Care colleghe e cari colleghi,
mi fa piacere darvi il benvenuto nella Comunità dedicata alle politiche di coesione economiche e sociali rivolte all'intero Paese ed in particolare al Mezzogiorno.
Grazie alla possibilità offerta dalla nuova piattaforma social di Confindustria avremo l'opportunità di condividere, discutere ed approfondire il grande patrimonio di informazioni e di competenze presenti nel nostro Sistema sul tema delle politiche di coesione, dei Fondi strutturali europei e degli strumenti nazionali e regionali che sostengono queste politiche.
Sono certo che il numero dei partecipanti della nostra Comunità crescerà insieme all'interesse che sapremo suscitare per l'utilizzo di questa opportunità.
Per questo motivo, vi invito ad utilizzare tutti gli strumenti della piattaforma (blog, forum, libreria), a valutare e a discutere i materiali e le notizie postate, a porre domande e a dare risposte, contribuendo ad animare la nostra Comunità con documenti, commenti, notizie.
Più intensa sarà la comunicazione tra di noi, migliore sarà la capacità del nostro Sistema di svolgere un ruolo attivo in queste politiche così importanti per il Mezzogiorno e per tutto il Paese.
Un caro saluto
Massimo Sabatini
Modified on by Massimo Sabatini 71052554-6B38-4B58-C125-6DA2003087A3 [email protected]
|
|
Si è tenuta, gli scorsi 15 e 16 aprile, la missione del Consiglio delle Rappresentanze Regionali di Confindustria presso le istituzioni europee, guidata da Alessandro Laterza, Vice Presidente per il Mezzogiorno e Politiche regionali di Confindustria e organizzata con il supporto e la collaborazione della Rappresentanza in Italia della Commissione europea e della Delegazione di Confindustria a Bruxelles.
Tra le tematiche al centro degli incontri:
- flessibilità nel Patto di stabilità e la clausola sugli investimenti;
- sviluppo delle infrastrutture;
- politica industriale europea e politiche di competitività nazionali;
- politica di coesione per il sostegno agli investimenti sul territorio;
- efficienza amministrativa nelle raccomandazioni Paese all'Italia;
- analisi della competitività' delle regioni europee.
Il Consiglio delle Rappresentanze Regionali ha inoltre incontrato la Delegazione italiana al Comitato delle Regioni europee, con l'obiettivo di condividere le strategie sulla politica di rilancio degli investimenti pubblici e privati in Europa e in Italia. Tra i temi affrontati nel confronto: l'efficacia della politica di Coesione, le sinergie col Piano Juncker, la flessibilità' del bilancio e la spesa per investimenti, il rilancio del manifatturiero nei territori.
I materiali di approfondimento sulla missione sono disponibili qui.
Qui, un'intervista ad Alessandro Laterza.
Modified on by Caterina Fortuna 7D5730B6-5467-9665-C125-76FD00332781 [email protected]
|
L'Accordo di Partenariato 2014-20 per i fondi strutturali è stato illustrato ed approfondito, questa mattina, in una conferenza stampa presso la Sala stampa di Palazzo Chigi, dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla Coesione territoriale, Graziano Delrio e da Sabina De Luca, Capo del Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica.
La conferenza stampa è interamente visibile cliccando qui
|
L’8 luglio, presso gli uffici della DG Regio della Commissione europea, si è tenuto un incontro con le parti sociali per valutare in che misura il principio di partenariato è stato preso in considerazione nella preparazione degli accordi di partenariato e dei programmi operativi.
Erano presenti all’incontro, oltre Confindustria, un rappresentante di ETUC (European Trade Union Confederation), uno di UEAPME (European Association of Craft, Small and Medium-sized Enterprises), un rappresentante per la DG REGIO (Ana Panaite – Unit 0.1 “Policy Development, Strategic Management and Inter-Institutional Relations”) e Kai Bohme di SWECO, il consulente incaricato dalla Commissione per redigere uno studio sulle modalità di partecipazione delle parti sociali al partenariato a livello europeo.
Al fine di redigere tale studio, la società SWECO sta conducendo una serie di colloqui con le parti interessate, tra cui quello tenutosi in DG Regio lo scorso 8 luglio.
