiale) - e su un regime di responsabilità civile delle società per i danni causati dalle violazioni dei predetti obblighi.
La Direttiva si applica a: i) le società costituite conformemente alla normativa di uno Stato membro con più di 1000 dipendenti e più di 450 milioni di euro di fatturato netto annuale a livello mondiale; ii) le società capogruppo di un gruppo che abbia raggiunto tali limiti minimi; iii) i franchising che operano nell'Unione con un fatturato superiore a 80 milioni di euro, di cui almeno 22,5 derivanti da royalties; iv) le imprese, le società capogruppo e i franchising di Paesi terzi che raggiungono le predette soglie di fatturato all'interno dell’Unione.
La Direttiva entrerà in vigore il 25 luglio 2024 e gli Stati membri dovranno recepirla entro due anni. Tuttavia, per gli obblighi di due diligence è prevista un’applicazione graduale: a 3 anni per le imprese con più di 5000 dipendenti e 1,5 milioni di fatturato (26 luglio 2027); a 4 anni per le imprese con più di 3000 dipendenti e 900 milioni di fatturato (26 luglio 2028); a 5 anni per le imprese con più di 1000 dipendenti e 450 milioni di fatturato (26 luglio 2029).
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Facendo seguito alle precedenti comunicazioni sul recepimento della nuova normativa europea sulla rendicontazione societaria di sostenibilità, si evidenzia che nei giorni scorsi si è concluso l’iter .
Il Decreto legislativo 125/2024, che recepisce la Direttiva (UE) 2022/2464 (Corporate Sustainability Reporting Directive - CSRD), è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 10 settembre u.s ed entrerà in vigore il 25 settembre p.v..
In allegato è disponibile il testo del decreto e una nota che riepiloga i nuovi obblighi di reportistica di maggior impatto per le imprese.
Rimanendo a disposizione si inviano cordiali saluti
Alessia Bausano
Dlgs rendicontazione societaria sostenibilità-GU.pdf|Visualizza dettagli
Nota aggiornamento - Decreto recepimento CSRD.pdf|Visualizza dettagli
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Vi informiamo che il Dipartimento del Tesoro del MEF ha avviato il 16 febbraio u.s., la consultazione pubblica sullo schema di decreto di recepimento della direttiva (UE) 2022/2464 Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD).
Come sapete la direttiva – che dovrà essere recepita negli Stati membri entro il 6 luglio 2024 – ha lo scopo di promuovere la trasparenza e la divulgazione di informazioni da parte delle imprese riguardo agli impatti ambientali, sociali e legati alla governance (ESG) delle loro attività, attraverso un rafforzamento degli obblighi di reporting.
La consultazione sarà aperta fino al prossimo 18 marzo 2024 e come Confindustria, vista l’importanza e l’impatto della nuova disciplina sul settore imprenditoriale, parteciperemo con una risposta di sistema.
In allegato il testo del documento, rispetto al quale torneremo a chiedervi, per i seguiti del lavoro, puntuali osservazioni per definire la nostra posizione.
Rimanendo a disposizione, invio cordiali saluti .
Alessia Bausano
Consultazione-decreto-di-recepimento-CSRD.pdf|Visualizza dettagli
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Facendo seguito alla recente pubblicazione (Gazzetta Ufficiale del 15 marzo) del decreto legislativo di recepimento della Direttiva europea riguardante "la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione” c.d. whistleblowing, si allega una prima nota di analisi dei contenuti di principale interesse.
Il testo finale, anche grazie al confronto avviato da Confindustria con il Governo e le Commissioni parlamentari, accoglie molte nostre richieste su aspetti critici; il riferimento in particolare è rivolto a:
- la revisione dell’ambito di applicazione della nuova disciplina per le imprese con MO 231 e che impiegano meno di 50 dipendenti: per queste ultime sarà possibile effettuare solo segnalazioni interne inerente a violazioni della disciplina 231;
- l’eliminazione, per la segnalazione esterna, della possibilità di ricorrervi se quella interna ha avuto esito negativo;
- l’introduzione di una forma di tutela - seppur attenuata - delle “persone coinvolte” (i segnalati);
- l’inserimento di alcune precisazioni per circoscrivere i casi di ricorso alle divulgazioni pubbliche;
- l’introduzione di sanzioni pecuniarie per il segnalante, da parte dell’ANAC, in caso di responsabilità civile per diffamazione o calunnia.
