Di seguito, alcuni aggiornamenti in merito agli sviluppi dell’iter di approvazione della proposta di Direttiva sulle azioni rappresentative.
Come noto, la proposta era stata presentata dalla Commissione europea ad aprile 2018, nell’ambito del cd. "new deal" per i consumatori, con l’obiettivo di:
- creare un meccanismo di ricorso transfrontaliero per i consumatori colpiti da illeciti che si estendono in diversi Stati membri;
- promuovere lo sviluppo di meccanismi di ricorso collettivo negli Stati membri che non dispongono ancora di tali sistemi nelle rispettive legislazioni nazionali.
Nel merito, la proposta si discostava molto dalle garanzie e dai principi previsti dalla Raccomandazione 2013/396/UE dell’11 giugno 2013 sui meccanismi di ricorso collettivo, risultando largamente sbilanciata per gli operatori. Pertanto, durante l’esame del provvedimento da parte del Parlamento europeo, Confindustria, anche tramite BusinessEurope, ha richiesto diversi correttivi al testo della proposta.
A marzo 2019, il Parlamento europeo ha approvato una serie di modiche al provvedimento, che recepiscono le richieste di Confindustria volte ad equilibrarne l’impianto (v. allegato n. 1). In particolare, sono stati introdotti numerosi requisiti per la qualificazione degli enti legittimati ad agire, è stato introdotto il principio del “chi perde paga” ed è stato reso esplicito il divieto di danni punitivi. Inoltre, su questi profili, il Parlamento ha assicurato un livello di armonizzazione sia per le azioni transfrontaliere, che per quelle cd. domestiche, lasciando allo stesso tempo agli Stati membri un margine di manovra significativo nel disciplinare i loro meccanismi nazionali.
Successivamente, il provvedimento è passato all’esame del Consiglio dell’Unione europea che, al fine di salvaguardare l’autonomia degli Stati membri nel definire gli strumenti di ricorso collettivo nazionali, ha adottato un approccio di armonizzazione minima delle procedure e delle garanzie fondamentali che devono essere assicurate nell’ambito di tali strumenti che, peraltro, sembrerebbe limitata - l'armonizzazione - alle sole controversie transfrontaliere. In particolare, il Consiglio dell’Ue propone:
- una nozione di azione domestica, inquadrabile quando un ente avvia un’azione rappresentativa nello Stato membro dove è costituita, anche se l’azione è portata avanti contro un professionista domiciliato in un altro Stato e i consumatori di differenti Paesi sono rappresentati nell’azione;
- la previsione di garanzie e criteri per la costituzione di enti rappresentativi solo per i casi cross-border. In particolare, mentre gli enti rappresentativi impegnati in azioni transfrontaliere dovrebbero soddisfare un elenco armonizzato di criteri previsti dalla direttiva, quelli coinvolti in azioni domestiche dovrebbero rispondere ai criteri previsti dalla propria legislazione nazionale.
La posizione del Consiglio appare molto critica, poichè rischia di vanificare i risultati raggiunti in sede parlamentare e di incentivare elusioni e fenomeni cd. di forum shopping.Pertanto, in vista del Consiglio Competitività di oggi, che doveva valutare la posizione da adottarsi sulla proposta di Direttiva, Confindustria ha inviato una lettera agli Uffici del MiSE che stanno seguendo il provvedimento, per richiedere la promozione in sede di Consiglio di un approccio più equilibrato e di maggiore armonizzazione sul tema (v. allegato n. 2). Tali richieste sono state formulate anche ai parlamentari italiani delle Commissioni IMCO–JURI–LIBE che Confindustria ha incontrato a Bruxelles il 19 novembre scorso.
Stamattina il Consiglio dell’Ue ha adottato la citata posizione sulla proposta di Direttiva in esame (v. allegato n. 3). Quanto al voto, Austria, Germania e Regno Unito si sono astenuti; 5 Paesi (LV, LU, SK, CZ e CY), pur avendo votato favorevolmente, hanno criticato la mancanza di armonizzazione; l'Italia e la Romania hanno espresso l’auspicio di migliorare l’approccio del provvedimento durante i triloghi.
Il contenuto della proposta di Direttiva sarà ora, infatti, oggetto di negoziato tra Commissione europea, Parlamento europeo e Consiglio dell’Ue (cd. triloghi).
Confindustria continuerà a seguire con attenzione il provvedimento e informerà il Sistema sugli sviluppi del negoziato.
All. 1 Proposta Direttiva azioni rappresentative_Testo Parlamento Ue 26.3-19.pdf
All. 2 Lettera Tatò - 25.11.19.pdf
All. 3 Proposta Direttiva azioni rappresentative_Testo Consiglio Competitività 28.11.19.pdf