Dalle prime indagini è in generale emerso, come nel caso italiano, che i partner economico-sociali sono stati coinvolti nel partenariato soprattutto nelle fasi iniziali del negoziato e con la tendenza da parte delle autorità pubbliche a considerare il coinvolgimento un “adempimento” piuttosto che una pratica consolidata che possa assicurare un certo valore aggiunto. Risulta, inoltre, che il principio di partenariato viene attuato in maniera molto diversa, non solo tra gli Stati membri dell’Unione europea, ma anche all’interno degli Stati membri stessi. ETUC ha proposto, a tal proposito, di prevedere delle vere e proprie sanzioni per chi non dovesse rispettare il codice di condotta.
In questo contesto, sia la DG Regio che la società SWECO avrebbero proposto di citare il progetto SMEDIS tra le best practices a livello UE. Ricordiamo che SMEDIS, finanziato dal Ministero del Lavoro e realizzato da Sistemi Formativi Confindustria assieme alle Aree Lavoro e Welfare e Politiche Regionali e per la Coesione territoriale di Confindustria, sta coinvolgendo i referenti associativi delle Regioni Convergenza con l’obiettivo di approfondire gli aspetti delle Relazioni Industriali a supporto dello sviluppo dei territori (attraverso i processi di contrattazione e l’impiego delle politiche attive) e quelli legati al fondamentale ruolo delle parti sociali nei processi di programmazione e sorveglianza dei Fondi Strutturali europei.
La Commissione dovrebbe servirsi dello studio della società SWECO per la revisione di metà percorso della politica di Coesione 2014-20 e il relativo impact assessment, al fine di indirizzare la futura legislazione sulla politica di Coesione post-2020. Una prima bozza dello studio dovrebbe circolare entro metà novembre.
|
E' disponibile sul sito di Confindustria l'intervista del Vice Presidente Laterza in occasione della Missione del Consiglio delle Rappresentanze Regionali a Bruxelles.
|
Il 25 luglio 2014, la Commissione europea ha pubblicato la Sesta relazione sulla coesione economica, sociale e territoriale dell'UE, in cui si dimostra come la politica di Coesione dell’UE rispetti gli obiettivi di crescita della strategia Europa 2020 creando occupazione e riducendo gli squilibri e disparità tra le Regioni dell'UE.
La relazione, oltre ad analizzare lo stato della coesione dell’Unione, mette in evidenza le sfide cui devono far fronte le Autorità nazionali, regionali e locali per superare le difficoltà poste dalla crisi economica e finanziaria.
Guardando al prossimo periodo 2014-2020, la Commissione afferma che gli investimenti saranno concentrati su settori fondamentali quali l’efficienza energetica, l’occupazione, l’inclusione sociale e le Pmi, settori in grado di offrire benefici tangibili ai cittadini.
La Commissione sta inoltre inaugurando una nuova piattaforma contenente dati relativi alla politica di Coesione che consenta ancora una maggiore attenzione ai risultati, maggiore trasparenza e di favorire il dibattito sui risultati dei finanziamenti effettuati nell'ambito della politica di Coesione. La piattaforma è disponibile all’indirizzo: https://cohesiondata.ec.europa.eu/
Modified on by Cinzia Guido 085CD85D-136C-175C-C125-7BA200363F75 [email protected]
|
Trentacinque associazioni economiche e sociali criticano la gestione dei fondi Ue. Si rifiutano di partecipare alla riunione dei Comitati Fesr e Psr e consegnano un documento. Vi si chiede la radicale correzione di rotta nella programmazione 2014-20.
Qui di seguito il comunicato stampa e il documento congiunto del Partenariato sulla programmazione 2014-20:
Nota Partenariato 23-02-2016
PALERMO, 1 MARZO 2015 - Sedie vuote stamani, per la prima volta, ai comitati di sorveglianza dei programmi europei Fesr e Psr, convocati a Palermo. Il Tavolo del partenariato, che raccoglie trentacinque sigle tra associazioni, sindacati, cooperative e imprese, ha disertato polemicamente, a eccezione di qualche componente, l’incontro che avrebbe dovuto avere al centro i piani operativi dei due programmi comunitari. Vi hanno preso parte due soli rappresentanti, Giorgio Tessitore (Cisl) e Mario Filippello (Cna) che, a nome di tutti, presente il vicepresidente della Regione Mariella Lo Bello ed esponenti dell’esecutivo nazionale e della Commissione Ue, hanno dato lettura della nota comune e consegnato il documento deliberato il 23 febbraio dal Tavolo. Sono quattro cartelle fitte attraverso le quali le associazioni chiedono la radicale correzione di rotta della programmazione 2014-20 rispetto ai cicli precedenti di programmazione che “non hanno prodotto alcun beneficio” per l’economia e la società siciliane.
