Accade all'UE n. 253
La sfida del TTIP, il Consiglio europeo
Giovedì prossimo nuova riunione a Bruxelles dei Capi di Stato e di Governo europei. Sul piatto vari dossier dall’Unione dell’energia alla sfida terrorista, l’Ucraina, la Libia, lo stato dei rapporti col Governo greco, il TTIP.
Un contesto ancora incerto per quanto riguarda cosa emergerà dall’incontro, proprio nel momento in cui sono riunite - per la prima volta da anni – condizioni ideali per il rilancio della crescita.
Ma pesa su tutto la difficoltà a trovare la quadra con il Governo Tsipras, che sta provocando tra l’altro una spaccatura in Germania, con il ministro Schauble sempre più intollerante e la Merkel a soffiare sul fuoco tanto da invitare a Berlino il leader greco per spegnere l’incendio e provare a trovare una soluzione.
In questo contesto, che prevede domenica prossima elezioni amministrative francesi molto importanti per lo “stato di salute” del Governo socialista in carica e che potrebbero vedere Marine Le Pen in testa in termini di voti percentuali, se non in seggi, l’altro avvenimento rilevante della settimana è l’incontro a Bruxelles, venerdì, fra la Commissaria al Commercio Cecilia Malmstrom e il Capo negoziatore americano Michael Froman riguardo il TTIP, il progetto di trattato tra Europa e Stati Uniti.
Partito in sordina, e in modo poco trasparente, il negoziato commerciale più ambizioso mai tentato dall’Unione europea è finito per diventare, in vari Paesi membri dell’UE, il nuovo “nemico da abbattere” tanto che a difenderne la valenza positiva anche come “benchmark” per ogni futuro accordo di questo tipo è dovuta scendere in campo nei giorni scorsi la Cancelliera Merkel in persona, - ancora lei – anche perché proprio dalla Germania spirano i venti più contrari a qualsiasi intesa con gli americani.
Ma mentre questi ultimi negoziano su più tavoli – ad esempio per un accordo simile con i Paesi dell’area del Pacifico – gli europei hanno pochi colpi in canna, per così dire, avendo anche per ora congelato ai minimi livelli i loro rapporti con la Russia.
Un accordo transatlantico globale stabilirebbe le regole del gioco per tutti, generando benefici che, negli scenari più ambiziosi, tutti gli istituti di ricerca giudicano significativi, segnatamente per il nostro Paese, ma le cose non sono in effetti così semplici a livello emotivo da un lato e negoziale dall’altro.
Alcune cose che chiedono gli americani fanno storcere la bocca a molti, mentre altre rivendicate dagli europei difficilmente saranno avallate da Washington, pur se paradossalmente Obama ha le mani più libere ora, con un Congresso dominato dai rivali repubblicani, che quando era sotto controllo democratico.
L’obiettivo di “portare a casa qualcosa” entro il 2015 è ambizioso, ma perseguibile a condizione di avere una delibera del Congresso americano che affidi maggiori poteri negoziali all’Amministrazione USA e di un voto senza troppi “veti” preventivi del Parlamento europeo.
Importante sarà da questo punto di vista la posizione finale del gruppo socialista e democratico del PE, diviso fra convinti -pur con qualche distinguo- e contrari in modo quasi ideologico e che rischiano di favorire il fronte variegato che a vario titolo si oppone “senza se e senza ma” con motivazioni anche molto diverse, ad un accordo con gli americani.
La partita entra nel vivo. Staremo a vedere.
Gianfranco Dell'Alba
La Settimana
Durante questa settimana si riuniscono i gruppi polici, ma lunedi’ e martedi’ anche alcune commissioni parlamentari di interesse per l’industria. E’ il caso in primis della commissione INTA, dove sarà discusso il progetto di relazione dell’on. Lange (S&D, Germania) sul negoziato di libero con gli Stati Uniti. Il giorno successivo, sempre in INTA si parlerà del dossier “conflict minerals” che continene alcune proposte ad alta sensibilità politica.
Inoltre, il 18 marzo la Commissione dovrebbe presentare il cd “Pacchetto trasparenza” in materia fiscale, per migliorare la cooperazione tra Stati membri in materia fiscale.
