Se non ora quando?
Ultime ore utili per un accordo sulla Grecia.
Durante il fine settimana non si è riusciti a trovare la quadra e, nonostante negoziati ed incontri nella capitale europea, la riunione dell’Eurogruppo di giovedì 18 appare davvero come l’ultima spiaggia prima che anche tecnicamente sia troppo tardi per evitare una prima insolvenza nei pagamenti ai creditori internazionali, anticamera del default e di uno scenario di GREXIT che tutti vorrebbero scongiurare, ma che per evitare non tutti, a cominciare dallo stesso Governo greco, stanno con convinzione operando.
La vicenda greca, in cui la solidarietà europea sembra direttamente proporzionale al capitale di “affidabilità”, vero o presunto, che agli occhi delle rispettive opinioni pubbliche consentirebbe lo sblocco delle situazioni, è speculare, mutatis mutandis, ad un’altra vicenda, vale a dire all’emergenza immigrazione e alla difficoltà di giungere ad una soluzione condivisa per assorbire, a livello UE, un numero non rilevantissimo di uomini e donne sbarcati sulle coste italiane e greche, evitando cosi’ che i due Paesi siano di fatto gli unici a doversene fare carico.
Questa settimana si riuniscono in merito, sempre a Bruxelles, i Ministri degli interni dei 28 Paesi membri, ma difficilmente dalla riunione verrà fuori la quadra, demandata, come spesso accade, al Vertice dei Capi di Stato di Governo previsto per il 25 e 26 giugno.
La posta in gioco è alta perché riguarda inevitabilmente non solo la soluzione immediata di un’emergenza che assume di giorno in giorno dimensioni di dramma nazionale, ma anche perché costituisce una prova, in definitiva, su cui misurare lo “spirito europeo” e la capacità di condividere un progetto comune.
Pierre Mendès France, rimasto forse il solo Primo Ministro della IV Repubblica francese rimpianto, diceva “governare è decidere”. Oggi la politica europea è chiamata appunto a fare quello per cui le è stato affidato il compito di governare e decidere. Se non lo fa su questi e sugli altri cantieri aperti, che saranno affrontati nel prossimo Consiglio europeo, mancherà ad un grande appuntamento con se stessa.
Gianfranco Dell’Alba
La Settimana
Occhi puntati sul Parlamento europeo, questa settimana, dove si riuniranno le commissioni parlamentari. I punti di interesse per l’industria sono molti, a cominciare dall’odg della commissione ENVI, dove si discuterà il progetto di parere dell’On. Belet su “L’Unione europea dell’energia” e si voterà la relazione di iniziativa dell’On. Pietikainen (la più “verde” dei deputati del Gruppo PPE) sull’efficienza delle risorse.
Passiamo poi alla commissione ECON, dove il Presidente della BCE Mario Draghi farà il punto della situazione con i deputati, e alla commissione TRAN, dove si discuterà il progetto di inizativa dall’italiana on. De Monte (Gruppo S&D) sulle nuove strategie per promuovere il turismo in Europa.
In ultimo, segnalo che in commissione JURI si voterà il rapporto dell’on. Le Grip (PPE, Francia) sul segreto industriale: per la prima volta l’Ue si doterà di una legislazione comune sulla materia.
Passando al Consiglio, i due appuntamenti più impotanti sono segnalati nell’editoriale di questo numero: l’Eurogruppo si riunisce il 18 per trovare una soluzione che permetta di evitare il default greco alla fine del mese, mentre il 15 si riuniscono i Ministri dell’interno per parlare, tra gli altri punti, della grave situazione degli immigranti in Grecia ed Italia.
Infine, si segnala che la Commissione europea il prossimo 18 giugno presenterà un Piano d’azione per una tassazione più equa all’interno dell’Ue. Come è noto, non si tratta di materia comunitaria, ma i recenti scandali hanno ridato vigore al progetto di una base imponibile comune per le imposte sulle società, per cui l’iniziativa merita attenzione.
Matteo Borsani