Nella nota si legge, tra l’altro, che il Partenariato esprime preoccupazione per la “mancanza di una governance” intelligente dei fondi Ue. Soprattutto, perché fin qui “i fondi sono serviti più a coprire la spesa corrente che a dare impulsi allo sviluppo”. Per questo il documento consegnato vuole essere, precisano i firmatari, il “primo passo di un nuovo approccio verso un indispensabile cambiamento”. Che passa in primo luogo, sottolineano le associazioni economiche e sociali, attraverso il superamento del gap costituito dalla “mancanza di coordinamento tra i diversi rami dell’amministrazione competenti in materia di autorità di gestione dei programmi regionali”.
Il documento è stato messo a punto nei giorni scorsi dalla segreteria del Tavolo che per la prima volta si è autoconvocata, e approvato successivamente dalle trentacinque associazioni. Punta il dito contro la classe dirigente regionale che pare non percepire la “reale gravità della situazione” e segnala “criticità del passato che sembrano essersi cronicizzate”. Alla Regione si chiede la rimozione dei vincoli che “impediscono che si sviluppi un ambiente attrattivo e sostenibile per imprese e cittadini”. Si sollecita il varo di un piano di rafforzamento delle competenze amministrative (Pra) funzionale allo sviluppo delle imprese. Si motiva la necessità di un “tavolo permanente per il coordinamento e l’integrazione del programma” e si insiste sull’urgenza di una “programmazione unica e coerente” delle diverse fonti di finanziamento, nazionali, regionali e Ue. Il documento, inoltre, invita il governo della Regione a concordare un cronoprogramma verificabile degli obiettivi da raggiungere e rimarca l’imprescindibilità della pubblicazione dei primi bandi in tempo utile per “avviare la spesa entro il 2016”. “A cosa serve – vi si legge – un’agevolazione non ancora erogata nel 2016 rispetto a un bando del 2011?”. Anche perché a causa dei ritardi nell’erogazione “molte imprese sono pesantemente indebitate o sono fallite”.
I firmatari aggiungono, ancora, che nella gestione dei fondi comunitari sono mancati finora un’idea di insieme e una strategia della spesa orientata alla crescita. E anche piani di marketing territoriale, dell’offerta turistica e per la competitività delle imprese. Anche per questo occorre, ripetono, una governance dei fondi “autorevole, competente, trasparente e duratura per l’intero periodo della programmazione”. A monte, che siano precisate le responsabilità di direttori generali e dirigenti dei servizi, “evitandone il più possibile la sostituzione a ogni cambio di assessore”.
|
Nel pomeriggio del 17 giugno, la commissione REGI si è riunita per uno scambio di opinioni con il commissario alle politiche regionali Corina Cretu che, nel suo discorso introduttivo, ha subito evidenziato il traguardo raggiunto con l’adozione all’unanimità della dichiarazione di Riga sull’Agenda urbana europea.
Il commissario ha poi indicato le tre sfide chiave della politica regionale: 1. investire nell’economia reale, 2. rafforzare la capacità amministrativa e la buona governance e 3. promuovere la semplificazione nell’utilizzo dei fondi europei.
Riguardo l’economia reale, Cretu ha posto l’accento sugli investimenti e sulle riforma strutturali come motore per la ripresa economica.
Con riferimento alla capacità amministrativa, secondo il Commissario, questa rappresenta un obiettivo fondamentale della politica di Coesione proprio perché i risultati dei programmi dipendono dalla qualità della capacità amministrativa degli SM e delle Regioni. A tal fine, la Commissione ha deciso di lanciare alcune iniziative, tra cui: l’iniziativa peer to peer per uno scambio di buone prassi tra autorità di gestione, il patto di integrità per la lotta alla frode e alla corruzione, così come un progetto che si pone come obiettivo una migliore comprensione dei problemi che affliggono crescita e investimenti (soprattutto nelle regioni meno sviluppate).