Infine, per parlare anche un po’ “di noi” segnalo che lunedi’ e martedi’ la Delegazione di Bruxelles ospiterà il FORM IN 2015, al quale partecipano 25 giovani neo assunti del Sistema di Confindustria.
Matteo Borsani
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ACCADE ALL'UE n.252
Giuliana Pennisi
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I primi passi del Fondo Juncker
Nella settimana in cui ha preso avvio effettivo l’operazione di “quantitative easing” voluta da Mario Draghi, i Ministri delle Finanze dei 28 Paesi membri hanno detto la loro sulla proposta di Regolamento relativo al Fondo europeo per gli investimenti, uno dei tre pilastri del Piano Juncker per rilanciare gli investimenti in Europa, prima tappa del processo legislativo che dovrà portare entro luglio alla mobilitazione di risorse fino a 315 miliardi di euro. Nel farlo i Ministri dei tre più grandi Paesi della zona euro hanno innanzitutto confermato quanto ci si aspettava e cioè che i fondi addizionali nazionali (Renzi ha annunciato per l’Italia un contributo di 8 miliardi di euro attraverso la Cassa depositi e prestiti) agiranno in modo complementare al fondo Juncker senza concorrervi direttamente. Naturalmente questo è conseguenza del fatto che non sarebbe stato automatico un utilizzo di tali fondi per progetti del Paese interessato anche se, non si può non sottolineare, questa presa di distanze rischia di far perdere al fondo qualsiasi vocazione solidarista. I Ministri hanno confermato e avallato l’impostazione, data dalla Commissione, insistendo sulla necessità che i fondi vengano realmente utilizzati per la realizzazione di progetti “addizionali”, ossia che non si sarebbero potuti realizzare ricorrendo ai normali strumenti della BEI senza il supporto del fondo. Questo aspetto è importante perché è necessario che la versione finale del regolamento attuativo metta bene in luce che la selezione dei progetti deve avvenire, non solo sulla base della maggiore o minore bontà dei progetti stessi, ma anche in funzione di assicurare le finalità ultime del Piano e cioè quelle di stimolare un rilancio degli investimenti armonico a livello UE partendo da quei Paesi in cui meno si è investito in questi anni, per tutta una serie di fattori che occorre, in parallelo, cercare di rimuovere. La parola passa ora al Parlamento europeo dove tutte le Commissioni sono chiamate a dare il loro parere e dove, in vista della relazione che le commissioni per i problemi economici e monetari e per i bilanci presenteranno in seduta plenaria probabilmente a giugno 2015.
L’auspicio è che questo lavorio congiunto tra Consiglio e Parlamento porti ad una definizione ottimale che metta i progetti, presentati dall’Italia, nelle migliori condizioni per essere finanziati, ivi compresi quelli riguardanti la ricerca ed innovazione e lo sviluppo delle grandi reti trans-europee.
Gianfranco Dell’Alba
La Settimana dal 2 al 6 marzo 2015 Questa settimana si riunisce a Strasburgo la plenaria del Parlamento europeo. Non sono molti i punti di interesse per l'industria che compaiono nell'ordine del giorno; tra questi segnaliamo il rapporto di iniziativa dell'On. Lamassoure sul fondo di investimenti strategici, rispetto al quale la proposta legislativa é ora all'attenzione di molte commissioni parlamentari, in primis della ECON e della BUDG, che si riuniscono giovedì mattina per discutere la bozza di relazione presentata dal relatore. Per quanto riguarda, invece, il Consiglio, il 9 marzo si riunirà a Bruxelles il Consiglio Occupazione, Politica Sociale, Salute e Consumatori, mentre il 12 e il 13 marzo sarà la volta del Consiglio Giustizia e Affari Interni, durante il quale si discuterà anche del Regolamento sulla protezione dei dati personali. Infine, il collegio dei Commissari si riunisce martedi' a Strasburgo, ma non ci dovrebbero essere nuove proposte legislative rilevanti per l'industria sul tavolo di questa riunione dei Commissari.
Matteo Borsani |
ACCADE ALL'UE n.254
Giuliana Pennisi
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Il cielo sopra Berlino
Di nuovo i prossimi giorni saranno cruciali per capire come finirà la partita dopo che le elezioni, domenica, in Spagna e Francia hanno in parte ridimensionato le paure di un effetto Syriza sui partiti più dichiaratamente anti – europei, ma i margini per un accordo sono ancora stretti e ancora di più quelli di una rinnovata fiducia dei greci nell’Europa e nelle sue istituzioni, e, specularmente, degli europei sulla reale volontà dei greci di concordare congiuntamente un programma strutturale per sormontare la situazione creatasi.
