Altri dossier in Plenaria:
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Delegazione di Confindustria presso l'Unione europea
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Europa

ACCADE all'UE n.286
Giuliana Pennisi
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Prime proposte legislative in ambito DSMIl 9 dicembre, il collegio dei Commissari ha approvato una serie di proposte legislative che riguardano il mercato unico digitale, la proprietà intellettuale e i diritti dei consumatori. In particolare, per quanto riguarda la PI, è stata approvata una proposta di Re;">· The tangible goods proposal provides for an acceptable level of protection in several key rules (e.g. caps at 2 years the legal guarantee period, keeps the choice for the trader on the appropriate remedy). Main concerns · Extending the scope of the digital content proposal to “free” digital content. This risks leading towards a slippery slope of excessive regulation on digital creativity. Even the UK, one of the only national legal systems that regulated sale of digital content, has chosen to leave free content out. · Limiting the new rules on tangible goods to (only) online sales could be problematic. This might lead to setting-up different unjustified contractual standards depending on the sales channel used. · Extension of reversal of burden of proof on the trader to 2 years in the tangible goods proposal. This shifts the proof of compliance exclusively to the seller which we consider highly unbalanced. So far in the quasi unanimity of member states (24) it is always for the consumer to prove that the bought good is defective after 6 months of the contract. Absence of a consumer’s duty to notify defect.
BUSINESSEUROPE will continue to be active in the follow-up to these proposals. We will also provide you with a more detailed assessment in the near future and start preparing BUSINESSEUROPE draft comments paper. We will also set a meeting of the Consumer Marketing Working Group in the beginning of 2016 to discuss them in detail |
Raggiunto accordo informale sulla Direttiva UE sulla sicurezza informatica (NIS)Il 7 dicembre 2015, la presidenza lussemburghese del Consiglio dell’UE ha raggiunto un accordo informale con il Parlamento europeo che fissa norme comuni per rafforzare la sicurezza delle reti e dell’ informazione (NIS) in tutta l'UE. La nuova direttiva definirà obblighi di sicurezza informatica per gli operatori di servizi essenziali e fornitori di servizi digitali. Questi operatori saranno tenuti ad adottare misure di gestione dei rischi informatici e segnalare incidenti di sicurezza, ma le due categorie saranno soggette a regimi diversi. La direttiva elenca una serie di settori critici in cui gli operatori di servizi essenziali sono attivi, come l'energia, i trasporti, la finanza e la sanità. All'interno di questi settori, gli Stati membri dovranno identificare gli operatori che forniscono servizi essenziali, sulla base di criteri chiari stabiliti dalla direttiva. I requisiti saranno più stringenti per questi operatori che per i fornitori di servizi digitali. Ciò riflette il grado di rischio che eventuali interruzioni ai loro servizi possono comportare per la società e l'economia. I seguenti servizi digitali saranno coperti dalla direttiva: piattaforme di e-commerce, motori di ricerca e servizi cloud. Le norme si applicheranno a tutti gli operatori che forniscono servizi digitali, con l'esclusione delle piccole imprese. Ogni paese dell'UE sarà tenuto a designare una o più autorità nazionali e stabilire una strategia per affrontare le questioni informatiche. Gli Stati membri dovranno inoltre intensificare la loro cooperazione in materia di sicurezza informatica. Verrà creato un gruppo a livello europeo per sostenere la cooperazione strategica e lo scambio di buone pratiche tra gli Stati membri. Sarà istituita una rete di squadre di sicurezza informatica in risposta agli incidenti nazionali (CSIRT). Gli Stati membri dovranno adottare le disposizioni nazionali necessarie entro 21 mesi dalla entrata in vigore della direttiva. A seguito di questo periodo, avranno 6 mesi di tempo per individuare ulteriori operatori di servizi essenziali. Per il Consiglio, l'accordo deve ancora essere confermato dagli Stati membri. La presidenza presenterà il testo concordato per l'approvazione del Coreper il 18 dicembre. Per concludere la procedura, è necessaria l'adozione formale sia dal Consiglio e dal Parlamento. |
