Care colleghe e cari colleghi,
mi fa piacere darvi il benvenuto nella Comunità dedicata alle politiche di coesione economiche e sociali rivolte all'intero Paese ed in particolare al Mezzogiorno.
Grazie alla possibilità offerta dalla nuova piattaforma social di Confindustria avremo l'opportunità di condividere, discutere ed approfondire il grande patrimonio di informazioni e di competenze presenti nel nostro Sistema sul tema delle politiche di coesione, dei Fondi strutturali europei e degli strumenti nazionali e regionali che sostengono queste politiche.
Sono certo che il numero dei partecipanti della nostra Comunità crescerà insieme all'interesse che sapremo suscitare per l'utilizzo di questa opportunità.
Per questo motivo, vi invito ad utilizzare tutti gli strumenti della piattaforma (blog, forum, libreria), a valutare e a discutere i materiali e le notizie postate, a porre domande e a dare risposte, contribuendo ad animare la nostra Comunità con documenti, commenti, notizie.
Più intensa sarà la comunicazione tra di noi, migliore sarà la capacità del nostro Sistema di svolgere un ruolo attivo in queste politiche così importanti per il Mezzogiorno e per tutto il Paese.
Un caro saluto
Massimo Sabatini
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Si è tenuta, gli scorsi 15 e 16 aprile, la missione del Consiglio delle Rappresentanze Regionali di Confindustria presso le istituzioni europee, guidata da Alessandro Laterza, Vice Presidente per il Mezzogiorno e Politiche regionali di Confindustria e organizzata con il supporto e la collaborazione della Rappresentanza in Italia della Commissione europea e della Delegazione di Confindustria a Bruxelles.
Tra le tematiche al centro degli incontri:
- flessibilità nel Patto di stabilità e la clausola sugli investimenti;
- sviluppo delle infrastrutture;
- politica industriale europea e politiche di competitività nazionali;
- politica di coesione per il sostegno agli investimenti sul territorio;
- efficienza amministrativa nelle raccomandazioni Paese all'Italia;
- analisi della competitività' delle regioni europee.
Il Consiglio delle Rappresentanze Regionali ha inoltre incontrato la Delegazione italiana al Comitato delle Regioni europee, con l'obiettivo di condividere le strategie sulla politica di rilancio degli investimenti pubblici e privati in Europa e in Italia. Tra i temi affrontati nel confronto: l'efficacia della politica di Coesione, le sinergie col Piano Juncker, la flessibilità' del bilancio e la spesa per investimenti, il rilancio del manifatturiero nei territori.
I materiali di approfondimento sulla missione sono disponibili qui.
Qui, un'intervista ad Alessandro Laterza.
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L'Accordo di Partenariato 2014-20 per i fondi strutturali è stato illustrato ed approfondito, questa mattina, in una conferenza stampa presso la Sala stampa di Palazzo Chigi, dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla Coesione territoriale, Graziano Delrio e da Sabina De Luca, Capo del Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica.
La conferenza stampa è interamente visibile cliccando qui
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L’8 luglio, presso gli uffici della DG Regio della Commissione europea, si è tenuto un incontro con le parti sociali per valutare in che misura il principio di partenariato è stato preso in considerazione nella preparazione degli accordi di partenariato e dei programmi operativi.
Erano presenti all’incontro, oltre Confindustria, un rappresentante di ETUC (European Trade Union Confederation), uno di UEAPME (European Association of Craft, Small and Medium-sized Enterprises), un rappresentante per la DG REGIO (Ana Panaite – Unit 0.1 “Policy Development, Strategic Management and Inter-Institutional Relations”) e Kai Bohme di SWECO, il consulente incaricato dalla Commissione per redigere uno studio sulle modalità di partecipazione delle parti sociali al partenariato a livello europeo.
Al fine di redigere tale studio, la società SWECO sta conducendo una serie di colloqui con le parti interessate, tra cui quello tenutosi in DG Regio lo scorso 8 luglio.
Dalle prime indagini è in generale emerso, come nel caso italiano, che i partner economico-sociali sono stati coinvolti nel partenariato soprattutto nelle fasi iniziali del negoziato e con la tendenza da parte delle autorità pubbliche a considerare il coinvolgimento un “adempimento” piuttosto che una pratica consolidata che possa assicurare un certo valore aggiunto. Risulta, inoltre, che il principio di partenariato viene attuato in maniera molto diversa, non solo tra gli Stati membri dell’Unione europea, ma anche all’interno degli Stati membri stessi. ETUC ha proposto, a tal proposito, di prevedere delle vere e proprie sanzioni per chi non dovesse rispettare il codice di condotta.
In questo contesto, sia la DG Regio che la società SWECO avrebbero proposto di citare il progetto SMEDIS tra le best practices a livello UE. Ricordiamo che SMEDIS, finanziato dal Ministero del Lavoro e realizzato da Sistemi Formativi Confindustria assieme alle Aree Lavoro e Welfare e Politiche Regionali e per la Coesione territoriale di Confindustria, sta coinvolgendo i referenti associativi delle Regioni Convergenza con l’obiettivo di approfondire gli aspetti delle Relazioni Industriali a supporto dello sviluppo dei territori (attraverso i processi di contrattazione e l’impiego delle politiche attive) e quelli legati al fondamentale ruolo delle parti sociali nei processi di programmazione e sorveglianza dei Fondi Strutturali europei.
La Commissione dovrebbe servirsi dello studio della società SWECO per la revisione di metà percorso della politica di Coesione 2014-20 e il relativo impact assessment, al fine di indirizzare la futura legislazione sulla politica di Coesione post-2020. Una prima bozza dello studio dovrebbe circolare entro metà novembre.
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E' disponibile sul sito di Confindustria l'intervista del Vice Presidente Laterza in occasione della Missione del Consiglio delle Rappresentanze Regionali a Bruxelles.
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Il 25 luglio 2014, la Commissione europea ha pubblicato la Sesta relazione sulla coesione economica, sociale e territoriale dell'UE, in cui si dimostra come la politica di Coesione dell’UE rispetti gli obiettivi di crescita della strategia Europa 2020 creando occupazione e riducendo gli squilibri e disparità tra le Regioni dell'UE.
La relazione, oltre ad analizzare lo stato della coesione dell’Unione, mette in evidenza le sfide cui devono far fronte le Autorità nazionali, regionali e locali per superare le difficoltà poste dalla crisi economica e finanziaria.
Guardando al prossimo periodo 2014-2020, la Commissione afferma che gli investimenti saranno concentrati su settori fondamentali quali l’efficienza energetica, l’occupazione, l’inclusione sociale e le Pmi, settori in grado di offrire benefici tangibili ai cittadini.
La Commissione sta inoltre inaugurando una nuova piattaforma contenente dati relativi alla politica di Coesione che consenta ancora una maggiore attenzione ai risultati, maggiore trasparenza e di favorire il dibattito sui risultati dei finanziamenti effettuati nell'ambito della politica di Coesione. La piattaforma è disponibile all’indirizzo: https://cohesiondata.ec.europa.eu/
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Trentacinque associazioni economiche e sociali criticano la gestione dei fondi Ue. Si rifiutano di partecipare alla riunione dei Comitati Fesr e Psr e consegnano un documento. Vi si chiede la radicale correzione di rotta nella programmazione 2014-20.
