Accade all’UE
La settimana istituzionale europea si apre con un’agenda fitta di impegni per i Commissari, tra i quali si segnalano la visita in Friuli Venezia Giulia di Violeta Bulc, responsabile per i Trasporti, e l'incontro a Parigi tra Pierre Moscovici, responsabile per gli Affari economici e finanziari, con François Hollande e i Presidenti del Gruppo socialista rispettivamente del Parlamento e del Senato francese. Inoltre il prossimo 10 febbraio la Commissione europea dovrebbe adottare il "Winter Package”, contenente proposte normative per il settore del gas europeo e documenti strategici nel contesto dell’Unione dell’Energia. Venerdì 12 febbraio si terrà il Consiglio ECOFIN, come sempre preceduto dall’Eurogruppo. Durante la riunione i Ministri delle Finanze dell’UE, oltre a fare il punto sullo stato dell’Unione bancaria e preparare il G20 che si terrà a Shanghai dal 25 al 27 febbraio, affronteranno anche temi legati al bilancio dell’UE, a partire dal problema delle risorse proprie. Infine, mentre i deputati europei saranno impegnati nelle rispettive circoscrizioni, il Comitato delle Regioni si riunirà in sessione plenaria il 10 e l'11 febbraio pp.vv. L'ordine del giorno prevede, tra i vari dossier, l'adozione il parere del governatore della regione Umbria Catiuscia Marini su “Indicatori dello sviluppo territoriale – non solo PIL”.
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Delegazione di Confindustria presso l'Unione europea
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Europa

ACCADE all'UE n.292
Giuliana Pennisi
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ACCADE all'UE n.276
Giuliana Pennisi
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È stato raggiunto ieri l'accordo commerciale che creerà una vasta zona di libero scambio tra gli Stati Uniti, il Canada ed i Paesi asiatici che si affacciano sul Pacifico, ad eccezione della Cina. L'Amministrazione americana aveva ottenuto nei mesi scorsi l'autorizzazione del Congresso a procedere speditamente su questo fronte da loro considerato prioritario rispetto all'altro negoziato in corso, TTIP, con l’Unione europea. C'è da dire peraltro che gli europei ce la stanno mettendo tutta per ostacolare il processo negoziale, dalla contestazione frontale dei meccanismi sin qui vigenti di tutela arbitrale di controversie in materia di investimenti e ad altre esclusive che hanno sin qui impedito di giungere ad un qualche risultato. La sentenza odierna della Corte di Giustizia europea sulla non affidabilità dei meccanismi di protezione dati americani getta altra benzina sul fuoco. Le preoccupazioni europee, su vari aspetti, sono fondate; il rischio però è quello che a termine siano altri a dettare le regole del commercio mondiale. Come diceva Tito Livio “Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur”.
Elezioni portoghesi: e se la Troika avesse ragione? Domenica scorsa, la coalizione di centro-destra portoghese al potere ha vinto, seppur di misura, le elezioni per il rinnovo del Parlamento. Per la prima volta dopo una serie di battute d'arresto dei Governi in carica a livello europeo, gli elettori hanno premiato partiti che hanno perseguito le politiche di austerità dettate dall'Europa e che consentono oggi al Portogallo discreti risultati in termini di crescita e di riassorbimento di mano d'opera. Certo, il premier uscente non ha più la maggioranza in Parlamento e dovrà cercare altre formule per formare il Governo, ma il dato portoghese è da tenere presente anche nella prospettiva delle importanti elezioni legislative spagnole di fine novembre, dove Mariano Rajoy, alle prese con i nuovi movimenti di Podemos e Ciudadanos e l’autonomismo catalano, sta ingaggiando un duro braccio di ferro con la UE sulla legge di stabilità.
I Paesi iberici, dotati come sono di un'amministrazione efficiente, hanno saputo, a prezzo di gradi sacrifici, realizzare in questi anni quelle riforme strutturali indicate dall'Europa e necessarie a ridinamizzare la loro economia con una cura che ha dato i suoi effetti, approfittando dei prestiti garantiti dai nuovi strumenti di governance europea. È un qualcosa che merita di essere sottolineato.
