Nel pomeriggio del 17 giugno, la commissione REGI si è riunita per uno scambio di opinioni con il commissario alle politiche regionali Corina Cretu che, nel suo discorso introduttivo, ha subito evidenziato il traguardo raggiunto con l’adozione all’unanimità della dichiarazione di Riga sull’Agenda urbana europea.
Il commissario ha poi indicato le tre sfide chiave della politica regionale: 1. investire nell’economia reale, 2. rafforzare la capacità amministrativa e la buona governance e 3. promuovere la semplificazione nell’utilizzo dei fondi europei.
Riguardo l’economia reale, Cretu ha posto l’accento sugli investimenti e sulle riforma strutturali come motore per la ripresa economica.
Con riferimento alla capacità amministrativa, secondo il Commissario, questa rappresenta un obiettivo fondamentale della politica di Coesione proprio perché i risultati dei programmi dipendono dalla qualità della capacità amministrativa degli SM e delle Regioni. A tal fine, la Commissione ha deciso di lanciare alcune iniziative, tra cui: l’iniziativa peer to peer per uno scambio di buone prassi tra autorità di gestione, il patto di integrità per la lotta alla frode e alla corruzione, così come un progetto che si pone come obiettivo una migliore comprensione dei problemi che affliggono crescita e investimenti (soprattutto nelle regioni meno sviluppate).
Per quel che riguarda l’obiettivo semplificazione, Cretu ha ricordato l’importanza dell’accesso ai fondi UE da parte delle PMI, che dovrebbero confrontarsi con oneri amministrativi più leggeri nella fase di attuazione e potersi concentrare sui risultati da raggiungere. A tal proposito, la Cretu ha spiegato del gruppo di alto livello presieduto da Siim Kallas, che avrà il compito di monitorare come gli SM colgono le opportunità necessarie a ridurre gli oneri amministrativi. Il gruppo fornirà le prime raccomandazioni già nel 2016.
Nel dibattito che ne è seguito, per il gruppo PPE, è intervenuto l’On. van Nistelrooij (Paesi Bassi) che ha chiesto alcune delucidazioni sulle strategie di specializzazione intelligente e le sinergie con Horizon 2020.
Per il gruppo S&D, l’On. Krehl (Germania) ha manifestato alcuni dubbi circa l’efficacia di un’ulteriore semplificazione e sul rispetto del principio del partenariato da parte delle regioni. Con riferimento a quest’ultimo aspetto, la Cretu ha sottolineato l’importanza di una partecipazione attiva da parte della società civile e del mondo imprenditoriale per l’implementazione dei nuovi programmi.
Per il gruppo ERC, l’On. Ruža Tomašić (Croazia) ha chiesto maggiori garanzie circa la gestione dei fondi europei, soprattutto per quegli SM che ricevono più finanziamenti di quanto effettivamente versano nelle casse del Bilancio comunitario. Il commissario ha risposto, a tal proposito, che gli SM dovrebbero fare maggiormente ricorso all’assistenza tecnica per la gestione dei fondi.
L’On. Vana (Austria, Verdi) ha espresso alcune perplessità circa la capacità dell’EFSI di rafforzare la questione “territoriale” nell’Unione europea. Il commissario ha ribadito che il prossimo 24 giugno verranno approvati i regolamenti sull’EFSI e che a quel punto avrebbe discusso con il VP Katainen in merito alla modalità di combinazione tra i fondi strutturali e il Piano Juncker.
L’On. D’Amato (Italia, Gruppo Europa della Libertà e della Democrazia diretti) ha chiesto aggiornamenti in merito alle tempistiche d’attuazione dei programmi operativi 2014-2020 delle regioni meno sviluppate del Sud Italia. La Cretu ha fatto sapere che 11 programmi italiani dovrebbero essere approvati entro la fine di luglio, resta il problema di quei programmi operativi presentati molto tardi come quelli di Campania e Calabria, per i quali si è detta “molto preoccupata”.