Qui di seguito il comunicato stampa e il documento congiunto del Partenariato sulla programmazione 2014-20:
Nota Partenariato 23-02-2016
PALERMO, 1 MARZO 2015 - Sedie vuote stamani, per la prima volta, ai comitati di sorveglianza dei programmi europei Fesr e Psr, convocati a Palermo. Il Tavolo del partenariato, che raccoglie trentacinque sigle tra associazioni, sindacati, cooperative e imprese, ha disertato polemicamente, a eccezione di qualche componente, l’incontro che avrebbe dovuto avere al centro i piani operativi dei due programmi comunitari. Vi hanno preso parte due soli rappresentanti, Giorgio Tessitore (Cisl) e Mario Filippello (Cna) che, a nome di tutti, presente il vicepresidente della Regione Mariella Lo Bello ed esponenti dell’esecutivo nazionale e della Commissione Ue, hanno dato lettura della nota comune e consegnato il documento deliberato il 23 febbraio dal Tavolo. Sono quattro cartelle fitte attraverso le quali le associazioni chiedono la radicale correzione di rotta della programmazione 2014-20 rispetto ai cicli precedenti di programmazione che “non hanno prodotto alcun beneficio” per l’economia e la società siciliane.
Nella nota si legge, tra l’altro, che il Partenariato esprime preoccupazione per la “mancanza di una governance” intelligente dei fondi Ue. Soprattutto, perché fin qui “i fondi sono serviti più a coprire la spesa corrente che a dare impulsi allo sviluppo”. Per questo il documento consegnato vuole essere, precisano i firmatari, il “primo passo di un nuovo approccio verso un indispensabile cambiamento”. Che passa in primo luogo, sottolineano le associazioni economiche e sociali, attraverso il superamento del gap costituito dalla “mancanza di coordinamento tra i diversi rami dell’amministrazione competenti in materia di autorità di gestione dei programmi regionali”.
Il documento è stato messo a punto nei giorni scorsi dalla segreteria del Tavolo che per la prima volta si è autoconvocata, e approvato successivamente dalle trentacinque associazioni. Punta il dito contro la classe dirigente regionale che pare non percepire la “reale gravità della situazione” e segnala “criticità del passato che sembrano essersi cronicizzate”. Alla Regione si chiede la rimozione dei vincoli che “impediscono che si sviluppi un ambiente attrattivo e sostenibile per imprese e cittadini”. Si sollecita il varo di un piano di rafforzamento delle competenze amministrative (Pra) funzionale allo sviluppo delle imprese. Si motiva la necessità di un “tavolo permanente per il coordinamento e l’integrazione del programma” e si insiste sull’urgenza di una “programmazione unica e coerente” delle diverse fonti di finanziamento, nazionali, regionali e Ue. Il documento, inoltre, invita il governo della Regione a concordare un cronoprogramma verificabile degli obiettivi da raggiungere e rimarca l’imprescindibilità della pubblicazione dei primi bandi in tempo utile per “avviare la spesa entro il 2016”. “A cosa serve – vi si legge – un’agevolazione non ancora erogata nel 2016 rispetto a un bando del 2011?”. Anche perché a causa dei ritardi nell’erogazione “molte imprese sono pesantemente indebitate o sono fallite”.
I firmatari aggiungono, ancora, che nella gestione dei fondi comunitari sono mancati finora un’idea di insieme e una strategia della spesa orientata alla crescita. E anche piani di marketing territoriale, dell’offerta turistica e per la competitività delle imprese. Anche per questo occorre, ripetono, una governance dei fondi “autorevole, competente, trasparente e duratura per l’intero periodo della programmazione”. A monte, che siano precisate le responsabilità di direttori generali e dirigenti dei servizi, “evitandone il più possibile la sostituzione a ogni cambio di assessore”.
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Nel pomeriggio del 17 giugno, la commissione REGI si è riunita per uno scambio di opinioni con il commissario alle politiche regionali Corina Cretu che, nel suo discorso introduttivo, ha subito evidenziato il traguardo raggiunto con l’adozione all’unanimità della dichiarazione di Riga sull’Agenda urbana europea.
Il commissario ha poi indicato le tre sfide chiave della politica regionale: 1. investire nell’economia reale, 2. rafforzare la capacità amministrativa e la buona governance e 3. promuovere la semplificazione nell’utilizzo dei fondi europei.
Riguardo l’economia reale, Cretu ha posto l’accento sugli investimenti e sulle riforma strutturali come motore per la ripresa economica.
Con riferimento alla capacità amministrativa, secondo il Commissario, questa rappresenta un obiettivo fondamentale della politica di Coesione proprio perché i risultati dei programmi dipendono dalla qualità della capacità amministrativa degli SM e delle Regioni. A tal fine, la Commissione ha deciso di lanciare alcune iniziative, tra cui: l’iniziativa peer to peer per uno scambio di buone prassi tra autorità di gestione, il patto di integrità per la lotta alla frode e alla corruzione, così come un progetto che si pone come obiettivo una migliore comprensione dei problemi che affliggono crescita e investimenti (soprattutto nelle regioni meno sviluppate).
Per quel che riguarda l’obiettivo semplificazione, Cretu ha ricordato l’importanza dell’accesso ai fondi UE da parte delle PMI, che dovrebbero confrontarsi con oneri amministrativi più leggeri nella fase di attuazione e potersi concentrare sui risultati da raggiungere. A tal proposito, la Cretu ha spiegato del gruppo di alto livello presieduto da Siim Kallas, che avrà il compito di monitorare come gli SM colgono le opportunità necessarie a ridurre gli oneri amministrativi. Il gruppo fornirà le prime raccomandazioni già nel 2016.
Nel dibattito che ne è seguito, per il gruppo PPE, è intervenuto l’On. van Nistelrooij (Paesi Bassi) che ha chiesto alcune delucidazioni sulle strategie di specializzazione intelligente e le sinergie con Horizon 2020.
Per il gruppo S&D, l’On. Krehl (Germania) ha manifestato alcuni dubbi circa l’efficacia di un’ulteriore semplificazione e sul rispetto del principio del partenariato da parte delle regioni. Con riferimento a quest’ultimo aspetto, la Cretu ha sottolineato l’importanza di una partecipazione attiva da parte della società civile e del mondo imprenditoriale per l’implementazione dei nuovi programmi.
Per il gruppo ERC, l’On. RuĹľa Tomašić (Croazia) ha chiesto maggiori garanzie circa la gestione dei fondi europei, soprattutto per quegli SM che ricevono più finanziamenti di quanto effettivamente versano nelle casse del Bilancio comunitario. Il commissario ha risposto, a tal proposito, che gli SM dovrebbero fare maggiormente ricorso all’assistenza tecnica per la gestione dei fondi.