Gianfranco Dell’Alba
La Settimana dal 5 al 9 ottobre 2015 In settimana si risunisce a Strasburgo il Parlamento europeo in Sessione Plenaria con vari punti all’ordine del giorno di intersse per l’industria a cominciare dallo scandalo Volkswagen. Inoltre, mercoledì parleranno in Plenaria il Presidente Hollande e la Cancelliera Merkel, che avranno uno scambio d’opinioni con i deputati incentrato sull'emergenza immigrazione. Per quanto riguarda il Consiglio, l'8 ottobre si riunirà in Lussemburgo il Consiglio Trasporti, che potrebbe arrivare a trovare un accordo sulla parte riguardante l’apertura del mercato del IV pacchetto ferroviario. Il 9 ottobre, invece, si riunirà il consiglio Giustizia e Affari interni, per discutere della Direttiva sul trattamento dei dati personali. Infine, il 5 ottobre si riunirà, sempre in Lussemburgo, il Consiglio Occupazione e Affari sociali. Sul fronte Commissione europea si riunirà a Strasburgo il collegio dei commissari che avranno uno scambio di opinion in vista dell'adozione, prevista per la fine del corrente mese, della Strategia europea per un mercato interno dei beni e dei servizi.
Matteo Borsani
Per consultare la versione integrale del bollettino di informazione sulle Istituioni europee “Accade all’UE” si prega di cliccare qui. |
ACCADE ALL'UE n.267
Giuliana Pennisi
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Settimana cruciale per il futuro dell'Unione europea
Questa e' davvero una settimana particolare per l'UE, tanti sono i dossier sul tavolo. Proviamo qui a sintetizzarli:
A. Innanzitutto ovviamente la questione greca. In zona Cesarini, è proprio il caso di dirlo, il Governo greco ha finalmente trasmesso a Bruxelles le sue proposte per sbloccare la situazione e consentire quel nuovo intervento finanziario internazionale necessario per evitare il default e l'uscita dalla moneta unica. Il testo nel suo complesso è stato giudicato positivamente da molti commentatori, mentre i falchi, Schauble in testa, continuano a rimanere scettici, anche per fare aumentare la pressione su Atene, in materia in particolare di pensioni ed IVA. La convinzione predominante è che si giunga ad un accordo tra giovedì e venerdì. Resta da superare però un ultimo decisive scoglio: la ratifica degli impegni presi da parte del Parlamento greco e di alcuni Parlamenti nazionali, a cominciare dal Bundestag. E non è detto che questo passaggio sia una formalita', visto che quello sul tavolo non e' certo il programma con il quale Alexis Tzipras ha vinto le elezioni. Staremo a vedere. B. immigrazione: su questo fronte dopo tante polemiche, qualcosa si è mosso. Innanzitutto lunedì i Ministri degli esteri europei hanno adottato la prima fase del "Piano Mogherini" che prevede di portare a termine una sorta di blocco navale in acque internazionali, sotto comando italiano, per tentare di fronteggiare scafisti e trafficanti di esseri umani. E' la prima volta che un'operazione di questo tipo, che potrebbe estendersi in un secondo tempo alle coste libiche se passa la risoluzione ONU in tal senso, viene varata. Inoltre, pur in una versione diversa dall'originale piano della Commissione, il Consiglio europeo dovrebbe approvare il principio dell'assorbimento ripartito tra i Paesi membri di una quota di 40.000 asilanti, di cui 24.000 presenti sul territorio italiano, e 20.000 rifugiati, per lo piu' siriani ed eritrei, in base a criteri che saranno successivamente definiti dai Ministri degli interni dei paesi UE. C. E' stato reso pubblico il rapporto dei