Per quel che riguarda l’obiettivo semplificazione, Cretu ha ricordato l’importanza dell’accesso ai fondi UE da parte delle PMI, che dovrebbero confrontarsi con oneri amministrativi più leggeri nella fase di attuazione e potersi concentrare sui risultati da raggiungere. A tal proposito, la Cretu ha spiegato del gruppo di alto livello presieduto da Siim Kallas, che avrà il compito di monitorare come gli SM colgono le opportunità necessarie a ridurre gli oneri amministrativi. Il gruppo fornirà le prime raccomandazioni già nel 2016.
Nel dibattito che ne è seguito, per il gruppo PPE, è intervenuto l’On. van Nistelrooij (Paesi Bassi) che ha chiesto alcune delucidazioni sulle strategie di specializzazione intelligente e le sinergie con Horizon 2020.
Per il gruppo S&D, l’On. Krehl (Germania) ha manifestato alcuni dubbi circa l’efficacia di un’ulteriore semplificazione e sul rispetto del principio del partenariato da parte delle regioni. Con riferimento a quest’ultimo aspetto, la Cretu ha sottolineato l’importanza di una partecipazione attiva da parte della società civile e del mondo imprenditoriale per l’implementazione dei nuovi programmi.
Per il gruppo ERC, l’On. Ruža Tomašić (Croazia) ha chiesto maggiori garanzie circa la gestione dei fondi europei, soprattutto per quegli SM che ricevono più finanziamenti di quanto effettivamente versano nelle casse del Bilancio comunitario. Il commissario ha risposto, a tal proposito, che gli SM dovrebbero fare maggiormente ricorso all’assistenza tecnica per la gestione dei fondi.
L’On. Vana (Austria, Verdi) ha espresso alcune perplessità circa la capacità dell’EFSI di rafforzare la questione “territoriale” nell’Unione europea. Il commissario ha ribadito che il prossimo 24 giugno verranno approvati i regolamenti sull’EFSI e che a quel punto avrebbe discusso con il VP Katainen in merito alla modalità di combinazione tra i fondi strutturali e il Piano Juncker.
L’On. D’Amato (Italia, Gruppo Europa della Libertà e della Democrazia diretti) ha chiesto aggiornamenti in merito alle tempistiche d’attuazione dei programmi operativi 2014-2020 delle regioni meno sviluppate del Sud Italia. La Cretu ha fatto sapere che 11 programmi italiani dovrebbero essere approvati entro la fine di luglio, resta il problema di quei programmi operativi presentati molto tardi come quelli di Campania e Calabria, per i quali si è detta “molto preoccupata”.
|
Nell'intervista di oggi su "Il Mattino" il Vice Presidente Laterza rilancia l'opportunità di specifiche azioni per promuovere l'occupazione nel Mezzogiorno dopo il periodo di crisi.
In allegato il testo dell'intervista
Intervista VP Laterza Il Mattino.pdf|Visualizza dettagli
|
E' andata in onda sul TGR RegionEuropa, l'intervista congiunta ad Alessandro Laterza, Vice Presidente di Confindustria per il Mezzogiorno e le Politiche regionali, ed Enzo Bianco, Sindaco di Catania e Presidente della delegazione italiana del Comitato delle Regioni, rilasciata in occasione della missione del Consiglio delle Rappresentanze Regionali di Confindustria presso le istituzioni europee, del 15 e 16 maggio scorsi.
Oggetto dell'intervista sono le sinergie necessarie tra la Politica di Coesione e il Piano Juncker, per il rilancio degli investimenti privati e nell'ottica di una ripresa dello sviluppo economico e produttivo del Mezzogiorno e di tutto il Paese.
Per visionare l'intervista completa, cliccare qui.
Modified on by Caterina Fortuna 7D5730B6-5467-9665-C125-76FD00332781 [email protected]
|
Secondo un approfondimento dell'Ufficio Parlamentare di Bilancio (UPB), le nuove indicazioni della Commissione europea aprono importanti spazi per l'applicazione della flessibilità nel nostro Paese: inoltre esse trovano applicazione immediata, non necessitando di ulteriori provvedimenti normativi.
Ciononostante, è probabile che nelle prossime settimane vengano fornite ulteriori spiegazioni su queste indicazioni, in vista della presentazione dei programmi di stabilità dei vari Stati membri. In particolare, lo studio osserva che soprattutto la clausola per gli investimenti (ovvero lo scorporo della spesa di cofinanziamento dei fondi strutturali) necessita di ulteriori approfondimenti.