L’On. Vana (Austria, Verdi) ha espresso alcune perplessità circa la capacità dell’EFSI di rafforzare la questione “territoriale” nell’Unione europea. Il commissario ha ribadito che il prossimo 24 giugno verranno approvati i regolamenti sull’EFSI e che a quel punto avrebbe discusso con il VP Katainen in merito alla modalità di combinazione tra i fondi strutturali e il Piano Juncker.
L’On. D’Amato (Italia, Gruppo Europa della Libertà e della Democrazia diretti) ha chiesto aggiornamenti in merito alle tempistiche d’attuazione dei programmi operativi 2014-2020 delle regioni meno sviluppate del Sud Italia. La Cretu ha fatto sapere che 11 programmi italiani dovrebbero essere approvati entro la fine di luglio, resta il problema di quei programmi operativi presentati molto tardi come quelli di Campania e Calabria, per i quali si è detta “molto preoccupata”.
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Nell'intervista di oggi su "Il Mattino" il Vice Presidente Laterza rilancia l'opportunità di specifiche azioni per promuovere l'occupazione nel Mezzogiorno dopo il periodo di crisi.
In allegato il testo dell'intervista
Intervista VP Laterza Il Mattino.pdf|Visualizza dettagli
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E' andata in onda sul TGR RegionEuropa, l'intervista congiunta ad Alessandro Laterza, Vice Presidente di Confindustria per il Mezzogiorno e le Politiche regionali, ed Enzo Bianco, Sindaco di Catania e Presidente della delegazione italiana del Comitato delle Regioni, rilasciata in occasione della missione del Consiglio delle Rappresentanze Regionali di Confindustria presso le istituzioni europee, del 15 e 16 maggio scorsi.
Oggetto dell'intervista sono le sinergie necessarie tra la Politica di Coesione e il Piano Juncker, per il rilancio degli investimenti privati e nell'ottica di una ripresa dello sviluppo economico e produttivo del Mezzogiorno e di tutto il Paese.
Per visionare l'intervista completa, cliccare qui.
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Secondo un approfondimento dell'Ufficio Parlamentare di Bilancio (UPB), le nuove indicazioni della Commissione europea aprono importanti spazi per l'applicazione della flessibilità nel nostro Paese: inoltre esse trovano applicazione immediata, non necessitando di ulteriori provvedimenti normativi.
Ciononostante, è probabile che nelle prossime settimane vengano fornite ulteriori spiegazioni su queste indicazioni, in vista della presentazione dei programmi di stabilità dei vari Stati membri. In particolare, lo studio osserva che soprattutto la clausola per gli investimenti (ovvero lo scorporo della spesa di cofinanziamento dei fondi strutturali) necessita di ulteriori approfondimenti.
In allegato la nota dell'UPB.
Focus_1_Upb.pdf|Visualizza dettagli
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Riflessione del Vice Presidente di Confindustria sulla condizione economica e sociale del Mezzogiorno, anche alla luce dei dati del recente Rapporto sulle Economie regionali della Banca d'Italia.
Qui il testo integrale dell'intervista.
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Il 1° ottobre, in commissione parlamentare per lo Sviluppo regionale (REGI) si è assistito all’audizione del commissario designato alla Politica regionale Corina Cretu, ex ministro rumeno ed europarlamentare del gruppo S&D.
Il commissario designato ha centrato il suo intervento iniziale sull’importante ruolo che svolgerà la politica
Gli strumenti finanziari che le Pmi possono sfruttare per avere un accesso ragionevole ai fondi UE.
Con riferimento al divario nel bilancio UE, Cretu ha assicurato che intende sollevare la questione al collegio dei commissari, affinché sia la Commissione per prima a dare il buon esempio. In questo contesto, Cretu ha chiesto la collaborazione del PE nel sostenere la proposta della Commissione europea per il Bilancio rettificativo 2014, al fine di rallentare l’ormai noto, purtroppo, effetto “palla di neve” delle fatture non pagate ed evitare ulteriori sistematici ritardi nei pagamenti.
Quanto alla contraddizione tra la politica di Coesione e i rigidi parametri di governance economica, Cretu si è detta consapevole del fatto che, proprio per attenersi ai rigidi parametri del Patto di stabilità, a seguito della crisi, molti SM non siano riusciti ad assorbire neppure il 50% di quanto ricevuto nella programmazione 2007-13 - ha citato anche la critica situazione in cui versa la Sicilia -. La macrocondizionalità, così come il Patto di Stabilità sono misure adottate da Consiglio e PE e che, pertanto, vanno adesso attuate. Da parte sua, Cretu cercherà di supportare in ogni modo quei paesi e quelle regioni che, a seguito della crisi, rischierebbero di subire troppo pesantemente le misure di governance economica.
Quanto alla macrocondizionalità, Cretu ha più volte ribadito come si tratti di uno strumento assolutamente eccezionale, una misura prevista in ultima istanza, laddove uno SM non metta in campo adeguate risposte a reiterati richiami sul piano della gestione macroeconomica. La Commissione non sarà il “gendarme” degli Stati membri, ogni possibile caso di sospensione dei fondi di Coesione sarà discusso con il PE, tenendo bene in mente le caratteristiche particolari di ogni singolo paese.
Con riferimento alla questione dell’esclusione della quota di cofinanziamento nazionale dagli indicatori finanziari utilizzati nell’ambito del Patto di stabilità e crescita, Cretu si è detta consapevole si tratti di una preoccupazione più volte avanzata dal PE, dal Comitato delle Regioni e dalla Presidenza italiana. La questione sarà trattata al Consiglio Affari generali di novembre. Fino a quel momento, Cretu ritiene necessario usare la flessibilità già prevista dai Patti e che al momento, a suo avviso, non viene sfruttata a sufficienza.
Cretu si è detta assolutamente convinta, infine, dell'importanza del Partenariato e della governance multilivello e del dovere che hanno i Governi di ascoltare i pareri delle amministrazioni locali, delle parti economiche, sociali e civili nella programmazione 2014-20.
L'Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici (S&D) ha dichiarato il suo pieno supporto al commissario designato, mentre il Partito Popolare Europeo (EPP) ha criticato la mancanza di idee soprattutto con riferimento al problema dei ritardati pagamenti in materia di politica di coesione (che hanno raggiunto i 23 miliardi di euro a fine 2013).
Il voto di fiducia dell’intero collegio dei commissari è previsto il 22 ottobre durante la plenaria di Strasburgo.
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Il 18 giugno 2014, la Commissione europea ha lanciato ufficialmente una nuova strategia dell’UE per la regione adriatico-ionica sotto forma di una comunicazione e di un piano d'azione, finalizzati a una più stretta cooperazione in settori come la promozione dell'economia marittima, la protezione dell'ambiente marino, il completamento dei collegamenti nel settore dei trasporti e dell’energia e la promozione del turismo sostenibile.
La strategia riguarda principalmente le opportunità dell'economia marittima, come la "crescita blu", la connettività terra-mare, la connettività dell'energia, la protezione dell’ambiente e il turismo sostenibile, tutti settori destinati a svolgere un ruolo cruciale nel creare occupazione e stimolare la crescita economica nella regione.
