Il 26 maggio si è riunito a Bruxelles il Consiglio Telecomunicazioni, alla presenza del Commissario all’Economia digitale Günther Oettinger. Per l’Italia ha partecipato il Sottosegretario di Stato del Ministero dello Sviluppo Economico, Antonello Giacomelli.
Il Consiglio ha adottato un orientamento generale sulla proposta di decisione relativa all’uso della banda di frequenza 470-790 MHz nell’Unione europea, che disciplina l'assegnazione da parte degli Stati membri dell’uso della banda di frequenza 694-790 MHz (“banda dei 700 MHz”) per i servizi a banda larga senza fili entro il 30 giugno 2020. La parte inferiore della banda UHF (470-694 MHz) rimarrebbe a disposizione (almeno fino al 2030) per la fornitura terrestre di servizi di trasmissione, inclusi i servizi televisivi liberamente accessibili, e per l’utilizzo di apparecchiature audio senza fili per la realizzazione di programmi ed eventi speciali.
Ricordiamo che, nelle intenzioni della Commissione, la proposta dovrebbe rispondere alla crescente domanda per l’accesso all’Internet mobile, salvaguardando allo stesso tempo i servizi televisivi tradizionali. In questo modo si vuole promuovere l’adozione del 4G per poi passare al 5G non appena sarà disponibile (intorno al 2020). L’obiettivo ultimo è consentire un’efficace implementazione di servizi innovativi, come le automobili connesse a Internet, le città intelligenti e l’assistenza sanitaria a distanza.
A seguito delle discussioni tenute in varie riunioni, la Presidenza olandese dell’UE ha modificato la proposta della Commissione in diversi punti al fine di tenere conto delle preoccupazioni degli Stati membri.
In particolare, il Consiglio ha chiesto che entro il 30 giugno 2020 gli Stati membri autorizzino l’uso della banda di frequenza 694-790 MHz per i sistemi terrestri in grado di fornire servizi di comunicazione elettronica a banda larga senza fili unicamente in presenza delle condizioni tecniche armonizzate fissate dalla Commissione. Gli Stati membri potranno decidere, per motivi debitamente giustificati, di ritardare la disponibilità della banda fino a due anni. Gli Stati membri dovranno concludere tutti i necessari accordi di coordinamento transfrontaliero delle frequenze all’interno dell’Unione entro il 31 dicembre 2017.
Infine, entro il 30 giugno 2018 gli Stati membri dovranno presentare una “tabella di marcia nazionale” in cui si definisce come implementeranno la decisione in questione.
Il processo di riallocazione è già cominciato: Francia e Germania hanno infatti già autorizzato l’uso della banda 700 MHz per i servizi mobili. Altri Stati membri (Danimarca, Finlandia, Svezia e Regno Unito) hanno delineato i piani per destinare la banda 700 MHz nei prossimi anni.
L’approccio generale rappresenta la posizione del Consiglio per i futuri negoziati con il Parlamento europeo.
I ministri hanno tenuto un dibattito orientativo anche sulla prossima revisione delle norme UE per le telecomunicazioni – prevista per l’autunno -, sulla base di un documento di background predisposto dalla Presidenza olandese, con l’obiettivo di fornire una guida politica per la Commissione. Il dibattito si è incentrato sulle tre questioni principali della revisione: 1) l’accesso alle reti di comunicazione fisse; 2) la gestione dello spettro per le reti di comunicazione mobili; 3) le norme per i fornitori di servizi di comunicazione.
Con riferimento al primo punto, gli Stati membri hanno evidenziato la necessità che le norme per l’accesso alle reti di comunicazione fisse siano adattate ai diversi tipi di zone presenti nell’UE, incluse le zone senza rete veloce e le zone con due reti veloci. È stata inoltre rilevata la necessità di continuare a regolamentare l’accesso alle reti per tutelare le dinamiche di concorrenza create negli scorsi decenni. Gli Stati membri hanno sottolineato che spetterà agli organi nazionali di regolamentazione decidere in merito alle soluzioni adatte alle dinamiche del loro mercato nazionale. L’attuale quadro di accesso, basato su una valutazione del potere di mercato significativo, non sembra tuttavia essere in linea, secondo gli SM, con le complessità delle diverse zone dell’UE. Alcuni Stati membri hanno pertanto rilevato la necessità di integrare il quadro per creare un numero maggiore di strumenti normativi e per rendere più convenienti gli investimenti privati anche nelle zone rurali.
Nel dibattito sulla gestione dello spettro, gli Stati membri si sono espressi a favore dell’armonizzazione tecnica delle condizioni di utilizzo delle bande dello spettro e hanno ribadito l’auspicio di adeguare il tipo di asta nazionale e le condizioni di licenza alle diverse circostanze e preferenze nazionali. Gli Stati membri hanno inoltre riconosciuto la necessità di un maggiore coordinamento della gestione dello spettro tra gli Stati membri al fine di migliorare la certezza e la prevedibilità normativa.
Quanto alle norme per i fornitori di servizi di comunicazione, alcuni paesi hanno dichiarato che i servizi OTT, che sono in concorrenza con i servizi di comunicazione elettronica tradizionali e di fatto loro sostituti, dovrebbero essere soggetti alle medesime norme al fine di creare condizioni di parità. È emerso un sostegno generale a favore della revoca di disposizioni settoriali nel caso in cui norme orizzontali offrano garanzie sufficienti, in quanto ciò contribuirebbe parimenti a creare un contesto normativo più equo, oltre che snello. Vari Stati membri hanno messo in guardia contro l'estensione automatica delle norme riguardanti i servizi di comunicazione tradizionali ai servizi di comunicazione offerti attraverso Internet. Nonostante possano sembrare identici agli utenti finali, i due servizi presentano anche differenze. Molti Stati membri hanno dichiarato che è necessaria una valutazione caso per caso per verificare se la regolamentazione sia auspicabile e possibile.
Infine la Presidenza ha riferito sui progressi sulla proposta di direttiva sulla accessibilità del web, adottata dal Coreper il 25 maggio (si attende adesso l’adozione formale di Stati membri e PE; la procedura dovrebbe concludersi in autunno), dell’adozione in prima lettura, il 17 maggio, della direttiva sulla sicurezza delle reti e delle informazioni.
Inoltre, la Commissione ha aggiornato i ministri sugli ultimi sviluppi in materia di internet governance.
Infine, la futura Presidenza slovacca dell’UE arrivo ha presentato il suo programma di lavoro nel campo della telecomunicazioni.
Il Consiglio telecomunicazioni è stato seguito da una discussione congiunta, tenutasi a pranzo, tra i ministri delle telecomunicazioni e i ministri della competitività su questioni orizzontali e strategiche della strategia sul mercato unico digitale, tra cui le piattaforme digitali.