L’8 luglio, presso gli uffici della DG Regio della Commissione europea, si è tenuto un incontro con le parti sociali per valutare in che misura il principio di partenariato è stato preso in considerazione nella preparazione degli accordi di partenariato e dei programmi operativi.
Erano presenti all’incontro, oltre Confindustria, un rappresentante di ETUC (European Trade Union Confederation), uno di UEAPME (European Association of Craft, Small and Medium-sized Enterprises), un rappresentante per la DG REGIO (Ana Panaite – Unit 0.1 “Policy Development, Strategic Management and Inter-Institutional Relations”) e Kai Bohme di SWECO, il consulente incaricato dalla Commissione per redigere uno studio sulle modalità di partecipazione delle parti sociali al partenariato a livello europeo.
Al fine di redigere tale studio, la società SWECO sta conducendo una serie di colloqui con le parti interessate, tra cui quello tenutosi in DG Regio lo scorso 8 luglio.
Dalle prime indagini è in generale emerso, come nel caso italiano, che i partner economico-sociali sono stati coinvolti nel partenariato soprattutto nelle fasi iniziali del negoziato e con la tendenza da parte delle autorità pubbliche a considerare il coinvolgimento un “adempimento” piuttosto che una pratica consolidata che possa assicurare un certo valore aggiunto. Risulta, inoltre, che il principio di partenariato viene attuato in maniera molto diversa, non solo tra gli Stati membri dell’Unione europea, ma anche all’interno degli Stati membri stessi. ETUC ha proposto, a tal proposito, di prevedere delle vere e proprie sanzioni per chi non dovesse rispettare il codice di condotta.
In questo contesto, sia la DG Regio che la società SWECO avrebbero proposto di citare il progetto SMEDIS tra le best practices a livello UE. Ricordiamo che SMEDIS, finanziato dal Ministero del Lavoro e realizzato da Sistemi Formativi Confindustria assieme alle Aree Lavoro e Welfare e Politiche Regionali e per la Coesione territoriale di Confindustria, sta coinvolgendo i referenti associativi delle Regioni Convergenza con l’obiettivo di approfondire gli aspetti delle Relazioni Industriali a supporto dello sviluppo dei territori (attraverso i processi di contrattazione e l’impiego delle politiche attive) e quelli legati al fondamentale ruolo delle parti sociali nei processi di programmazione e sorveglianza dei Fondi Strutturali europei.
La Commissione dovrebbe servirsi dello studio della società SWECO per la revisione di metà percorso della politica di Coesione 2014-20 e il relativo impact assessment, al fine di indirizzare la futura legislazione sulla politica di Coesione post-2020. Una prima bozza dello studio dovrebbe circolare entro metà novembre.