Ciascun elemento del piano d'azione è stato coordinato da una coppia di paesi (uno Stato membro dell'UE e un paese non UE): la Grecia e il Montenegro sulla "crescita blu"; l'Italia e la Serbia sul tema "Collegare la regione" (reti dei trasporti e dell'energia); la Slovenia e la Bosnia-Erzegovina sulla "qualità ambientale"e la Croazia e l'Albania sul "turismo sostenibile".
La relazione è stata presentata ieri al Consiglio, e si prevede che i leader dell'UE la approvino nella seconda parte dell'anno in sede di Consiglio europeo sotto la Presidenza italiana.
Link utili:
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In allegato la presentazione sul tema "Aiuti di Stato a finalità regionale", utilizzata durante il Seminario “La Modernizzazione degli aiuti di Stato” tenutosi il 27 maggio, presso la sede di Confindustria.
L’intervento si è concentrato sulle novità introdotte dai nuovi Orientamenti in materia di Aiuti di Stato a finalità regionale 2014-2020, che entreranno in vigore il 1° luglio 2014, e che potranno utilizzare fondi strutturali europei per il finanziamento dei relativi regimi.
La presentazione riassume, in particolare, lo stato dell'arte del processo di individuazione delle aree (la cd. "zonizzazione") che potranno beneficiare degli aiuti.
E’ possibile visionare tutto il materiale dei lavori, all'interno del blog della Comunità Fisco di questo stesso social network.
Per maggiori informazioni clicca QUI
Aiuti a finalità regionale 27.05.2014.pdf|Visualizza dettagli
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Alessandro Laterza, in un intervento su Il Mattino di Napoli, parla di proposte di sviluppo e di potenzialità del Mezzogiorno da tenere sempre a mente nel dibattito in corso sulla "questione meridionale".
In allegato l'articolo.
Il Mattino_16.04.2014
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Per leggere, sul sito del Corriere della Sera, l'intervista al Vice Presidente Laterza clicca qui
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Si è svolta a Bruxelles dal 7 al 10 Ottobre la settimana europea delle regioni e delle città ( OPEN DAYS) organizzata dal Comitato delle Regioni e dalla Direzione generale della Commissione europea responsabile per la Politica regionale (DG REGIO).
Tra i workshop svolti si segnala "gli strumenti finanziari per la politica di Coesione 2014-2020" in cui sono stati presentati gli elementi chiave del futuro approccio agli strumenti finanziari della politica di coesione e si sono condivise le esperienze in corso degli Stati Membri in vista della preparazione al ciclo di programmazione 2014-2020.
In allegato una presentazione sugli strumenti finanziari.
Financial Instrument in Cohesion Policy 2014-2020.pdf
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E' stato pubblicato il dossier di approfondimento sulle principali questioni riguardanti il Mezzogiorno.
Fra i temi affrontati in questo numero:
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Approvata la manovra 2019
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Stato di avanzamento della programmazione 2014-20
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A Matera incontro annuale con la Commissione europea sull'attuazione dei fondi strutturali
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Al via anche le ZES in Puglia e Basilicata
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Via libera al voucher digitalizzazione
Come di consueto, nella sezione Incentivi e agevolazioni, una selezione degli strumenti attualmente disponibili a valere sulla programmazione 2014-20 dei fondi strutturali europei, e, in allegato, le attività promozionali di Export Sud attualmente aperte.
Per leggere e scaricare il Dossier: Aggiornamento Dossier Mezz_Settembre 2018.pdf|Visualizza dettagli
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Si allega la sintesi di una recente riunione tenutasi a BusinessEurope sul futuro della politica di coesione: Esiti WG Regional Policy BusinessEurope - Rev.10.03.17.docx|Visualizza dettagli
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In allegato l'intervista pubblicata oggi su Il SOLE24Ore al Vice Presidente per le Politiche Regionali Stefan Pan, in missione a Bruxelles. Il tema affrontato è quello della politica di coesione
Pan_Bruxelles.pdf|Visualizza dettagli
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E' stato presentato ieri a Roma, alla presenza del Ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno Claudio De Vincenti e del Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, il documento congiunto di Confindustria CGIL CISL UIL, sui Patti attuativi regionali del Masterplan per il Mezzogiorno.
Nel corso dell'incontro, sindacati e associazioni imprenditoriali delle 8 regioni meridionali hanno apprezzato il metodo e l'impegno nella costruzione di un piano finanziario integrato che consente di disporre, per ciascuna regione, di tutti i progetti in un unico documento, ma evidenziano la necessità di più chiare linee strategiche comuni, affinché si affermi una visione di sviluppo sovra-regionale che guardi al Mezzogiorno nel suo complesso e non spezzetti l'azione in un numero eccessivamente ampio di piccoli progetti non collegati.
Dall’analisi comparativa dei vari Patti regionali si evidenzia una ampia concentrazione delle risorse complessive impegnate - pari a oltre 35 miliardi di euro - su 3 principali macrovoci: infrastrutture (10,7 miliardi), ambiente (10,7 miliardi) e sviluppo economico e produttivo (7,4 miliardi), che da sole assorbono l’82% della dotazione finanziaria.
Minore attenzione emerge dai Patti per temi altrettanto decisivi come l’accesso al credito, le garanzie a sostegno degli investimenti, ricerca e innovazione, rilevanti anche alla luce delle priorità di Industria 4.0. Allo stesso modo, risorse contenute sono destinate al turismo, alla valorizzazione dei beni e delle attività culturali, alla legalità e, più in generale, a tutte le priorità di natura sociale.
La distribuzione tra interventi di infrastrutturazione fisica e misure a sostegno degli investimenti imprenditoriali e sul capitale umano andrebbe dunque riequilibrata, in linea con il rafforzamento del credito di imposta per gli investimenti e con misure per favorire l'occupazione nel Mezzogiorno.
Specifica attenzione dovrebbe essere dedicata al potenziamento della capacità delle amministrazioni coinvolte nell'attuazione del Masterplan.
La definizione e la messa in atto di una governance multilivello al tempo stesso efficace ed inclusiva degli interessi socio-economici, può contribuire in maniera determinante al miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia degli interventi.
In questo quadro nasce la proposta di istituire un tavolo permanente tra autorità politica e Confindustria-CGIL, CISL e UIL, a livello nazionale e regionale, con l'obiettivo di accompagnare l’attuazione di ciascun Patto, condividere le modalità di monitoraggio, valutare le opportunità e le necessità di aggiustamento programmatico e progettuale.
In allegato il documento presentato e alcuni articoli pubblicati sulla stampa di oggi.
Masterplan Confindustria-Sindacato
Rassegna Stampa
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Nei giorni scorsi è stato presentato dal Governo e approvato dalla Camera dei Deputati, durante l'esame del disegno di legge di conversione del DL Mezzogiorno, un emendamento recante modifiche al credito di imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno.