In allegato la nota dell'UPB.
Focus_1_Upb.pdf|Visualizza dettagli
|
Riflessione del Vice Presidente di Confindustria sulla condizione economica e sociale del Mezzogiorno, anche alla luce dei dati del recente Rapporto sulle Economie regionali della Banca d'Italia.
Qui il testo integrale dell'intervista.
|
Il 1° ottobre, in commissione parlamentare per lo Sviluppo regionale (REGI) si è assistito all’audizione del commissario designato alla Politica regionale Corina Cretu, ex ministro rumeno ed europarlamentare del gruppo S&D.
Il commissario designato ha centrato il suo intervento iniziale sull’importante ruolo che svolgerà la politica
Gli strumenti finanziari che le Pmi possono sfruttare per avere un accesso ragionevole ai fondi UE.
Con riferimento al divario nel bilancio UE, Cretu ha assicurato che intende sollevare la questione al collegio dei commissari, affinché sia la Commissione per prima a dare il buon esempio. In questo contesto, Cretu ha chiesto la collaborazione del PE nel sostenere la proposta della Commissione europea per il Bilancio rettificativo 2014, al fine di rallentare l’ormai noto, purtroppo, effetto “palla di neve” delle fatture non pagate ed evitare ulteriori sistematici ritardi nei pagamenti.
Quanto alla contraddizione tra la politica di Coesione e i rigidi parametri di governance economica, Cretu si è detta consapevole del fatto che, proprio per attenersi ai rigidi parametri del Patto di stabilità, a seguito della crisi, molti SM non siano riusciti ad assorbire neppure il 50% di quanto ricevuto nella programmazione 2007-13 - ha citato anche la critica situazione in cui versa la Sicilia -. La macrocondizionalità, così come il Patto di Stabilità sono misure adottate da Consiglio e PE e che, pertanto, vanno adesso attuate. Da parte sua, Cretu cercherà di supportare in ogni modo quei paesi e quelle regioni che, a seguito della crisi, rischierebbero di subire troppo pesantemente le misure di governance economica.
Quanto alla macrocondizionalità, Cretu ha più volte ribadito come si tratti di uno strumento assolutamente eccezionale, una misura prevista in ultima istanza, laddove uno SM non metta in campo adeguate risposte a reiterati richiami sul piano della gestione macroeconomica. La Commissione non sarà il “gendarme” degli Stati membri, ogni possibile caso di sospensione dei fondi di Coesione sarà discusso con il PE, tenendo bene in mente le caratteristiche particolari di ogni singolo paese.
Con riferimento alla questione dell’esclusione della quota di cofinanziamento nazionale dagli indicatori finanziari utilizzati nell’ambito del Patto di stabilità e crescita, Cretu si è detta consapevole si tratti di una preoccupazione più volte avanzata dal PE, dal Comitato delle Regioni e dalla Presidenza italiana. La questione sarà trattata al Consiglio Affari generali di novembre. Fino a quel momento, Cretu ritiene necessario usare la flessibilità già prevista dai Patti e che al momento, a suo avviso, non viene sfruttata a sufficienza.
Cretu si è detta assolutamente convinta, infine, dell'importanza del Partenariato e della governance multilivello e del dovere che hanno i Governi di ascoltare i pareri delle amministrazioni locali, delle parti economiche, sociali e civili nella programmazione 2014-20.
L'Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici (S&D) ha dichiarato il suo pieno supporto al commissario designato, mentre il Partito Popolare Europeo (EPP) ha criticato la mancanza di idee soprattutto con riferimento al problema dei ritardati pagamenti in materia di politica di coesione (che hanno raggiunto i 23 miliardi di euro a fine 2013).
Il voto di fiducia dell’intero collegio dei commissari è previsto il 22 ottobre durante la plenaria di Strasburgo.
|
Il 18 giugno 2014, la Commissione europea ha lanciato ufficialmente una nuova strategia dell’UE per la regione adriatico-ionica sotto forma di una comunicazione e di un piano d'azione, finalizzati a una più stretta cooperazione in settori come la promozione dell'economia marittima, la protezione dell'ambiente marino, il completamento dei collegamenti nel settore dei trasporti e dell’energia e la promozione del turismo sostenibile.