Si anticipa che sulle novità introdotte - e i connessi aspetti applicativi - saranno organizzate a breve specifiche occasioni di approfondimento.
Rimanendo a disposizione con la collega Alessandra Quattrociocchi, si inviano cordiali saluti.
Alessia Bausano
D.lgs whistleblowing_prima nota informativa .pdf|Visualizza dettagli Dlgs Whistleblowing - testo GU.pdf|Visualizza dettagli
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DL proroga dello stato di emergenza: conversione in legge e principali novità
Il 3 dicembre scorso, è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, la legge di conversione del DL n. 125/2020, recante la proroga al 31 gennaio 2021 della dichiarazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-19 e l’estensione della vigenza di alcune disposizioni legislative legate al perdurare dello stesso.
Di seguito, il link al testo del DL coordinato con la legge di conversione: https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2020-12-03&atto.codiceRedazionale=20A06744&elenco30giorni=true.
In allegato, una nota illustrativa delle principali misure del DL di interesse per le imprese.
DL Proroga SdE - convesrione in legge 9.12.2020.pdf|Visualizza dettagli
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Con riferimento alla nuova disciplina del whistleblowing, informiamo che Confindustria organizzerà il prossimo 12 maggio, dalle ore 9:30 alle 13:30 presso la sede Confederale, un seminario di approfondimento aperto ai colleghi delle Associazioni e ai rappresentanti delle imprese associate. Sarà possibile seguire i lavori anche da remoto.
L’evento, cui interverranno esperti della materia, rappresentanti del Ministero della giustizia, dell’ANAC e del Garante privacy, sarà l’occasione per un primo esame della nuova disciplina e dei principali aspetti applicativi che presentano criticità e dubbi applicativi.
La prossima settimana invieremo il programma dettagliato dei lavori e le indicazioni per iscriversi.
Cordiali saluti
Alessia Bausano
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Lo scorso 1° giugno, l'ANAC ha aperto la consultazione sullo schema di Linee Guida in materia di whistleblowing, che terminerà il 15 giugno.
Al riguardo, il 7 giugno, si è svolta l’audizione di Confindustria presso l’ANAC e, in allegato, il relativo documento di osservazioni. Si tratta di prime valutazioni che potranno essere integrate, in vista della risposta ufficiale alla consultazione, con eventuali ulteriori profili che dovessero emergere dal confronto aperto con i Gruppi di lavoro tecnici.
Seguiranno, quindi, aggiornamenti.
Restiamo a disposizione per ulteriori approfondimenti.
Cordiali saluti.
Audizione Schema LG Anac.pdf|Visualizza dettagli
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È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77, recante “Governance del Piano nazionale di rilancio e resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure” e in vigore dal 1° giugno 2021 (c.d. DL semplificazioni e governance PNRR).
Di seguito, il link al testo del DL: https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2021-05-31&atto.codiceRedazionale=21G00087&elenco30giorni=false.
Rinviando l’approfondimento dei contenuti del DL a una nota di prossima diffusione, cui stanno lavorando in coordinamento le diverse Aree di Confindustria interessate, in allegato una nota riassuntiva dei capitoli e delle principali misure di interesse per le imprese.
PNRR - DL semplificazioni e governance - principali novità.pdf|Visualizza dettagli
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Con riferimento al seminario che Confindustria ha organizzato, il prossimo 12 maggio dalle ore 9:30 alle 13:30, in tema whistleblowing, evidenzio che al seguente link https://www.confindustria.it/home/appuntamenti/eventi-confindustria/dettaglio-evento/Whistleblowing-la-nuova-disciplina. è possibile iscriversi e consultare il programma dei lavori.
L’evento, cui interverranno esperti della materia, rappresentanti del Ministero della giustizia, dell’ANAC e del Garante privacy, sarà l’occasione per un primo esame della nuova normativa che presenta criticità e dubbi applicativi.
Il seminario si terrà in presenza presso la nostra sede - Viale dell’Astronomia 30 - oppure con collegamento da remoto .
Cordiali saluti
Alessia Bausano
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Il 16 luglio scorso è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il DL n. 76/2020, c.d. Decreto Semplificazioni.
Di seguito, il link: https://www.normattiva.it/atto/caricaDettaglioAtto?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2020-07-16&atto.codiceRedazionale=20G00096&queryString=%3FmeseProvvedimento%3D%26formType%3Dricerca_semplice%26numeroArticolo%3D%26numeroProvvedimento%3D76%26testo%3D%26annoProvvedimento%3D2020%26giornoProvvedimento%3D¤tPage=1
In allegato, una prima nota illustrativa del DL.
