La sfida del TTIP, il Consiglio europeo
Giovedì prossimo nuova riunione a Bruxelles dei Capi di Stato e di Governo europei. Sul piatto vari dossier dall’Unione dell’energia alla sfida terrorista, l’Ucraina, la Libia, lo stato dei rapporti col Governo greco, il TTIP.
Un contesto ancora incerto per quanto riguarda cosa emergerà dall’incontro, proprio nel momento in cui sono riunite - per la prima volta da anni – condizioni ideali per il rilancio della crescita.
Ma pesa su tutto la difficoltà a trovare la quadra con il Governo Tsipras, che sta provocando tra l’altro una spaccatura in Germania, con il ministro Schauble sempre più intollerante e la Merkel a soffiare sul fuoco tanto da invitare a Berlino il leader greco per spegnere l’incendio e provare a trovare una soluzione.
In questo contesto, che prevede domenica prossima elezioni amministrative francesi molto importanti per lo “stato di salute” del Governo socialista in carica e che potrebbero vedere Marine Le Pen in testa in termini di voti percentuali, se non in seggi, l’altro avvenimento rilevante della settimana è l’incontro a Bruxelles, venerdì, fra la Commissaria al Commercio Cecilia Malmstrom e il Capo negoziatore americano Michael Froman riguardo il TTIP, il progetto di trattato tra Europa e Stati Uniti.
Partito in sordina, e in modo poco trasparente, il negoziato commerciale più ambizioso mai tentato dall’Unione europea è finito per diventare, in vari Paesi membri dell’UE, il nuovo “nemico da abbattere” tanto che a difenderne la valenza positiva anche come “benchmark” per ogni futuro accordo di questo tipo è dovuta scendere in campo nei giorni scorsi la Cancelliera Merkel in persona, - ancora lei – anche perché proprio dalla Germania spirano i venti più contrari a qualsiasi intesa con gli americani.
Ma mentre questi ultimi negoziano su più tavoli – ad esempio per un accordo simile con i Paesi dell’area del Pacifico – gli europei hanno pochi colpi in canna, per così dire, avendo anche per ora congelato ai minimi livelli i loro rapporti con la Russia.
Un accordo transatlantico globale stabilirebbe le regole del gioco per tutti, generando benefici che, negli scenari più ambiziosi, tutti gli istituti di ricerca giudicano significativi, segnatamente per il nostro Paese, ma le cose non sono in effetti così semplici a livello emotivo da un lato e negoziale dall’altro.
Alcune cose che chiedono gli americani fanno storcere la bocca a molti, mentre altre rivendicate dagli europei difficilmente saranno avallate da Washington, pur se paradossalmente Obama ha le mani più libere ora, con un Congresso dominato dai rivali repubblicani, che quando era sotto controllo democratico.
L’obiettivo di “portare a casa qualcosa” entro il 2015 è ambizioso, ma perseguibile a condizione di avere una delibera del Congresso americano che affidi maggiori poteri negoziali all’Amministrazione USA e di un voto senza troppi “veti” preventivi del Parlamento europeo.
Importante sarà da questo punto di vista la posizione finale del gruppo socialista e democratico del PE, diviso fra convinti -pur con qualche distinguo- e contrari in modo quasi ideologico e che rischiano di favorire il fronte variegato che a vario titolo si oppone “senza se e senza ma” con motivazioni anche molto diverse, ad un accordo con gli americani.
La partita entra nel vivo. Staremo a vedere.
Gianfranco Dell'Alba
La Settimana
Durante questa settimana si riuniscono i gruppi polici, ma lunedi’ e martedi’ anche alcune commissioni parlamentari di interesse per l’industria. E’ il caso in primis della commissione INTA, dove sarà discusso il progetto di relazione dell’on. Lange (S&D, Germania) sul negoziato di libero con gli Stati Uniti. Il giorno successivo, sempre in INTA si parlerà del dossier “conflict minerals” che continene alcune proposte ad alta sensibilità politica.
Inoltre, il 18 marzo la Commissione dovrebbe presentare il cd “Pacchetto trasparenza” in materia fiscale, per migliorare la cooperazione tra Stati membri in materia fiscale.
Infine, per parlare anche un po’ “di noi” segnalo che lunedi’ e martedi’ la Delegazione di Bruxelles ospiterà il FORM IN 2015, al quale partecipano 25 giovani neo assunti del Sistema di Confindustria.
Matteo Borsani