Per quanto riguarda il Parlamento europeo, si riuniranno i gruppi politici per preparare la seduta plenaria che si terrà a Strasburgo la settimana prossima. Tra le (poche) altre attività di rilievo, segnaliamo l’hearing del Gruppo PPE sull’eventuale concessione dello status di economia di mercato alla Cina, al quale parteciperà anche Confindustria. Infine, Il 3 marzo p.v. si terrà la terza edizione del BusinessEurope Day, dedicato al tema “Reform to perform”. Si tratta di un evento di alto livello che vedrà riuniti alcuni tra i più importanti esponenti del mondo dell’industria e decision-makers europei. |
Si segnalano, inoltre, i seguenti eventi d’interesse per l’industria: |
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Europa

ACCADE all'UE n. 295
Giuliana Pennisi
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Consiglio europeo per l'innovazione: la Commissione europea pubblica una Call for IdeasCome segnalato agli inizi di febbraio, é in corso in seno alla Commissione europea una riflessione sulla creazione di uno European Innovation Council (EIC), inteso come one stop shop per l’accesso ad una “federazione” di diversi prodotti / strumenti di sostegno all’innovazione nell’UE. Infatti, pur ritenendo di aver fatto progressi consistenti sul fronte dell’integrazione dell’innovazione nelle politiche e nei programmi dell’UE e, in particolare, in Horizon 2020, la Commissione riconosce che il ventaglio di meccanismi di sostegno all’innovazione esistente a livello europeo risulta di difficile accesso, manca di flessibilità e, soprattutto, non risponde alle esigenze richieste dal mondo degli innovatori. Secondo il Commissario alla R&I Carlos Moedas, l’Europa vanta una base scientifica eccellente ma manca completamente della capacità di generare e promuovere la cd. “disruptive, market-creating innovation”, ovvero un’innovazione dirompente, in grado di creare nuovi mercati e nuovi posti di lavoro, a cui è generalmente associato un elevato livello di rischio. Siamo quindi nella sfera di un’innovazione radicale, che va oltre il semplice miglioramento di prodotti o servizi esistenti, che non deve essere necessariamente caratterizzata dalla componente tecnologica (si pensa per esempio anche a nuovi modelli di business) e che si sviluppa nelle intersezioni tra diversi settori e discipline. Attualmente, tutti i nuovi mercati sorti da idee fortemente innovative sono guidati da imprese non europee come Google, Apple, Facebook, Amazon, Alibaba, Tesla, Netflix, etc. Inoltre, mentre il numero di start-ups create in Europa è simile a quello dei suoi principali competitors – a cominciare dagli Stati Uniti –nel nostro continente la capacità di far crescere queste start-ups è assente. Infine, le forme di supporto esistenti a livello UE spesso non tengono conto delle esigenze tipiche degli investitori privati (in primis dei fondi di venture capital) che prima ancora di guardare all’idea o al progetto guardano al team di persone che c’è dietro a quella idea o a quel progetto, anche attraverso colloqui e interviste dirette con questi team. Il Consiglio Europeo dell’Innovazione potrebbe perciò rappresentare una risposta a questi problemi, ponendosi come contraltare del Consiglio Europeo per la Ricerca e focalizzando la propria azione, così come il CER fa sulla ricerca di frontiera, sull’innovazione radicale e dirompente (e non su quella solo incrementale che già gode di forme di supporto). In particolare il Consiglio Europeo dell’Innovazione potrebbe:
Al fine di raccogliere contributi e suggerimenti da parte di tutti gli stakeholders sulla possibile ratio dell’EIC, sulla sua mission, sulle sue funzioni e modello di governance, sul suo posizionamento nel più ampio eco-sistema europeo di R&I, la Commissione ha lanciato una Call for ideas, pubblicata su una apposita pagina web, con deadline per le risposte fissata al 29 aprile. http://ec.europa.eu/research/eic/index.cfm?pg=home Nella pagina web dedicata è possibile scaricare il formulario di consultazione e accedere ai primi contributi già forniti (in particolare quelli di EARTO, del Fraunhofer e dell’Advisory Group del FET) nonché ad altri documenti di background. In sostanza, attraverso le domande poste nel formulario, la Commissione chiede:
Un’analisi delle risposte ricevute sarà pubblicata nel mese di giugno ed utilizzata come base per le proposte specifiche che la Commissione sottoporrà al Consiglio e al Parlamento europeo, presumibilmente nell’ambito della Mid-term review di Horizon, nonché del dibattito sul futuro quadro finanziario pluriennale (post 2020). Tenuto conto dell’importanza del tema e dell’impatto che le scelte che saranno operate rispetto alla configurazione dell’EIC potranno avere sulle attività di R&I delle imprese, come Confindustria intendiamo predisporre a livello di Sistema un contributo strutturato in risposta alla Call for Ideas lanciata dalla Commissione europea. A questo scopo, ogni Associazione interessata é invitata a fornire un vostro input sul tema entro il prossimo 20 aprile, inviando una email a : [email protected]