cinque Presidenti sul futuro della governance politica ed economica europea, per essere discusso dai capi di Stato e di Governo giovedi e venerdi prossimo. Il rapporto, pur senza avere l'ambizione del contributo italiano trasmesso qualche settimana fa a Bruxelles, contiene molti spunti positivi- e oggettivamente ineludibili - per imprimere una marcia in più all'Unione economica e monetaria e giungere ad un miglior coordinamento delle politiche economiche all'interno della zona euro. Per farlo si propone una roadmap in due tempi, la prima che non implica di toccare i trattati esistenti, per aspettare le elezioni in Francia e Germania del 2017 ed il referendum britannico, ed una seconda che invece presuppone una riforma dei trattati e in definitva uno scenario, non detto ma implicito, di Europa a due velocità. Vedremo quale sara la reazione dei Governi. E' certo che finalmente qualcosa di concreto per dare all'Europa i mezzi delle proprie ambizioni è sul tavolo. Allo stesso tempo Cameron squadernerà giovedì il decalogo della "Reformed Europe" che chiede, per scongiurare il BREXIT ed ancorare definitivamente la Gran Bretagna all'UE, come chiede a gran voce ad esempio il mondo dell imprese e della finanza, giustamente preoccupato delle conseguenze di un tale scenario. Conciliare le esigenze di chi vuole "più Europa" e chi ne pretende sempre di meno non sarà impresa facile. D. Questa settimana saranno adottate formalmente anche le raccomandazioni paese, nel quadro del semestre europeo. L'Italia, sempre "sorvegliata speciale" ne ha numerose ed, allo stato, molte disattese. E. Si darà un forte impulso politico alla priorità "assoluta" della Commissione Juncker, quella del mercato unico digitale. Molti altri Paesi si sono attrezzati da tempo, Germania in testa, per essere pronti alla sfida di "Industria 4.0". Occorre che lo faccia in fretta anche il nostro. F. Infine il Consiglio europeo ratificherà il prolungamento per altri sei mesi delle sanzioni alla Russia, mossa che determinerà certamente la conferma dell'embargo russo di vari prodotti europei, a partire dall'agroalimentare. L'Europa lo fara senza strombazzarlo troppo perche' crescono i "distinguo" sui costi/benefici di tale politica che non sembra minimamente aver scalfito le ambizioni e la vision geo-politica di Vladimir Putin, nonostante l'obiettiva crisi dell'economia russa ed il crollo della sua moneta.
Gianfranco Dell’Alba
La Settimana Durante questa settimana si riuniscono sia le commissioni parlamentari (lunedì’e martedì) che la mini plenaria del Parlamento a Bruxelles (mercoledì). Tra i punti da discutere, si segnalano in plenaria la preparazione del Consiglio europeo del 25 e 26 giugno e una discussione sull’applicazione del patto di stabilità e crescita.
Per quanto riguarda il Consiglio, al centro dell’attenzione c’è naturalmente la crisi greca, che sarà oggetto di discussione a livello di Capi di Stato e di Governo sia lunedì che giovedì e venerdì. La crisi con la Russia e l’emergenza immigrazione, inoltre, saranno comunque oggetto di discussioni e dell’attenzione del Consiglio europeo.
Per quanto riguarda la Commissione, mercoledì dovrebbero essere resi noti una serie di spostamenti di Direttori Generali. Si tratta di un normale avvicendamento di alti funzionari, ma il numero delle DG coinvolte e il ruolo ricoperto dai direttori generali, che di fatto sono la cerniera tra il livello politico e i servizi della Commissione, rendono le decisioni che saranno prese degne della massima attenzione.
