Con riferimento allo schema di D.lgs attuativo di recepimento della Direttiva (UE) 2019/1937, approvato dal Consiglio dei Ministri il 9 dicembre u.s., riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’UE, vi informiamo che si sono chiusi questa settimana i lavori delle Commissioni Parlamentari, su cui Confindustria ha lavorato utilizzando anche il proprio position paper di osservazioni (pubblicato sul sito https://www.confindustria.it/home/policy/position-paper ) .
A tal proposito possiamo rilevare positivamente che, sia alla Camera, che al Senato nei pareri forniti al Governo sono state riprese diverse osservazioni che vanno nella direzione da noi indicata su questioni fondamentali quali: l’eccessiva estensione dell’ambito applicativo; la salvaguardia delle imprese nei confronti di utilizzi distorti dello strumento delle segnalazioni; la necessaria tutela delle persone coinvolte dalle segnalazioni.
In particolare, nel parere favorevole approvato congiuntamente dalle Commissioni Giustizia e Lavoro alla Camera, si invita il Governo a valutare l’opportunità di:
- restringere l’ambito di operatività dello schema di decreto al solo ambito di applicazione delineato dalla Direttiva, riguardante le sole violazioni del diritto dell'Unione e non le normative nazionali che ledono l’interesse pubblico o l’integrità dell’amministrazione pubblica o dell’ente privato
- escludere dall’ambito di applicazione i soggetti del settore privato con meno di 50 lavoratori, ove ciò sia ritenuto opportuno nonché compatibile con il principio del trattamento più favorevole
- limitare la possibilità di effettuare una segnalazione esterna al caso in cui la segnalazione interna non abbia avuto seguito e non anche ai casi in cui questa abbia avuto esito negativo
- prevedere specifiche sanzioni pecuniarie per le persone che abbiano scientemente effettuato segnalazioni o divulgazioni pubbliche false.
Riguardo al Senato, si sottolinea l’importanza del parere della Commissione Giustizia con la richiesta al Governo, di valutare il riconoscimento di adeguate prerogative di difesa e reazione alle “persone coinvolte” dalla segnalazione - per evitare danni reputazionali ed economici - che lo schema di decreto non sembra assicurare. Anche in tale sede, è stato chiesto di condizionare l’ampliamento dell’ambito di applicazione ai soggetti privati che non hanno raggiunto la media di 50 lavoratori, solo dopo lo svolgimento dell’attività di valutazione dei rischi, prescritta dalla Direttiva per esercitare tale facoltà di ampliamento.
Infine, un rilievo parzialmente negativo, riguarda la mancata considerazione della nostra richiesta di distinguere le “mere” violazioni del modello 231 (che per la nuova disciplina potrebbero essere oggetto anche di divulgazioni pubbliche) da quelle del diritto dell’UE e delle altre tipologie di violazioni, limitando per le prime il ricorso ai soli canali di segnalazione interni. In ogni caso se passasse la richiesta di restringere l’ambito di operatività alle sole violazioni del diritto dell’Unione, tale problema verrebbe in larga parte ridimensionato.
Attendiamo ora l’ultimo passaggio dell’iter di recepimento con l’approvazione in via definitiva del provvedimento da parte deal Consiglio dei ministri. In allegato i pareri delle Commissioni parlamentari menzionati.
Cordiali saluti
Alessia Bausano
Parere Commissione Giustizia Senato.docxVisualizza dettagli parere sullo schema di Dlgs sul whistleblowing.docxVisualizza dettagli