100% di pagamenti ai fondi strutturali 2015. Lo annuncia Claudio De Vincenti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio durante un'audizione alla commissione Politiche Ue del Senato.
“Noi diamo una valutazione molto positiva della situazione relativa all'utilizzo dei fondi strutturali 2007-2013”, ha dichiarato De Vincenti, che spiega “nel 2015 abbiamo concentrato gli sforzi per completare i pagamenti, per avere cioè almeno il 100% delle risorse trasformate in pagamenti. Dopo il 31 dicembre è andato avanti il processo di caricamento statistico dei dati circa i pagamenti da parte delle regioni e dei ministeri. Sono rimaste indietro le certificazioni, ma per completarle c'è tempo fino al 31 marzo 2017".
“Il caricamento dei dati relativi ai pagamenti effettuati nel 2015 al 31 dicembre era al 93,5%, al 29 febbraio era al 96,5%, quindi siamo assolutamente confidenti di aver raggiunto il 100%. Alla fine del caricamento le spese saranno comprese tra il 99 e 103%”.
Quindi De Vincenti aggiunge: “le prime ad avere completato il processo di arrivo al 100% sono state le regioni Centro-nord, le regioni convergenza erano quelle in maggiore sofferenza, hanno faticato di più ma c'è stata una fortissima accelerazione nel 2015 e siamo sicuri che anche loro abbiano raggiunto l'obiettivo”.
Per quanto riguarda il Fondo sviluppo e coesione nel periodo 2014-2020 "la legge di Stabilità 2014 aveva deliberato una previsione di allocazione complessiva di 54,810 miliardi sul Fsc però sempre nella stessa Stabilità si era proceduto a stanziare 43,848 miliardi, cioè l'80% dei 54. Quindi 11 miliardi non sono ancora stati stanziati. Circa 5 miliardi di queste risorse sono inoltre state utilizzate per interventi individuati dal Parlamento: in particolare opere, soprattutto al sud, che richiedevano immediato avvio. Questo spiega perché oggi noi parliamo di 38,851 miliardi a disposizione del Fsc”.
“La stessa Stabilità 2014 - ha ribadito De Vincenti – ha stabilito che l''80% delle risorse del Fsc devono essere destinate al mezzogiorno e il 20% alle regioni del centro-nord. I 38,8 miliardi già stanziati devono essere ripartiti così: 31,1 miliardi per il sud, 7,7 miliardi per le altre regioni del centro-nord. Alcune allocazioni sono già state definite con delibere Cipe e con provvedimenti di legge. Tra i più importanti ricordo i 3,5 miliardi stanziati, con delibera Cipe, per il piano bando ultralarga, di cui 2,2 miliardi stanno partendo con i bandi per le aree a fallimento di mercato. L''altro utilizzo già disposto è, con la Stabilità 2016, il credito d''imposta per il mezzogiorno che ammonta a 1,498 miliardi su 4 anni”.
Infine De Vincenti annuncia che “la prossima settimana avremo una nuova riunione della cabina di regia” sull'uso delle risorse del Fondo sviluppo e coesione 2014-2020 “in cui credo che prenderemo decisioni importanti per le allocazioni su infrastrutture e rischio idrogeologico”.
De Vincenti ha inoltre chiarito che “i fondi per il rischio idrogeologico non sono ripartiti secondo la logica dell'80% al mezzogiorno e il 20% alle regioni del centro nord”, come invece lo sono le altre risorse del Fsc.
La registrazione dell'audizione è visionabile, qui.