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Indice dell’economia e della società digitali 2016Il 25 febbraio 2016, la Commissione europea ha presentato l’Indice dell’economia e della società digitali 2016 (DESI) che analizza la performance digitale dell’Europa nel suo complesso e dei singoli Stati membri nel corso del 2015, sulla base di 5 indicatori principali:
L’analisi dimostra che sia l’Unione europea nel suo complesso così come i singoli Stati membri si stanno sempre più muovendo verso una economia e società digitali (in un punteggio compreso tra 0 e 1, l’UE ha raggiunto uno score di 0,52 nel 2016, rispetto allo 0,50 dello scorso anno) ma che, allo stesso tempo, gli Stati membri corrono a velocità decisamente diverse. Il miglioramento del punteggio complessivo è stato principalmente determinato da una migliore connettività eintegrazione delle tecnologie digitali. Gli Stati membri sono stati invece raggruppati in 4 gruppi in base al loro punteggio nel DESI 2016 e alla crescita che hanno registrato tra il 2015 e il 2016.
Nel corso dello scorso anno, tutti i paesi dell’UE hanno migliorato il proprio punteggio ad eccezione della Svezia, ferma allo 0.67. Inoltre, sembra stia diminuendo il divario tra i paesi “migliori” e i “peggiori”. è L’Italia, con un punteggio complessivo pari a 0,4 si trova al 25° posto nella classifica dei 28 Stati membri e, come detto, fa parte del gruppo di paesi che stanno recuperando il ritardo. Nell’ultimo anno ha registrato pochi progressi in relazione alla maggior parte degli indicatori. Una delle eccezioni riguarda il ruolo maggiore del commercio elettronico nel fatturato delle PMI (8,2% del totale). Emerge, in ogni caso, come l’industria italiana potrebbe trarre maggiori vantaggi da un uso più diffuso delle soluzioni di eBusiness. Più nel dettaglio:
Infine, si segnala la pagina della Commissione europea interamente dedicata all’Indice: https://ec.europa.eu/digital-agenda/desi e quella relativa alla performance italiana: https://ec.europa.eu/digital-agenda/en/scoreboard/italy. |
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Accade all'UE . 294
Giuliana Pennisi
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La Commissione presenta il Pacchetto sulla sicurezza energeticaIl 16 febbraio la Commissione Europea ha adottato il Pacchetto sulla sicurezza energetica, contenente d ampio e più liquido rappresenta un’opportunità per l’UE, che è il primo importatore di gas dopo il Giappone. Per questo dovrà essere rafforzata la cooperazione internazionale al fine di promuovere un mercato libero, liquido e trasparente e assicurare che non ci siano barriere per gli attori del mercato, sia in condizioni di mercato normale che nelle emergenze.
Comunicato Stampa http://europa.eu/rapid/press-release_IP-16-307_it.htm Link ai documenti:
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ACCADE all'UE n. 293
Giuliana Pennisi
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Position Paper di BusinessEurope sulla revisione della Direttiva Emissions TradingBusinessEurope ha presentato oggi il position paper sulla revisione della Direttiva Emissions Trading 2003/87/EC e successive modifiche, attualmente al vaglio degli Stati Membri e del Parlamento Europeo. La proposta, presentata dalla Commissione Europea il 15 luglio 2015, è la prima normativa derivante dall’accordo sugli obiettivi energetici e climatici per il 2030 raggiunto dal Consiglio Europeo. Definisce per il periodo 2021-2030 le misure per ridurre del 43% le emissioni di gas serra degli 11.000 impianti europei (1.300 in Italia) regolati dalla Direttiva, nel contesto dell’obiettivo europeo di riduzione delle emissioni del 40% rispetto ai livelli del 1990. La Direttiva stabilisce contestualmente anche le misure di sostegno per le industrie a rischio di delocalizzazione (carbon leakage). L’industria europea è unanime nel ritenere la proposta dell’Esecutivo comunitario non sufficiente a garantire un’adeguata protezione della competitività dell’industria europea a livello globale. BusinessEurope dichiara che saranno necessarie alcune modiche sostanziali della proposta:
Il prossimo 18 febbraio avranno inizio i lavori del Parlamento Europeo, con una audizione pubblica in Commissione Ambiente (ENVI).
