Il 15 e 16 novembre si è tenuto il Consiglio Affari generali. La sessione del 16 novembre è stata dedicata alla politica di coesione. In particolare sono state adottate le conclusioni sulla politica di coesione, Fondi strutturali e d’investimento europei. Obiettivo della Presidenza slovacca del Consiglio dell’UE è stato, in linea generale, fare il punto degli sviluppi recenti e in corso della politica di coesione al fine di definire gli elementi portanti per il futuro della politica.
In particolare, il Consiglio ha riconosciuto come la politica di coesione costituisca la principale politica di investimento a livello UE ma ha rilevato alcune carenze in termini di pertinenza, monitoraggio, efficacia e coerenza delle azioni intraprese, e sottolineato l’esigenza di potenziare la capacità amministrativa a livello di gestione dei programmi e di diminuire costi e oneri amministrativi per i beneficiari.
I Ministri hanno ricordato, tra le altre cose, come il sostegno finanziario nel quadro dei programmi del FESR abbia aiutato 400mila PMI a sopportare le conseguenze della crisi economica e finanziaria e ad aumentare competitività ed esportazioni attraverso l’innovazione. Il Consiglio ha anche valutato positivamente i nuovi elementi della politica di coesione 2014-2020, quali: il quadro di riferimento dell’efficacia dell’attuazione, la concentrazione tematica, le condizionalità ex ante e il collegamento con la governance economica dell’UE.
Interessante e in linea con la posizione di Confindustria e con il lavoro condotto dal Gruppo di Alto livello sulla semplificazione dei fondi SIE, l’impegno del Consiglio a operare una semplificazione sostanziale, con una riduzione significativa dei costi e degli oneri amministrativi nel periodo post-2020. In particolare, il Consiglio ritiene che occorrano una serie di norme semplici, chiare e agili per i fondi SIE con un’enfasi accentuata su un approccio integrato, assicurando nel contempo che ciascun fondo possa conseguire in maniera efficace ed efficiente i propri obiettivi specifici.
Per i Ministri, le norme relative ai fondi SIE e le norme applicabili ad altri fondi dell’UE (in particolare le norme sugli aiuti di Stato) dovrebbero essere ulteriormente allineati gli uni agli altri in modo da semplificare l’attuazione dei fondi per i beneficiari.
Per il futuro, il Consiglio si impegna ad approfondire alcune delle possibile caratteristiche future della politica, tra cui: 1. un’ulteriore facilitazione dell’assorbimento e uso delle opzioni semplificate in materia di costi, accompagnati da requisiti chiari in materia di controllo e audit; 2. un modello di gestione condivisa più semplice e razionalizzato, allo scopo di rafforzare ulteriormente l’approccio orientato ai risultati; 3. una valutazione sul fatto che gli insegnamenti da trarre dai meccanismi di erogazione utilizzati in altri settori politici dell’UE possano o meno contribuire a migliorare l’efficacia della politica di coesione; 4. un’applicazione più ampia della proporzionalità.
Infine, i ministri si sono impegnati a tenere un dibattito politico regolare sulla preparazione delle politica di coesione per il periodo successivo al 2020. In particolare, hanno sottolineato come la futura politica dovrà tenere in debito conto la necessità di salvaguardare la crescita, i posti di lavoro e gli sforzi fatti per colmare i divari regionali e dovrà dotarsi di un insieme di regole più semplici per rafforzare il potenziale della politica e rendere i risultati più tangibili per i cittadini.