Consultazione pubblica sul PPP sulla sicurezza informatica (cybersecurity)Il 18 dicembre, la Commissione europea ha lanciato una consultazione pubblica sulla possibile creazione di un partenariato tra le autorità pubbliche e gli operatori privati in materia di sicurezza informatica. Tale partenariato dovrebbe prevedere la partecipazione di diversi soggetti, dalle PMI innovative alle agenzie di sicurezza nazionali, ai produttori di componenti ed apparecchiature, ai gestori delle infrastrutture critiche, agli istituti di ricerca. La consultazione resterà aperta fino all'11 marzo 2016 e mira a raccogliere input/opinioni sui rischi che minacciano la sicurezza informatica europea che persone e imprese in Europa si trovano ad affrontare, le condizioni del mercato della sicurezza informatica, le potenziali priorità tecniche per il PPP su ricerca e innovazione e altre eventuali misure di sostegno per l'industria. Questo il link alla consultazione: https://ec.europa.eu/digital-agenda/en/news/consultation-public-private-partnership-cybersecurity |
Voto congiunto commissioni parlamentari IMCO-ITRE sul Mercato unico digitaleNella tarda serata di lunedì 14 dicembre, le commissioni IMCO e ITRE hanno adottato il rapporto di iniziativa congiunto “Verso un atto per il mercato unico digitale” con 80 voti favorevoli, 6 contrari e 3 astensioni. Il rapporto rappresenta la risposta del Parlamento europeo alla strategia della Commissione europea sul Mercato unico digitale, presentata lo scorso 6 maggio. Tra gli aspetti più dibattuti del testo, su cui sono stati infatti presentati il maggior numero di emendamenti, vale la pena menzionare il focus sulla necessità di definire politiche che siano pro-innovazione per sviluppare la sharing economy (a tal proposito, gli eurodeputati hanno evocato l’adozione di un approccio armonizzato a livello europeo, che non freni l’economia collaborativa e il suo potenziale in termini di concorrenza, aumento di scelta per i consumatori e creazione di un mercato del lavoro più inclusivo) e le piattaforme online, così come di bloccare il geoblocco “ingiustificato”. A tal proposito, gli eurodeputati hanno accolto la proposta della Commissione sulla portabilità e la libera circolazione dei contenuti quale primo passo verso la fine del geoblocco ingiustificato, affermando che non vi sarebbe “alcuna contraddizione tra il principio di territorialità e le misure volte a eliminare gli ostacoli alla portabilità di contenuti”. Nella relazione si sottolinea altresì l’importanza di sviluppare l’e-government e le competenze digitali promuovendo la conoscenza di Internet nelle scuole e nelle università, così come la necessità di rimodellare gli schemi di assistenza sociale alla luce dell’impatto della digitalizzazione sulle condizioni di lavoro, garantendo la giusta flessibilità di tali politiche sociali per il mantenimento dei diritti del lavoro esistenti. Positivo il richiamo alla necessità di semplificare il quadro normativo europeo, per garantire che le idee innovative si trasformino in imprese e creino posti di lavoro e, più in generale, per non frenare l’innovazione digitale. Gli eurodeputati hanno anche posto l’accento sulle opportunità derivanti dalle nuove tecnologie, come i big data, il cloud computing e la stampa 3D e dalla trasformazione digitale dell’industria europea (comprese le PMI e il settore manifatturiero) su cui giocheranno un ruolo cruciale anche i servizi innovativi. La risoluzione sarà votata dal Parlamento europeo riunita in sessione plenaria a Strasburgo il 18 gennaio 2016. |
Lente sull'UE n. 40 - Copyright e portabilità transfrontaliera dei contenuti onlineIl 9 dicembre u.s. la Commissione europea ha adottato una serie di proposte legislative in materia di mercato unico digitale, proprietà intellettuale e diritti dei consumatori. In particolare, la Commissione ha presentato una Comunicazione contenente un piano d’azione sulla revisione del quadro normativo dell’UE per il diritto d’autore, dal titolo “Towards a modern, more European copyright framework”, e una proposta di regolamento sulla portabilità transfrontaliera dei servizi di contenuti online. Nell’ambito del servizio “Serie - La lente sull’UE”, troverete nella sezione "Newsletter UE" la Lente sull’UE n. 40 che riassume il contenuto della comunicazione e della proposta di regolamento. |
Accade all'UE n. 287Accade all’UE
- Scambio di opinioni con Karmenu Vella, commissario per l'ambiente, gli affari marittimi e la pesca, sul pacchetto sull'economia circolare; - Scambio di vedute con il Commissario UE al Clima e l’Energia Miguel Arias Cañete sull’esito della COP21 sul clima.