Invitiamo chiunque fosse interessato a farci pervenire commenti e osservazioni sul provvedimento, in modo da consolidare la posizione di Confindustria, anche in vista dell’audizione parlamentare e l’elaborazione di proposte emendative.
Nota - DL Semplificazioni - 17 luglio 2020.pdf|Visualizza dettagli
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Con riferimento alla definizione delle imprese nelle categorie di grandi, medie e piccole, ricordiamo che nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 21 dicembre 2023 è stata pubblicata la Direttiva 2023/2775/UE, recante modifiche alle soglie monetarie per la classificazione dimensionale di cui all’articolo 3 della Direttiva 2013/34/UE (c.d. Direttiva contabile).
L’obiettivo della Commissione Europea, nell’innalzare le soglie finanziarie, è quello da un lato di tener conto dell’incremento dell’inflazione registrato negli ultimi anni e dall’altro di ridurre gli oneri normativi per le imprese di tutte le dimensioni, in particolare per le PMI.
Tale classificazione assume, infatti, rilevanza ai fini degli obblighi di redazione del bilancio d’esercizio, del bilancio consolidato e delle relative relazioni, nonché con riferimento alla comunicazione societaria sulla sostenibilità, cui sono tenute, ai sensi della nuova Direttiva 2022/2464/UE ( c.d. Corporate Sustainability Reporting Directive - CSRD -) le grandi imprese e le PMI quotate come individuate dall’articolo 3 della Direttiva contabile, ora modificato.
Di conseguenza gli oneri di reportistica sulla sostenibilità fissati dalla CSRD si applicheranno, secondo i nuovi parametri dimensionali, alle seguenti imprese:
- grandi imprese, che superano due dei seguenti tre parametri: numero dipendenti >250; totale stato patrimoniale > 25 milioni (invece di 20 milioni); ricavi netti > 50 milioni ( invece di 40 milioni).
- PMI quotate, che non superano due dei tre parametri di cui sopra.
Per l’analisi più completa dei contenuti delle Direttiva in oggetto, si rinvia alla nota allegata alla comunicazione del 25 gennaio u.s. dell’area Politiche Fiscali .
Rimanendo a disposizione si inviano cordiali saluti.
Alessia Bausano
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Mercoledì 29 marzo p.v., dalle ore 10:00 alle ore 13:00, si terrà un webinar di approfondimento sulle principali novità del Codice della Crisi di Impresa e dell’Insolvenza (D.lgs. n. 14/2019), entrato in vigore lo scorso luglio, volto a offrire una panoramica generale delle misure contenute nel Codice e il relativo punto di vista dei diversi attori coinvolti
L’evento si colloca nell’ambito del “Monitor Legislativo”, promosso da Confindustria e realizzato da SFC con 4.Manager a presidio delle attività legislative che impattano in modo significativo sulle imprese, Rispetto alle precedenti edizioni, quest’anno il Monitor prevede un solo incontro, destinato a tutto il territorio e aperto a imprese, manager e personale associativo, che si svolgerà tramite piattaforma Zoom. Si allega il programma dei lavori con, all’interno, il link ed il QR-Code per l’adesione.
Per ulteriori informazioni è possibile contattare Tiziana Cappelletti ([email protected]), Vania di Roberto ([email protected]), Francesca Pompili ([email protected]).
Monitor Crisi Impresa 29.03.23 - Programma.pdf
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Con riferimento al tema della rendicontazione di sostenibilità, disciplinato dalla Corporate Sustainability Reporting Directive (2022/2464/EU), vi informiamo che la Commissione Europea ha aperto, il 9 giugno u.s., la consultazione sugli atti delegati per l’adozione del primo set di standard (per le grandi imprese di tutti i settori) per il report di sostenibilità ESRS - elaborati dall’EFRAG - che si chiuderà il prossimo 7 luglio.
La Commissione Europea nella propria relazione, sottolinea che i progetti di standard presentati dall'EFRAG, a novembre scorso, soddisfano ampiamente il mandato della CSRD e conseguiranno gli obiettivi strategici previsti nel contesto del Green Deal europeo. Allo stesso tempo, la Commissione ha ritenuto necessario razionalizzare ulteriormente il novero delle informazioni da rendicontare, considerata la natura impegnativa di molti degli obblighi di informativa per le imprese ( es. biodiversità, la forza lavoro dell'impresa e le informazioni riguardanti i lavoratori della catena del valore, le comunità interessate, i consumatori e gli utenti finali), anche per favorire un sistema normativo che garantisca il raggiungimento degli obiettivi a costi minimi.
