Le Commissioni speciali della Camera dei Deputati e del Senato hanno concluso l'esame dello schema di decreto legislativo di adeguamento nazionale al GDPR, esprimendo entrambe un parere favorevole sul provvedimento.
I pareri, molto corposi in termini di condizioni e osservazioni, recepiscono diverse richieste di Confindustria. In particolare, i pareri richiamano:
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nelle premesse, le difficoltà - derivanti dalla codificazione del principio di accountability - di individuare misure adeguate e la necessità di fornire indicazioni al riguardo anche agli organi di controllo;
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nelle premesse, le considerazioni sulla mancata previsione dei minimi edittali alle sanzioni previste dal GDPR e la conseguente inapplicabilità dell'istituto del pagamento in misura ridotta, nonchè l'ampia discrezionalità del Garante privacy nell'applicazione della sanzione. A tale riguardo, nelle successive osservazioni, i pareri propongono la previsione di minimi edittali;
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nelle premesse, l'esigenza di richiamare per la disciplina del procedimento sanzionatorio davanti al Garante privacy i principi della piena conoscenza degli atti istruttori, del contraddittorio, della verbalizzazione nonché della distinzione tra funzioni istruttorie e funzioni decisorie rispetto all'irrogazione della sanzione;
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nelle premesse, il rischio di violare il principio del ne bis in idem;
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nelle condizioni, l'esigenza di abbassare a 14 anni l'età per la validità del consenso del minore;
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nelle condizioni, la necessità di prevedere una destinazione di spesa ai proventi delle sanzioni (pari al 50%) riassegnati al Fondo per il funzionamento del Garante privacy;
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nelle condizioni, l'esigenza di subordinare alla richiesta del giudice la presentazione da parte del Garante privacy di osservazioni nei giudizi in cui non sia parte;
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nelle osservazioni, l'indicazione della gestione del personale tra i profili sui quali il Garante privacy dovrà prioritariamente prevedere semplificazioni per le micro, piccole e medie imprese (MPMI);
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nelle osservazioni, l'esigenza di sostituire con formule più tassative gli elementi generici che descrivono i nuovi reati privacy.
Infine, si segnala che i pareri contengono ulteriori considerazioni di interesse per le imprese, come:
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le incertezze e i dubbi legati alla nuova figura del DPO e l'esigenza di chiarimenti, esoneri e/o semplificazioni per le MPMI;
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l'opportunità di indicare ulteriori criteri di commisurazione della sanzione, che impongano all'Autorità di tener conto anche delle condizioni economiche del titolare del trattamento e della sua dimensione, con particolare riguardo alle MPMI;
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la possibilità che il Garante privacy, in una fase transitoria successiva all'entrata in vigore del decreto legislativo, non irroghi sanzioni alle imprese, ma disponga ammonimenti o prescrizioni di adeguamento alla nuova disciplina, in base al principio di proporzionalità e di gradualità della sanzione, nonché ai principi dello small business act.
ComplyOrPay2.0 - 21.06.18.pdf
Disclosure informazioni non finanziarie - Confindustria 13.6.18.pdf