Commissione TRAN: - Scambio di opinioni con le parti interessate e la Commissione su Uber. |
Oggi in Europa - Rassegna stampa del 16 dicembre 2015Online la rassegna stampa del 16 dicembre - http://www.confindustria.eu/it/item/7466-Oggi_in_Europa___Rassegna_stampa_del_16_dicembre_2015 |
Oggi in Europa - Rassegna stampa del 18 dicembre 2015Online la rassegna stampa del 18 dicembre 2015 - http://www.confindustria.eu/it/item/7482-Oggi_in_Europa___Rassegna_stampa_del_18_dicembre_2015 |
Accordo globale sul Clima raggiunto a ParigiLo scorso 12 dicembre, nel corso della 21° Conferenza delle Parti sul Clima delle Nazioni Unite (COP21), è stato raggiunto a Parigi il primo accordo globale sui cambiamenti climatici. L’Accordo, definito dal Ministro degli Esteri francese Laurent Fabius “storico, ambizioso, giusto, sostenibile, dinamico, equilibrato e legalmente vincolante”, è stato firmato da 195 Paesi. Francois Hollande lo ha definito “il primo accordo globale nella storia dei cambiamenti c cambiamenti climatici (Art. 7). Per quanto riguarda gli aspetti finanziari (Art.9), i Paesi sviluppati si impegnano ad assistere finanziariamente i Paesi in via di sviluppo sia sul fronte della riduzione delle emissioni (mitigazione) che degli adattamenti, con una progressione degli sforzi finanziari nel tempo e con un equilibrio tra le azioni di sostegno alla mitigazione e quelle agli adattamenti. Il Meccanismo Finanziario della Convenzione fungerà da meccanismo finanziario dell’Accordo. Il riferimento alla mobilitazione dei 100 miliardi di dollari l’anno da qui al 2020 è nominato nelle decisioni e non nel testo dell’Accordo. Il trasferimento tecnologico (Art. 10) per accelerare, incoraggiare e promuovere l’innovazione, sarà finanziato attraverso il Meccanismo Finanziario, mentre un Meccanismo Tecnologico della Convenzione definirà il quadro normativo di riferimento per facilitare la cooperazione nella ricerca e nello sviluppo e l’accesso alle tecnologie, specie nei primi stadi di sviluppo delle stesse. I Paesi sviluppati si impegnano a sostenere Paesi in via di sviluppo, anche finanziariamente, nell’implementazione di questo articolo e dovranno rendere conto dei loro sforzi nella revisione (“global stocktake”). Riguardo al capacity building, dovrà essere collettivo ma specifico per ogni Paese e rispondere a esigenze nazionali, con un’attenzione particolare per i Paesi più vulnerabili. La cooperazione dovrà riguardare anche le misure per aumentare l’educazione, la consapevolezza e la partecipazione pubblica. Il principio di “differenziazione” è presente anche negli obblighi di trasparenza (Art.13). Qui il testo dell’Accordo si fa ambiguo perché da una parte si intende stabilire un quadro comune che richieda a tutti i Paesi di informare sulle emissioni nel loro territorio e sui progressi verso i rispettivi contributi nazionali, dall’altra si lascia flessibilità a quei Paesi in via di sviluppo alla luce delle proprie capacità e si specifica che le modalità del quadro di riferimento saranno stabilite nel 2016. Infine, si dichiara che per i Paesi meno sviluppati l’implementazione di questo obbligo non dovrà comportare azioni intrusive, punitive o onerose. L’Accordo prevede un inventario globale periodico ai fini di valutare il progresso collettivo nell’implementazione degli obiettivi dell’Accordo e i suoi obiettivi a lungo termine (“global stoacktake”). Il primo inventario globale è stabilito per ora nel 2023 e ogni 5 anni a partire da questa data. Per facilitare l’implementazione e promuovere il recepimento delle clausole dell’Accordo, viene istituito un comitato, che dovrà operare in modo trasparente e non punitivo, nel rispetto delle capacità e delle circostanze di tutte le Parti. Testo dell’Accordo in inglese http://unfccc.int/documentation/documents/advanced_search/items/6911.php?priref=600008829 |
Aggiornamento sugli ultimi sviluppi europei in materia di Better Regulation
La Better Regulation costituisce una delle “top priorities” della Commissione Juncker, attualmente impegnata nell’implementazione dell’Agenda adottata lo scorso 19 maggio sotto la responsabilità del Vice Presidente Frans Timmermans.