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Oggi in Europa - Rassegna Stampa del 10 febbraio 2016Online la Rassegna stampa sui temi europei del 10 febbraio 2016: http://www.confindustria.eu/it/item/7694-Oggi_in_Europa___Rassegna_stampa_del_10_febbraio_2016;jsessionid=26107B665CF0D877C05BC765077D08B7 |
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Oggi in Europa - Rassegna Stampa del 9 febbraio 2016Online la Rassegna Stampa del 9 febbraio 2016: http://www.confindustria.eu/it/item/7684-Oggi_in_Europa___Rassegna_stampa_del_9_febbraio_2016;jsessionid=F1E4DA8C1FE0D1A5595B4F362B5C99A6 |
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ACCADE all'UE n.292
Giuliana Pennisi
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Test su emissioni dei veicoli a motoreLo scorso 3 febbraio, il Parlamento Europeo ha respinto la proposta di risoluzione della Commissione Ambiente contro l’accordo raggiunto in comitologia tra Stati Membri e Commissione Europea il 28 ottobre 2015 sulla proposta di regolamento sui test di emissione delle auto. Il fronte a favore della mozione (S&D, ALDE, Verdi, GUE) ha ottenuto 317 voti, quindi ha mancato di sei voti la maggioranza necessaria per l’approvazione da parte del Parlamento. L’accordo, approvato da un’ampia maggioranza di Stati Membri, tra i quali l’Italia, stabilisce obiettivi per l’adeguamento dei nuovi test sulle emissioni delle auto alle reali condizioni di guida su strada. Di recente la Commissione Europea si è impegnata a rafforzare ulteriormente la normativa dichiarando che rivedrà il fattore di conformità dei test sulle auto su base annuale a partire dal 2017. Lo scorso 27 gennaio, la Commissione Europea ha adottato la proposta di Regolamento sull’omologazione e la vigilanza del mercato dei veicoli a motore. La proposta mira a tre obiettivi: 1) aumentare l'indipendenza e la qualità delle prove per l'immissione dei veicoli sul mercato; 2) introdurre un efficace sistema di vigilanza del mercato per verificare la conformità dei veicoli già in circolazione; 3) rafforzare il sistema di omologazione con una maggiore sorveglianza da parte dell'UE. Secondo la proposta, infatti, la Commissione avrà il potere di sospendere, limitare o ritirare la designazione di servizi tecnici scarsamente efficienti e troppo negligenti nell'applicazione delle norme. In futuro la Commissione sarà in grado di effettuare prove di verifica ex post (tramite il Centro comune di ricerca) e, se necessario, avviare procedure di richiamo. Il progetto di Regolamento sarà ora trasmesso al Parlamento europeo e al Consiglio per l'adozione. Una volta adottato, sarà direttamente applicabile e abrogherà e sostituirà la direttiva 2007/46/CE ("direttiva quadro"). Lo scorso 21 gennaio, la Conferenza dei Presidenti dei gruppi parlamentari europei ha approvato la decisione che prevede istituzione di una commissione di indagine (EMIS – Emission Measurements in the Automotive Sector) sulle infrazioni della normativa europea per il controllo delle emissioni delle auto. La commissione sarà costituita da 45 deputati scelti tra tutti i gruppi parlamentari e presenterà un primo rapporto entro 6 mesi dall’avvio dei lavoro e un rapporto finale entro 12 mesi. A febbraio è previsto il primo incontro durante il quale saranno nominati il presidente e i vice-presidenti. Nella commissione sono presenti i seguenti deputati italiani: Massimiliano Salini (EPP), Massimo Paolucci (S&D), Remo Sernagiotto (ECR), Eleonora Evi (EFDD).