La Commissione ha apportato quindi le seguenti principali modifiche agli standard EFRAG:
- Materialità: tutte le informazioni contenute all'interno di ciascuno standard saranno soggette al principio della valutazione di rilevanza da parte dell'impresa, ad eccezione degli obblighi di informativa specificati nello standard ESRS 2 "Informazioni generali" (sono incluse le informazioni riguardanti il clima, gli indicatori SFDR, Pillar3 che per l’EFRAG dovevano essere sempre fornite)
- Introduzione graduale di determinati requisiti:
- le imprese con meno di 750 dipendenti potranno omettere: i dati relativi alle emissioni di gas a effetto serra scope 3 e gli obblighi di informativa specificati nella norma sulla "forza lavoro propria" nel primo anno in cui applicano gli standard; e gli obblighi di divulgazione specificati nelle norme sulla biodiversità e sui lavoratori della catena del valore, le comunità interessate, i consumatori e gli utenti finali nei primi due anni in cui applicano gli standard
- tutte le imprese potranno omettere le seguenti informazioni nel primo anno in cui applicano le norme: effetti finanziari previsti relativi a questioni ambientali non climatiche (inquinamento, acqua, biodiversità e uso delle risorse) e alcuni dati relativi alla propria forza lavoro (protezione sociale, persone con disabilità, problemi di salute legati al lavoro ed equilibrio tra vita professionale e vita privata).
- Possibilità di fornire in via facoltativa alcune informazioni : i progetti di standard presentati dall'EFRAG includevano già molti dati volontari e ne sono stati aggiunti altri (es. piani di transizione della biodiversità; alcuni indicatori sui "non dipendenti" nell'organico dell'impresa; la spiegazione del motivo per cui l'impresa può considerare un particolare tema di sostenibilità non rilevante).
- Interoperabilità con le iniziative di normazione a livello mondiale: la Commissione e l'EFRAG hanno continuato a collaborare strettamente con l'International Sustainability Standards Board e la Global Reporting Initiative per garantire un elevato grado di interoperabilità tra gli standard.
I tempi per rispondere alla consultazione sono piuttosto stretti, Confindustria sta partecipando al confronto con Business Europe per una condivisone della risposta da parte del settore delle imprese. Vi terremo aggiornati sugli sviluppi e in allegato trovate, per eventuali osservazioni, i documenti posti in consultazione.
Cordiali saluti
Alessia Bausano
Annex I standard sostenibilità.pdf|Visualizza dettagli
Annex II Acronimi e glossario.pdf|Visualizza dettagli
Draft delegated regulation.pdf|Visualizza dettagli
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Con riferimento all’applicazione della nuova disciplina sulla rendicontazione di sostenibilità, vi informiamo che è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea del 13 novembre 2024 la Comunicazione della Commissione sull’interpretazione di talune disposizioni giuridiche relative alla rendicontazione di sostenibilità sotto forma di FAQ.
L’obiettivo del documento è quello di facilitare l’adozione delle norme, risolvendo i principali dubbi operativi e garantendo uniformità interpretativa tra gli Stati membri.
Il testo si compone di otto sezioni, di cui le prime due forniscono una panoramica sulla normativa e sugli obblighi di rendicontazione di sostenibilità introdotti dalla CSRD (recepiti nel nostro ordinamento dal D.lgs.125/2024), mentre le successive sei (dalla III all’VIII) sono una raccolta di domande frequenti e rispettive risposte riguardanti l’applicazione di alcune disposizioni giuridiche riferite a:
- Direttiva relativa alla rendicontazione societaria di sostenibilità (CSRD - Direttiva (UE) 2022/2464), che introduce obblighi per le imprese in materia di sostenibilità con l’obiettivo di garantire trasparenza e comparabilità delle informazioni ESG;
- Direttiva contabile (Direttiva 2013/34/UE), che regola la preparazione e pubblicazione dei bilanci delle imprese;
- Direttiva sulla revisione contabile (Direttiva 2006/43/CE), che regola le attività di revisione contabile delle imprese con l’obiettivo di garantire l’affidabilità delle informazioni riportate circa le dichiarazioni finanziarie e non finanziarie;
- Direttiva sulla trasparenza (Direttiva 2004/109/CE), che include obblighi di trasparenza sulle informazioni finanziarie e non finanziarie rilasciate dalle società quotate agli investitori;
- Regolamento sulla revisione contabile (Regolamento (UE) n. 537/2014), che stabilisce i requisiti per la revisione contabile degli enti di interesse pubblico, anche in relazione alla certificazione delle informazioni non finanziarie;
- Regolamento SFDR (Regolamento (UE) 2019/2088), sulla trasparenza in materia di sostenibilità nel settore dei servizi finanziari, che impone agli operatori di divulgare le informazioni sui rischi ESG legati ai loro investimenti;
- Regolamento delegato ESRS (Regolamento delegato (UE) 2023/2772), che stabilisce la prima serie di principi europei di rendicontazione di sostenibilità.