Matteo Borsani
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ACCADE all'UE n.261
Giuliana Pennisi
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Immigrazione e conti pubblici, doppia sfida a Bruxelles Nella settimana in cui la Commissione europea dà le pagelle ai Paesi membri della zona euro, rendendo pubbliche le sue “raccomandazioni” nel quadro del Semestre Europeo, la tegola della sentenza della Corte costituzionale sulle aliquote di pensione non versate ha costretto il Ministro Padoan ad una imprevista serie d’incontri con i Commissari responsabili ed i suoi colleghi Ministri, e il Governo a predisporre un piano d’azione all’ordine del giorno della sua riunione di venerdì. Il punto è che gli sforzi fatti fin qui per contenere il deficit, le riforme fatte e quelle in cantiere e consentire così all’Italia di superare in scioltezza la prova dovranno, se non nell’immediato ma nei prossimi mesi, fare i conti con questo esborso non previsto e le sue conseguenze sui conti pubblici. Se, come si prospetta, la Commissione sospenderà il giudizio e manterrà la linea decisa dalla Commissione Juncker, gli sforzi richiesti all’Italia saranno ridotti e le raccomandazioni ricalcheranno sostanzialmente quelle dei mesi precedenti con un invito a fare di più sulla riforma fiscale e del sistema bancario e delle Fondazioni, la modernizzazione della Pubblica Amministrazione, lo snellimento delle pratiche amministrative, l’accelerazione dei tempi della giustizia, la riforma del mercato del lavoro e la spending review. L’altro fronte “caldo” per il nostro Paese è quello legato al problema degli sbarchi degli immigrati sul quale il Collegio dei Commissari varerà, mercoledì 13 maggio, la sua strategia di ripartizione degli oneri, a precise condizioni, fra i Paesi membri e che invierà a Parlamento europeo e Consiglio. Ed il dibattito non si annuncia certo né semplice né rapido, tanti sono i distinguo già emersi. In parallelo prosegue l’azione diplomatica a livello ONU per ottenere il via libera all’intenzione decisa dall’ultimo Consiglio europeo di intervenire anche militarmente prima che gli sbarchi avvengano, impedendo ai barconi di lasciare le coste libiche e fare in modo che cessi il vero e proprio traffico di esseri umani in atto. Federica Mogherini ha presentato le proposte UE al Consiglio di Sicurezza dell’ONU e un’intensa attività diplomatica è in corso per convincere i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza, Russia e Cina in particolare, a non fare uso del loro diritto di veto. Vedremo, nei prossimi giorni, se l’azione europea avrà successo. Elezioni britanniche e loro ripercussioni europee A dispetto degli istituti di sondaggio che hanno fallito miseramente prevedendo un hung Parliament, David Cameron ha brillantemente conquistato la maggioranza assoluta dei seggi a Westminster, sbaragliando e costringendo alle dimissioni i suoi concorrenti e formando già questa settimana un Governo omogeneo conservatore. Il successo dei Tories, unito all’altro fenomeno di queste elezioni e cioè al grande slam del partito nazionalista scozzese che ha conquistato 56 dei 59 seggi in palio in Scozia è frutto non solo delle buone performances economiche del Paese e della linea troppo “tradizionale”, come l’ha definita Tony Blair, del leader laburista Ed Miliband che ha sicuramente spaventato parte dell’elettorato, ma anche al forte accento euroscettico che ha permeato la campagna elettorale di Cameron e compagni. L’annuncio della tenuta di un referendum nel 2017, che adesso pare che Downing Street voglia anticipare già al 2016, sull’appartenenza o meno della Gran Bretagna all’UE è stata certamente una mossa che ha indotto più di un elettore a non votare per il partito più anti UE di tutti, l’UKIP, ma a convergere sul voto ai conservatori proprio per poi potersi “sfogare” nel referendum. Un Cameron trionfante passerà ora all’incasso chiedendo sicuramente all’UE ed alle sue istituzioni ampie concessioni per scongiurare il cosiddetto Brexit. La partita si annuncia insomma complessa anche per gli scenari interni di un Regno che qualche commentatore ha definito più “disunito che mai”.
Gianfranco Dell’Alba
La Settimana Insediandosi, il Presidente Juncker aveva promesso un rallentamento nell’attività di presentazione di proposte legislative da parte della Commissione, e guardando ai lavori parlamentari, a qualche mese di distanza, si puo’ dire che, almeno per ora, sta mantenendo la promessa.
