Si pubblica nella sezione documenti la versione integrale dell'ACCADE all'UE n. 237, di cui di seguito l'editoriale e la settimana.
Luxleaks
Settimana non proprio serena per il Presidente della Commissione Jean Claude Juncker, inseguito dalle polemiche per il suo ruolo di primo ministro di lungo corso (quasi vent’anni) del Lussemburgo e dalla sapiente trasformazione del piccolo stato in vero e proprio paradiso fiscale protetto dalle norme europeo che in materia prevedono l’obbligo dell’unanimità per qualsiasi forma di armonizzazione. Ed è inutile sottolineare le volte in cui proprio il Lussemburgo vi si è opposto con forza.
Pur se il tutto era ampiamente noto, l’inchiesta – partita forse non a caso da Londra e cioè dalla capitale del paese che si è opposto fino in fondo alla nomina di Juncker – ha fatto rumore anche perché la commissaria europea alla Concorrenza ha aperto un fascicolo sulla vicenda e perché proprio da Juncker sono venute in questi giorni le parole più severe sull’esigenza di rispettare rigore e disciplina di bilancio, pur coniugate con gli stimoli alla crescita.
E’ probabile che alcune forze politiche del PE continueranno a chiedere spiegazioni e ragguagli in occasione della “mini-plenaria” di questa settimana, che vedrà anche la presenza di Beppe Grillo a Bruxelles.
Conti italiani
Continua l’altalena sulla valutazione dei conti italiani per il definitivo via libera alla legge di stabilità previsto dalle regole del semestre europeo. Dopo il nihil obstat dello scorso 29 ottobre – ottenuto dal governo Renzi dopo il braccio di ferro con Bruxelles e la mediazione per innalzare comunque il volume della manovra di 4,5 miliardi-, che tuttavia era limitato alla “non bocciatura”, nella valutazione di merito la Commissione europea lascia trasparire che possano esserci in ultima istanza altre richieste all’Italia. Richieste aggiuntive, ritenendo insufficiente lo sforzo promesso. In termini contabili e in punta di penna, se la Commissione applica alla lettera quanto previsto dal Fiscal Compact e dagli altri strumenti di governance economica, non vi è dubbio che la manovra italiana non corrisponda alle aspettative. Se viceversa si prendono in esame le condizioni economiche complessive che anche per il 2014 vedono l’Italia in recessione e quindi le cosiddette “circostanze eccezionali” invocate dal governo, nonché le riforme annunciate dal governo il discorso cambia e la valutazione, sul piano politico, potrebbe e dovrebbe essere diversa.
La partita è aperta e, a livello della Commissione, si giocherà entro fine mese, per poi passare al vaglio dei Ministri delle Finanze dell’Eurozona.
Gianfranco Dell’Alba
La Settimana
La settimana avrà come centro di interessi il Parlamento europeo, non tanto per la mini-plenaria (la legislatura è iniziata da poco tempo e i voti sono ancora pochi) quanto per le riunioni delle commissioni parlamentari, ormai entrate nel pieno della loro attività.
Particolarmente carica l’agenda della commissione Affari giudici, dove si discute per la prima volta la proposta di revisione della Direttiva sui diritti degli azionisti, e dove si parlerà molto di proprietà intellettuale, essendoci tra i punti all’ordine del giorno sia la direttiva sui segreti commerciali che un’audizione sul copyright.
In commissione Ambiente, invece, si terrà uno scambio di vedute sulla proposta di regolamento sulla riduzione delle emissioni inquinanti dei veicoli da strada.
Si segnala, inoltre, che il 12 novembre si terrà il primo trilogo (riunione tra Consiglio, Parlamento e Commissione) per cercare di trovare un accordo sull’importante proposta che riguarda la revisione del regolamento sul marchio comunitario.
Matteo Carlo Borsani