In questi ultimi mesi, il lavoro di attuazione ha riguardato più fronti: dai negoziati con il Parlamento e il Consiglio sulla proposta di accordo interistituzionale sulla Better Regulation, alla creazione della Piattaforma REFIT, fino ancora all’istituzione del nuovo Regulatory Scrutiny Board.
Accanto poi agli sforzi delle istituzioni dell’UE, altri organismi stanno dedicando una forte attenzione ai temi della Better Regulation: l’OCSE ha recentemente presentato il suo “Regulatory Policy Outlook” per il 2015 con un’analisi delle politiche regolamentari dei singoli paesi membri e dei progressi fatti fino ad oggi (interessante la parte sull’Italia).
Per maggiori dettagli si rinvia ad una nota di approfondimento pubblicata nella sezione Commissione della Comunità Delegazione. |
Mozambico: quarta tappa del Roadshow sui nuovi trend della Cooperazione Internazionale dell’UE e le opportunità per le imprese italiane (Milano, 25 gennaio 2016)Confindustria, insieme ai principali interlocutori operanti sul tema della Cooperazione allo sviluppo dell’Unione europea, organizza un Roadshow sul territorio nazionale, dedicato ai nuovi trend ed alle opportunità che essa offre oggi alle imprese italiane. L’iniziativa, che prosegue dopo la prima tappa trevigiana dedicata all’Etiopia, quella fiorentina dedicata alla Nigeria e quella romana dedicata all’Angola, ha lo scopo di informare il Sistema associativo sugli strumenti ed i finanziamenti a disposizione delle imprese sui mercati di maggiore interesse nel continente africano selezionati tenendo conto delle proiezioni di crescita dei singoli mercati, delle allocazioni di budget dell’UE e delle priorità segnalate dal nostro sistema associativo nell’ambito dell’ultima indagine internazionale. La prossima tappa del Roadshow sarà dedicata al Mozambico e verrà realizzata a Milano il 25 gennaio p.v. in collaborazione con Confindustria Lombardia. Durante il pomeriggio di lavoro, verranno illustrate le opportunità di business – commerciali e di investimento – in Mozambico, e gli strumenti messi a disposizione dalla Cooperazione UE in quel mercato. Inoltre, verranno approfonditi i meccanismi di funzionamento generale della Cooperazione allo Sviluppo dell’UE, in modo da fornire ai partecipanti informazioni e strumenti utili ad affrontare anche altri mercati di loro interesse, al di là del focus specifico della singola tappa. L’Unione europea (UE) si è infatti dotata di un budget di 82,3 miliardi di euro per programmi di cooperazione internazionale per il periodo 2014-2020, di cui 734 milioni destinati a progetti in Mozambico. L’UE sta inoltre rafforzando il proprio ruolo nel facilitare l’impegno delle imprese a favore dello sviluppo, destinando una sempre maggiore percentuale di fondi a strumenti finanziari quali prestiti, garanzie, strumenti di condivisione dei rischi, strumenti di equity o quasi equity. Uno dei principali obiettivi di questi strumenti è quello di sbloccare investimenti privati dimostratisi finanziariamente sostenibili, ma che non trovano sufficienti finanziamenti sul mercato. In questo quadro, numerose sono le opportunità per le imprese italiane interessate ad operare in Paesi in via di sviluppo, approfittando di bandi europei per l’acquisto di servizi, forniture o lavori, oppure di finanziamenti per progetti di interesse per il Paese destinatario. In allegato una prima bozza di programma. Le imprese interessate possono registrarsi all’evento compilando il formulario al link entro il 20 gennaio : http://www.confindustria.it/Aree/opp70.nsf/iscrizione?openform Per maggiori informazioni contattare Leonardo Pinna ([email protected]) BROCHURE ROADSHOW CONFINDUSTRIA.pdfAfficher les détails |
