Si è tenuta, il 3 novembre scorso, in Confindustria la presentazione de PON Cultura e Sviluppo, alla presenza del Vice Presidente Alessandro Laterza, da parte dal Segretario Generale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Arch. Antonia Pasqua Recchia, e dal Dirigente del Servizio II - Programmazione Strategica Nazionale e Comunitaria, Arch. Dora Di Francesco: il servizio è frutto di una riorganizzazione interna del Ministero, funzionale proprio al coordinamento di tutte le attività collegate alla programmazione della politica di coesione per il patrimonio culturale.
Nel complesso, i fondi a disposizione per il prossimo periodo programmatorio, oltre a quelli del PON in oggetto, sono relativi al Programma parallelo del PON, derivanti dalla riduzione della quota di cofinanziamento del Programma, di cui ancora deve essere determinato l’importo; il piano strategico “Beni Culturali” che destina 85 milioni di euro per le regioni del Centro Nord per il periodo 2014-2016; il Piano Operativo per l’area tematica Cultura e Turismo a valere sul FSC 2014-20, di cui ancora deve essere determinato l’importo delle risorse.
Il PON Cultura e Sviluppo, a valere sui fondi FESR 2014-20 per un importo complessivo (compreso del cofinanziamento nazionale al 25%) di 490,9 milioni di euro e destinato alle regioni meno sviluppate del Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia), è articolato in 2 assi di intervento, più uno relativo all’Assistenza Tecnica del Programma.
Il primo asse è orientato al rafforzamento del segmento culturale della domanda e dell’offerta di attrattori culturali. Sessanta di questi attrattori sono già stati individuati nel PON in accordo con le regioni ma ne potranno essere attivati degli altri e le azioni specifiche riguardano principalmente la conservazione, protezione, promozione del patrimonio naturale e culturale. Diversi progetti che saranno finanziati dai circa 360 milioni di euro di quest’asse riguarderanno progetti programmati e/o non conclusi della programmazione 2007-13.
Il secondo asse, che prevede circa 114 milioni di euro, è dedicato principalmente al supporto delle imprese dell’industria culturale. Si articola in tre azioni principali:
-
rafforzamento della competitività delle MPMI (0-3 anni di vita) della filiera culturale e creativa, in tutto il territorio delle cinque regioni interessate. Le imprese interessate sono quelle che hanno almeno una unità operativa nei territori individuati dal PON;
-
sostegno a MPMI della filiera culturale, turistica, creativa, dello spettacolo e dei prodotti tradizionali che realizzano prodotti e servizi, complementari alla valorizzazione degli attrattori. Le imprese interessate dovranno avere una unità produttiva nei comuni contigui al comune in cui ricade l’attrattore;
-
coinvolgimento di imprese sociali e organizzazioni del Terzo settore nella gestione e valorizzazione del patrimonio culturale, negli ambiti territoriali di riferimento degli attrattori.
La strategia immaginata dal Mibact prevede di raggiungere poco meno di 1800 imprese del settore; le azioni da individuare dovranno permettere la complementarietà tra fondi, sia con le azioni previste dai vari Programmi Operativi Regionali, garantendo così una sinergia efficace e unitaria con la programmazione regionale, sia con altri programmi (ad esempio il PON Ricerca e Innovazione) e andrà previsto un maggiore coinvolgimento dei territori; andrà costruito un parco progetti di qualità e verrà agevolata la concentrazione degli investimenti.
Il Mibact prevede di erogare i primi bandi intorno a febbraio 2016, e, in accordo con la Commissione Europea, prevede di accelerare la spesa nei primi anni di programmazione, con l’obiettivo di impegnare tutte le risorse entro il 2018.
Il coinvolgimento del partenariato economico e sociale, è rilevante, in questa fase, sia con riferimento alla più efficace predisposizione di strumenti di incentivazione, all’individuazione dei criteri di selezione delle operazioni, alla mappatura delle imprese dell’industria culturale presenti sui territori interessati, sia per la costruzione degli Accordi Operativi di Programma, da stipularsi regione per regione, al fine di trasferire alla programmazione il patrimonio di conoscenze e di capacità tecnica del sistema delle imprese.
Presentazione MIBACT_3.11.2015.pptx
Presentazione_Sabatini_Open Coesione.pptx|Visualizza dettagli