L'emendamento accoglie in toto le richieste di Confindustria, espresse da ultimo anche nel corso dell'Audizione parlamentare del 19 gennaio scorso sul DL Mezzogiorno, con l'obiettivo di rafforzare la portata applicativa e l'efficacia dell'incentivo eliminando i principali vincoli al suo utilizzo da parte delle imprese.
Il provvedimento passerà ora all'esame del Senato per l'approvazione definitiva entro il prossimo 28 febbraio (data di scadenza della delega).
In allegato una sintesi del provvedimento
Credito d'imposta Mezzogiorno.pdf|Visualizza dettagli
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E' stato pubblicato il dossier di approfondimento sulle principali questioni riguardanti il Mezzogiorno.
Fra i temi affrontati in questo numero:
- Audizione Confindustria DL Mezzogiorno
- Pubblicazione Check up Dicembre 2016
- Iniziativa Confindustria -CGIL-CISL- UIL Masterplan per il Sud
- Bilancio 2016 delle attività dell'Agenzia per la Coesione Territoriale
- Report annuale UE sulle PMI
Per visionare e scaricare il dossier Aggiornamento GENNAIO 2017.pdf|Visualizza dettagli
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E' stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale n.189, la delibera CIPE 3/2016, in cui si rende operativo il piano stralcio per la cultura da un miliardo di euro, approvato e finanziato dal Cipe il 1° maggio scorso.
Le risorse sono quelle del FSC 2014-20, di cui l'80% è destinato al Mezzogiorno. Il piano individua tre macroaree:
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sistema museale italiano, a cui sono assegnati complessivamente 645 milioni di euro
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sistemi territoriali turistico-culturali, con un valore complessivo di 185 milioni di euro
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interventi di completamento e nuovi interventi (da individuare tramite DPCM successivo), per 170 milioni di euro (di cui 150 a favore di interventi, non superiori a 10 milioni di euro relativi al recupero di luoghi culturali dimenticati)
La disponibilità di cassa è così suddivisa per anni: 64 milioni per il 2016, 90 milioni per il 2017, 196 milioni per il 2018, 237 milioni per il 2019, 194 milioni per il 2020, 125 per il 2021 e 94 milioni per il 2022.
Cliccare qui per consultare la delibera 3/2016.
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Nei giorni scorsi il Governo ha inviato alla Conferenza Stato Regioni la nota informativa concernente il Programmi Complementari: Ricerca e Innovazione, Governance e capacità Istituzionale, Città Metropolitane, Cultura e Sviluppo, ai fini dell'acquisizione del parere. Queste le principali linee di azione dei programmi:
POC Ricerca e Innovazione 2014-20 (412 mln di euro), rivolto alle regioni del Mezzogiorno. Il Programma prevede e contenuti coerenti con il Piano Nazionale della Ricerca, anche allo scopo di creare un overbooking di impegni e scongiurare eventuali perdite di risorse.
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Asse I – Capitale Umano (91 mln di euro), che prevede azioni per Dottorati innovativi con caratterizzazione industriale e mobilità e attrazione dei ricercatori
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Asse II – Progetti tematici (304 mln di euro), che prevede azioni per Infrastrutture di Ricerca, Cluster Tecnologici; Progetti di Ricerca su Tecnologie abilitanti Progetti di Ricerca su Tecnologie Abilitanti (KET'S); Pre-commercial Pubblic Procurement (PPP).
POC Governance e capacità istituzionale (247,2 mln di euro), rivolto alle regioni meno sviluppate del Mezzogiorno, così articolato:
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Asse I - Modernizzazione e digitalizzazione della PA (137 mln di euro) per azioni di miglioramento delle prestazioni della PA; digitalizzazione dei processi amministrativi e diffusione dei servizi digitali pienamente interoperabili della PA offerti a cittadini e imprese;
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Asse II - Rafforzamento della governance delle politiche e dell’attuazione dei programmi di investimento pubblico (100,5 mln di euro), per azioni di miglioramento della governance multilivello e della capacità amministrativa e tecnica delle pubbliche amministrazioni nei programmi di investimento pubblico; Sviluppo di capacità della PA nell’attuazione di interventi della politica di Coesione Territoriale;
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Asse III - Assistenza Tecnica: (9,7 mln di euro).
POC Metro (206 mln di euro) è rivolto alle città Metropolitane del Mezzogiorno ed è articolato secondo questi assi:
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Asse I – Azioni complementari alla strategia del PON Metro: (120 mln di euro). Si tratta del finanziamento di operazioni coerenti e/o complementari all’impianto strategico del PON Metro che non hanno trovato copertura finanziaria nelle disponibilità attribuite alle autorità urbane competenti, aventi ad oggetto interventi in materia di mobilità sostenibile, efficienza energetica e inclusione sociale, in coerenza con la programmazione nazionale e comunitaria di cui agli OT2, OT4, OT9 dell’Accordo di partenariato;
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Asse II – Progetti pilota e progetti a scala inter-comunale (80 mln di euro). Ai tratta del finanziamento di progetti pilota di rilevanza extra-comunale e di interventi di sistema a supporto della rete delle città metropolitane, promossi a scala inter-comunale da partenariati di comuni contigui ubicati all’interno delle aree urbane e metropolitane destinatarie delle azioni del Programma complementare, per interventi innovativi su reti e infrastrutture e progetti pilota e a scala sovra-comunale in materia di inclusione attiva economica e sociale;
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Asse III – Assistenza Tecnica (6 mln euro).
POC Cultura (133,6 milioni di euro), rivolto alle regioni meno sviluppate del Mezzogiorno, così articolato:
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Asse I - Rafforzamento delle dotazioni culturali (108,2 mln di euro): efficientamento delle infrastrutture culturali e sul miglioramento dei livelli della loro fruizione, attraverso l’implementazione di modelli competitivi di organizzazione dei servizi culturali; sul rafforzamento dell’identificazione del patrimonio culturale, con il territorio, facendo leva sull’integrazione con le restanti dotazioni materiali e immateriali;
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Asse II – Attivazione dei potenziali territoriali di sviluppo collegati alla cultura (20 mln di euro). Svolge un ruolo di sponda per il programma operativo. Sono previsti gli stessi obiettivi legati del PON:
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Interventi di supporto alla nascita di nuove imprese sia attraverso incentivi diretti, sia attraverso l’offerta di servizi, sia attraverso interventi di micro-finanza (8 mln di euro);
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Supporto allo sviluppo di prodotti e servizi complementari alla valorizzazione di identificati attrattori culturali e naturali del territorio, anche attraverso l’integrazione tra imprese delle filiere culturali, turistiche, creative e dello spettacolo, e delle filiere dei prodotti tradizionali e tipici (8 mln di euro);
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Sostegno all’avvio e rafforzamento di attività imprenditoriali che producono effetti socialmente desiderabili e beni pubblici non prodotti dal mercato (4 mln di euro);
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Asse III – Assistenza Tecnica (5,3 mln di euro).
I Programmi dovranno successivamente essere adottati mediante delibera CIPE. In allegato i documenti esaminati.
