Accordo raggiunto fra Stati Uniti e Paesi del Pacifico (TPP)
È stato raggiunto ieri l'accordo commerciale che creerà una vasta zona di libero scambio tra gli Stati Uniti, il Canada ed i Paesi asiatici che si affacciano sul Pacifico, ad eccezione della Cina.
L'Amministrazione americana aveva ottenuto nei mesi scorsi l'autorizzazione del Congresso a procedere speditamente su questo fronte da loro considerato prioritario rispetto all'altro negoziato in corso, TTIP, con l’Unione europea.
C'è da dire peraltro che gli europei ce la stanno mettendo tutta per ostacolare il processo negoziale, dalla contestazione frontale dei meccanismi sin qui vigenti di tutela arbitrale di controversie in materia di investimenti e ad altre esclusive che hanno sin qui impedito di giungere ad un qualche risultato. La sentenza odierna della Corte di Giustizia europea sulla non affidabilità dei meccanismi di protezione dati americani getta altra benzina sul fuoco.
Le preoccupazioni europee, su vari aspetti, sono fondate; il rischio però è quello che a termine siano altri a dettare le regole del commercio mondiale. Come diceva Tito Livio “Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur”.
Elezioni portoghesi: e se la Troika avesse ragione?
Domenica scorsa, la coalizione di centro-destra portoghese al potere ha vinto, seppur di misura, le elezioni per il rinnovo del Parlamento. Per la prima volta dopo una serie di battute d'arresto dei Governi in carica a livello europeo, gli elettori hanno premiato partiti che hanno perseguito le politiche di austerità dettate dall'Europa e che consentono oggi al Portogallo discreti risultati in termini di crescita e di riassorbimento di mano d'opera.
Certo, il premier uscente non ha più la maggioranza in Parlamento e dovrà cercare altre formule per formare il Governo, ma il dato portoghese è da tenere presente anche nella prospettiva delle importanti elezioni legislative spagnole di fine novembre, dove Mariano Rajoy, alle prese con i nuovi movimenti di Podemos e Ciudadanos e l’autonomismo catalano, sta ingaggiando un duro braccio di ferro con la UE sulla legge di stabilità.
I Paesi iberici, dotati come sono di un'amministrazione efficiente, hanno saputo, a prezzo di gradi sacrifici, realizzare in questi anni quelle riforme strutturali indicate dall'Europa e necessarie a ridinamizzare la loro economia con una cura che ha dato i suoi effetti, approfittando dei prestiti garantiti dai nuovi strumenti di governance europea.
È un qualcosa che merita di essere sottolineato.
Gianfranco Dell’Alba
La Settimana dal 5 al 9 ottobre 2015
In settimana si risunisce a Strasburgo il Parlamento europeo in Sessione Plenaria con vari punti all’ordine del giorno di intersse per l’industria a cominciare dallo scandalo Volkswagen.
Inoltre, mercoledì parleranno in Plenaria il Presidente Hollande e la Cancelliera Merkel, che avranno uno scambio d’opinioni con i deputati incentrato sull'emergenza immigrazione.
Per quanto riguarda il Consiglio, l'8 ottobre si riunirà in Lussemburgo il Consiglio Trasporti, che potrebbe arrivare a trovare un accordo sulla parte riguardante l’apertura del mercato del IV pacchetto ferroviario. Il 9 ottobre, invece, si riunirà il consiglio Giustizia e Affari interni, per discutere della Direttiva sul trattamento dei dati personali. Infine, il 5 ottobre si riunirà, sempre in Lussemburgo, il Consiglio Occupazione e Affari sociali.
Sul fronte Commissione europea si riunirà a Strasburgo il collegio dei commissari che avranno uno scambio di opinion in vista dell'adozione, prevista per la fine del corrente mese, della Strategia europea per un mercato interno dei beni e dei servizi.
Matteo Borsani
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