Oggi in Europa - Rassegna stampa del 9 dicembre 2015Online la rassegna stampa del 9 dicembre 2015 -http://www.confindustria.eu/it/item/7415-Oggi_in_Europa___Rassegna_Stampa_del_9_dicembre_2015 |
Oggi in Europa - Rassegna stampa del 1° dicembre 2015Online la rassegna stampa del 1° dicembre 2015 - http://www.confindustria.eu/it/item/7373-Oggi_in_Europa____Rassegna_stampa_del_1%C2%B0_dicembre_2015 |
Oggi in Europa - Rassegna stampa del 7 dicembre 2015Online la rassegna stampa del 7 dicembre 2015 - http://www.confindustria.eu/it/item/7397-Oggi_in_Europa___Rassegna_Stampa_del_7_dicembre_2015;jsessionid=DB0451E584F02A14DCE7A467D22552E8 |
Oggi in Europa - Rassegna stampa del 3 dicembre 2015Online la rassegna stampa del 3 dicembre 2015 - http://www.confindustria.eu/it/item/7391-Oggi_in_Europa____Rassegna_stampa_del_3_dicembre_2015;jsessionid=81248719060CDF675A774F366E838E59 |
Oggi in Europa - Rassegna stampa dell'8 dicembre 2015Online la rassegna stampa dell'8 dicembre - http://www.confindustria.eu/it/item/7407-Oggi_in_Europa___Rassegna_Stampa_dell_8_dicembre_2015;jsessionid=CD917E0916BDD8263D28746D6E64FBE4 |
Pacchetto Economia CircolareOggi la Commissione Europea ha presentato il nuovo Pacchetto sull’Economia Circolare “Closing the loop: an EU action plan for the circular economy”. Come è noto, nel 2014 la Commissione Juncker aveva ritirato il pacchetto precedentemente adottato nel luglio 2014 “Towards a circular economy: a zero waste programme for Europe”, negoziato dall’allora Commissario UE all’Ambiente J. Potocnik, perché non ritenuto sufficientemente in linea con gli obiettivi di crescita e occupazione fissati dall’agenda Juncker. Rispetto al Pacchetto 2014, l’approccio politico appare generalmente più integrato e mirato. L’obiettivo del Pacchetto è creare un adeguato quadro normativo a livello europeo per lo sviluppo dell’economia circolare nel mercato interno e per dare un segnale agli operatori economici e alla società in generale sul percorso futuro, con obiettivi e misure concrete da avviare entro il 2020. L’economia circolare dovrà stimolare la competitività, consentendo alle imprese di affrontare meglio la scarsità di risorse e la volatilità dei prezzi e facilitando al creazione di opportunità economiche e di modalità di produzione e consumo più innovative. A differenza del Pacchetto 2014, la Commissione UE non propone un obiettivo sull’efficienza delle risorse (30%), che a suo tempo era stato oggetto di un accesso dibattito politico nelle istituzioni UE. L’azione a livello comunitario è giustificata dalla necessità di stimolare gli investimenti e creare un condizioni di concorrenza paritarie all’interno dell’UE, rimuovere ostacoli derivanti dalle normative europee e da un’insufficiente implementazione a livello nazionale, rafforzare il mercato interno e assicurare condizioni favorevoli all’innovazione e al coinvolgimento degli stakeholder. L’approccio integrato va oltre il focus sui rifiuti e comprende azioni per promuovere l’economia circolare in ogni fase della catena del valore, dalla produzione alla riparazione ai prodotti secondari e coinvolge tutti gli attori, sia dal lato della produzione che del consumo. Diventano quindi prioritarie aree come la progettazione del prodotto, i processi di produzione, il consumo, la gestione dei rifiuti, le materie prime secondarie. Inoltre, azioni specifiche riguarderanno alcune aree identificate come prioritarie: plastica, rifiuti alimentari, materie prime critiche, costruzione e demolizioni, biomassa e prodotti bio-based. La Comunicazione è accompagnata da proposte legislative per la revisione delle seguenti Direttive UE:
Rispetto alle proposte del 2014, la Commissione UE ha rivisto tutti gli obiettivi. L’obiettivo di riciclaggio dei rifiuti urbani al 2030 è stato stabilito del 65% (70% nella proposta del 2014). Riguardo agli obiettivi sugli imballaggi e i rifiuti da imballaggio, nel 2014 si prevedevano obiettivi intermedi del 60% per il 2020, del 70% per il 2025 e dell’80% per il 2030. Nella proposta attuale, invece, la Commissione stabilisce un obiettivo generale intermedio del 65% al 2025, con i seguenti obiettivi per ogni singolo materiale:
L’obiettivo finale per il 2030 è stabilito del 75%, con i seguenti obiettivi per i singoli materiali:
Per quanto riguarda il conferimento in discarica, la proposta del 2014 prevedeva un obiettivo del 25% al 2025 come percentuale massima di conferimento in discarica di materiali riciclabili. Nella proposta attuale, si prevede invece un obiettivo del 10% al 2030. Riguardo i rifiuti alimentari, l’approccio è molto cambiato: nel 2014 si prevedeva una riduzione dei rifiuti alimentari del 30% entro il 2025, mentre ora la Commissione indica genericamente nuove misure per promuovere la prevenzione e il riutilizzo dei rifiuti alimentari. Infine, l’attuale proposta legislativa punta ad una migliore armonizzazione e semplificazione del quadro giuridico sui sottoprodotti e sullo stato “end-of-waste”, l’introduzione di requisiti minimi per la responsabilità estesa del produttore e la semplificazione e razionalizzazione degli obblighi di comunicazione.
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Oggi in Europa - Rassegna stampa del 2 dicembre 2015Online la rassegna stampa del 2 dicembre - http://www.confindustria.eu/it/item/7380-Oggi_in_Europa____Rassegna_stampa_del_2_dicembre_2015 |
Oggi in Europa - Rassegna stampa del 14 dicembre 2015Online la rassegna stampa del 14 dicembre 2015 - http://www.confindustria.eu/it/item/7432-Oggi_in_Europa___Rassegna_Stampa_del_14_dicembre_2015 |
Oggi in Europa - Rassegna stampa dell'11 dicembre 2015Online la rassegna stampa dell'11 dicembre 2015 - http://www.confindustria.eu/it/item/7428-Oggi_in_Europa___Rassegna_stampa_dell_11_dicembre_2015 |
Lente sull'UE n.39: Stato dell'Unione dell'EnergiaLente sull'UE - Stato dell'Unione dell'Energia 2015.pdfAfficher les détails |
Oggi in Europa - Rassegna stampa del 10 dicembre 2015Online la rassegna stampa della Delegazione - http://www.confindustria.eu/it/item/7421-Oggi_in_Europa___Rassegna_stampa_della_Delegazione_del_10_dicembre_2015 |
Oggi in Europa - Rassegna stampa del 4 dicembre 2015Onilne la rassegna stampa della Delegazione del 4 dicembre 2015 - http://www.confindustria.eu/it/item/7395-Oggi_in_Europa___Rassegna_Stampa_del_4_dicembre_2015 |
Oggi in Europa - Rassegna stampa del 15 dicembre 2015Online la rassegna stampa del 15 dicembre 2015 - http://www.confindustria.eu/it/item/7456-Oggi_in_Europa___Rassegna_stampa_del_15_diecmbre_2015 |
Consiglio Competitività 30 novembre / 1° dicembre 2015 - Risultati parte industria e parte ricercaLo scorso 30 novembre e 1° dicembre, il Consiglio Competitività ha tenuto la sua ultima riunione sotto Presidenza lussemburghese, affrontando numerosi temi.
Nella formazione “Mercato interno e industria” |