POC Cultura e Sviluppo.pdf|Visualizza dettagli POC Governance.pdf|Visualizza dettagli POC Metro.pdf|Visualizza dettagli POC Ricerca e innovazione.pdf|Visualizza dettagli
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Online due decreti del Mise che rendono disponibili complessivamente 380 milioni di euro, a valere sulle risorse del PON Imprese & Competitività 2014-2020, per promuovere l’innovazione e accrescere la competitività delle piccole e medie imprese del Mezzogiorno attraverso il finanziamento di progetti di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale.
Di questi 180 sono destinati al sostegno di progetti finalizzati alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi esistenti, tramite lo sviluppo di tecnologie, riconducibili alle aree tematiche individuate dalla Strategia nazionale di specializzazione intelligente da realizzarsi nelle Regioni meno sviluppate (Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia) e nelle Regioni in transizione (Abruzzo, Molise, Sardegna).
Sette le tematiche prioritarie:
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Tecnologia dell’informazione e della comunicazione (Tic)
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Nanotecnologie
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Materiali avanzati
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Biotecnologie
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Fabbricazione e trasformazione avanzate
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Spazio
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Tecnologie riconducibili alle “Sfide per la società” del programma Orizzonte 2020
Potranno accedere alle agevolazioni anche i progetti di ricerca e sviluppo presentati nella fase 2 del programma Strumento PMI Orizzonte 2020 valutati positivamente ma non finanziati ai quali è stato riconosciuto, dalla Commissione Europea, il Seal of Excellence.
Per il finanziamento dei progetti, che devono prevedere spese non inferiori a 800.000 euro e non superiori a 5.000.000, sarà concesso un finanziamento agevolato (pari al 20% delle spese) ed un contributo diretto alla spesa, variabile in base alla dimensione dell’azienda e alla tipologia di attività.
Per le sole Regioni meno sviluppate sono inoltre disponibili 200 milioni di euro per uno strumento destinato a Grandi progetti di R&S che prevede due distinti interventi agevolativi:
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Industria sostenibile
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Agenda digitale
I programmi dovranno prevedere spese tra 5.000.000 e 40.000.000 di euro.
I progetti che ricadono nei territori ammissibili - Regioni meno sviluppate e Regioni in transizione - presentati in forma congiunta potranno essere realizzati, per una quota non superiore al 35% dei costi ammissibili, anche in altre aree del territorio nazionale
Cliccare qui per visionare i decreti attuativi
Nei giorni scorsi si è svolto in Confindustria l'incontro di presentazione dei Bandi. Il Dott. Carlo Sappino, Direttore Generale per gli incentivi alle imprese e l'Ing. Giuseppe Incardona, Responsabile della Divisione Interventi per R&S del Mise, hanno approfondito gli aspetti operativi legati alle procedure di presentazione delle domande di agevolazione e alle modalità di valutazione e gestione.
In allegato sono disponibili le slide utilizzate per la presentazione dei bandi.
Incardona_Bandi+FRI_19+luglio+2016.pdf
Incardona_Bandi+PON_19+luglio+2016.pdf
Sappino_19+luglio+2016.pdf
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Sono stati annunciati i finalisti dell'edizione 2016 dei premi RegioStars, il concorso annuale che premia i progetti regionali europei più ispiratori e innovativi sostenuti dai Fondi dell'UE per la politica di coesione.
Su 104 concorrenti, una giuria indipendente per i premi RegioStars presieduta dall'eurodeputato Lambert Van Nistelrooij ha selezionato 23 finalisti in base a quattro criteri chiave: innovazione, impatto, sostenibilità e partenariati.
I 23 finalisti prescelti provengono da regioni e città di 14 Stati membri: Austria, Belgio, Croazia, Danimarca, Germania, Irlanda, Italia, Lituania, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Spagna, Svezia e Regno Unito. Tra questi rientrano quattro iniziative italiane, sviluppate in Basilicata, Trentino Alto Adige, Umbria e Lombardia.
La stessa giuria è ora chiamata a individuare il progetto vincitore (che sarà proclamato a Bruxelles il prossimo 11 ottobre nel corso della cerimonia di premiazione RegioStars) per ciascuna delle cinque categorie in gara:
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'Smart Growth', per progetti innovativi capaci di creare nuove opportunità per l'economia globale,
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'Sustainable Growth', per iniziative esemplari nel campo della economia circolare,
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'Inclusive Growth', per progetti volti a promuovere l'inclusione sociale,
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'CityStars', per soluzioni dirette a favorire lo sviluppo urbano sostenibile,
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'Effective management', per l'innovazione e la semplificazione ai fini di una gestione efficiente dei fondi Ue.
A concorrere per il riconoscimento ci sono anche i quattro progetti italiani, provenienti da Basilicata, Trentino Alto Adige, Umbria e Lombardia:
Mapping Basilicata
Nell'ambito della categoria 'Crescita intelligente' tra i finalisti rientra il progetto 'Mapping Basilicata', finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e rivolto ai cluster regionali e alle loro PMI. L'obiettivo dell'iniziativa è rivitalizzare i settori storici dell'economia regionale (alimentare, arredamento e industria della moda), rafforzare la presenza delle piccole e medie imprese lucane sui mercati internazionali e stimolare l'innovazione dei processi produttivi.
Con 20 eventi organizzati in 5 Paesi, 3 marchi collegati alla Regione registrati e oltre 200 prodotti immessi sui mercati esteri, Mapping Basilicata sta generando un fatturato stimato in 3 milioni di euro.
Diversity for Kids
La collaborazione fra il Trentino Alto Adige e il Tirolo austriaco ha invece dato vita al progetto 'Diversity for kids', selezionato nella categoria 'Crescita inclusiva'. L'iniziativa, finanziata dal FESR, promuove l'apertura interculturale e la non discriminazione attraverso attività ricreative rivolte a bambini di età compresa tra gli 8 e i 14 anni.
Circa 1800 bambini e 100 insegnanti hanno partecipato a un centinaio di eventi promossi in tutta l'area transfrontaliera, mentre opuscoli speciali, CD e una innovativa "play-box" sono stati sviluppati e inviati a circa 300 scuole, biblioteche e altre organizzazioni interessate.
European Social Sound
European Social Sound è il primo dei due progetti italiani arrivati in finale con riferimento alla categoria 'Gestione efficace'. Sviluppata dalla Regione Umbria e finanziata dal Fondo sociale europeo (FSE), l'iniziativa mirava a comunicare le politiche europee ai giovani e a un pubblico non esperto.
Nell'ambito di un contest per band emergenti, con tre fasi di qualificazione e un concerto finale, alle performance musicali sono stati alternati momenti interattivi, video e quiz, dedicati all'Europa e alle opportunità offerte dal POR FSE Umbria. Tanti giovani tra i 3mila partecipanti (il 58% del totale), mentre l'89% ha apprezzato le attività organizzate e l'81% ha dichiarato di aver compreso le questioni istituzionali discusse nel corso dell'iniziativa.