Anche questa settimana, infatti, le attività al PE saranno ridotte: si riuniranno solo i gruppi politici per preparare la plenaria di settimana prossima, che comunque si presenta (ancora una volta) piuttosto vuota di relazioni legislative di interesse.
Da segnalare, invece, la riunione dell’Eurogruppo e del Consiglio ECOFIN, rispettivamente i prossimi 11 e 12 maggio, per parlare principalmente di due temi: la situazione in Grecia e l’andamento del negoziato sul Fondo Europeo per gli Investimenti Strategici (EFSI).
Sia in Consiglio che in Parlamento, comunque, c’è da scommettere che uno dei temi più discussi informalmente saranno i risultati delle elezioni nel Regno Unito, e loro future implicazioni a livello comunitario.
Matteo Borsani
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ACCADE all'UE n.259
Matteo Carlo Borsani
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Grecia, immigrazione, Expo
Ancora alla ribalta europea la questione Grecia con il clamoroso ridimensionamento del Ministro Varoufakis, di fatto commissariato nella gestione dei rapporti con gli altri partner europei. La sua prestazione – ed il suo surplace – all’ultimo Consiglio Ecofin, a Riga, sono stati la goccia che ha fatto traboccare il vaso, molto probabilmente comunicata dalla Merkel al Primo Ministro Tsipras. La nuova squadra di negoziatori e le ultime mosse del Governo di Atene sembrano indicare un cambiamento di rotta che vedremo come potrà influire sulle decisione da prendere, a questo punto, entro l’11 maggio p.v., e cioè una robusta nuova iniezione di liquidità nelle esangui casse greche. Sul fronte immigrazione, l’ultimo Consiglio europeo ha certamente dato una spinta al sin qui modesto sforzo europeo di fronte al fenomeno dell’immigrazione clandestina che interessa le coste sud dell’Europa ed in particolare l’Italia. Prese di posizione significative e sinora mai registrate si sono indubbiamente avute anche con il potenziamento dei fondi destinati all’operazione Triton ed all’invio da parte di alcuni Stati membri di navi nel Mediterraneo. Più complesso appare invece l’aspetto legato alla prevenzione e cioè ad un intervento diretto sulle coste libiche o attraverso un accordo con le autorità di quel Paese, ammesso che ve ne siano in grado di interloquire ed avere il controllo del territorio. Il coinvolgimento dell’ONU, incarnato ieri dall’incontro sulla nave San Giusto del Segretario Generale Ban Ki Moon con il Premier Matteo Renzi e Federica Mogherini, reso necessario dalla natura stessa dell’operazione prospettata, rischia di scontrarsi però con reticenze e veti che già sono emersi. Venerdì 1° maggio s’inaugura l’EXPO 2015 a Milano, alla quale il Parlamento europeo, riunito in sessione plenaria questa settimana a Strasburgo, dedica un dibattito ed una risoluzione giovedì 30 aprile, sottolineando l’importanza per l’Europa del filo conduttore della manifestazione: “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”.
Anche l’UE sarà presente all'evento con un proprio padiglione, proprio accanto al Padiglione Italia, che verrà inaugurato, salvo imprevisti, il giorno della festa dell’Europa, il 9 maggio prossimo, dal Presidente del Parlamento europeo Martin Schulz e dall’Alto Rappresentante per la politica estera europea, Federica Mogherini. Gianfranco Dell’Alba
La Settimana
Questa settimana il Parlamento europeo si riunisce in seduta plenaria a Strasburgo. Tra i punti all'ordine del giorno, si segnalano i voti in seconda lettura sulla Direttiva sulla qualità dei carburanti, sulla Direttiva sulle energie rinnovabili e sulla Direttiva sulla riduzione del consumo di borse di plastica in materiale leggero. Inoltre, i deputati discuteranno della politica europea per l'immigrazione e l'asilo, alla luce dei recenti fatti tragici avvenuti nel mare Mediterraneo. Per quanto riguarda le commissioni parlamentari, si segnala che in commissione ENVI si terrà un dibattito con il commissario responsabile per l'azione per il clima e l'energia Cañete. A margine della plenaria e delle riunioni ufficiali delle commissioni e dei gruppi politici, sarà comunque una settimana importante per i negoziati informali in vista di alcuni prossimi voti rilevanti per l'industria. E' il caso della Direttiva sui diritti degli azionisti (in commissione JURI) e della Direttiva sulle emissioni degli impianti di medie dimensioni (responsabile la commissione ENVI) e del TTIP (Commissione INTA). Niente da segnalare per quanto riguarda la Commissione europea, né per quanto riguarda il Consiglio.
