Immigrazione, Grecia, TTIP
La settimana europea, che già nel fine settimana aveva visto salire la tensione con le centinaia di manifestazioni anti trattato USA-UE e con dichiarazioni poco incoraggianti sulla questione greca, è iniziata con l’ennesima e forse più grave tragedia del mare: l’annegamento di oltre ottocento profughi nella totale inazione collettiva dei 28.
Da qui, ancora una volta, la richiesta italiana – e non solo – di rimettere il punto nell’agenda politica che è sfociata nella convocazione di un Consiglio europeo straordinario questo giovedì.
In effetti, TRITON, l’attuale missione comunitaria che ha sostituito Mare nostrum, si è rivelata, come era da prevedere, un completo fallimento anche per l’esiguità dei fondi stanziati (appena 3 milioni al mese a livello UE).
Ma le risposte collettive non sono evidenti, perché le reticenze a farsi carico di un flusso rilevanti di richiedenti asilo sono molte e nessuno ha veramente voglia di fare i conti fino in fondo con una situazione libica sempre più ingarbugliata.
Eppure il tempo stringe e l’Italia non può essere lasciata sola. Lunedì sera i Ministri degli esteri dei paesi membri hanno convenuto un piano in dieci punti, da sottoporre al Consiglio europeo. Speriamo sia la volta buona, per utilizzare un’espressione cara a Matteo Renzi.
Sempre questa settimana i Ministri dell’economia della zona euro dovranno trovare una soluzione, magari temporanea, riguardo la situazione greca, senza la quale il default del Paese appare ineluttabile, nonostante le smentite ufficiali, non da ultima quella di Jean Claude Juncker.
Da giorni i tecnici di UE, FMI e BCE stanno tentando di riacciuffare per i capelli una situazione apparentemente senza via d’uscita aprendo spiragli che immediatamente fanno risalire le borse ed abbassare lo spread, salvo poi magari essere smentiti l’indomani. In queste ultime ore sta circolando un’ipotesi "tampone", che potrebbe rimandare ancora la scadenza definitiva.
La posta in gioco è alta non solo per i capitali che i vari Paesi membri hanno già dato in prestito alla Grecia, ma anche per gli scenari che il cosiddetto Grexit porrebbe, specie alle economie dei Paesi più deboli.
Anche sul TTIP si aprono i riflettori questa settimana per la ripresa di un nuovo round negoziale tra americani ed europei, ed è proprio per questa scadenza che sono state organizzate le manifestazioni dei giorni scorsi mentre resta alto il livello dello scontro che oppone, in seno al Parlamento europeo, favorevoli e contrari in vista di una pronuncia dell’europarlamento nelle prossime settimane che potrà condizionare il futuro del negoziato stesso.
Non a caso proprio il TTIP, con il tema dell’immigrazione, sarà al centro della riunione a Milano, questa settimana, del Partito Popolare Europeo.
Una settimana importante, dunque, anche proprio per l'immagine che l'Europa saprà dare di se stessa, delle sue istituzioni, della sua capacità di trasmettere all'esterno coesione e visione. Si è spesso detto in passato che solo nei momenti di crisi l'Europa ha saputo reagire e andare avanti. Questo è certamente uno di quei momenti.
Gianfranco Dell’Alba
La Settimana dal 20 al 24 aprile 2015
La settimana sarà densa di avvenimenti: si comincia lunedì con il voto, nelle commissioni ECON e BUDG, che si riuniranno congiuntamente, sul fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS). I deputati sono decisi a chiedere dei cambiamenti al Regolamento, mentre gli Stati membri non sembrano propensi al negoziato: vedremo.
Martedì, mentre il Presidente del PE sarà in Italia per una conferenza sui trattati internazionali, presso SEAFOOD, l’evento più grande che ogni anno riempie gli alberghi, i ristoranti e la fiera di Bruxelles, alcune associazioni italiane, tra le quali Federpesca, organizzano una conferenza sulla filiera dei prodotti ittici italiani.
Mercoledì e giovedì si riuniscono i gruppi politici, per preparare la plenaria di Strasburgo di settimana prossima.
Infine, giovedì ci sarà un Consiglio europeo straordinario, destinato al tema dell’emigrazione tra le due sponde del Mediterraneo. Il vertice è stato convocato dal Presidente Tusk dopo i tragici fatti avvenuti a largo della Libia durante lo scorso fine settimana.
Matteo Borsani
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