Open Innovation Platform in a RIS3 Context
La Lombardia è invece protagonista dell'ultimo progetto italiano arrivato in finale, anche in questo caso con riferimento alla categoria 'Gestione efficace'. Con il contributo del FESR la Regione ha realizzato una piattaforma volta a favorire lo scambio di informazioni e buone pratiche tra imprese e soggetti della ricerca pubblici e privati e a creare un ecosistema di open innovation.
Maggiori informazioni disponibili qui.
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Si allega una nostra nota di aggiornamento sui lavori del Comitato di Sorveglianza del PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020, tenutosi nei giorni scorsi a Roma, unitamente alla relazione annuale 2015 approvata e ad una sintesi pubblica della stessa relazione.
Si ricorda che il Programma, valido per tutto il territorio nazionale, dispone di una dotazione di oltre 827 mln di euro per il finanziamento di interventi diretti a rafforzare la capacità amministrativa della PA in materia di fondi strutturali, anche mediante l'implementazione delle misure inserite nei Piani di Rafforzamento Amministrativo, e a supportare l'attuazione dei principali provvedimenti di semplificazione degli adempimenti per le imprese.
Pon Gov - nota ComSorv 20-5-2016.pdf|Visualizza dettagli
Punto 5a - bozza RAA 2015.pdf|Visualizza dettagli
Punto 5b - Sintesi Pubblica RAA 2015.pdf|Visualizza dettagli
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Si è svolto nel mese di marzo a Bruxelles il Seminario conclusivo del progetto del Comitato delle Regioni sulle prospettive della politica di coesione post 2020. Obiettivo del Seminario è di fornire indicazioni utili per la redazione di un parere del Comitato stesso sul futuro della politica di Coesione.
In allegato una sintesi della riunione.
futuro politica coesione
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La Commissione Europea ha presentato nei giorni scorsi una comunicazione sulle sinergie tra il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), fulcro del piano di investimenti per l'Europa, e i Fondi strutturali e di investimento europei (fondi SIE).
In allegato una nota riassuntiva del documento. Cliccare qui per visionarlo interamente.
Sinergie tra Fondi SIE e Fondo FEIS
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La Legge di Stabilità n.190 del 2014, poi modificata dal DL Enti Locali (n.125/2015) aveva stabilito l'esclusione dei saldi di finanza pubblica delle Regioni a statuto ordinario e dal patto di stabilità interno dei Comuni sede delle città metropolitane, per un importo massimo di 700 milioni di euro per alcune tipologie di spesa da sostenersi da parte di Regioni e Comuni sede delle Città metropolitane. Le spese a cui si fa riferimento sono:
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spese relative al cofinanziamento nazionale dei fondi strutturali dell'Unione europea sostenute dalle regioni
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spese per opere prioritarie del programma infrastrutture strategiche del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, allegato al DEF 2015
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opere e interventi cofinanziati dai Fondi strutturali europei delle programmazioni 2007-13 e 2014-20 entrambe a valere sulla quota di cofinanziamento a carico dei suddetti Enti locali
Secondo le indicazioni del DPCM, che dovrebbe essere approvato oggi in conferenza unificata e la cui bozza trovate in allegato, lo sblocco riguarderebbe 462 milioni in conto capitale bloccate dal patto di stabilità, di cui 448,15 milioni di euro in 14 regioni e 14,8 milioni di euro in sei città metropolitane. L'importo massimo previsto dalla finanziaria 2014 di 700 milioni non è stato raggiunto poiché una parte di quelle risorse è stata erosa dal parziale drenaggio a favore del Fondo per l'ammortamento dei titoli di Stato.
La Regione che ha visto in assoluto lo sblocco più elevato è la Puglia, con 72 milioni, seguita dalla Campania con 62 milioni e dalla Lombardia con quasi 48 milioni. Le altre regioni sono: Lazio (39,8 milioni), Piemonte e Calabria (con 37,6 milioni), Veneto (34 milioni), Toscana (31 milioni), Basilicata (26 milioni), Abruzzo (18,2 milioni), Marche (16,8 milioni), Emilia Romagna (15,2 milioni), Umbria (5,2 milioni) e Liguria (3,6 milioni). Le risorse liberate per le città metropolitane sono così ripartite: Firenze (con 8,4 milioni),Torino (2,4 milioni), Genova (1,4), Messina (1,2), Cagliari (525mila euro) e Venezia (265mila euro).
Il via libera riguarda la sola quota di cofinanziamento relativa a interventi inclusi nei programmi europei del Fondo sviluppo regionale (Fesr) e del Fondo sociale (Fse). La possibilità riguarda prioritariamente la spesa del vecchio ciclo 2007-2013, da effettuare necessariamente entro fine 2015, ma potrà includere progetti del ciclo 2014-2020 realizzati nell'anno in corso. Complessivamente - considerando il contributo europeo - lo sblocco consente oltre 1,2 miliardi di investimenti. La stima tiene conto del fatto che il cofinanziamento sbloccato è differenziato tra le Regioni e le città del Centro-nord e quelle del Mezzogiorno.
DPCM_sblocco_patto
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Pubblicati oggi i dati della Ragioneria Generale dello Stato aggiornati al 30 aprile scorso relativamente ai programmi del ciclo 2007-2013: la spesa totale ha raggiunto il 76,9% dello stanziamento complessivo, e resta inferiore nel Mezzogiorno (70,3%) rispetto al Centro Nord (85,5%) sia con riferimento al FESR sia (ma in maniera più contenuta) rispetto al FSE (81,5% contro 86,4%).
Restano dunque ancora da erogare 10,7 miliardi di euro, di cui 8,6 nelle regioni più in ritardo e 1 miliardo circa in quelle più sviluppate: il ritmo di accelerazione dei pagamenti resta pertanto ancora insufficiente, e rimane elevato il rischio di disimpegno automatico.
In allegato una nota di sintesi e commento
Avanzamento Pagamenti 2007-13 ad aprile 2015.pdf
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Si è tenuto questa mattina, in Confindustria, il Seminario "Il Cantiere della ripresa", in occasione del quale è stato presentato il Rapporto PMI Mezzogiorno 2015, a cura di Confindustria e Cerved.
In allegato il volume e le slide presentate durante i lavori.
Presentazione Rapporto PMI Mezzogiorno 2015.zip|Visualizza dettagli
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Il prossimo 12 giugno, alle ore 10.00, Confindustria e Cerved presenteranno il “Rapporto PMI Mezzogiorno 2015”.
All'evento, che si terrà a Roma presso la sede di Confindustria, interverranno, tra gli altri, il Vice Presidente per il Mezzogiorno e Politiche Regionali di Confindustria Alessandro Laterza e il Presidente del Comitato Tecnico Credito e Finanza di Confindustria, Vincenzo Boccia.