In allegato trovate il documento in oggetto la cui consultazione può essere utile per approfondire alcuni aspetti operativi del nuovo quadro normativo.
Cordiali saluti
Alessia Bausano
2024-304_SAEC-EUR_FA_Allegato_C_2024_6792_chiarimenti-UE-ESG.pdf|Visualizza dettagli
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Con riferimento all’attuazione del Protocollo di Legalità, sottoscritto tra Confindustria e il Ministero dell’Interno il 1 ° giugno scorso, si informa che sul sito privato di Confindustria è stata aggiornata e riattivata l’area web dedicata al “Protocollo di Legalità” (accessibile nell'Area riservata mediante login con la password generica dell’Associazione) nel quale saranno raccolti gli elenchi delle Associazioni e delle imprese che aderiranno, insieme a diversi documenti utili.
In particolare sono stati pubblicati nello spazio “Documentazione utile” i format di autodichiarazione che le Associazioni possono utilizzare per raccogliere i dati delle imprese aderenti e quelli dei loro fornitori, necessari per la consultazione della BDNA e il conseguente rilascio della documentazione antimafia. Si ricorda che la documentazione è destinata alle imprese di tutti i settori, fatto salvo quello dell’edilizia per il quale si applica il Protocollo siglato da Ance e le relative procedure stabilite dalla Federazione.
Per quanto riguarda i format che le imprese dovranno compilare e restituire debitamente sottoscritti all’Associazione di riferimento, si evidenzia che per le imprese del sistema aderenti deve sempre essere richiesta l’informazione antimafia; per i fornitori, invece, l’informazione per i contratti che superano 150.000 euro e la comunicazione per i contratti che superano 100.000 euro. Le verifiche antimafia riguardano solo i contratti stipulati dall’impresa dopo la delibera di adesione al Protocollo e quando vengono superate le soglie economiche prima indicate, tutti gli altri contratti - stipulati prima o sotto la soglia dei 100.000 euro – non vanno considerati ai fini dell’attuazione. L’iscrizione nelle c.d. White list e nell’Anagrafe antimafia degli esecutori equivale al rilascio dell’informazione liberatoria.
Entrando nel merito delle autodichiarazioni, i format sono i quattro riportati di seguito, quello dei familiari conviventi deve essere compilato dai soggetti sottoposti alla verifica antimafia, indicati dall’art. 85 del Codice Antimafia, solo nel caso di richiesta dell’informazione. Per la comunicazione il controllo non si estende ai familiari.
- Autodichiarazione per le imprese associate aderenti, relativa ai soggetti da sottoporre ai controlli antimafia (art. 85 Codice antimafia)
- Autodichiarazione dei familiari conviventi dei soggetti sottoposti ai predetti controlli (solo per l’informazione antimafia)
- Autodichiarazione per i fornitori delle imprese associate aderenti, relativa ai soggetti da sottoporre ai controlli antimafia (art. 85 Codice antimafia)
- Autodichiarazione dei familiari conviventi dei soggetti sottoposti ai predetti controlli (solo per l’informazione antimafia)
Tra i documenti utili, inoltre, sono presenti: il testo del Protocollo e l’allegato tecnico che spiega la procedura per accedere alla BDNA; la tabella riassuntiva degli impegni di Associazioni e imprese; l’elenco dei soggetti sottoposti di volta in volta ai controlli antimafia, a seconda della forma societaria delle imprese (es. ditta individuale, S.p.a., società consortile).