Matteo Borsani
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ACCADE ALL'UE n.229
Giuliana Pennisi
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Si pubblica nella sezione "documenti" la versione integrale dell'ACCADE all'UE n. 229.
Scozia in o out
Il caso più eclatante è naturalmente quello della Catalogna, dove la settimana scorsa due milioni di persone (su un totale di poco più di sette milioni) hanno richiesto al Governo di Madrid di considerare legittimo il referendum che il potere regionale, la Generalitat, organizza sullo stesso argomento; ma poi ci sono le Fiandre, i Paesi Baschi, nonché le posizioni difese in Italia dalla Lega Nord.
Così sia le proposte avanzate dal Ministro Padoan che l’annunciato disegno franco-tedesco sono rimasti senza un seguito concreto e si tornerà in argomento nelle prossime settimane, anche alla luce dell’annunciato piano Juncker da 300 miliardi. Piano Juncker sul quale a parole sono tutti d’accordo, ma che per i rigoristi si declina solo con un mix di fondi privati e riallocazione di risorse esistenti, mentre per altri è il contenitore a partire dal quale vanno iniettate proporzionalmente risorse nazionali aggiuntive. È su questo scenario che si è inserita la scaramuccia con alcuni esponenti delle istituzioni UE che hanno tirato il freno sulle possibili deroghe da concedere all’Italia o ad altri Paesi in difficoltà, rispetto alle regole del Fiscal Compact. Ad inquietare i leader europei, più che le dichiarazioni di Matteo Renzi, è stato nei giorni scorsi l’annuncio formale della Francia di non avere nessuna intenzione, nell’immediato, di seguire i moniti brussellesi, in particolare per il rientro del deficit pubblico, suscitando con ciò le vivaci proteste proprio dei Paesi che si sono ritrovati sotto procedura forzata in questi ultimi anni e che stanno faticosamente rimontando la china. Sarà questa, verosimilmente, la "madre di tutte le battaglie" del semestre italiano, in attesa della presentazione alla Commissione europea entro il 15 ottobre della legge di stabilità per il 2015, e questo sta condizionando un po' tutto, tanto che è incerta persino la tenuta della conferenza sulla disoccupazione giovanile annunciata tempo fa da Renzi per l’inizio di ottobre prossimo.
Gianfranco Dell’Alba
La Settimana dal 15 al 19 settembre 2014 La settimana sarà caratterizzata dalla Sessione plenaria del Parlamento europeo, che vede all’ordine del giorno l’approvazione dell’accordo di associazione commerciale tra l’UE e l’Ucraina (a seguito della crisi con la Russia, di drammatica attualità) e la presentazione dalla bozza di bilancio generale per il 2015. Inoltre, si segnala una dichiarazione della Commissione sul mercato unico digitale. Inoltre, i deputati europei saranno impegnati a preparare le audizioni dei candidati Commissari, in programma per la settimana a cavallo tra settembre e ottobre a Bruxelles. Da parte del Consiglio, si segnala il Consiglio informale Trasporti, Telecomunicazioni ed Energia, che si terrà in Italia il 16 e il 17 settembre. La Commissione europea si riunirà presieduta da Barroso si riunirà a Strasburgo, ma non ci sono temi particolari da segnalare, ormai probabilmente dovremo aspettare che entri in funzione il nuovo collegio, il che potrebbe accadere, teoricamente, già all’inizio del mese di novembre.
Matteo Borsani
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