In data 7 maggio, la Commissione europea ha approvato, ai sensi del regolamento UE relativo al controllo delle concentrazioni tra imprese, l’acquisizione di Ilva e, in particolare, del polo siderurgico di Taranto da parte di ArcelorMittal.
La decisione è subordinata al pieno rispetto degli impegni - sotto forma di cessioni - proposti da ArcelorMittal per fugare i dubbi espressi dalla Commissione sotto il profilo concorrenziale, considerato che ArcelorMittal rappresenta il maggiore produttore di prodotti piani in acciaio al carbonio d'Europa e del mondo. Più precisamente, nel corso dell’esame dell’operazione concentrativa avviato lo scorso novembre, la Commissione ha espresso il timore che l’operazione di concentrazione avrebbe comportato per i consumatori europei l'aumento dei prezzi dei prodotti piani in acciaio al carbonio laminati a caldo, a freddo e zincati. Inoltre, l'entità derivante da tale concentrazione avrebbe controllato oltre il 40% della capacità produttiva relativa a questi prodotti e detenuto una quota di mercato molto più significativa di qualsiasi concorrente europeo.
Pertanto e in sintesi, ArcelorMittal ha proposto di cedere - con procedure di vendita aperta, non discriminatorie e trasparenti - le proprie attività produttive presenti in Belgio, Repubblica Ceca, Lussemburgo, Italia, Romania ed ex Repubblica Iugoslava di Macedonia, oltreché a un certo numero di attività di distribuzione localizzate in Francia e in Italia. Inoltre, la stessa ha proposto di escludere dal consorzio di acquisto dell'Ilva il gruppo Marcegaglia, trattandosi di un significativo concorrente italiano nel settore interessato.
La Commissione ha così concluso che le misure correttive proposte garantiscono che sia salvaguardata la concorrenza sui mercati siderurgici europei e risultano sostenibili a lungo termine e, conseguentemente, ha autorizzato l'acquisizione di Ilva da parte di ArcelorMittal.