La strategia riguarda principalmente le opportunità dell'economia marittima, come la "crescita blu", la connettività terra-mare, la connettività dell'energia, la protezione dell’ambiente e il turismo sostenibile, tutti settori destinati a svolgere un ruolo cruciale nel creare occupazione e stimolare la crescita economica nella regione.
Ciascun elemento del piano d'azione è stato coordinato da una coppia di paesi (uno Stato membro dell'UE e un paese non UE): la Grecia e il Montenegro sulla "crescita blu"; l'Italia e la Serbia sul tema "Collegare la regione" (reti dei trasporti e dell'energia); la Slovenia e la Bosnia-Erzegovina sulla "qualità ambientale"e la Croazia e l'Albania sul "turismo sostenibile".
La relazione è stata presentata ieri al Consiglio, e si prevede che i leader dell'UE la approvino nella seconda parte dell'anno in sede di Consiglio europeo sotto la Presidenza italiana.
Link utili:
|
In allegato la presentazione sul tema "Aiuti di Stato a finalità regionale", utilizzata durante il Seminario “La Modernizzazione degli aiuti di Stato” tenutosi il 27 maggio, presso la sede di Confindustria.
L’intervento si è concentrato sulle novità introdotte dai nuovi Orientamenti in materia di Aiuti di Stato a finalità regionale 2014-2020, che entreranno in vigore il 1° luglio 2014, e che potranno utilizzare fondi strutturali europei per il finanziamento dei relativi regimi.
La presentazione riassume, in particolare, lo stato dell'arte del processo di individuazione delle aree (la cd. "zonizzazione") che potranno beneficiare degli aiuti.
E’ possibile visionare tutto il materiale dei lavori, all'interno del blog della Comunità Fisco di questo stesso social network.
Per maggiori informazioni clicca QUI
Aiuti a finalità regionale 27.05.2014.pdf|Visualizza dettagli
Modified on by Massimo Sabatini 71052554-6B38-4B58-C125-6DA2003087A3 [email protected]
|
Alessandro Laterza, in un intervento su Il Mattino di Napoli, parla di proposte di sviluppo e di potenzialità del Mezzogiorno da tenere sempre a mente nel dibattito in corso sulla "questione meridionale".
In allegato l'articolo.
Il Mattino_16.04.2014
|
Per leggere, sul sito del Corriere della Sera, l'intervista al Vice Presidente Laterza clicca qui
|
Si è svolta a Bruxelles dal 7 al 10 Ottobre la settimana europea delle regioni e delle città ( OPEN DAYS) organizzata dal Comitato delle Regioni e dalla Direzione generale della Commissione europea responsabile per la Politica regionale (DG REGIO).
Tra i workshop svolti si segnala "gli strumenti finanziari per la politica di Coesione 2014-2020" in cui sono stati presentati gli elementi chiave del futuro approccio agli strumenti finanziari della politica di coesione e si sono condivise le esperienze in corso degli Stati Membri in vista della preparazione al ciclo di programmazione 2014-2020.
In allegato una presentazione sugli strumenti finanziari.
Financial Instrument in Cohesion Policy 2014-2020.pdf
Modified on by Caterina Fortuna 7D5730B6-5467-9665-C125-76FD00332781 [email protected]
|
E' stato pubblicato il dossier di approfondimento sulle principali questioni riguardanti il Mezzogiorno.
Fra i temi affrontati in questo numero:
-
Approvata la manovra 2019
-
Stato di avanzamento della programmazione 2014-20
-
A Matera incontro annuale con la Commissione europea sull'attuazione dei fondi strutturali
-
Al via anche le ZES in Puglia e Basilicata
-
Via libera al voucher digitalizzazione
Come di consueto, nella sezione Incentivi e agevolazioni, una selezione degli strumenti attualmente disponibili a valere sulla programmazione 2014-20 dei fondi strutturali europei, e, in allegato, le attività promozionali di Export Sud attualmente aperte.
Per leggere e scaricare il Dossier: Aggiornamento Dossier Mezz_Settembre 2018.pdf|Visualizza dettagli
|
Si allega la sintesi di una recente riunione tenutasi a BusinessEurope sul futuro della politica di coesione: Esiti WG Regional Policy BusinessEurope - Rev.10.03.17.docx|Visualizza dettagli
|
In allegato l'intervista pubblicata oggi su Il SOLE24Ore al Vice Presidente per le Politiche Regionali Stefan Pan, in missione a Bruxelles. Il tema affrontato è quello della politica di coesione
Pan_Bruxelles.pdf|Visualizza dettagli
|
E' stato presentato ieri a Roma, alla presenza del Ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno Claudio De Vincenti e del Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, il documento congiunto di Confindustria CGIL CISL UIL, sui Patti attuativi regionali del Masterplan per il Mezzogiorno.