Per motivi organizzativi è necessario comunicare l'adesione entro il 10 giugno 2015 all'indirizzo di posta elettronica: [email protected]
Per informazioni e adesioni: 06.5903451 | 06.5903407
Si allega di seguito il programma dell’evento.
presentazione Rapporto PMI Mezzogiorno 2015 - Programma 12 giugno 2015.pdf

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Lo scorso 20 maggio Unindustria Calabria e CGIL CISL UIL hanno sottoscritto il "Patto per la Calabria", con l'obiettivo di individuare proposte ed azioni per la competitività del territorio regionale e la creazione di opportunità occupazionali.
Il Patto è articolato in sette "scelte strategiche" che, in larga misura, fanno riferimento alle opportunità finanziarie e metodologiche costituite dalla politica di coesione.
Il documento è stato successivamente illustrato al Presidente della Giunta regionale e ai capigruppo dei principali schieramenti in Consiglio regionale.
In allegato il testo del Patto.
Un patto per la Calabria, def.doc|Visualizza dettagli
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In un articolo di oggi su "Il Mattino", Alessandro Laterza, Vicepresidente di Confindustria, sottolinea il ruolo fondamentale che i Fondi per la Politica di Coesione costituiscono per il rilancio degli investimenti pubblici e privati.
Tali risorse costituiscono, infatti, circa metà della spesa in conto capitale per il Mezzogiorno e quasi un quarto di quella del Paese intero. E' necessario però che la politica di Coesione assuma un ruolo centrale nell'agenda politica e che ne vengano superate le incertezze gestionali e programmatorie per una piena efficienza dei risultati.
In allegato l'articolo completo.
Laterza Il Mattino_21.05.2015.pdf
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Il prossimo 12 giugno, alle ore 10.00, Confindustria e Cerved presenteranno il “Rapporto PMI Mezzogiorno 2015”.
All'evento, che si terrà a Roma presso la sede di Confindustria, interverranno, tra gli altri, il Vice Presidente per il Mezzogiorno e Politiche Regionali di Confindustria Alessandro Laterza e il Presidente del Comitato Tecnico Credito e Finanza di Confindustria, Vincenzo Boccia.
Per motivi organizzativi è necessario comunicare l'adesione entro il 10 giugno 2015 all'indirizzo di posta elettronica: [email protected]
Per informazioni e adesioni: 06.5903451 | 06.5903407
Si allega di seguito il programma dell’evento.
presentazione Rapporto PMI Mezzogiorno 2015 - Programma 12 giugno 2015.pdf

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La Ragioneria Generale dello Stato ha diffuso i dati relativi all'avanzamento dei pagamenti dei Fondi Strutturali 2007-13, aggiornati al 28 febbraio 2015.
Rispetto allo stato di attuazione dei pagamenti rilevato a dicembre 2014, i primi due mesi dell'anno hanno fatto registrare nuovi pagamenti per 660 milioni di euro: entro la fine dell'anno, restano ancora da certificare pagamenti per 11,8 miliardi di euro, di cui 9,2 nelle regioni più in ritardo e 2,6 in quelle più sviluppate.
In allegato la nota di sintesi e tabella riepilogativa.
Pagamenti 2007-13 al 28 febbraio 2015.pdf
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Il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio, manterrà la delega che aveva in qualità di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, sul Fondo Sviluppo e Coesione.
L'obiettivo della delega riguarda principalmente la necessità di accelerazione dei progetti infrastrutturali finanziati dal FSC.
Non manterrà invece la delega sui fondi strutturali Ue e sul relativo cofinanziamento nazionale.
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Il Commissario europeo per la politica regionale, Corina Cretu, sarà nei prossimi giorni a Reggio Calabria e Palermo, per una serie di visite istituzionali. Lo scopo della missione sarà quello di affrontare le principali questioni che impediscono alle regioni Calabria, Campania e Sicilia di sfruttare in modo efficiente le potenzialità e opportunità derivanti dai Fondi Strutturali e per evitare che i ritardi nella spesa del ciclo di programmazione 2007-13 non vengano replicati anche nel nuovo ciclo.
Per approfondimenti, cliccare qui.
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L'Italia rischia di dover pagare sanzioni all'Unione europea per 482 milioni di euro l'anno, dal 2016, se entro il 2015 non dimostrerà che tutti gli agglomerati urbani con più di 2.000 abitanti siano dotati di reti fognarie e depurative.
Le risorse, utili a a realizzare fogne e depuratori nelle aree sotto infrazione (1.025 agglomerati su 3.193), sarebbero in parte già disponibili (ma ancora non appaltati) perché ricadenti tra le risorse della programmazione della politica di coesione 2007-13 (Fondi europei e Fondo Sviluppo e Coesione) per un valore complessivo di circa 2,7 miliardi.
L'obiettivo enunciato dal capo della struttura di missione di palazzo Chigi contro il dissesto idrogeologico e per le infrastrutture idriche, durante il convegno "Stati generali acque pulite" è di passare da un investimento di circa 1,7 miliardi all'anno a 3 miliardi l'anno, di cui 2,5 dai gestori del servizio idrico e 500 milioni con Fondi UE e FSC.
Durante il convegno è stato anche presentato il sito di monitoraggio sugli investimenti idrici, raggiungibile a questo indirizzo www.acqua.gov.it.
Cliccare qui per l'articolo del Sole24Ore.
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Disponibili online sul sito del Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e Coesione i documenti presentati in occasione del primo ciclo formativo avanzato in materia di aiuti di Stato.
Fra i materiali presentati, si segnalano quelli relativi agli aiuti a finalità regionale e quelli relativi al regolamento generale di esenzione per categoria.
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La Commissione europea ha adottato i POR FESR delle Regioni Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Trento, Bolzano, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Lazio e il Programma nazionale Cultura, di cui è responsabile il ministero dei Beni culturali.
I POR realizzeranno un investimento complessivo di 5,5 miliardi di euro, di cui la metà derivanti dal cofinanziamento nazionale, principalmente orientato, secondo le parole del Commissario per la politica regionale Corina CreČ›u "a promuovere la competitività delle piccole e medie imprese, rafforzare la collaborazione tra ricerca e imprese, stimolare lo sviluppo tecnologico, ampliare l'infrastruttura di banda larga e l'accesso ai relativi servizi."
Cliccare qui per la comunicazione della Commissione Europea.
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Con due articoli, pubblicati nei giorni scorsi, il Vice Presidente Laterza richiama l'attenzione sulla decisione della Commissione Europea di escludere la spesa per investimenti dal calcolo del deficit.
Secondo Laterza, è un fatto positivo, che diventa utile solo se può influire sulle politiche di investimento nei territori.
Non è quello che è accaduto con il Piano di Azione e Coesione, i cui fondi destinati al Mezzogiorno, sono stati utilizzati per la defiscalizzazione delle nuove assunzioni su tutto il territorio nazionale.
LATERZA CORRIERE MEZZOGIORNO.pdf|Visualizza dettagli LATERZA SOLE 24 ORE.pdf|Visualizza dettagli
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L'intervista al Vicepresidente della Commissione Europea Jyrki Katainen sui vantaggi del Piano Juncker per l'Italia a cura di Beda Romano per il Sole 24 Ore.
PIANO JUNCKER SOLE 24 ORE.pdf|Visualizza dettagli
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