Nella sezione documenti si pubblica la dichiarazione congiunta del Bilaterale di Bolzano e l'ACCADE n. 233 , di cui si riporta di seguito l'editoriale e la settimana.
I conti dei Paesi membri all’esame dell’Unione europea
Come previsto dal calendario europeo, entro mercoledì 15 ottobre i governi dei Paesi della zona Euro devono presentare alla Commissione le rispettive bozze di legge di stabilità per sottoporsi all’esercizio di coordinamento delle politiche economiche che è una delle regole di governance europea adottate a seguito della crisi.
Come è emerso nel dibattito degli ultimi giorni, questo passaggio per alcuni Paesi rischia di essere più importante della stessa procedura parlamentare per la converione in legge. In Belgio addirittura la laboriosa composizione del nuovo governo, che ha preso funzione sabato scorso, è stata accelerata proprio in vista di tale scadenza.
Come si sa, sono le prospettive economiche e le misure previste dai governi di Francia e Italia a destare le maggiori preoccupazioni, che avranno i loro riflessi nelle discussioni del Consiglio ECOFIN di questo lunedì e martedì.
Se il governo Valls confermerà quanto annunciato, e cioè di non rispettare il cronoprogramma previsto per il rientro del deficit, e quello italiano, pur mantenendosi a pelo sotto o poco al di sopra della fatidica soglia del 3%, ribadirà il rinvio del pareggio strutturale chiesto per il 2015 al 2017, si apriranno due possibili scenari.
Lo scenario più rigorista prevede, a norma dei trattati, il diritto-dovere della Commissione – regole vigenti alla mano – di bocciare quanto trasmesso dai governi, invitandoli a riformulare le proposte. In questo caso, e paradossalmente, sarebbe la Commissione uscente, mercoledì 29 o giovedì 30 ottobre, ad emettere tale verdetto.
Lo scenario più "realista" potrebbe comportare viceversa una disamina più indulgente delle situazioni Paese, anche alla luce – specie nel caso italiano – dei cantieri di riforma aperti, e rinviare il giudizio definitivo alle successive scadenze istituzionali, che prevedono indicazioni di correzione e moniti, ma non bocciature secche, lasciando il compito al nuovo collegio, sotto presidenza Juncker, che dovrebbe insediarsi ai primi di novembre.
Un rigido braccio di ferro, in un momento in cui marca il passo anche l’economia tedesca, proprio per difetto di liquidità, rischia di avere pesanti conseguenze, anche politiche.
Allo stesso tempo c’è chi, l’arcigno Ministro dell’economia tedesco Schäuble in testa, paventa che l’allentamento delle maglie può condurre alla vanificazione del principio stesso di governance condivisa.
In questo difficile puzzle si inserisce il tentativo italiano di ottenere lo scorporo, in tutto o in parte, del cofinanziamento dei fondi strutturali dal calcolo del deficit, liberando così risorse significative per poter sfruttare a pieno il fondo di coesione europeo. Venerdì 10 ottobre i ministri europei competenti ne hanno discusso in una riunione presieduta dal Sottosegtetario Delrio, facendo un primo passo avanti in questa direzione, anche se una decisione definitiva dovrà essere presa dal Consiglio europeo.
Siamo insomma solo all’inizio di una battaglia politico – diplomatica complessa che, proprio sotto presidenza italiana, potrebbe avere una sua conclusione, in un senso o nell’altro.
Gianfranco Dell’Alba
La Settimana dal 13 al 17 ottobre
Settimana apparentemente calma a Bruxelles, dove si riuniscono i gruppi politici per preparare la plenaria di settimana prossima, che dovrebbe avere il suo centro nel voto, previsto per il 22 ottobre, sulla nuova Commissione europea. Gli eco delle audizioni parlamentari terranno quindi ancora banco, con un’attenzione particolare alle questione del cambiamento della commissaria slovena, che dovrebbe essere ascoltata dai deputati il 21 ottobre. Nell’eventualità (che molti considerano più teorica che pratica) che anche questa audizione dovesse andare male, comporterebbe lo slittamento del voto sulla Commissione.
Guardando, invece, al Consiglio, si riuniranno in Lussemburgo i Ministri delle finanze, anche per preparare il Consiglio europeo del 23 e 24 ottobre pp.vv. e il Consiglio Occupazione, che dovrebbe raggiungere un accordo politico sull’istituzione di una piattaforma europea per la cooperazione contro il lavoro sommerso.
Last, but not least, il 15 e il 16 ottobre si svolgerà a Milano il Business Forum Europa – Asia, con oltre 800 partecipanti.
Matteo Borsani