Gianfranco Dell’Alba
La Settimana dal 23 al 27 Marzo 2015 Prima della pausa pasquale, si riuniscono le commissioni parlamentari e si terrà a Bruxelles una mini sessione plenaria.
In commissione ECON si terra l’audizione del presidente della BCE Mario Draghi, mentre in commissione ITRE il vice presidente della Commissione Sefkovic discuterà con i deputati l’attuazione della strategia per l’Unione energetica, presentata lo scorso febbraio.
Per quanto riguarda il consiglio il prossimo 26 marzo si riunirà in modo informale il Consiglio competitività.
Si segnala, inoltre, che il Sistema di Confindustria incontrerà mercoledì 25 marzo i membri della delegazione del PD per avere con loro uno scambio di vedute sul TTIP e che la Delegazione di Confindustria presso l’Unione europea ha organizzato un incontro, giovedì 26 marzo, con gli assistenti dei deputati italiani sulla proposta di Regolamento che istituisce un fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS). Infine, giovedì 26 e venerdì 27 presso la Delegazione di Confindustria si terranno due seminari sulla proprietà intellettuale. Matteo Borsani
Per consultare la versione integrale dell’ACCADE all’UE si prega di cliccare qui.
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ACCADE ALL'UE n.255
Giuliana Pennisi
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Mercoledì 1 aprile va in pensione uno dei meccanismi europei più “famigerati”: quello delle quote latte. Nato per regolare il mercato del latte in un’ottica molto “nord europea” (il Commissario europeo competente era olandese) e concepito quindi per favorire il grande allevamento intensivo del Benelux, della Germania e della Francia, si è mal adattato all’Italia, che peraltro peccò di omissione denunciando una produzione inferiore alla realtà e poi abusando del meccanismo con denunce di produzione rivelatesi farlocche. Risultato: un’accumulazione di multe da far paura, cavalcate politicamente per anni col risultato di trasferire alla fiscalità generale l’onere di svariati miliardi (il Ministro Martina lo quantifica in 75 euro a contribuente) e la penalizzazione di gran parte dei produttori onesti. Da questa settimana si passa al mercato libero e vedremo come il nostro sistema potrà fronteggiare la già agguerrita concorrenza degli altri paesi. La misura è certamente significativa perché si inserisce nella più ampia riforma della Politica Agricola Comune, che ancora incide per oltre la metà nel bilancio comunitario. Grecia: je t’aime, moi non plus
Continua la partita di poker fra il governo greco e l’Unione europea. Si continua a trattare oltre il tempo regolamentare, verrebbe da dire, e si ha l’impressione proprio di trovarsi di fronte ad una sfida in cui il “bluff” o la componente psicologica dei giocatori riveste un ruolo primordiale. Infatti, nessuno può permettersi, ad occhio, di decidere a cuor leggero di abbandonare la Grecia al suo destino (anche se molti ne avrebbero voglia, tanto è spinosa la trattativa con il governo greco e forte il calo di fiducia reciproca).
Si ha la sensazione, insomma, che l’asticella sia deliberatamente alta, per l’impossibilità che si finisca davvero con un ritorno alla dracma. È una scommessa: vedremo presto cosa ne sarà.
Gianfranco Dell’Alba
La Settimana dal 30 marzo al 3 aprile 2015 Settimana corta alle istituzioni europee: mentre molti funzionari sono già in viaggio per tornare nei rispettivi Paesi di origine per le festività pasquali, tra lunedi’ e mercoledi’ si riuniranno le commissioni ENVI e LIBE: nella prima si voterà la modifica della Direttiva sugli imballaggi per ridurre il consumo di borse di plastica, mentre nella seconda si voterà il parere da inviare alla commissione INTA sul TTIP. Inoltre, si riunirà anche la commissione speciale sulle decisioni anticipate in materia fiscale, che incontrerà il commissario Moscovici.
Niente da segnalare per quanto riguarda il Consiglio e la Commissione europea. Matteo Borsani
Per consultare la versione integrale dell'Accade all'UE cliccare qui.
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