Allegati: Proposta di risoluzione della Commissione Ambiente Proposta di Regolamento sull’omologazione e la vigilanza del mercato dei veicoli a motore Decisione sull'istituzione della EMIS
Proposal for a decision to set up Committee of Inquiry.pdfAfficher les détails Proposta Regolamento COM 2016 31 final.pdfAfficher les détails Proposta di risoluzione del PE.pdfAfficher les détails |
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Consiglio europeo dell'Innovazione - Stato dei lavori a livello UENell’ambito della strategia “Open innovation, open science and openess to the world” presentata dal Commissario europeo per la Ricerca e l’Innovazione Carlos Moedas lo scorso giugno e, più nello specifico, del pilastro relativo alla “Open innovation”, la Commissione ha avviato una riflessione su una delle proposte formulate dal Commissario, quella relativa alla possibile creazione di uno European Innovation Council (EIC), che agisca come one stop shop per l’innovazione nell’UE. Al fine di sviluppare il concetto di EIC, una task force composta da esperti di varie direzioni generali della Commissione e presieduta da Peter Droll, Direttore Innovazione alla DG R&I, ha iniziato a lavorare e raccogliere idee sulla possibile ratio dell’EIC, sulla sua mission, sulle sue funzioni e modello di governance, sul suo posizionamento nel più ampio eco-sistema europeo di R&I. Fin da subito, il mondo dell’innovazione ha dimostrato un certo interesse nei confronti dell’idea di EIC avanzata dalla Commissione, come dimostrano alcuni documenti di posizione, tra cui quelli pubblicati da EARTO (European Association of Research and Technology Organisation), dal FET Advisory Group e dal Fraunhofer. Allo stato attuale della riflessione, sono stati ipotizzati una serie di scenari, ma non è stata tratta ancora nessuna conclusione e molti aspetti devono essere approfonditi e ulteriormente discussi per poter giungere ad una proposta solida sul futuro EIC. Per ora, rispetto a tre ampi modelli presi in considerazione per l’EIC (ovvero: 1) advisory body, 2) funding body e 3) una combinazione tra i due), la task force sembra essere orientata per un approccio basato sull’opzione 3), con l’idea di assegnare all’EIC tanto una funzione strategica e di advisory quanto una funzione esecutiva di implementazione / gestione di un programma di finanziamento. Inoltre, così come il concetto di European Research Council è stato sviluppato sulla condivisione del principio di fondo per cui esso debba sostenere la ricerca di frontiera, il consenso che internamente alla Commissione sembra si stia profilando è che il futuro EIC debba essere focalizzato sul sostegno alla “breackthrough innovation”, ovvero all’innovazione radicale (e non incrementale) e disruptive (piuttosto che sustaining). In parallelo al lavoro interno della task force, la Commissione ha intenzione di coinvolgere tutti i soggetti interessati attraverso una consultazione che dovrebbe essere lanciata nelle prossime settimane. I risultati della consultazione saranno presentati alla riunione di maggio del Consiglio Competitività, nonché resi pubblici a tutti gli stakeholders. Le prime proposte più concrete sull’EIC saranno presentate e discusse nell’ambito della Mid-term review di Horizon, con l’idea che già nel 2018/2020 possano essere lanciate delle azioni pilota nell’ambito di Horizon, nonché del dibattito sul futuro quadro finanziario pluriennale (post 2020). Tenuto conto dell’importanza del tema e dell’impatto che le scelte che saranno operate rispetto alla configurazione dell’EIC potranno avere sulle attività di R&I delle imprese, Confindustria continuerà a monitorare con attenzione gli sviluppi del dibattito, sia direttamente che attraverso BUSINESSEUROPE, a darne tempestivamente conto al Sistema associativo e ad attrezzarsi per contribuire attivamente alle discussioni. |
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Rapporto tra migliore regolamentazione e innovazione - Sviluppi in sede UEUn contesto politico che sostiene l'innovazione e promuove la capacità delle imprese di competere a livello globale, adattarsi ai cambiamenti, sfruttare le nuove tecnologie e i nuovi modelli di business, é essenziale per le prospettive di crescita dell'UE. Per questa ragione, la business community ha accoltof">
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ACCADE all'UE n.291
Giuliana Pennisi
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La Commissione presenta il pacchetto anti elusioneIl 28 gennaio 2016 la Commissione europea ha presentato un pacchetto di misure contro l’elusione dell’imposta sulle società |
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Oggi in Europa - Rassegna stampa del 1° febbraio 2016Online la rassegna stampa del 1° febbraio 2016 - http://us9.campaign-archive1.com/?u=d9d224e15ef26721b3d544718&id=2fc8932541&e=17af04420b |