Rimanendo a disposizione per supportare le Associazioni nella diffusione presso le imprese dei contenuti del Protocollo, si evidenzia che con l'adesione al Protocollo tutto il Sistema può contribuire fattivamente alla costruzione di un’economia “sana” e concorrenziale, attraverso la prevenzione, con i controlli antimafia, di attività illegali nei contratti tra privati.
Le imprese aderenti, assumendosi volontariamente gli impegni previsti, potranno proteggere con strumenti concreti la propria attività selezionando i fornitori, ottenere dei benefici dal punto di vista reputazionale nei rapporti commerciali, nonché ottenere un punteggio aggiuntivo nella richiesta del rating di legalità rilasciato dall’AGCM.
Cordiali saluti
Alessia Bausano
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Con riferimento alla nuova disciplina sulla rendicontazione societaria di sostenibilità, introdotta dalla CSRD e recepita nel nostro ordinamento dal D.lgs.n.125/2024, si comunica che l’European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG) ha pubblicato lo standard di rendicontazione volontario (di seguito VSME) che le PMI non quotate, non obbligate dalla normativa, possono adottare per fornire le proprie informazioni di sostenibilità nell’interlocuzione con grandi imprese, banche e altri soggetti del mercato finanziario.
A tal proposito ricordiamo che, nei mesi scorsi, l’EFRAG ha svolto una consultazione pubblica sulla bozza di standard, alla quale Confindustria ha risposto (si veda in proposito la comunicazione dello scorso maggio), esprimendo una valutazione in generale positiva sulla bozza, ma evidenziando, allo stesso tempo, la necessità di apportare ulteriori semplificazioni ad alcune informazioni sociali e ambientali, ritenute troppo complesse per una piccola impresa, e di consentire flessibilità in merito alla presentazione e collocazione del report di sostenibilità.
Il VSME si pone l'obiettivo di individuare una parte sostanziale delle richieste provenienti da partner commerciali che le PMI già ricevono, sostituendosi agli attuali questionari multipli e non coordinati sui dati ESG. Inoltre viste le richieste - emerse nella consultazione - di integrare lo standard con orientamenti aggiuntivi e materiali complementari per facilitarne l'adozione, l'EFRAG ha anticipato che nel 2025 attiverà una serie di iniziative in tal senso, tra cui l'emissione di guide di supporto e l'organizzazione di eventi di formazione e sensibilizzazione.
Nel merito del documento, disponibile al seguente link: https://www.efrag.org/en/news-and-calendar/news/efrag-releases-the-voluntary-sustainability-reporting-standard-for-nonlisted-smes-vsme , evidenziamo che alcune semplificazioni sono state apportate, ma sono ancora sono molte le informazioni richiamate. Ci riserviamo di fornire in seguito ulteriori approfondimenti.
Cordiali saluti
Alessia Bausano
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Con riferimento all'iniziativa in oggetto, si ricorda che nei giorni scorsi il Direttore Generale di Confindustria ha inviato una comunicazione alle Associazioni del sistema, per informarle della convenzione stipulata con Deloitte Climate&Sustainability in tema di finanza sostenibile e disclosure di sostenibilità, finalizzata a offrire al sistema associativo dei servizi di accompagnamento.
In particolare la convenzione prevede:
1. un seminario informativo dedicato ai funzionari delle Associazioni territoriali e settoriali del sistema, offerto a titolo gratuito per il tramite di Sistemi Formativi Confindustria (SFC), con il sostegno di 4.Manager, incentrato sull'analisi della regolamentazione in materia di finanza sostenibile e reporting di sostenibilità (SFDR, Tassonomia, CSRD), nonché sugli standard di reporting di sostenibilità (GRI Standards, ESRS);
2. servizi convenzionati, offerti da Deloitte a un prezzo dedicato al sistema, finalizzati a supportare le imprese associate nell’adeguamento alla normativa in tema di sostenibilità e finanza sostenibile.
Per approfondimenti sui contenuti delle due iniziative si rinvia alla comunicazione sul tema dell'Area Credito e Finanza.