Nel corso dell'incontro, sindacati e associazioni imprenditoriali delle 8 regioni meridionali hanno apprezzato il metodo e l'impegno nella costruzione di un piano finanziario integrato che consente di disporre, per ciascuna regione, di tutti i progetti in un unico documento, ma evidenziano la necessità di più chiare linee strategiche comuni, affinché si affermi una visione di sviluppo sovra-regionale che guardi al Mezzogiorno nel suo complesso e non spezzetti l'azione in un numero eccessivamente ampio di piccoli progetti non collegati.
Dall’analisi comparativa dei vari Patti regionali si evidenzia una ampia concentrazione delle risorse complessive impegnate - pari a oltre 35 miliardi di euro - su 3 principali macrovoci: infrastrutture (10,7 miliardi), ambiente (10,7 miliardi) e sviluppo economico e produttivo (7,4 miliardi), che da sole assorbono l’82% della dotazione finanziaria.
Minore attenzione emerge dai Patti per temi altrettanto decisivi come l’accesso al credito, le garanzie a sostegno degli investimenti, ricerca e innovazione, rilevanti anche alla luce delle priorità di Industria 4.0. Allo stesso modo, risorse contenute sono destinate al turismo, alla valorizzazione dei beni e delle attività culturali, alla legalità e, più in generale, a tutte le priorità di natura sociale.
La distribuzione tra interventi di infrastrutturazione fisica e misure a sostegno degli investimenti imprenditoriali e sul capitale umano andrebbe dunque riequilibrata, in linea con il rafforzamento del credito di imposta per gli investimenti e con misure per favorire l'occupazione nel Mezzogiorno.
Specifica attenzione dovrebbe essere dedicata al potenziamento della capacità delle amministrazioni coinvolte nell'attuazione del Masterplan.
La definizione e la messa in atto di una governance multilivello al tempo stesso efficace ed inclusiva degli interessi socio-economici, può contribuire in maniera determinante al miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia degli interventi.
In questo quadro nasce la proposta di istituire un tavolo permanente tra autorità politica e Confindustria-CGIL, CISL e UIL, a livello nazionale e regionale, con l'obiettivo di accompagnare l’attuazione di ciascun Patto, condividere le modalità di monitoraggio, valutare le opportunità e le necessità di aggiustamento programmatico e progettuale.
In allegato il documento presentato e alcuni articoli pubblicati sulla stampa di oggi.
Masterplan Confindustria-Sindacato
Rassegna Stampa
|
Nei giorni scorsi è stato presentato dal Governo e approvato dalla Camera dei Deputati, durante l'esame del disegno di legge di conversione del DL Mezzogiorno, un emendamento recante modifiche al credito di imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno.
L'emendamento accoglie in toto le richieste di Confindustria, espresse da ultimo anche nel corso dell'Audizione parlamentare del 19 gennaio scorso sul DL Mezzogiorno, con l'obiettivo di rafforzare la portata applicativa e l'efficacia dell'incentivo eliminando i principali vincoli al suo utilizzo da parte delle imprese.
Il provvedimento passerà ora all'esame del Senato per l'approvazione definitiva entro il prossimo 28 febbraio (data di scadenza della delega).
In allegato una sintesi del provvedimento
Credito d'imposta Mezzogiorno.pdf|Visualizza dettagli
Modified on by Francesco Ungaro 954B265C-5E5F-4465-C125-73DB00523D03
|
E' stato pubblicato il dossier di approfondimento sulle principali questioni riguardanti il Mezzogiorno.
Fra i temi affrontati in questo numero:
- Audizione Confindustria DL Mezzogiorno
- Pubblicazione Check up Dicembre 2016
- Iniziativa Confindustria -CGIL-CISL- UIL Masterplan per il Sud
- Bilancio 2016 delle attività dell'Agenzia per la Coesione Territoriale
- Report annuale UE sulle PMI
Per visionare e scaricare il dossier Aggiornamento GENNAIO 2017.pdf|Visualizza dettagli
|