Confindustria ha risposto alla consultazione lanciata dall’EFRAG (European Financial Reporting Advisory Group) sulle bozze di standard per la redazione dei report di sostenibilità oggetto della proposta di Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), sia direttamente, sia contribuendo alle risposte predisposte da BusinessEurope e da OIC (Organismo Italiano di Contabilità). Alla definizione della risposta hanno contribuito le Aree Affari Legislativi, Politiche Industriali e per la Sostenibilità, Lavoro, Welfare e Capitale Umano e Credito e Finanza.
Si rammenta che la proposta di Direttiva è stata presentata dalla Commissione Europea ad aprile 2021 e ha pressoché ultimato il proprio iter. L’obiettivo è di ampliare e migliorare la rendicontazione di sostenibilità, per contribuire alla transizione sostenibile. Tra le novità, oltre all’ampliamento dell’ambito di applicazione della rendicontazione a tutte le grandi società (più di 250 dipendenti) e alle quotate, comprese le PMI quotate, l’obbligo di utilizzare per la redazione del report di sostenibilità esclusivamente gli standard elaborati dall’EFRAG.
Pertanto, a maggio scorso l’EFRAG ha lanciato la consultazione pubblica, conclusasi l’8 agosto, sulle seguenti categorie di standard: 2 cross-cutting riguardanti i principi generali e le tematiche trasversali; 5 ambientali (cambiamento climatico, inquinamento, acqua e risorse marine, biodiversità ed ecosistemi, utilizzo delle risorse dell’economia circolare); 4 sociali (forza lavoro propria, lavoratori lungo la catena del valore, comunità impattate, consumatori e utenti finali); 2 sulla governance (processi generali di governance, processi di risk management e di controllo interno).
La risposta è stata anche l’occasione per ribadire alcuni punti della posizione di Confindustria sul dossier CSRD: infatti, pur condividendone l’impianto generale e, più in particolare, la necessità di standard comuni per le imprese, è stato chiesto di rivedere in più punti le bozze EFRAG affinché gli stessi siano semplificati, resi più flessibili e più coerenti con le analoghe iniziative internazionali, in modo da contenere gli oneri di rendicontazione per le imprese, nonché evitare duplicazioni per quelle che operano nei mercati globali.
Riguardo ai risultati della consultazione, l’EFRAG ha avviato l’analisi delle risposte, con l’obiettivo di presentare i progetti di standard alla Commissione europea entro novembre prossimo. La Commissione dovrebbe adottare formalmente gli atti delegati sugli standard di rendicontazione entro il 30 giugno 2023. Il testo della CSRD prevede poi l’adozione di norme settoriali specifiche e per le PMI quotate entro il 30 giugno 2024. La pianificazione per lo standard PMI non è ancora iniziata, invece per quanto riguarda gli standard specifici di settore EFRAG prevede di distribuire il lavoro su tre anni, con un primo “lotto” pronto entro novembre 2023 per l’adozione a giugno 2024.
In allegato un documento generale di osservazioni sulle principali criticità dell’impostazione degli standard EFRAG, insieme alle risposte integrali al questionario; per comodità si riallega anche la nota (già pubblicata a luglio) sul testo della CSRD.
Rimanendo a disposizione, si inviano cordiali saluti.
Alessia Bausano
Contribution Confindustria Consultazione EFRAG_sezione 3.pdfVisualizza dettagli Contribution Confindustria Consultazione EFRAG_sezione 1.pdfVisualizza dettagli
Riflessioni generali standard EFRAG.docxVisualizza dettagli
Nota COPRE - Proposta Direttiva CSRD.docxVisualizza dettagli