In merito al seminario informativo per i funzionari delle Associazioni del sistema, che avrà la durata di mezza giornata, per favorire la più ampia partecipazione in presenza, è stato definito un calendario di incontri su diverse sedi dislocate sul territorio nazionale e organizzate per aree geografiche, con la possibilità comunque di scegliere anche una tappa diversa da quella suggerita per vicinanza territoriale. Gli incontri si terranno nelle seguenti date:
- 6 febbraio: Roma, Confindustria (Lazio - Abruzzo - Sicilia - Sardegna - Categorie)
- 14 febbraio: Bologna, Confindustria Emilia Romagna (Emilia Romagna - Toscana - Marche)
- 16 febbraio: Napoli, Unione Industriali Napoli (Campania - Puglia - Basilicata - Calabria)
- 20 febbraio: Mestre, Confindustria Veneto (Veneto - Friuli Venezia Giulia - Trentino Alto Adige)
- 27 febbraio: Torino, Unione Industriali Torino (Piemonte - Valle d'Aosta - Liguria)
- 28 febbraio: Milano, Assolombarda (Lombardia - Categorie)
Nel ricordare che la partecipazione è gratuita, si evidenzia che è necessaria l'iscrizione utilizzando il seguente link https://www.confindustria.it/Aree/opp322.nsf/iscrizione?openform . In fase di registrazione sarà possibile visionare anche il programma realizzato in collaborazione con Deloitte Climate&Sustainability.
Cordiali saluti
Alessia Bausano
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Facendo seguito alla precedente comunicazione sulla consultazione pubblica dell'EFRAG sulle bozze di standard per la rendicontazione di sostenibilità delle PMI, per opportuna conoscenza segnalo che per agevolare la partecipazione a quella sullo standard volontario da parte degli operatori nazionali, l’OIC - Organismo Italiano di Contabilità -, d’intesa con l’EFRAG, ha curato la traduzione in lingua italiana di tale bozza.
Tale documento, che trovate in allegato, potrebbe essere molto utile per sollecitare eventuali ulteriori commenti da parte delle nostre imprese di minori dimensioni al fine di comprendere concretamente se le informazioni richieste dallo standard volontario sono effettivamente compatibili con le informazioni di sostenibilità che le PMI riescono a raccogliere e a comunicare al mercato.
Come anticipato, Confindustria sta lavorando per rispondere alla consultazione, che si chiuderà il 21 maggio p.v., e condivideremo - appena disponibili - gli imput raccolti nelle sedi di confronto attivate. Vi chiediamo comunque di anticiparci eventuali commenti emersi nel confronto con la vostra base associativa entro il 30 aprile p.v. per elaborare una posizione unica di sistema.
Per completezza allego il questionario per rispondere alla consultazione e resto a disposizione per eventuali approfondimenti.
Cordiali saluti
Alessia Bausano
Traduzione-ESRS-VSME-ED_18-marzo-2024.pdf|Visualizza dettagli
VSME ED Questionnaire .pdf|Visualizza dettagli
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Facendo seguito alle precedenti comunicazioni sul tema in oggetto, si evidenzia che il Consiglio dei Ministri del 10 giugno u.s. ha approvato in sede preliminare lo schema di Decreto legislativo di recepimento della Corporate Sustainability Reporting Directive che rafforza ed estende gli obblighi in tema di reporting di sostenibilità.
Nel nuovo testo diverse osservazioni di Confindustria, formulate nella risposta alla consultazione del MEF dei mesi scorsi, sono state accolte e il documento risulta migliorativo per le imprese. Restano però alcuni profili di incertezza, in particolare sul tema delle sanzioni penali correlate all'inadempimento ai nuovi obblighi, che evidenzieremo alle Commissioni parlamentari competenti a esprime il proprio parere, entro il 20 luglio p.v., prima dell’approvazione definitiva da parte del Governo.
In allegato il testo del decreto e una nota di commento sulle principali modifiche intervenute di maggior interesse per il nostro sistema.
Rimanendo a disposizione, si inviano cordiali saluti.
Alessia Bausano
Atti 160 dlgs rendicontazione societaria.pdf|Visualizza dettagli
NOTA- Schema Decreto recepimento CSRD.pdf|Visualizza dettagli
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Ieri il Consiglio dei ministri ha approvato in via definitiva un decreto legislativo che introduce disposizioni integrative e correttive al Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, in attuazione della delega contenuta nella legge n. 20/2019.
Dopo l’approvazione preliminare del 13 febbraio, lo schema di decreto è stato trasmesso e annunciato all’Assemblea delle Camere nelle sedute del 28 maggio. Confindustria è stata audita nel corso dell’iter di espressione dei pareri delle commissioni parlamentari competenti.
Il testo definitivo non è ancora disponibile. Pertanto, al momento, si rinvia al comunicato del CdM.
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